CITTA’ DELLA PIEVE, L’ASSESSORE REGIONALE BARBERINI CHIUDE LA PORTA: NIENTE PRONTO SOCCORSO!
PERUGIA – Dopo la minaccia di dimettersi con tutta la giunta, se non arriveranno atti concreti sul Pronto Soccorso pievese, fatta dal sindaco Fausto Scricciolo qualche giorno fa, in seguito all’incidente mortale sulla SR 71, arriva l’immediata risposta dell’assessore regionale alla sanità Barberini, su La Nazione. E non è una risposta incoraggiante. “E’ una speculazione. Non c’è alcun legame tra quanto accaduto sulla 71 e la richiesta del Pronto Soccorso. Ho controllato i tempi e mi risulta che per il terribile incidente oer cui voglio esprimere tutta la mia vicianza alle famiglie delle vittime, l’inervento è stato garantito in tempi congrui e nel rispetto degli standard. La prima ambulanza è arrivata a 16 minuti e mezzo dalla chiamata e nei successivi 5 minuti ne sono arrivate altre due. Quindi il 118 ha funzionato in maniera egregia, coe del resto funziona in tutta la regione. E lo abbiamo ulterormente potenziato, nominando un responsabile che si occuperà della sola gestione del 118”.
Quanto alla richiesta di un Pronto Soccorso vero a Città della Pieve, l’assessore regionale spiega che questa “non può essere soddisfatta perché tale struttura può esssere insediata esclusivamente all’interno di un ospedale, che per esistere deve avere determinate caratteristiche per il bacino di utenza. Alla Pieve – continua Barberini – abbiamo fatto una riconversione assicurando servizi importanti. Non abbiamo abbandonato la città: ci sono medici, servizi, c’è un presidio 118 che funziona!”
Quindi niente pronto soccorso. Perché può essere insediato solo laddove c’è un’ospedale e a Città della Pieve l’ospedale non c’è più. C’era. Ma ora è una Casa della Salute. Ovvero un poliambulatorio. Quindi le richieste avanzate al momento della chiusura, sull’attivazione di un pronto soccorso rimarranno lettera morta e a questo punto al sindaco Scricciolo e alla giunta rimarrà solo il cerino in mano. Le risposte e gli atti concreti richiesti non arriveranno. Daranno corso alle dimissioni minacciate, come chiedono alcune forze politiche e molti cittadini, per rimarcare il proprio disappunto?
Per la verità tra i cittadini ci sono anche alcuni testimoni del tragico incidente che contestano l’assessore regionale sui tempi di intervento delle ambulanze. Vittorio Viglienghi, per esempio, sul Corriere Pievese scrive che “i 16 minuti e mezzo dichiarati per coprire il percorso dal parcheggio ambilanze di Castiglione del Lago al luogo dell’incidente sono un tempo assolutamentre inverosimile anche per una ipotetica ambulanza motorizzata Ferrari. Per non dire poi del tempo parimenti improponibile di 21’ 30’’ indicato per il percorso dall’Ospedale di Orvieto al luogo dell’incidente. Tenuto anche conto, in quest’ultimo caso, dell’ulteriore tempo perso dalle due ambulanze, che a Monteleone d’Orvieto avevano fra l’altro sbagliato strada“.
Insomma sembra profilarsi un botta e risposta e un braccio di ferro tra la cittadinanza pievese e i vertici Regionali, con l’Amministrazione Scricciolo che stavolta, dopo aver accettato la riconvesione dell’Ospedale, chiedendo però assicurazioni sul Pronto Soccorso, non sembra più disponibile a chinare il capo e ad allinearsi alla posizione della Regione. Certo è che se il Comune aveva avuto assicurazioni, adesso l’assessore regionale le ha ritrattate.
Questa sera a Città della Pieve si riunisce il Comitato cittadino che sta dando battaglia da mesi proprio per avere il Pronto Soccorso. All’assessore fischieranno le orecchie. Vedremo che posizione prenderanno il sindaco e la giunta.
Intanto torna in mente una nota “pasquinata” del ‘600 contro il Papa Urbano VIII a Roma: “Quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini”. Ciò che non fecero i barbari, lo fecero i Barberini. In questo caso al singolare.
118, citta della pieve, Fausto Scriciolo
L’ospedale non c’è più.
Per molti è solo un ricordo, per i più non è nemmeno quello.
Nel corso degli ultimi 20 anni è stata attuata una progressiva riduzione dei servizi con conseguente svuotamento di funzionalità.
Ed i tragici fatti di questi mesi, siano essi o meno delle fatalità inevitabili, hanno portato alla luce quello che prima solo in pochi denunciavamo inascoltati.
Se volete conoscere nomi e cognomi dei sindaci, degli assessori e dei consiglieri comunali responsabili di quanto accaduto, cercateli tra coloro che hanno vinto le elezioni dal 1990 ad oggi e che hanno fatto tutto quello che di peggio si poteva fare per difendere il diritto alla salute dei cittadini pievesi.
Riapertura del Pronto Soccorso e potenziamento del 118 sono solo una parte della soluzione a breve termine.
Ma, visto che presto o tardi anche l’ospedale di Castiglione del Lago farà la stessa fine di quello nostro, solo la realizzazione di un nuovo ospedale unico potrà ristabilire nel nostro territorio un servizio sanitario locale sicuro e duraturo nel tempo.
Tutto il resto sono solo chiacchiere.
Molto strana questa risposta “perentoria”dell ‘Assessore Regionale Barberini.Sembrerebbe una retromarcia rispetto ad intese e promesse fatte.Quindi ,secondo,la Regione la Giunta Comunale Pievese si dovrebbe dimettere per scarsa conoscenza?La Presidente Marini tace?Il Pd Regionale tace?
Remo ,ma se prima creano le strutture ,poi dopo anni invece di potenziarle le tagliano, di qualcuno la responsabilità sarà,oppure non è di nessuno come al solito e si attende che la gente riesca ad inghiottire altri bocconi amari ? E questo qualcuno non sono per caso coloro che hanno governato oppure la gente che a loro ha dato il consenso?A me sembra che il discorso sia abbastanza semplice,o no?