COMUNI ED EUROPEE, SABATO E DOMENICA SI VOTA: PARTITE APERTE E POCO ENTUSIASMO. IL TEMA GUERRA E PACE UNO SPARTIACQUE
Domani dalle 15 alle 23,00 e domenica dalle 7 alle 23 si vota. A Chiusi, Sarteano, Trequanda, solo per le Europee, a Montepulciano, Chianciano, Cetona, San Casciano Bagni, Torrita di Siena, Sinalunga, per quanto riguarda la Valdichiana senese e a Castiglione del Lago, Città della Pieve, Panicale, Piegaro, Paciano, Magione per quanto riguarda il Trasimeno anche per le comunali. Tranne forse Cetona e Sinalunga dove il centro sinistra sembra al sicuro, tutti gli altri comuni sono contendibili. Anche i due non a guida Pd, ovvero Chianciano e Città della Pieve, dove le rispettive coalizioni di centro sinistra, oggi all’apposizione, sembrano aver recuperato posizioni e anche un po’ di orgoglio. Vedremo.
Come abbiamo già scritto in altri precedenti articoli, se Pd e alleati possono stavolta riconquistare Chianciano e la città del Perugino o quantomeno se la giocano, possono invece perdere a Panicale e a Montepulciano, in entrambi i casi più per divisioni e lacerazioni interne che per merito degli avversari. A San Casciano la giovane sindaca uscente e ricandidata Agnese Carletti dovrà vedersela con un avversario invisibile e per questo più subdolo: l’astensionismo. E’ sola sulla scheda, non ha competitors. Ma per essere eletta deve votare almeno il 40% degli aventi diritto e prendere almeno il 50% dei voti validi. Con la destra sull’Aventino non sarà facilissimo. A Castiglione del Lago, unico paese sopra i 15 mila abitanti e quindi unico con elezione a doppio turno, per la prima volta potrebbe scapparci il ballottaggio. Per vincere al primo turno Matteo Burico o uno dei suoi competitors dovranno ottenere almeno il 50+1 per cento dei voti validi. Stando ai sondaggi e ai risultati delle elezioni politiche 2022, ultima tornata elettorale in termini di tempo, il gap tra centro destra e centro sinistra è irrisorio poi c’è il terzo incomodo Brancaleoni che può fare da ago della bilancia, ma oggettivamente, può portare via più voti a Burico che alla destra di Filippo Vecchi.
Per quanto riguarda invece il voto europeo, si è assistito ad una campagna elettorale moscia, praticamente nulla. Pochi anche i manifesti affissi negli appositi spazi. L’incognita maggiore è quella dell’astensionismo. Soprattutto nei comuni dove non si voterà per eleggere sindaco e consiglio comunale. Il rischio d una percentuale di votanti inferiore al 50% (forse anche al 40) è molto alto. In particolare le giovani generazioni sembrano poco interessate e lontane dalla politica, dai partiti, dal dibattito pubblico.
Alle Europee si vota con il sistema proporzionale puro. Sulla scheda, non ci sono coalizioni, ma solo i singoli partiti. L’offerta numericamente è ampia. Dal punto di vista dei contenuti un po’ meno. Comprensibile il disorientamento generale e anche la disaffezione al voto. Quando non si trovano riferimenti precisi e votabili al 100% anche il NON VOTO diventa una opzione praticabile. Non può stupire, con una politica ridotta così, che molti non votino o facciano fatica a trovare un simbolo e dei nomi su cui mettere una croce a cuor leggero e con convinzione.
Fatta questa premessa, una cosa ci sentiamo di dirla a chi comunque andrà a votare: 1) votare è giusto, c’è gente che ha dato la vita per conquistare il diritto al voto, negato da una dittatura, quindi anche se è una opzione possibile, non votare può essere una scelta, ma non una scelta da fare a cuor leggero; 2) con una guerra in corso tra Ucraina e Russia con rischio di allargamento del conflitto e con un’altra guerra pressoché unilaterale nella striscia di Gaza, con Israeele che sta perpetrando un vero e proprio genocidio del popolo palestinese l’unica cosa da fare è votare per partiti e candidati che siano dichiaratamente CONTRO LA GUERRA e per l’immediata apertura di negoziati di pace; 3) a chi voterà per antica appartenenza, per una scelta di campo tra destra e sinistra diciamo di votare almeno per quei candidati che dentro quei partiti hanno assunto posizioni chiare contro la guerra e adesso anche contro l’escalation nell’invio di armi e magari anche truppe, che alla fine faranno solo più morti.
Sono su questa linea per esempio l’Alleanza Sinistra-Verdi e anche la lista Pace Terra e Dignità di Michele Santoro. In entrambi i casi però il problema sta non nelle cose che dicono, tutte condivisibili, ma nella mancata “unione di forze e di intenti”, nel leaderismo che sconfina spesso e volentieri nel familismo e nella politica da conventicola. Nel caso della lista Santoro anche nell’operazione in sé, ennesima riproposizione delle esperienze fallimentari già sperimentate con Ingroia, Tsipras, Unione Popolare, cioè nella solita listarella di testimonianza che nella migliore delle ipotesi mette un culo al caldo, massimo due. Tutto ciò senza un rogetto politico, senza un’idea di futuro partito strutturato: un nulla condito di belle parole e brave persone.
Nel Pd è certamente votabile l’ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio. Solo che è nel Pd, che sulla guerra da due anni e mezzo balbetta. E anche sul resto (quale Europa) sembra avere idee poche, ma confuse. E nel caso della segretaria Elly Schlein, candidata capolista, anche spiegate male. Poi, certo, in giro c’è di peggio.
A destra, negli ultimi giorni sui vemti di guerra e la linea Nato, ha assunto posizioni coraggiose e nette il leader della lega Salvini, ma poi se voti Lega ti ritrovi ad eleggere uno come Vannacci che inneggia addirittura alla Decima Mas… E allora meglio evitare.
Che dopo il voto l’Europa si trovi ancora più a destra è una prospettiva abbastanza probabile e per nulla allettante. Almeno dal nostro punto di vista. Quindi se si decide di andare a votare, meglio votare per chi proverà a fare argine alla deriva post fascista, perché poi di questo si tratta. Non solo Giorgia Meloni, ma anche gente come quelli di Vox in Spagna, della AFD in Germania, come quelli di Marine Le Pen in Francia da quella parte spingono… E questo anche sulle politiche economiche, sulla sanità, sui trasporti, sulle politiche alimentari, sull’immigrazione, sull’ambiente
Certo, l’Europa “liberale” di Ursula Von der Leyen, di Draghi, di Macron non è quella sognata da Altiero Spineli ed Ernesto Rossi, Non è l’Europa dei popoli, ma l’europa dei mercati e dei mercanti, come ai tempi dei Medici… Ora non è più neanche l’Europa terra di pace che è stata dal 1950 al 2022 (con la parentesi balcanica); è un continente sempre più vecchio e sempre più piccolo rispetto al resto del mondo, in preda a venti di guerra e succube, fino alla sudditanza, del grande fratello americano.
Purtroppo all’orizzonte e neanche sulla scheda delle Europee di sabato e domenica è difficile scorgere voci di una sinistra capace di pensiero e di eleborazione di un modello diverso. In passato c’era. Le socialdemocrazie di Olaf Palme, Willy Brandt, Mitterrand, l’utopia della terza via del Partito Comunista Italiano, la cultura moderata ma attenta al welfare dei partiti popolari avevano disegnato una prospettiva che adesso è passata totalmente in mano ai banchieri, all’industria delle armi, alle multimnazionali che controllano produzione e flussi di denaro e pensano ancora di controllare il mondo intero, che invece sta andando da tutt’altra parte. Buon voto a tutti, ma senza illusioni. E senza entusiamo. Purtroppo.
m.l.
A me francamente del vecchiume, pardon, substrato ideologico post fascista o post comunista interessa poco. Vorrei che in Europa si insediassero persone di buon senso e con le idee chiare su tematiche di importanza capitale : guerre in primo luogo, per attuare un concreto sforzo per farle FINIRE, e non continuare all’ infinito. E poi in economia : basta con questa furia ecologista che spinge a scelte deliranti, quali l’ elettrico sull’ automotive nel 2035 che non migliora di mezza virgola l’ impatto ambientale e ci legherebbe mani e piedi alla Cina, oppure le ” Case Verdi” entro il 2030 (con quali risorse, visto che per la riqualificazione energetica di un solo appartamento servono 100.000 euro?). Poi occorrono risposte concrete sul tema della difesa e dell’ immigrazione. Su quest’ ultimo punto, è evidente a tutti che l’ intera Africa in Europa non ci può stare, né che a farsi carico del problema debbano essere unicamente i paesi costieri di primo approdo. Questi giorni, guardando i bandi di gara sulla piattaforma della Regione Toscana, ho scoperto che quelli dedicati ai servizi di accoglienza impegnano cifre enormi, di centinaia di milioni, al cui confronto quelle per i lavori pubblici e servizi tra cui la sanità sono trascurabili. Oggettivamente, per usare un eufemismo, tale circostanza dà parecchio fastidio, immaginate cosa accadrebbe se ne avessero contezza tutti. Oltretutto, come si è detto su queste colonne, tali ingenti risorse non sono utilizzate per inserire come si deve gli stranieri nel nostro tessuto sociale, in particolare con l’ insegnamento della lingua e di un mestiere : li vedi in giro per strada, soli tra di loro, a non far nulla. E ci sarebbero anche altre questioni, ma già dare risposte concrete a quelle elencate è difficile, per chi verrà eletto.
In ambito locale, io per l’ ultima volta voterò a Magione, dove presumibilmente la giunta uscente sarà confermata. Tutto sommato in questi anni non ha fatto malaccio, e grandi alternative non ci sono. Si lotta sul tema della salvaguardia del lago, ma si tratta di un qualcosa di troppo grande per rientrare nella sfera di influenza di un comune.
” Oltretutto, come si è detto su queste colonne, tali ingenti risorse non sono utilizzate per inserire come si deve gli stranieri nel nostro tessuto sociale, in particolare con l’ insegnamento della lingua e di un mestiere : li vedi in giro per strada, soli tra di loro, a non far nulla. E ci sarebbero anche altre questioni…”. Vero, ma sono proprio le norme vigenti che non consentono di impiegare in maniera seria i giovani migranti o rifugiati. Che al di là di qualche sporadica e lodevole iniziativa, nella maggioranza dei casi vengono tenuti posteggiati nei centri di accoglienza a non far niente, con ingenti contributi alle associazioni o sodalizi che li gestiscono. Tra l’altro quei giovani se trovano un lavoro e superano un reddito di 6000 euro l’anno perdono il diritto all’alloggio presso il centro accoglienza. Quindi spesso sono costretti a rinunciare all’impiego per non perdere l’alloggio… Con reddito di 6500 euro come lo pagano l’affitto di un appartamento? I Comuni non possono fare molto, da soli, ma forse qualche ragionamento sulle politiche abitative, anche in relazione all’uso/riuso di edifici e alloggi sfitti e inutilizzati si potrebbe fare e andrebbe fatto. A Chianciano per esempio c’è il tema prioritario di come riconvertire gli alberghi grandi e piccoli chiusi da anni e e in disuso. Sono decine e decine (centinaia) di unità immobiliari. Tra l’altro lo stesso governatore della Banca d’Italia Panetta, pochi giorni fa nel rapporto annuale, ha rilevato che “gli immigrati servono e ne servono di più di quanti ce se sono, perché altrimenti la produzione non ha manodopera disponibile e va in difficoiltà”. Bankitalia, non qualche irriducibile supporter delle ONG che salvano i migranti in mare…
In effetti l’ impianto normativo così com’è non ha molto senso, è ovvio che vadano apportati dei correttivi. Per quanto riguarda le esigenze del mondo della produzione, c’è bisogmo non di immigrati ma di lavoratori, non conta se stranieri o non. Abbiamo centinaia di migliaia di cosiddetti “neet”, possibile che non ci sia modo di inserirli? Si replichera’ che le esigenze sono principalmente di mansioni che noi italiani non siamo più disposti a svolgere, ma in realtà manca un po’ di tutto, si pensi che le aziende hanno da tempo cominciato ad assumere ingegneri indiani. Non parliamo poi del settore sanitario. E anche nei concorsi pubblici non ci sono più le folle oceaniche di una volta. Molto è la denatalita’, perché è chiaro che se 40 anni fa nasceva un milione di bambini all’ anno, e 20 anni dopo la metà, oggi c’è mezzo milione di ventenni in meno. Ma molto è anche dovuto agli stipendi bassi rispetto ad altri paesi, per cui è un po’ tutto il mercato del lavoro a essere diventato meno appetibile. Quindi occorre valutare tutto il quadro, non solo il tema immigrazione.
Intanto nel frattempo sono andato al seggio, e di ragazzi giovani non ho visto nemmeno l’ ombra, pochi anche i trentenni.
Una sola domanda che riguarda una questione complessa e che sicuramente non si potrà risolvere a parole ma tantomeno con i fatti per la ragione che ”bambole un c’è una lira…”.La domanda è questa: ma ci si sveglia adesso quando si verifica che all’assistenza ed a tutte le prospicenze ONG, Accoglienze, Associazionismi, si dedicano cifre grandissime e che portano a risultati veramente piccoli, non in sostanza proporzionati al dispendio di risorse ? Ci si sveglia adesso vedendo che dietro molte forme di associazionismo vi sono strutture alle quali corrispondono pariti politici ed associazioni che percepiscono cifre da spavento di fronte a quelle di altri paesi del tipo la Germania ? Secondo voi, c’è caso che qualcuno ci lucri sopra e sia direttamente interessato alla connessione politica sfruttando il problema ”umanitario” alla cui sensibilità corrispondono istanze politiche specialmente a sinistra oppure mi posso sbagliare ? Dico questo perchè da una parte almeno il sottoscritto nota un persistente rifiuto delle strutture statali a fornire assistenza tranne poche e private sovvenzionate abbondantemente con soldi pubblici e dall’altra un rifiuto di natura soprattutto ”ideologica” privo però di visioni e di programmi che segnino un seguito alla prima assistenza che intendo debba essere doverosa.La risultante di tutto questo avviene in uno spettacolo che dentro un sistema basato sui ”soldi” da prendere la piega innestando strutture sistemiche che concorrono alla fine al consumo ed al disfacimento senza ottenere nulla di concreto e che si riversano spesso a far incazzare la gente. Ma la questione come detto altre volte è politica e spesso in tal caso la sinistra- non solo quella sedicente tale- ma anche chi ne stà ancora a sinistra di questa, viste ed osservate nei loro comportamenti di politica nazionale fanno incazzare quella poca gente che genuinamente ancora la vota perchè crede a certi valori.Ed i risultati poi sono quelli che sono: disaffezione al voto, odio verso i partiti e alla loro inconcludenza e sarcasmo al paragonare le incongruenze dell’uno o dell’altro quando si leticano l’uno con l’altro. Ma c’è anche poca consapevolezza che in mezzo a tutto questo marasma ci sia anche chi gode e chi faccia cassa. questo è inevitabile e su tale tema la superficialità degli italiani si dimostra ancora una volta quando evita di ragionare con in testa la priorità alle motivazioni di natura ”pubblica e laica” che i governi di qualsiasi parte hanno da sempre disatteso. Anzi, per essere sincero ”quelli di qualsiasi parte” hanno sempre fatto l’interesse dei privati anche quando avevano dentro pezzi di sinistra sempre addomesticata e premiata con prebende e posti. Ed oggi ancor più lo si nota con la proliferazione dei concetti destrorsi che si richiamano alla ”giustezza della politica dell’individuale”, e l’italia è un paese dove l’individualismo prevale su ogni cosa, anche se si capisce che alla fine tutto questo porti allo sfacelo ed i suoi anelanti credono che alla fine si possano mettere al riparo.La conclusione estremizzata di tutto questo si ha nei corsi e ricorsi storici quando il fascismo, soprattutto quello economico prodotto dalla politica dopo aver regnato per venti anni rivelò la sua vera faccia e ne uscì una italietta povera che si vendette al migliore offerente rialzatasi solo con i piani Marshall ai quali dovette cedere autonomia, dipendenza ed anche dignità.E questo in altre forme ancor oggi continua.In fondo le cose della vita che ci appaiono diverse perchè tanto tempo è passato da quelle che consideriamo lontane, hanno tutte una base comune e molto identica e rispondono alle stesse istanze e regole che erano applicate prima. ”Niente di nuovo all’Ovest…..”
Bambole un c’è na lira, ma per gli affari che ha descritto ce ne sono e pure tante.
Niente di nuovo ad ovest, in compenso c’è molto di nuovo ad est, con i Brics diventati i nuovi capitalisti. Su un aspetto inerente la genesi storica condivido pienamente: a provocare, diciamo così, tutto il casino con l’ ordine mondiale che così poco le piace, sono stati i nazi fascisti che hanno fatto incazzare lo zio Sam. Il quale se ne stava tranquillo dall’ altra parte dell’ oceano.
X Giangiacomo Rossi. Mah, per la verità per gli affari che ho descritto i soldi ce ne sono e sono tutti quelli che il sistema del consociativismo politico che ha retto tutti i governi fin’ora andati in onda hanno trovato e rafforzato chi ha gestito il potere togliendoli soprattutto alla fiscalità pubblica. Se lei fà riferimento soprattutto al rimpinguamento delle casse dell’associazionismo ”misericordioso e religioso” il panorama italiano è il primo ad avere una punta di diamante che si discosta da tutti gli altri paesi.Nei grandi numeri di tale associazionismo dal paese più piccolo a quello più grande vi sono associazioni i cui bilanci sono di tutto riguardo che consentono allo Stato dissanguato di non far scoppiare le contraddizioni in cui si dibatte.Si pensi al volontariato per esempio ed a quanto rappresenta per i partiti politici sia in forma di capitali impiegati sia in forma di consenso politico.In una città come Firenze dove tradizione e storicità dell’associativismo si somma ma anche si contrappone in maniera forse anche troppo esagerata ci sono fette di torta spettanti a tali associazioni che rappresentano un flusso di energie economiche incredibile che si riversa a tappare le falle che una amministrazione pubblica si metterebbe le mani fra i capelli se dovesse fronteggiare.Questo non vuole essere un giudizio di merito o meno o di natura ”morale” sull’attività svolta dall’associazionismo in tutte le sue forme, ma la realtà è quella che servizi preposti allo Stato vengano effettuati delegando ad un associazionismo privato che non ha nulla a che vedere con le finalità prettamente assistenziali pubbliche e che oltretutto rimpingua di soldi consegnando un potere notevole a gruppi che spesso collidono con le finalità che dovrebbero essere di uno stato che si rispetti, consumando risorse pubbliche.In questo caso credo che occorrerebbe distinguere nell’associazionismo che si autofinanzia con donazioni e volontariato con quello che viene artificialmente creato e che non ci si vergogna a dire che possa essere un serbatoio di voti. In tal modo si contravviene apertamente ai compiti di uno stato che si rispetti e non ci troverei nulla da eccepire se tale associazionismo fosse attivato e condotto con mezzi propri come in tante altre nazioni dove c’è una netta distinzione soprattutto nella natura e nelle relazioni dello Stato con tale associazionismo,mentre in Italia così facendo si tramuta in uso privato il denaro pubblico facendo formare consenso che produce anche uno snaturamento culturale ed educativo.la libertà dell’associazionismo è sancita dalla Costituzione ma credo che debba avere limiti e paletti entro i quali non possa far formare una concorrenza sostitutiva dello stato e della sua etica. Per quanto riguarda poi i Brics non mi sembra che questi ultimi anche se non fanno parte dell’occidente capitalistico, essi non fanno nemmeno parte del cosiddetto terzo mondo se andassimo a guardare la produttività, il reddito pro-capite e soprattutto la loro capacità produttiva. L’impatto che esercitano sull’Occidente e che eserciteranno non mi sembra che sia trascurabile anche se lei una volta ha detto nelle sue risposte che abbiano le cosiddette ” pezze al c…..”. Per quanto riguarda poi lo Zio Sam sono d’accordo con lei che siano stati i nazifascisti o diciamo le destre internazionali se vogliamo classificarli così a turbare i sonni a stelle e strisce.Ma li hanno turbati per un solo motivo – e questo capiamoci non vuol dire che io sia d’accordo con le destre affatto- e tale motivo è sempre il solito che gli italiani e parecchi di loro anche avvezzi a ragionar di politica hanno ben compreso ma fanno i pesci in barile e fingono di non aver capito, ed è il fatto che dentro una politica oggi che viene chiamata di sinistra passano tutte quelle istanze delle quali si serve una economia multinazionale-soprattutto favorita e creata nel laboratorio oltre atlantico- che non tollera scossoni, che vede come veleno tutto quanto possa contrastarla a cominciare dalla concorrenza internazionale-appunto dei Brics che vorrebbe imbrigliare e dirottare a proprio modo. Le istanze economiche soprattutto quelle legate ai grandi numeri dell’energia e delle scelte che ne conseguono fatte in un paese passano molto più facilmente dentro al consenso delle masse che istituzionalmente e politicamente sono legate alla sinistra come punto di riferimento. Non a caso veda negli Stati Uniti quale partito sia il maggiormente beneficiato dai finanziamenti per le elezioni fra il partito democratico e quello repubblicano. Credo la si comprenda la ragione per la quale un gruppo finanziario multinazionale od industriale multinazionale finanzi un partito nella patria del capitalismo privato ! O no ? O sono tutti frati da cerca che per liberalità ricevono finanziamenti ! Altra coisa volevo dire ed è quella che tanto per portare un esempio scarno scarno si ricorda che da circa 15-20 anni a questa parte c’è qualcuno in Cina che la mattina si sveglia e non interessa nulla di ciò che succede a Wall Street o alla borsa di Londra e che fa parte di quelle mille famiglie di ” capitalisti” che dominano il mondo ma che non obbedisce alle direttive economico-finanziarie che abbiamo conosciuto negli anni passati quando le loro decisioni venivano prese ed interessavano direttamente il mondo occidentale dove eravamo dentro anche noi ? Verso costoro con gli occhi a mandorla che obbediscono ad una economia privata ma fortemente ancora condizionata dalle direttive politiche governative, diciamo che tali capitalisti rappresentano per adesso una parte non indifferente del mercato globale che adesso obbedisce a relazioni differenti da quelle in atto prima.In pratica l’occidente si trova ad essere anche e spesso contrastato nelle decisioni che interessano il mercato globale da una serie nuova strutturale di atti concreti che non dipendono da ciò che lui stesso stabilisce. Questo provoca instabilità, crisi, incertezza dei mercati sui quali se non si può porre rimedio con la forza economica si ricorre spesso anche allo scontro materiale sul campo. Lo ”zio sam” si è legato ad un socio che possiede gran parte del suo debito pubblico e viene condizionato da questo ineluttabilmente e se uno dei due rischia di andare a fondo và a fondo anche l’altro. ” Il secolo cinese” viene chiamato così proprio per tale caratteristica strutturale che si è affermata nella storia. Loro-la Cina- programmano a lunga scadenza ed investono a lunga scadenza ,noi occidente capitalistico investiamo tutto e cerchiamo il risultato immediato e se non c’è abbandoniamo il campo.In pratica filtriamo l’economia mondiale e dove troviamo ”ciccia” lì investiamo ma non guardiamo al futuro o ci guardiamo in maniera molto breve.Gli altri invece- ma è anche una questione proprio culturale e cultural politica – operano e si creano le basi per attendere un risultato che indubbiamente dovrà arrivare.Dove ci condurrà tutto questo non è dato di sapere ma oggi- e sicuramente- la spartizione del potere economico mondiale che prima non era messa nemmeno in discussione oggi invece si rivela un dato di fatto col quale tocca convivere e tenerne conto.E non mi sembra proprio che la sfera di cristallo delinei tali Brics come pezzenti in primis perchè dentro tali Brics esistono paesi di nove fusi orari che contengono risorse vitali non solo per l’occidente ma per tutto il pianeta e non soltanto una cospiqua pare della popolazione mondiale.E questo a chi ancora si veste con pelli di ermellino(figuratamente parlando ) fa gola perchè vorrebbe dirigerlo nella direzione che ritenga migliore per se stesso, e molti dei contrasti sul campo come le guerre odierne fanno capire a chi lo voglia vedere che chi mangiava prima a sazietà, oggi abbia paura di non poterlo continuare a fare, e fà di tutto per fermare l’erosione.Ma credo che sia come il vento che non si possa fermare con le mano.