CHIUSI, IL ROCK AI LAVATOI E LO STUPORE DELLA CANTAUTRICE SCOUT GILLET. E ADESSO VEDREMO DANZARE ANCHE I BRONZI DI SAN CASCIANO

martedì 12th, marzo 2024 / 12:22
CHIUSI, IL ROCK AI LAVATOI E LO STUPORE DELLA CANTAUTRICE SCOUT GILLET. E ADESSO VEDREMO DANZARE ANCHE I BRONZI DI SAN CASCIANO
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CHIUSI – Lo avevamo scritto che sarebbe stata una cosetta interessante. Perché gli ingredienti c’erano tutti: una cantautrice americana e la sua band, un posto inusuale, ma suggestivo. Qualche birretta o bicchiere di vino che non guastano mai in certe circostanze. E un’idea – non inedita – ma comunque intrigante come quela di portare il rock nei luoghi dell’archeologia… Per farli conoscere, per aggiungere l’emozione della musica ad altre emozioni, per dire che se la Valdichiana senese diventasse Capitale Italiana della Cultura 2026 non avrebbe rubato niente. Vedremo a fine mese come andrà quella partita. Intanto il primo evento della serie “Suoni dal labirinto”, ovvero il concerto di Scout Gillet ai vecchi Lavatoi di Chiusi è andato bene. Molto bene. Piacevolissima la musica, mix tra folk e rock con una voce piuttosto graffiante, piacevole e particolare il contesto. Certamente non adattissimo ad un concerto rock, ma solo per una questione di spazi e dimensioni, diciamo così un po’ anguste (lo spazio per il pubblico è poco, soprattutto se fuori piove o pioviggina e fa freddo), ma per il resto location da volti alti.

E’ vero che i Lavatoi recentemente ristrutturati e riadattati erano una struttura ottocentesca, non antica, ma le vasche dove le donne di Chiusi andavano a lavare i panni (una delle vasche aveva una funzioine specifica, si usava infatti per lavare i “panni dei morti”) e che tutt’ora sono visibili e si riempiono con l’acqua piovana, si trovano proprio sopra altre costruzioni di epoca etrusco-romana, visibili anche quelle dopo il restauro, sotto delle lastre di vetro che fanno da pavimento per chi suona…

La cantautrice Scout Gillet (foto) e i suoi compagni di cordata non hanno nascosto il loro stupore per trovarsi a suonare in un contesto simile, per numeri, ad una performance in un pub, in una cantina, in un localino underground, ma sopra dei muri che erano una cisterna per la distribuzione dell’acqua di 2.500 anni fa…  Artisti che arrivano da Kansas City e dalle strade di Brooklyn a New York, anche se lì c’è pure Little Italy, difficilmente avevano mai visto e assaporato atmosfere del genere. E lo stesso “piacevole stupore” lo abbiamo notato negli occhi di Scout Gillet e uno dei componenti della band, la mattina dopo tra i banchi del mercato settimanale del lunedì a Chiusi Scalo.  Soprattutto quello della porchetta (era lì che si aggiravano con maggiore curiosità).

La musica è anche “scambio”, contaminazione, occasione di incontro e di conoscenza, per noi di queste parti di ciò che circola negli ambienti della musica indipendente americana, per loro, gli artisti d’oltre oceano, di conoscere qualche tassello di storia, anche quella “materiale” del vecchio continente e di questa strana penisola a forma di stivale.

L’evento di domenica 10 marzo ha confermato, se ce ne fosse bisogno, che i vecchi Lavatoi di Porta Lavinia a Chiusi possono essere e sono una location adatta e utilizzabilissima per manifestazioni non oceaniche, ma di qualità. Con il grande posteggio a due passi (letteralmente), il luogo è anche facilmene raggiungibile.

Ed è stato bello vedere insieme ai promotori, quelli del Guuppo Effetti Collaterali-Lars Rock Fest, anche amici loro, ma non solo, arrivati da Chianciano, da Castiglione del Lago, da Montepulciano, da Perugia e persone di generazioni diverse. La musica unisce e rimette in contatto le persone e ascoltarla dal vivo è sempre meglio che ascoltarla su spotify via cellulare.

Buona la prima insomma. Ma siamo sicuri che anche le prossime date della rassegna, a Sarteano e San Casciano Bagni verranno ugualmente bene. Vedremo danzare a ritmo di rock anche quella strana demone con i capelli rossi che guida la quadriga infernale e l’Apollo e gli altri bronzetti rimasti per 2000 anni custoditi da acqua e fango sotto le vasche del Bagno Grande… A proposito di divinità, la rassegna Suoni dal Labirinto è finanziata con i fondi di un bando della Chiesa Valdese che così rimette in circolo, sostenendo progetti culturali i proventi dell’8 per mille. Applausi.

m.l.

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