Bettollini contro D’Alema e Rossi? A Castiglione del Lago il Pd è differente: questa sera presenta il libro di Rossi “Rivoluzione Socialista”
CASTIGLIONE DEL LAGO – Il sindaco di Chiusi, quache giorno fa non si è fatto scrupoli ad attaccare frontalmente il governatore della Toscana Enrico Rossi, per come sta guidando il governo regionale, ma soprattutto per l’attacco che lo stesso Rossi ha sferrato nei confronti del segretario del Pd Matteo Renzi. Quel “giocatore di poker disperato” non è andato giù a Bettollini il quale ha invitato Rossi a scusarsi per i toni fuori ordinanza. E nella stessa intervista Bettollini ha invitato Renzi a tirare diritto, e se D’Alema non ci sta, che se ne vada pure… Insomma una visione del Pd, quella di Bettollini, che sembra spingere verso la scissione. Soffia sul fuoco il sindaco di Chiusi, insomma, nella speranza dichiarata che finalmente il suo partito si liberi della zavorra della sinistra inconcludente e compromessa…
A 20 km di distanza, però il Pd sembra vederla in maniera diversa. A Castiglione del Lago il Pd è differente. Questa sera, mercoledì 1 febbraio, alle ore 21,00 il circolo di Castiglione centro, insieme al Pd del Trasimeno e ad una associazione culturale presenta il libro “Rivoluzione Socialista” scritto proprio dal governatore toscano Enrico Rossi.
Naturalmente Rossi sarà presente e verrà intervistato dall’ex direttore de l’Unità Peppino Cadarola.
“Rivoluzione Socialista” è una lunga intervista sui temi della crisi democratica e della disuguaglianza. Critica al capitalismo, approfondimento sulla riforma costituzionale, politiche di integrazione. E ancora “disuguaglianza, crisi della democrazia, nazionalismi, i mali che una nuova sinistra deve mettere al centro della propria analisi”, come si legge nella presentazione del volume. Enrico Rossi delinea la sua proposta per l’Italia e per il Partito Democratico, tratteggiando una linea che rifiuta da una parte l’”estremismo parolaio”, dall’altra il “pragmatismo amorale” e che riafferma l’inconsistenza lessicale e concettuale della parola “democratico”. «Il termine corretto per me è “socialismo” – spiega Rossi – perché la politica non può essere un mestiere come gli altri e neppure una tecnica per iniziati. Se guardiamo alla storia degli ultimi secoli, questa parola conserva intatto il suo valore. La sconfitta della sinistra, in questi ultimi tre decenni di trionfo del capitalismo e dell’ideologia liberista, è consistita prima di tutto nell’accettazione del mondo così com’è».
Insomma Enrico Rossi si schiera sulla linea dei vari Hamon, Corbyn e Sanders e rispolvera parole d’ordine, temi, linguaggi propri della sinistra, di una sinistra che si è persa, che non riesce a ritrovare la bussola e che Renzi e i suoi fedelissimi vorrebbero far fuori definitivamente…
Se Enrico Rossi riuscirà a scalzare Renzi dal vertice del Pd, se possa essere lui il Corbyn o l’Hamon italiano è questione tutta da vedere. Finora anche Rossi si è accomodato spesso sulla linea renziana quando gli ha fatto comodo, solo negli ultimi tempi si è messo di traverso in maniera sempre più netta e decisa. L’appuntamento di questa sera è al bar pasticceria Michele & Co. in via Novella. Chissà se Bettollini ci andrà…
CASTIGLIONE DEL LAGO, D'Alema, Enrico Rossi, pd
Io rimango sempre più stupìto di come sta evolvendo quella che una volta si chiamava politica e che oggi non saprei come definire.
Ma vi sembra che Rossi sia uno che si possa accreditare come “socialista” tanto da scriverci addirittura un libro?
Ma la sua “rivoluzione socialista” in che cosa è consistita?
La sua conduzione della regione Toscana si può definire una conduzione socialista?
Ma un bell’esame di coscienza questa gente non se lo fa mai?
Purtroppo oggi ci sono persone che credono a qualsiasi balla venga raccontata loro dal politico di turno senza ragionarci sopra più di tanto, altrimenti tanti amministratori sarebbero a casa a fare i loro lavori, quelli che ce l’hanno, invece di vivere lautamente alle spalle dei contribuenti che. oltrettutto, invece di ringraziare, continuano imperterriti a prendere in giro.
Concordo fondamentalmente con l’analisi di Cioncoloni. Questa gente oltre a non farsi le domande mostra di avere vuoti di memoria notevoli, ma non sono per nulla casuali tali vuoti di memoria.Forse-e si capisce- che conta anche sulla stessa mancanza della memoria propria del suo elettorato.Dai renziani di Bettollini localmente, a quelli più in alto a livello nazionale delle correnti di sinistra non si accorgono che per la loro personale sopravvivenza non hanno preso un granchio ma un aragosta, quelle di profondità, molto più grandi del normale.E sono questi oggi che fanno agli altri la morale, ad un italia sprofondata che ha permesso la presenza del populismo proprio in conseguenza delle loro scelte politiche.Parlano di socialismo per rifarsi una morale? Agli occhi di chi ? L’accettazione di una via che perori gli interessi del mercato alias capitalismo detto brutalmente brutalmente,ha fatto sì che la sinistra sia effettivamente scomparsa ed il suo ricordo resti solo nei cuori della gente che ha lottato e fatto sacrifici sperando che un domani i loro figli potessero vivere meglio dei padri. E’ avvenuto il contrario, e questi ancora insistono.Tutti, nessuno escluso. A casina, che vadano a casina. In un paese normale sarebbero davanti al caminetto a godersi la succulenta pensione ed a leggere romanzi.Qui purtroppo non sucede, e loro lo sanno bene….ma una parte del popolo italiano ne capisce anche il perchè.E personalmente il perchè l’ho scritto molte volte,anche dalle colonne di questo giornale,quali siano le differenze che per esempio vi siano fra nazioni e stati come la Francia e com’è l’Italia.Basta andare a Roma e vedere cosa vi sia in fondo a Via della Conciliazione.Uno dei perchè,certamente non l’unico, stà lì.Ogni popolo ha le proprie caratteristiche e peculiarità formative, etiche,che riguardano la storia ed i modi di pensare.E qui mi fermo. ”Ad ogn’uno il suo”.
in questo momento, evidentemente a Rossi fa comodo accreditarsi come “socialista” o come alfiere delle idee di sinistra che”non sono mai morte”, deve/vuole dare ‘assalto al Pd renziano e si posiziona laddove pensa possa trovare più consensi, facendo leva anche sui sentimenti, sulla storia del popolo Pd. Una storia largamente rimossa, ma in fondo ancora sedimentata…
Hai detto bene mettendo quel ”fa comodo” e personalmente di questa gente io non mi fido, perchè oltretutto viene anche da chiedersi:”fa comodo a chi?”Non mi fidavo molto tempo fa, non mi fido tantomeno oggi, perchè a seconda dei periodi che passa la politica,forse pensano di indossare mille giacche,ma il loro più acerrimo nemico non sono i partiti a cui sembra che si oppongano,ma fra i maggiori nemici c’è la memoria della gente.Non della stragrande maggioranza che l’ha persa la memoria ben’inteso, ma di chi si ricorda lo slancio di questi con il quale hanno aderito a quel partito di cui oggi reclamano la guida e che ha avuto tantissime responsabilità sull’affossamento dell’Italia, prima di tutto coprendo politiche di trasformismo,nemmeno tanto ben celato di fronte a chi possa essere un osservatore normale.Oggi,dopo aver perso la verginità,sembra di assistere alla corsa di voler correre ai ripari in nome di un principio nobile che è quello del ”socialismo”.In un tempo dove gli strati popolari della sinistra hanno perso la memoria pur avendo dedicato ad una idea i loro sforzi ed i loro sacrifici,per i quali credevano che la vita dei loro figli sarebbe stata migliore di quella loro, hanno visto che la loro speranza e le loro lotte sono state sacrificate sull’altare del capitalismo che per costituzione propria obbedisce sempre agli stessi concetti ed alle stesse teorie e che non fa prigionieri.Non c’è scampo.E quando una generazione di politici si è impossessata dell’anima di un concetto ed è riuscita a polverizzarlo ha fatto un lavoro sporco per conto di chi lo si sà. Io credo ed auspico che cercare di accretitarsi a guida di un partito simile comporti inevitabilmente alla gente comune-quella dei sacrifici vanificati-un ulteriore manciata di vasellina spalmata dove non è educato dire.Questa è l’italia e questi sono i suoi politici.Senza una pulizia totale la vedremo ancora scendere più in basso, vedremo ancora più populismi originati da questa politica,vedremo ancor più vanificati gli sforzi della gente comune, che hanno sopra il loro collo un peso che non riescono a scrollarsi di dosso.E quella roba sopra il loro collo sarebbe ”socialismo”? Ma per carità….Il socialismo esiste solo nei loro discorsi per accreditarsi a non essere scalzati.Certi sanno ben più di altri fiutare che aria tiri e si predispongono a seguirne il flusso.Stà alla gente usare un sapone anti vasellina….e che nell’involucro dove è incartato si richiede attenzione che non vi sia il disegno di uno scudo crociato o di simili disegni, perchè quello sarebbe un sapone che non porta via nulla, anzi fà raffermare la vasellina e fa contenti chi lo usa perchè si sentono finalmente liberi dalle incrostazioni di vasellina,ma è come un gratta e vinci….”gratta gratta”-diceva un vecchio contadino che usava la filosofia spicciola e grossolana-”dallo stallino esce sempre il maiale” Oggi al posto del contadino dalle scarpe grosse e dal cervello fino che non esiste più, c’è la generazione di Facebook, ma nella gente aumentano in maniera esponenziale le patologie del disadattamento sociale e dell’Alzheimer. Forse è quella vasellina che impedisce di pensare col proprio…..ma è il sistema che si nutre di tutto questo e chi in effetti lo difende apparendogli contrario,dirà sempre che non è vero.
fa comodo a chi? a lui (a Rossi) fa comodo… Pur guardando con attenzione ai vari Hamon, Sanders, Corbyn, che mi sembra dicano cose sensate, interessanti e di sinistra, nel senso classico del termine, anche io non mi fido di Rossi e della sua “conversione” recente (e tardiva), anzi su come sta governando la Regione Toscana tendo a dare ragione a Bettollini… Però, da cronista non posso non rilevare la differenza di posizioni tra il leader del Pd chiusino e il Pd di Castiglione del Lago, che poi è la differenza attuale tra Renzi e Rossi…
La Regione Toscana sotto la guida di Enrico Rossi è diventata la regione più liberista d’Italia. Più della Lombardia.
A supportare questa affermazione (non mia) sono gli assetti dei servizi (acqua, rifiuti, gas, trasporti, sanità) la cui eccellenza si riscontra solo nelle bollette e nella totale assenza di voce in capitolo dei cittadini.
Per il compagno Rossi, come per tutto il Pd e dintorni, perché quegli assetti sono stati approvati e votati da tutta la sinistra nelle varie declinazioni politiche e sociali, forse ci vorrebbe una “Contessa 2.0” (la famosa canzone di Pietrangeli:
Compagni dai campi (da tennis) e dalle piscine…
Pietrangeli chi?, il famoso tennista?
Per quelli di ora si.
Una volta ci fu anche questo: http://www.bing.com/videos/search?q=contessa+pietrangeli&&view=detail&mid=C402047A86D029B77057C402047A86D029B77057&rvsmid=B16006E6C38869E1F429B16006E6C38869E1F429&fsscr=0&FORM=VDFSRV
Scusate, ma non è tanto la interpretazione del termine socialista qui a contare. Se ne può discutere e discutere se questo termine nato nell’Ottocento abbia sempre significato lo stesso concetto. I nostalgici craxiani probabilmente non sarebbero d’accordo sulla estraneità del loro idolo al termine. Per me quel termine ha cambiato così tante volte significato da non essere più riconoscibile. Si spero che rimanga lontano dal concetto di beni comuni che oggi denota, a mio modestissimo avviso, la vera rivoluzione.
Quello che invece mi sembra grave è la posizione del sindaco Bettollini sulla politica del Presidente della Giunta Regionale. Quelli con fascia tricolore invitavano a votare SI dovrebbero, prima di parlare cominciare a riflettere su quello che è effettivamente successo.
https://www.primapaginachiusi.it/2017/01/pd-bettollini-spara-su-rossi-dalema-ma-ha-fatto-bene-suoi-conti/
Certamente, ma sono almeno 15 anni che l’Italia s’è persa dietro le diatribe dei vari Bettollini, Rossi, Renzi di turno, per dire per antonomasia i vari sodalizi di correnti,la cui presenza è stata generata dalla fusione a freddo,valutando consapevolmente che certe differenze non sarebbero scomparse,e certe contraddittorietà si aprono e si chiudono a seconda del potere che ogni parte in nome della libertà di scelta ritenga di portare sul piatto della bilancia generale, alla fine si produca tutto questo, e non ci si meravigli…..Correnti, ma anche altri comprimari intorno, massa sottoposta all’acquisto od alla vendita,a seconda di come convenga ma anche di altri comprimari in periferia,spesso anche carrieristi che vedono nella politica l’unico varco della propria affermazione e sistemazione, non per il bene del popolo dal quale hanno ricevuto il mandato, ma per il bene di loro stessi e dei loro amici.Ed adesso si ritorna nello stesso solco.Quando il re è sul letto di morte, rispuntano nella sua anticamera i vari ceppi della famiglia reale pronti a darsi battaglia per prendere il suo posto.Ma c’è caso che il re stavolta trovi nuovi alleati più consoni alla sua politica,alleati che formalmente stanno al di là del suo muro,ma che la politica condotta dal re gli ha fatto odorare che il re sostanzialmente è con loro e che sanno bene che il re od i suoi eredi avranno bisogno di loro.Pronti a darsi battaglia l’un con l’altro, sembrano quasi i gruppi tribali dei talebani dell’Afghanistan, che stringono alleanze fra loro allo scopo comune di assaltare le diligenze e carovane che transitino nei passi sperduti fra le montagne,salvo poi contrapporsi anche a fucilate nella spartizione del bottino.Ma fra gente di quel tipo c’è caso che venga fatto come l’omonima barzelletta dei pirati,che andavano in esaltazione quando il comandante teneva il discorso sul ponte della nave e che diceva loro:”Miei pirati, la vedete quella nave sul filo dell’orizzonte? Andate, depredate, incendiate, portate il BOTTINO sul nostro vascello che poi lo divideremo. Urla di giubilo, uncini che saltavano in aria,gambe di legno che si svitavano e venivano innalzate a mo’ di forconi, bende nere tolte dagli occhi che sventolavano a mo’ di bandiere nere con la morte disegnata….Alla fine si vedeva la nave che bruciava sul filo dell’orizzonte e le scialuppe che riportavano nel vascello i pirati con il tesoro ed il BOTTINO preso.Il comandante tiene rapporto ai pirati ed anche a quelli sanguinanti dalle ferite della battaglia e sul ponte del vascello declama :” compagni pirati, grazie alle vostre scorrerie, dispongo come promessovi di dividere il BOTTINO !!!”E così dicendo si china su dei secchi che aveva davanti alle sue gambe , li prende e ne tira violentemente il contenuto verso la ciurma festante esclamando :”un secchio di merda a te! Un altro secchio a te! Un altro secchio a te”….In quel modo quel furbo intendeva dividere il BOTTINO…Mi scuso della volgarità, ma in politica, visto che l’Italia tanto diversa da questa poi non è,ad ogni giro di giostra vediamo apparire un capo dei pirati che ci convince a dividere il BOTTINO….e saremmo tutti parecchio incazzati dato che l’acqua per lavarsi dal BOTTINO costa quello che stà bene….quindi un avviso alla ciurma è d’obbligo:state sottocoperta,lì gli schizzi del BOTTINO,è più difficile che arrivino.Che poi suonerebbe come ”proteggetevi e non credete ai capi pirati ”, loro sono capi perchè nella loro storia il BOTTINO l’hanno sempre diviso in quel modo….ed è da 30 anni perlomeno che i pirati nella storia d’italia sono costretti a lavarsi.Alla fine ai pirati gli verrà a noia? Chissà? C’è da augurarselo…..