ESSERE EBREI OGGI, ISRAELE E PALESTINA, ZELENSKY E BANDERA… LE DOMANDE CHE AVREI FATTO AD EMANUELE FIANO
L’EX PARLAMENTARE PD HA PRESENTATO IL SUO LIBRO “EBREO” ALLA FESTA DE L’UNITA’ DI CHIUSI
CHIUSI- Mercoledì 19 luglio, alla festa de L’Unità di Chiusi, Emanuele Fiano, ex deputato Pd, ha presentato il suo libro “Ebreo”. C’erano la segretaria locale Simona Cardaioli, il segretario Provinciale Andrea Valenti, il sindaco Sonnini, il coordinatore per la Valdichiana Marcello Fallarino. A fare da moderatore Massimo Montebove, giornalista che amava fare i selfie con Salvini e applaudiva i poliziotti condannati per l’uccisione del giovane Aldrovandi e quelli che manganellavano gli operai di Terni. Ma questa è un’altra storia (tutta documentata peraltro).
Emanuele Fiano, figlio di Nedo Fiano deportato ad Auschwitz, ha fatto del suo essere ebreo una delle ragioni del proprio impegno sociale e politico. Andò anche a vivere in un kibbutz in Israele per vivere a pieno il proprio ebraismo. Il titolo del libro è “Ebreo, una storia personale dentro una storia senza fine”. E infatti si tratta di un racconto delle proprie vicende personali, dentro tutto ciò che ha segnato la storia degli ebrei e degli ebrei italiani. Che peraltro hanno dato molto, come presenza e come cultura, alla stessa sinistra italiana. Al Psi e al Pci.
Mi è dispiaciuto non poter essere presente all’incontro. Cause di forza maggiore me lo hanno impedito. Avrei colto l’occasioine (rara) di domandare a Fiano cosa provi, oggi, un ebreo di sinistra di fronte agli attacchi di Israele ai territori palestinesi; come faccia un ebreo italiano di sinistra a parlare di “aggressore e aggredito” quando parla dell’Ucraina e a non usare lo stesso metro quando si parla di Palestina, a non battere ciglio per l’eccidio di Jenin e per tutti gli altri perpetrati dal 1967 ad oggi dai governi e dalle truppe israeliane.
Avrei chiesto a Fiano se prova o meno qualche imbarazzo di fronte ad un premier ebreo che elegge a “padre della patria” e simbolo un filonazista che contribuì a deportare e sterminare migliaia di ebrei. Parlo del leader ucraino Zelensky. E di Stephan Bandera. Questo indipendentemente dalla guerra in corso scatenata da Putin e dalle ragioni dell’Ucraina di fronte all’invasione russa. Se considera normale inviare armi a chi inneggia a Bandera…
Avrei chiesto a Fiano se la comunità ebraica italiana di cui egli è esponente di primissimo piano, considera il governo di Israele un modello di democrazia e di civile convivenza. E anche come pensa, lui, ebreo italiano democratico e di sinistra, di risolvere la questione palestinese…
Mi fermo qui. Sono certo che queste domande a Fiano le avranno poste Simona Cardaioli, Andrea Valenti o il moderatore. E sono certo che Fiano avrà risposto in maniera esauriente. L’occasione, come già detto, era ghiotta per chiarire questioni che non sono proprio secondarie. Il Pd di Chiusi e il segretario senese l’vranno colta in pieno, se no perché invitare Emanuele Fiano a presentare il suo libro ad una festa del partito? Se, con calma, anche a festa finita, faranno sapere anche a chi non era presente le risposte di Fiano e come si è dipanato il dibattito, personalmente apprezzerei il gesto. E ancor di più l’iniziativa.
m.l.
Marco, come te non ho potuto essere presente all’iniziativa, avrei posto le stesse domande, avrei chiesto se non considera un genocidio quello che succede a Gaza, cosa pensa dei soprusi dei soldati israeliani perpetrati ogni giorno anche nei confronti di cittadini occidentali collaboranti di ong. Ci sarebbero tante altre domande da porre sul tema, come te confido che I dirigjenti PD le abbiano poste queste domande e che magari si possano sapere le risposte.
Aspettate, aspettate pure…qualcuno diceva : aspettare e non venire è una cosa da morire…..ma a parte la liceità delle domande, ma pensate che tali argomentazioni interne alle domande che proponete siano venute dal PD ? Ma veramente sennò fate i pesci in barile anche voi…dico questo perchè è proprio la politica del PD che ha cancellato l’attualità e la storicità della ragione di tali domande confidando ormai in un terreno intorno che è silente e che ha incamerato ormai la tragedia storica dei palestinesi e dà per scontato la loro subordinazione ad Israele,facendo entrare tutti nella logca che tale subordinazione sia solo una questione di tempo e non di ragione o di diritto.In pratica si sà che il problema esiste ma culturalmente non si prende più iniziativa per rcercare di andare verso la risoluzione oppure di indicare quale potrebbe essere la strada, come avveniva 40 anni fà quando la sinistra aveva una relazione particolare con i palestinesi ed Arafat e questo lo sapeva che in Italia poteva contare su voci autorevoli.La presenza di questi dirigenti ai Festival Nazionali dell’ Unità come Nemer Hammad era motivo di vanto non solo per la sinistra ma anche per i Governi Andreotti prima e Craxi poi ed aprì uno squarcio sulle reali esigenze politiche dell’OLP e la creatura di Arafat si fece garantista dell’osservanza di accordi fra Israeliani e Palestinesi.Questa era la politica progressiva che poi produsse gli accordi di Camp David. Ora tutto è cambiato e pur non essendo stato all’incontro ma guardando le cose dal di fuori non mi sembrerebbe che le condizioni di vita del popolo palestinese si siano evolute ed abbiano favorito un popolo diviso a metà,la cui terra è stata militarmente occupata con la forza dagli Israeliani. Questo il PD lo sà molto bene ma nella sua politica estera tale condizione adesso è marginale e resa all’angolo. L’involuzione degli anni ’80 e degli anni ’90 qualcosa hanno prodotto.Oggi tali riunioni
Chiedo scusa.Mi è partito il messaggio ma desideravo che la fine del periodo fosse questa: Oggi tali riunioni esprimono ciò che ho detto e sono figlie di questo processo che io chiamerei di imbarbarimento gratuito.Grazie e chiedo nuovamete scusa per il refuso. Carlo Sacco.
Concordo Carlo. Alla fine degli anni 80,quelli che allora eravamo I giovani del partito avevamo uno spazio dentro la festa e la Palestina era uno dei nostri argomenti forti. Oggi si presentano libri di quelli che stanno dall’altra parte, ma del resto di cosa ci sorprendiamo.
Pure io sono arrivato in forte ritardo, ho ascoltato solamente le ultime parole di Fiano con le quali rivendicava orgogliosamente di essere un ebreo. Pure io avrei rivolto alcune domande a Fiano, sugli stessi argomenti citati da Marco. Riconoscendo però che forse alcuni sbagli strategici li ha commessi negli anni, pure la direzione palestinese. Ora dopo anni che si sono affermati gli integralismi religiosi da entrambi le parti, riuscire a venire a capo non sarà facile.
Io non ci trovo nulla di eccezionale ! Fiano è Ebreo ,come io sono Cristiano! Allora ?
A meno che uno non adoperi l’ appartenenza alla religione come uno scudo o come una clava !
Poi ci sono quelli che predicano bene e razzolano male !
Cioè, è venuto a Chiusi alla festa de l’ UNITÀ per dire questo ?
Sig. Renato quali sarebbero gli sbagli della direzione palestinese? E pensa veramente che si tratti di una lotta,tra oppose integralismi? Gaza è un lager dove sono prigioniere persone a cui è stata torta la loro terma. A Gaz manca tutto, Beni primare compresi, come l’acqua. Chi lo definisce un conflitto è in malafede.
X Luca Scaramelli. Eh ma Luca, la liturgia alla quale dove piano piano ci si avvicina è quella che dove esistano certezze reali ed incontrovertibili (in questo caso della repressione e compressione delle aree dove vivono i palestinesi) di appioppare alle tematiche un contenuto di cerchiobottismo in modo che risulti all’opinione pubblica che sia i palestinesi sia gli israeliani abbiano delle condizioni di equiparazione l’uno per un verso e gli altri per un altro verso. Su tale terreno non comdivido ciò che dice Renato e comprendo la giustezza di come hai risposto.Questo perchè ? Perchè anche tanta gente perbene ed anche tanti ”compagni” sono portati a non riconoscere le condizioni che provocano anche le reazioni o comunque a non tenerne conto nel modo dovuto, per cui spesso ” il terrorismo” come concetto la fà da padrone nelle loro considerazioni.Chissà se qualche volta gli fosse balzato alla mente che una situazione simile a quella di cui si parla (Gaza per esempio) se fosse stata in Italia cosa avrebbe prodotto ? Come vedi è quasi un veleno sottile che piano piano si insinua nelle vene di chi potrebbe ragionare in un certo modo ed invece non ci ragiona ma non lo fà per propria ignavia o volontà, ma perchè ormai si trova in un percorso nel quale essere radicali nei confronti dei soprusi e della ghettizzazione e del razzismo appare cosa da estremisti, da rintuzzare perchè viene quella sì considerata veleno ed è quella che secondo molti provoca le stragi, i bombardamenti per rivalsa di Israele. Chissà cosa risponderebbero alla domanda di chi per anni abbia rifornito di armi Hezbollah (il cosiddetto partito di Dio) ed abbia rafforzato così l’aspetto terroristico di tale partito avvalendosi della sua reattività ai soprusi Israeliani con le sostanze ed armi fornite da Stati come il Qatar legati fino a poco tempo fà agli Stati Uniti e dove questi ultimi hanno giuocato un ruolo preponderante nell’isolamento dei palestinesi ? Non comprendono che alla fine di tale percorso c’è la ”normalizzazione” di una condizione di disumanità che va tutta contro un popolo ? E tutto questo oggi viene sostenuto in primis da un partito come il PD da parte dei suoi esponenti che poi sono gli stessi che flirtano solo con Israele a barba di coloro-tanti-dello stesso partito e circonvicini- che credono che si sposino posizioni a favore dei più deboli,perchè questo i ”peones” pensano. Capito qual’è il veleno soprattutto mediatico con il quale si dirime la diversità fra israeliani e palestinesi ? Alla fin fine meglio l’onestà intellettuale di un Gianfranco Fini che dalle posizioni estreme del suo partito riconobbe a piene mano quella che era stata la tragedia popolo di Israele durante il nazifascismo e dichiarò il nazifascismo il male assoluto.Oggi, caro Luca, le battaglie portate avanti da questo sistema subdolo si vincono con il progressivo adeguamento psicologico-politico alle situazioni che una volta -quando esistevano valori di sinistra veri- erano impensabili che fossero inquadrate e risolte nel modo di come ce le vorrebbero far digerire oggi. E questa è cio che passa per sinistra: ”E’ la democrazia bellezza”,cioè la subordinazione dei cervelli. Si ma quella loro di democrazia in base alla quale il mondo come vedi si autodistrugge. Credo che alla fine delle nostre vite dopo che abbiamo visto tanta acqua passare sotto i ponti-ti parla un settantasettenne- la considerazione della complessità del vivere si riduca se si abbia il coraggio di chiamare bandito un bandito.E bandito in tal caso è tale sistema che stà portando a fondo tutti,senza distinzione alcuna ,anche chi gli ha da sempre dato il consenso.E’ questo che i poveri stentano a comprendere essendo stati illusi dalle politiche di chi ha sempre remato per gli interessi dei loro datori di lavoro.A questa considerazione che potrà sembrare tagliata con l’accetta credo che non ci sia nulla da opporre.
Novo refuso scusandomi : al rigo 15° prima della fine del mio intervento ripercorrendo a ritroso leggi ”Oggi, caro Luca, le battaglie portate avanti da questo sistema subdolo vengono perse da parte di chi gli si oppone…”.Nuovamente mi scuso con i lettori.
L’ho scritto in un commento ad altro articolo. C’è stato un tempo in cui alla Festa de l’Unità di Chiusi, quando era una festa vera, grande, molto partecipata, veniva invitato il rappresentante dell’OLP in Italia Nemer Hammad (per quasi 30 anni ha ricoperto questo ruolo) e sul palco da cui parlava c’era un “murale” sulla strage al campo profughi palestinese di Tel Al Zatar (1976)… E c’è stato un tempo in cui il vescovo di Chiusi Mons. Cetoloni incontrava Arafat e invitava a Chiusi associazioni palestinesi e padre Ibrahim Faltas, suo amico e Frate francescano noto per aver vissuto e partecipato alle dure vicende del conflitto tra Israeliani e Palestinesi durante l’assedio armato alla Basilica della Natività di Betlemme nel 2002, situazione in cui fece da mediatore tra le parti in conflitto… Ecco, Chiusi era un’altra città. Eppure a guidare il Comune era lo stesso partito. Oggi il partito di maggioranza al massimo propone un incontro con Emanuele Fiano, che parla di Abramo e Isacco… E di Israele vede solo i pregi.
Non sanno nemmeno cosa succede e se lo sanno si schierano con i carnefici.
Con il tuo pensiero finale delle ultme righe dove tu dici :”… eppure era lo stesso partito” rispondo come più volte ho risposto ripetendomi e richamando la frase di John Burke che è di certo più esaustiva di cento commenti : ”Tutto quanto serve per il trionfo del male è che gli uomini ”supposti” di bene non facciano nulla”. Per quanto poi attiene a Nemer Hammad che non sò se sia sempre vivo, dirò che lo incontrai personalmente insieme a Valenzi al Festival Nazionale dell’Unità nel Settembre 1976 a Napoli e mi apparve come un grande intellettuale.Poi seppi che era anche uno stimatissimo giornalista,amico intimo di Yasser Arafat il quale curò la sua fuga a Tunisi dopo che i Cristiani Maroniti di Camille Chamun assieme agli israeliani assediando e bombardando Beirut facendo moltissimi morti nella popolazione civile. A continuare il ”lavoro” sporco ci pensò poi Sharon quando era ministro della Difesa, osannato anche dai governi italiani ma imputato per Crimini di guerra e disprezzato da molti altri governi medio-orientali quale artefice che permise lo spargimento di sangue nei campi sanguinario dei campi palestinesi di Sabra e Chatila assieme alle milizie della falange cristiana di Gemayel e di Hobeika. Sharon a lungo degente per una forma di malattia non è stato mai processato ma anzi addidato come un salvatore della patria. La gente purtroppo queste cose anche se le ha vissute le ha tutte dimenticate ed oggi grazie a quel processo subdolo della disinformazione che permete la perdita della memoria crede e ritiene di pesare dalla parte della giustizia e della democrazia.ma tutto questo ha una fonte ed è un processo imposto al mondo da quell’area che è situata ”oltre atlantico”.Lì, in quel sistema sta il marcio che permette anche ad una popolazione che deve-a questo punto-salvaguardare la propria nazione (Israele) ed autoproteggersi di impersonificare però sempre più spesso il gendarme degli USA e che ne cura gli interessi e conserva con questi ultimi una grande detenzione di ricchezza di tutto il sistema finanziario nord- americano,ricchezza pronta sempre a funzionare non certamente a favore degli originari padroni di casa che sono i palestinesi.E’ questo complesso di diritti che sembra oggi dimenticato da chi nel PD rappresenta un partito affidabilissimo a proteggere tali interessi di Israele.E questo avviene nel silenzio generale della gente ed anche di quella del PD,che fanno da gnorri su chi abitava prima quelle terre dove un popolo nella storia è stato scacciato,represso ed imprigionato. O non sono forse i tutori della libertà ? Personalmente considero in modo decrescente le responsabilità storiche, politiche e militari di chi ha concorso a tutto questo dove metto in prima linea gli inglesi, poi i francesi e poi gli americani ed il loro sistema di alleanze e di relazioni.