CONCERTO DELLA POLIFONICA PIEVESE DELL’EPIFANIA. L’IMPORTANZA DEL LIBERO ACCESSO ALLA BELLEZZA

giovedì 07th, gennaio 2016 / 11:10
CONCERTO DELLA POLIFONICA PIEVESE DELL’EPIFANIA. L’IMPORTANZA DEL LIBERO ACCESSO ALLA BELLEZZA
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6 gennaio 2016, serata quasi tiepida. Il teatro comunale Accademia degli Avvaloranti di Città della Pieve è gremito. Per vedere il concerto dell’Epifania della Polifonica Pievese bisogna salire al Loggione. Poco male. L’importante è partecipare.

Si parte con In te Domini Speravi. Si continua con un repertorio classico che include We wish you a Merry Christmas, Astro del Ciel, Tu scendi dalle stelle, Bianco Natale. Ecco, forse un po’ troppo classico. Soprattutto dopo il periodo natalizio in cui le canzoni tradizionali, volenti o nolenti, ci hanno accompagnato con la stessa insistenza di A natale puoi…

Tecnicamente nulla da eccepire. Guidati dall’affabile direttore Carlo Pedini, coro e musicisti si esibiscono con discreta abilità. Qualcuno è più emozionato ma va bene così. Anzi, ben venga. Fino a quando ci si emoziona, il gioco vale sempre la candela.

Da semplice spettatrice, invece, il coinvolgimento emotivo è minore. Forse è il Loggione, così alto e distante dal palco, che non permette di godere appieno dell’atmosfera e della delicata bellezza di questo piccolo teatro, o forse è la scelta dei brani, ma la magia si diffonde poco. Almeno da lassù, il trasporto emotivo è fugace.

E però, sensazioni personali (molto personali) a parte, è stato bello esserci. È stato bello vedere così tanti giovani impegnati nell’arte della musica e così tanti coristi, giovani e meno giovani, continuare ad appassionarsi al canto, a condividere la loro passione.

Più di tutto è stato bello constatare ancora una volta la volontà degli organizzatori di rendere l’arte accessibile a tutti. Il concerto dell’Epifania di Città della Pieve, che si sappia, è gratis. E di questi tempi, il gratis, a chi progetta e mette in moto la macchina di un evento, costa parecchio, non solo in termini di soldichenoncisono ma anche, e forse ancor più, di tempo, impegno, perseveranza.

Quindi, critiche (sempre molto personali) a parte, un ringraziamento a tutti proprio tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del concerto, è d’obbligo. Rendere la famosa bellezza che salverà il mondo appannaggio di tutti non è cosa comune né scontata. Anzi…

Elda Cannarsa

Foto: Daniela Barzanti

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