IL CAMPO LARGO E’ GIA’ ALLAGATO E INSERVIBILE. E L’ABRUZZO E’ SEMPRE BAGNATO DA TRE MARI
L’effetto Sardegna non c’è stato, o forse sì, nel senso che il Centro Destra ha preso più volti del centro sinistra anche in Abruzzo, ma ha litigato di meno e dunque il candidato del centro destra ha vinto. Marco Marsilio, fedelissimo di Giorgia Meloni, romano, è stato confermato presidente della Regione. E’ la prima volta che accade, mai un presidente uscente era stato eletto ina seconda volta. Marsilio ce l’ha fatta con il 53,5% contro il 46,5% del suo sfidante Luciano D’Amico (centro sinistra alargato). L’Abruzzo ha deciso di rimanere una Regione bagnata da tre mari: l’Adriatico, il Tirreno e anche lo Ionio. Parole testuali dello stesso Marsilio, che evidentemente non sa nemmeno dove sia l’Abruzzo nonostante l’abbia governato per 5 anni e difetta parecchio in geografia. E se il 53,5% dei votanti vota per un presidente come Marsilio un qualche problema esiste. In Abruzzo. Ma chi si è proposto come possibile alternativa, sperimentando un campo non largo, ma larghissimo con Pd, M5S, sinistra e perfino renziani e seguaci di Calenda, evidentemente è stato ritenuto o percepito come alternativa poco credibile. E questo è un problema ancora maggiore (dal nostro punto di vista, quantomeno).
Chi si era illuso dopo la vittoria di Alessandra Todde in Sardegna (uscita vincente solo per le divisioni e gli sgambetti tra le forze della coalizione avversa, che comunque prese più voti del centro sinistra) deve tornare subito coi piedi per terra. Nel fango di quel campo largo che qualcuno ha già battezzato come un “campo di carciofi”. Che notoriamente sono un ortaggio buono da mangiare e pure caro al supermercato, ma fatto soprattutto di bucce, che poi finiscono nel cestino dell’umido.
Allo stesso modo chi descriveva l’Abruzzo come l’Ohio d’Italia, alludendo all’importanza che il piccolo stato industriale degli Usa ha di solito nelle presidenziali americane, deve essersi accorto che l’Ohio in Italia non c’è, e che la gente ormai (non da adesso) anche nelle elezioni regionali e comunali non vota valutando la competenza o il curriculum dei candidati, ma per una più elementare scelta di campo. La Sardegna e l’Abruzzo si sono dimostrate ancora una volta regioni “di destra”. E il vento che tira, su tutta la penisola, è ancora un vento di destra e non è cambiato.
Il centro sinistra, nonostante la novità Elly Schlein, nonostante gli accordi elettorali del Pd con il M5S, non sfonda. Il Pd è sempre lì intorno al 20%, mentre il M5S, in Abruzzo, per esempio, è passato dal quasi 19% delle politiche 2022 al 6%. Un tracollo. In Sardegna ha ottenuto il 7,8%, non un plebiscito. Evidentemente l’elettorato del Movimento non gradisce troppo l’abbraccio al Pd, neanche adesso che è “depurato” dalla componente più destrorsa che ha già abbandonato la compagnia…
I centristi di Renzi e Calenda non è che vadano meglio, anzi vanno pure peggio. Il campo largo si è allagato alla prima pioggia. Non ha retto e ora è un terreno scivoloso. Non è un progetto politico, un “laboratorio”, è stato un tentativo di cartello elettorale venuto neanche tanto bene. Ora soprattutto i 5S mediteranno sul che fare, perché se l’esito è la loro scomparsa dalla scena, come sembra, non è detto che continuino su questa strada. A qualcuno nel Pd potrebbe anche andare bene, a loro no. Anche la Lega di Salvini perde, ma i voti leghisti vanno a Fratelli d’Italia o a Forza Italia, i voti dei grillini a chi vanno? Al Pd non molti, a sinistra del Pd pochi lo stesso.
Ma il dato che salta più agli occhi è la sempre minore partecipazione al voto. In Sardegna il 52,4% in Abruzzo il 52,2%. Metà del corpo elettorale è rimasto a casa. E il centro sinistra non riesce proprio a riportare alle urne gli “elettori non votanti”, il popolo dell’astensione che è ormai largamente il primo partito.
il “campo largo” non solo non vince, o se vince, vince “di straforo” come si dice da queste parti, ma neanche convince come proposta politica. Non convince gli elettori del M5S, quelli della sinistra dispersa e orfana, quelli della componente centrista e liberal.. e anche i potenziali elettori Pd sembrano piuttosto disincantati. Sembrano sì, i più convinti, ma senza entusiasmi e infatti il partito di Elly il salto di qualità e di quantità non riesce a farlo. Secondo noi perché non è chiaro cosa sia e dove vuole andare. E’ ondivago, titubante, balbettante sulle guerre in atto, spesso appiattito su una linea atlantista, filo americana e filoisrarliana che fa acqua da tutte le parti, ma non convince nemmeno sulle questioni locali, cioè sulla sanità, le ferrovie, le politiche ambientali e di gestione dei territori, sempre in bilico tra vago ecologismo e sviluppismo a favore di opere inutili e cementificazioni a go go, i cui danni vengono a galla ogni volta che piove un po’ più forte. Si è visto in Emilia Romagna, in alcune zone della Toscana cosa è successo con alluvioni, frane, allagamenti…
In Italia è scomparsa metà dell’elettorato. Un tempo c’era la maggioranza silenziosa, adesso c’è una maggioranza silenziosa e invisibile. Ci sono intere generazioni (i giovani dai 18 ai 35 anni per esempio) che non partecipano quasi a niente, sembrano totalmente fuori quadro. Ma anche i 50-60 anni, la generazione di “quelli del 77” e degli “anni di piombo” per intenderci che appaiono sempre più disamorati, sfiduciati, assenti per scelta. E per rabbia. Per senso di impotenza. La politica intesa come impegno civile non esiste più. Ora al massimo viene percepita come un mezzo per avere uno stipendio dignitoso e per fare carriera. Ah già, ma questo lo aveva già scritto Francesco Guccini nel 1967… Solo che nel ’67 c’erano anche molte speranze. Oggi sono svanite anche quelle.
Il campo è largo …. ma ci entrano in pochi.
giocano sempre gli stessi. E male per giunta
Siamo al punto in Italia che venticinque anni di governi di centro sinistra hanno prodotto lo sfascio che vediamo per il quale la gente che era già povera si è impoverita sempre di più e non potendosi più fidare di questa sinistra che aveva un etica di riscossa per i subalterni-ma solo un etica perchè di fatti pochi – quando ha governato ha usato grossomodo gli stessi strumenti che ha ausato il centro destra e la gente per questo si è disillusa,perchè non lo dimentichiamo che stiamo parlando di Prodi, di Renzi, Di Letta and Co.con i relativi ramoscelli daltronde sempre presenti che parlano bene e razzolano come gli altri.Allora mi domando, cosa si pensa che nelle zone povere come l’Abruzzo e deindustrializzate e mai lontanamente paragonabili nonostante la crisi globale all’Emilia od alla Lombardia, la gente non scelga di fare il salto ? Già guardando da sinistra la situazione non mi pareva che precedentemente l’Abruzzo avesse avuto un risultato esaltante per la sinistra, poi oggi ecco il risultato….Gli elettori sono stanchi di promesse di una sinistra che sinistra non è, e che è tutto fuorchè sinistra, che usa gli stessi metodi che usano i partiti della coalizione di destra (Job Act perchè il pensiero fondamentale è quello, che accetta un Renzi nelle sue file perchè il PD pensa che serva un campo largo ma che invece insiste nel mettersi in seno chi da tale assembramento è uscito perchè ha paura di non avere voti sufficienti a prevalere nell’agone politico,che ancora penserebbe a Draghi come esperienza di governo e tanto altro ancora, armi all’Ucraina ecc ecc ).E allora se non trova altre strade che queste e si rifiuta di dire e di fare cose d sinistra è bene che finisca la sua traiettoria a rappresentare uno scalino contrario e dichiarato all’avanzamento della sinistra.Mi sembra che il limbo democristiano non renda più come una volta ed i tempi siano differenti, difatti non si capisce di cosa questi si dolgano.Vorrebbero la bote piena e la moglie ubriaca come si dice ? Mi sembra che una volta ce l’avessero ma oggi c’è la radicalizzazione soprattutto di destra dove la Meloni trova le sue vere pulsioni, ma tali pulsioni gliele hanno permesse anno dopo anno coloro i quali dicevano
”I care…”. Ed infatti si è visto come si sono presi cura….chissà con chi si dovrebbero incazzare se non con loro stessi ? Leggendo la finale del tuo Post che parla di speranza io credo che potrebbe venire ma se verrà, verrà dopodichè avremmo toccato il fondo…. ed il fondo si avvicina anzi siamo noi che ci avviciniamo al fondo.
A me, piu che un campo ,sembra un orto,dove ci SONO tanti carciofi,parecchie bietole, diversi pomodori,qualche zucca e tanti finocchi!
Non è questo il verso………disse quello che si impiccava per i piedi !
Se il campo largo lascia tanti dubbi, il campo larghissimo messo in scena in Abruzzo non ha nessun senso. L’elettorato 5 Stelle, per lo meno lo zoccolo duro che resiste è esigente e se mal digerisce l’accordo con il PD tanto meno riesce a mandare giù quello con Calenda e Renzi. A proposito di dell’accoppiata poco vincente Renzi Calenda vale poi una considerazione, gli orientamenti politici vanno sempre più polarizzandosi, o quanto meno dovrebbero in base agli attuali sistemi elettorali, perciò semplificando un po’ il concetto, un terzo polo come quello idealizzato da Azione e Italia Viva non ha un grande senso, ma se i due ci credono dovrebbero andare per la loro strada, allearsi qua e là con il polo definiamolo progressista non ha nessun senso e soprattutto provoca danni in termini di perdita di consensi.
Ma la colpa più che di Calenda e Renzi è
e di chi li va ancora a cercare e ci scende a patti
assolutamente daccordo
Il quai 50% degli elettori non va più a votare e non ci va peché non si sente rappresentato da nessuna delle forze (coalizioni e partiti) in campo. Credo che l’epoca del biolarismo sia finita da un pezzo, la fecero crollare i 5S. Ora stanno franando anche loro perché il loro elettorato in parte è migrato a destra (perché era di destra), l’altra parte, quella rimasta e scremata, non vota però volentieri per candidati del Pd o coalizioni con il Pd. Poi c’è la sinistra diffusa, orfana, dispersa, che non vota perché a sinistra del Pd non c’è niente di minimamente credibile e che quindi quando ci sono le elezioni va a fare una gita. E’ questa secondo me l’assenza che incide di più sulla disaffezione al voto. Credo che una aggregazione, un “polo” moderato e centrista, anche imperniato su Calenda e Renzi, potrebbe aiutare a semplificare il quadro e a renderlo meno “ibrido” e informe e potrebbe anche indebolire il centro destra drenando voti a Forza Italia e Lega. Io non sono per escludere “alleanze di governo” a priori e a prescindere,a livello nazionale e a livello locale da parte del centro sinistra con questo eventuale polo moderato, ma sono per non farci i cartelli elettorali e per tenere distinte le posizioni. Ma credo che anche la sinistra diffusa dovrebbe fare una scelta: o entrare armi e bagagli nel Pd cercando di orientarne la linea (nel Labour Party ci stavano Blair e Corbyn) o provare a costruire qualcosa di diverso, ma sul serio non come ha fatto De Magistris con Unione Popolare. Non è vero che lo spazio a sinistra non c’è. Ci sono praterie a sinistra. Quello che manca è il contenitore e pure i comandanti… Quelli attuali non sono nemmeno caporali.
I centristi del terzo polo, a quanto sembra, hanno altri progetti, soprattutto alla luce del rafforzamento di Forza Italia a discapito della Lega, e dei recenti mal di pancia per l’ esperienza deludente del campo largo. Del resto, già alle politiche non ne vollero sapere di stare in una coalizione in cui, oltre che loro e il PD, ci fosse anche quel che resta della sinistra.
Direttore,se non ricordo male,qualche tempo fa, inneggiavi alla Schlein.
Mi sembra tu dicessi che era una con gli attributi, nonostante,voci di palazzo, dicessero che era un ameba fatta di slogans e aria fritta . D’altronde avendo a disposizione una somma,seppur limitata,equivalente a 40.000.000 di€ ,NON spese nemmeno un centesimo per riparare argini,fossi e nemmeno gli balenò di fare delle vasche di espansione.
Pensava a demolire gli,eventuali,avversari con ” chiacchiere e distintivo ” ! I risultati si sono visti !
Questa è l’ ennesima sbandata della sinistra,un altra cotta !
Direttore,il contenitore c’è! Manca il coperchio e il gas acceso sotto !
Figuriamoci che a sinistra vanno a RIESUMARE PRODI e Bersani ! Specialmente PRODI con tutti i danni che ha fatto con l’ IRI che ha SVENDUTO agli amici degli amici per qualche piatto di lenticchie non risentendo il debito pubblico!…..IL nuovo che avanza !
Aggiungo che,Prodi, fece lo smargiasso con il cambio lira/euro ! Si permise di dichiarare : ho parlato con Helmut e gli ho detto, mi raccomando non cambiare alla pari lira/euro perché io devo implementare le esportazioni e con il cambio risanerò l’Italia ! Se fosse andato a annaffiare l’ orto, invece che fare lo statista,forse,dico forse, l’ Italia andrebbe meglio !