L’ARGENTO DELL’ITALVOLLEY. QUANDO IVAN ZAYTSEV GIOCAVA IN SERIE C UMBRA…

lunedì 22nd, agosto 2016 / 16:06
L’ARGENTO DELL’ITALVOLLEY. QUANDO IVAN ZAYTSEV GIOCAVA IN SERIE C UMBRA…
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Certo l’oro sarebbe stato meglio, ma anche un argento alle Olimpiadi non è da disprezzare. Alla vigilia nessuno avrebbe scommesso sull’argento dell’Italvolley… Ora siamo tutti amareggiati per non aver conquistato il massimo risultato. Ma ci sta, perché il Brasile è forte e giocava in casa. Il che non è fattore ininfluente. Questa Olimpiade per l’Italia della pallavolo è stata un po’ come i mondiali di calcio del ’70: una grande, grandissima, immensa semifinale (allora contro la Germania, stavolta contro gli Usa), e poi una finale in salita, senza storia… Sempre contro di loro. I brasiliani che sono forti, fortissimi a pallone, ma anche a pallavolo… Ma in certi casi l’argento pesa quanto l’oro…

Al’Italia non è bastato quel ragazzone biondo col nome russo che parla folignate. Lo chiamano lo Zar, per via delle origini, o “il cannone umano”, per la potenza del suo braccio e per quelle battute devastanti… Bello, quasi struggente il commento del giovane Ivàn a fine gara, quella dichiarazione d’amore alla maglia azzurra, al volley, all’Italia. Si perché nonostante il nome russo , Ivàn è italianissismo, come Buti o Birarelli o Giannelli… E’ nato a Spoleto, ha vissuto a Foligno e a Roma… Dopo un anno in trasferta alla Dinamo Mosca, la prossima stagione tornerà a giocare a Perugia, cioè nella città che lo ha lanciato nel volley.

Me lo ricordo benissimo, quando a 16 anni, era il leader della formazione giovanile della Rpa Perugia. Giocava palleggiatore all’epoca, come il padre “Slava” (lui le Olimpiadi le ha vinte), con quella carnagione bianca come il latte e quell’accento folignate… Giocava bene, era un predestinato. Ma si capiva che come palleggiatore era forse sprecato: 2 metri di altezza e una potenza nel braccio non comune per un ragazzo della sua età. In quella squadra c’erano tra gli altri Cesare Gradi, oggi alla Emma Villas Siena in serie A2, Marco Lipparini, anche lui ex Emma Villas ora a Civita Castellana e c’erano i chiusini Giacomo Tiezzi, Nicola Chiappini e Gianluca Lorenzoni, quest’ultimo capitano della Geo Volley Città della Pieve nella passata stagione.  L’allenatore marchigiano Alessandro Fammelume si accorse che il giovane Zaytsev  sapeva anche schiacciare la palla a terra ome pochi e non solo alzarla per i compagni  e cominciò a sperimentarne l’utilizzo come oppposto… Quando la partita si metteva male operava il cambio: fuori l’opposto e dentro Lorenzoni a palleggiare, con Ivàn a fare il martello… In questo modo la squadra vinse un sacco di partite e conquistò la finale play off di serie C in Umbria, poi persa contro la Trasimeno Volley. Era la stagione 2004-2005. Zaytsev ha poi continuato a giocare anche n serie A, a Perugia, a Latina e a Roma come palleggiatore, finché non ha cambiato definitivamente ruolo, prima opposto e poi schiacciatore di banda… Ora è uno dei più forti nel mondo. E la bandiera della pallavolo italiana. Ma quella “intuizione” di Fammelume, già tentata la stagione precedente dal coach Marco Monaci, si è rivelata decisiva e fondamentale per la carriera del “russo” che se avesse continuato a fare solo il palleggiatore, forse non sarebbe ai livelli di adesso…

Come già detto Zaytsev giocherà a Perugia, con Buti e Birarelli. E con Atanasievic e Podrascanin…  Inutile dire che la squadra del presidente Sirci punti allo scudetto. Intanto l’argento di Rio impreziosisce l’ambiente.

Dasvidania Ivàn!

m.l.

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