ESSERE EBREI OGGI, ISRAELE E PALESTINA, ZELENSKY E BANDERA… LE DOMANDE CHE AVREI FATTO AD EMANUELE FIANO

giovedì 20th, luglio 2023 / 17:48
ESSERE EBREI OGGI, ISRAELE E PALESTINA, ZELENSKY E BANDERA… LE DOMANDE CHE AVREI FATTO AD EMANUELE FIANO
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L’EX PARLAMENTARE PD HA PRESENTATO IL SUO LIBRO “EBREO” ALLA FESTA DE L’UNITA’ DI CHIUSI

CHIUSI-  Mercoledì 19 luglio, alla festa de L’Unità di Chiusi, Emanuele Fiano, ex deputato Pd, ha presentato il suo libro “Ebreo”. C’erano la segretaria locale Simona Cardaioli, il segretario Provinciale Andrea Valenti, il sindaco Sonnini, il coordinatore per la Valdichiana Marcello Fallarino. A fare da moderatore Massimo Montebove, giornalista che amava fare i selfie con Salvini e applaudiva i poliziotti condannati per l’uccisione del giovane Aldrovandi e quelli che manganellavano gli operai di Terni. Ma questa è un’altra storia (tutta documentata peraltro).

Emanuele Fiano, figlio di Nedo Fiano deportato ad Auschwitz, ha fatto del suo essere ebreo una delle ragioni del proprio impegno sociale e politico. Andò anche a vivere in un kibbutz in Israele per  vivere a pieno il proprio ebraismo. Il titolo del libro è “Ebreo, una storia personale dentro una storia senza fine”. E infatti si tratta di un racconto delle proprie vicende personali, dentro tutto ciò che ha segnato la storia degli ebrei e degli ebrei italiani. Che peraltro hanno dato molto, come presenza e come cultura, alla stessa sinistra italiana. Al Psi e al Pci.

Mi è dispiaciuto non poter essere presente all’incontro. Cause di forza maggiore me lo hanno impedito. Avrei colto l’occasioine (rara) di domandare a Fiano cosa provi, oggi, un ebreo di sinistra di fronte agli attacchi di Israele ai territori palestinesi; come faccia un ebreo italiano di sinistra a parlare di “aggressore e aggredito”  quando parla dell’Ucraina e a non usare lo stesso metro quando si parla di Palestina, a non battere ciglio per l’eccidio di Jenin e per tutti gli altri perpetrati dal 1967 ad oggi dai governi e dalle truppe israeliane.

Avrei chiesto a Fiano se prova o meno qualche imbarazzo di fronte ad un premier ebreo che elegge a “padre della patria” e simbolo un filonazista che contribuì a deportare e sterminare migliaia di ebrei. Parlo del leader ucraino Zelensky. E di Stephan Bandera. Questo indipendentemente dalla guerra in corso scatenata da Putin e dalle ragioni dell’Ucraina di fronte all’invasione russa. Se considera normale inviare armi a chi inneggia a Bandera…

Avrei chiesto a Fiano se la comunità ebraica italiana di cui egli è esponente di primissimo piano, considera il governo di Israele un modello di democrazia e di civile convivenza. E anche come pensa, lui, ebreo italiano democratico e di sinistra, di risolvere la questione palestinese…

Mi fermo qui. Sono certo che queste domande a Fiano le avranno poste Simona Cardaioli, Andrea Valenti o il moderatore. E sono certo che Fiano avrà risposto in maniera esauriente. L’occasione, come già detto, era ghiotta per  chiarire questioni che non sono proprio secondarie. Il Pd di Chiusi e il segretario senese l’vranno colta in pieno, se no perché invitare Emanuele Fiano a presentare il suo libro ad una festa del partito? Se, con calma, anche a festa finita, faranno sapere anche a chi non era presente le risposte di Fiano e come si è dipanato il dibattito, personalmente apprezzerei il gesto. E ancor di più l’iniziativa.

m.l.

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