HO VISTO UN FILM: I SOVVERSIVI DEL ’64 E LA CRISI DELLA SINISTRA DI OGGI
Sabato sera, in seconda (o terza) serata su Rai Movie, ho rivisto un film di 50 anni fa. Anzi 51. Un film che conoscevo, ma avevo un po’ dimenticato. Lo vidi per la prima volta negli anni ’70, lo facemmo proiettare io e altri alla Festa de l’Unità. Perché quel film aveva a che fare e non poco con il Pci. Si tratta de “I sovversivi”. Che già dal titolo a quei tempi non poteva non piacerci. Ma I sovversivi è anche un bel film. Molto avanti. E per di più è il primo film girato in proprio dai fratelli Paolo e Vittorio Taviani. Rai Movie lo mandato in onda due giorni fa dopo Cesare deve morire e Padre padrone, per ricordare Vittorio Taviani, scomparso il 15 aprile.
Ecco, oggi, mentre a quasi 50 giorni dalle elezioni del 4 marzo ancora proseguono le consultazioni per formazione del governo con i partiti vincenti che non cavano un ragno dal buco e i perdenti che sembrano scomparsi dalla scena immersi in una crisi di identità senza precedenti, mentre si assiste ad una politica che parla anche con i più “nuovi” un linguaggio che alla gente non fa né caldo né freddo e sembra una lingua astrusa, quel film ci riporta ad un’altra crisi di identità, individuale e collettiva di una certa parte politica. Di un certo tipo di persone. Che poi sono la stessa parte politica e in buona misura anche le stesse persone, certamente invecchiate, e i loro figli, alle prese, allora con i primi dubbi, oggi con il disfacimento di ideali e delle speranze di allora. Con il tramonto inesorabile del sol dell’avvenir e con l’assenza di una alternativa minimamente credibile e praticabile per qualcosa di più solido di una spallata al sistema…
I Sovversivi ci mostra un’Italia che chi ha più o meno la mia età – intorno ai 60 – certamente si ricorderà. Con i palazzi in costruzione, le strade piene di 500 e 600, un modo di vestire che ancora non aveva scoperto i blue jeans. Ma ci mostra anche il tormento ideale, politico, esistenziale di una generazione, e di un partito in un momento particolare, doloroso. Un partito che all’improvviso si ritrova orfano dell’amato segretario, morto di emorragia cerebrale in Russia. Ma il malessere è anche politico e non dipende solo dalla morte di Togliatti. Siamo infatti nell’agosto del 1964 e il film si svolge a Roma dove i vari protagonisti, tutti militanti comunisti, arrivano per assistere ai funerali del segretario. Tutti soffrono per la perdita e il senso di vuoto che la scomparsa di Togliatti lasciava, ma tutto ciò si intreccia con i problemi e le crisi individuali, familiari di ognuno. Il personale è politico, come recitava uno slogan del ’68. E i fratelli Taviani girarono I Sovversivi nel ’67. Tre anni dopo la morte di Togliatti, un anno prima della grande rivolta. E’ anche un film coraggioso I Sovversivi, perché affronta temi scomodi all’epoca, anche a sinistra, come il tema dell’omosessualità, in questo caso femminile (ancora più coraggioso), come il divorzio, o come la rottura degli schemi di una vita normale, con il rifiuto della carriera e del posto fisso, o la decisione di uno dei protagonisti, profugo politico sudamericano, di lasciare un esilio tutto sommato tranquillo e incanalato in una politica sì di sinistra, ma sempre più istituzionale, per tornare in patria a fare la lotta rivoluzionaria contro il regime militare del suo paese… C’è dunque già qualcosa del ’68 che sta per arrivare, del guevarismo, e c’è sullo sfondo il Pci e il suo popolo, un popolo che piange per la morte del segretario, ma comincia a interrogarsi su quale sia la strada da seguire…
Il bianco e nero in cui si muovono, discutono, pensano Sebastiano, Ettore, Muzio, Ermanno, Giulia Ludovico, Giovanna, Ettore tra l’altro aiuta. Perché di quell’Italia lì tutti abbiamo un ricordo in bianco e nero… Gli attori sono Ferruccio De Ceresa, Pier Paolo Capponi, Giorgio Arlorio, Giulio Brogi, Marija Tocinowsky e un sorprendente Lucio Dalla, pelosissimo e irrequieto…
Consiglierei di rivedere I sovversivi a chi in questi giorni si affanna sui social a spiegare le difficoltà e le ragioni di Di Maio e Salvini… C’è stato un tempo in cui la politica faceva piangere, litigare e appassionare. Da quel ’64, per 20 anni le speranze della sinistra – e di vedere un mondo migliore – andarono crescendo. E anche molte questioni esistenziali trovarono in quei 20 anni risposte importanti, si pensi alla legge sul divorzio, a quella sull’aborto, al nuovo diritto di famiglia, allo Statuto dei lavoratori, finché, 20 anni dopo Togliatti, il Pci perse improvvisamente un altro segretario ancora più amato, forse, di Togliatti: Enrico Berlinguer, anche lui colto da emorragia cerebrale. Accadde a Padova durante un comizio elettorale. E se dopo Togliatti, prima Longo poi Berlinguer diedero al popolo della sinistra nuove prospettive, rompendo di fatto con l’Unione Sovietica e con quella cultura stalinista che aleggiava anche nelle sezioni del Pci, dopo Berlinguer nulla è stato più come prima ed è iniziato il declino. Renzi ha solo raschiato il fondo del barile.
Si tutto vero ed è vero anche quello che dici di Renzi nel finale del fondo del barile.Perchè le cose c’è chi le vede subito e chi le vede dopo che si siano manifestate.In questo caso di Renzi,itengo che chi è oggi con lui le abbia viste già da prima.Il risultato è stato quello della consapevole distruzione della sinistra.Una macchina inventata appositamente dai suoi ceti dirigenti che non hanno fatto prigionieri.Ma il tutto l’ha voluto e permesso anche quella sinistra che poi ha arricciato il naso ed è uscita sbattendo la porta.Sarebbe interessante sapere cosa credesse prima…probabilmente bisognerebbe ricordargli che poi in fondo si misura anche il tempo che si è perso non facendo l’interesse di coloro ai quali erano preposti a farlo.Ed il corpo elettorale ha punito anche loro.E cosa avrebbe dovuto fare secondo loro?
Lo sai qual è il punto? che a distanza di 51 anni da quel film dei Taviani, il “popolo” più esigente, più consapevole, più avveduto della sinistra si sta ancora arrovellando sul che fare e come farlo, esattamente come i “sovversivi” del ’64… E di vie d’uscita non se ne vedono.
Sono completamente d’accordo ma allora tutto questo esige una riflessione che non si può evitare con una ”spallucciata” o con risolini sarcastici tanto avvezzi ad essere fatti nei tempi nei quali viviamo quando siamo al cospetto di quale possa essere la forza ed il condizionamento del capitalismo e dei suoi valori nelle attività e nel pensiero umano. ”Il capitalismo difficilmente o quasi mai cambia natura, mai l’ha fatto e mai lo farà”- recitava Paul Sweezy- ”a questo dovranno pensare le sue vittime”. E credo che si possa benissimo aggiungere ”senz’altro non lo faranno i suoi beneficiati”.ma qui si tratta di cambiare il mondo oppure di accettarlo e giustificarlo così com’è….Si scopre l’acqua calda, ma se si percorre quel solco il mondo finisce, e beneficiati e vittime alla fine sono accumunati da una ugual sorte. Si può sperare da parte dei beneficiati che la tiritela a loro favore continui ma alla fine anche loro soccomberanno,questo è poco ma sicuro ed a nulla varranno le mistificazioni tipiche che nel piccolo nostro della politica italiana potrei chiamare di stampo renziano per ” dar lustro” a quanto si dice portandosi terra -terra, e nel grande chiamerei di chiara marca conservatrice,attuate sperando inutilmente che la limitatezza di risorse non si ripercuota comprimendo il lavoro e sulla vita delle classi subalterne.Una pia illusione quindi e guarda che su questo terreno gli adepti che sembrano preferire tale fazione o tale teoria, sono in aumento su scala globale.In pratica esiste ancora gente che dichiara che possa ancora essere il capitalismo ed il mercato a risolvere le sorti del mondo….mentre il Titanic affondava l’orchestra suonava….sono questi i massimi sistemi che tanto danno noia ai conservatori travestiti da progressisti? Ebbene si ! C’è una profonda irritazione a considerarli da parte di queste persone, non ne vogliono sentir parlare in nessun modo,ma basterebbe capirne il perchè….
Sì’, ma la discussione tra i sovversivi del film così come tra una certa sinistra orfana e dispersa di oggi non riguarda solo il sistema o la critica al sistema, ma anche lo strumento per cambiarlo, il sistema. Ovvero sul partito, sulla rappresentanza, sulle modalità di azione… Mi pare che su questo oggi la confusione sia grande sotto il cielo… Renzi e i renzismo certamente si sono dimostrati un tentativo fallace (e forse mendace), quelli che c’erano prima di Renzi (D’Alema, Veltroni, Bersani, Prodi…) pure. Dal mio punto di vista però, Di Maio e Salvini come alternativa o soluzione men che meno…
In pratica detto in soldoni chi rimarrebbe dalla tua scrematura il cosiddetto ”figliolo della pora schifosa?”. No, perchè mettiti nei panni di Mattarella e sul metodo delle sue probabili e possibili scelte,cosa si avrebbe ? Secondo me l’unica risposta possibile-dò sfocio alla fantasia eh – sarebbe quella di un governo Gentiloni che regga per qualche mese durante il quale si possa fare una legge elettorale, e poi andare al voto di nuovo.Ma secondo te gli altri partiti e partitini a cominciare dal PD,Forza Italia, Lega,e cespugli di questi che sono tanti-farebbero una legge elettorale per la quale si debbano tagliare gli attributi per far dispetto alla moglie? Io credo di no, e la faranno con un gran sodalizio nella maniera in cui la coalizione contro il loro pericolo n.1 e cioè contro i 5 stelle la faccia funzionare come quella dalla quale sono usciti i risultati il 4 di Marzo.E mica li avremo presi per imbecilli al punto tale che si possano dare la zappa sui piedi da loro stessi ? Ma ritornano i soliti discorsi che sono quelli che solo l’italia è così perchè sono così gli italiani.Non s’indigna nessuno,nemmeno i poveri….pensa che paese hanno costruito coloro i quali hai fatto i nomi prima tu.60 anni di Democrazia Cristiana e di sue alleanze che hanno coinvlto i partiti nel potere affinchè sempre lei governasse sostanzialmente come partito di maggioranza relativa hanno rotto le ossa non solo alla sinistra (quello ormai è scontato ed il colpo finale gliel’ha fornito il renzismo) ma a tutta l’Italia.Ed adesso si incominciano a raccogliere i risultati e magari vediamo che ”o’ brodo stà venendo malamente” vediamo che qualcuno si ritira sull’aventino considerandosi vergine nei confronti delle cattive situazioni.Ma dov’erano negli ultimi 20 anni che hanno governato alternativamente con Berlusconi ?