CHIUSI: IL PIVOT E LA “FARFALLA”, QUANDO LO SPORT DA’ LUSTRO AD UNA CITTA’

martedì 21st, febbraio 2023 / 18:15
CHIUSI: IL PIVOT E LA “FARFALLA”, QUANDO LO SPORT DA’ LUSTRO AD UNA CITTA’
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DAVIDE BOZZETTO, CAPITANO DELLA SAN GIOBBE BASKET, E LA SUA COMPAGNA ANGELICA SAVRAYUK, CAMPIONESSA DEL MONDO E MEDAGLIA OLIMPICA NELLA GINNASTICA RITMICA

CHIUSI – Di sicuro a vederli passare per le strade del centro storico di Chiusi non passano inosservati. E siccome è da settembre 2022 che non è difficile incontrarli non si possono scambiare per turisti. Lui è un ragazzone “razza Piave”, come direbbe il paron Rocco che era friulano pure lui.  Anzi, per essere più precisi … razza Tagliamento, perché è nato a San Vito al Tagliamento, provincia di Pordenone. Friuli. E’ altissimo. Deve abbassare la testa anche per entrare al bar: 2 metri e 08.  Si chiama Davide Bozzetto ed è il pivot e capitano della Umana San Giobbe Chiusi, la squadra di basket che sta portando il nome della città di Chiusi in giro per l’Italia nel campionato di serie A2.

Lei, la sua compagna nella vita, è una bella ragazza biondissima, di origini ucraine, che di mestiere è “primo aviere scelto” nell’Aeronautica Militare Italiana. Ma non pilota i bombardieri.  Si chiama Anželika Víktorivna Savrayuk, ormai italianizzata in Angelica Savrayuk. Fa parte del “Centro Sportivo Aeronautica Militare”. E’ italiana, come cittadinanza, dal 2007 ed è anche lei un’atleta. E che atleta.

Ha fatto parte infatti della fantastica squadra delle “farfalle” azzurre della ginnastica ritmica. Medaglia d’oro ai mondiali della specialità nel 2009, 2010 e 2011, bronzo olimpico a Londra nel 2012, appena sotto  il podio nelle Olimpiadi precedenti a Pechino… Nel 2014 il presidente  Napolitano le ha conferito l’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Per la medaglia olimpica,  Si è ritirata dall’attività agonistica nel 2012 a soli 23 anni,  ma con il centro Sportivo dell’Aeronautica continua a fare esibizioni e a formare altre atlete… Nel 2016 ha scritto e pubblicato con Ilaria Leccardi  il libro “La farfalla dell’est” sulla sua vita di ginnasta…

Davanti ad un caffè nello storico Bar Venezia di Chiusi Città, dove “si riunivano i patrioti chiusini a congiurare”, Angelica e Davide accettano di fare una chiacchierata sulla loro esperienza chiusina…

Dopo la strepitosa vittoria della San Giobbe contro la capolista Pistoia la conversazione va in discesa… Tutto più facile. E capitan Bozzetto non lo nasconde: “finalmente una gara giocata e vinta bene, con intensità e una bella pallacanestro. Dopo le due sconfitte con Ravenna e Chieti, ci voleva proprio… abbiamo fatto una partita quasi perfetta”.  Per David soddisfazione doppia, perché è pure un ex di Pistoia, con la squadra toscana ha assaggiato la serie A1 nella stagione 2013-14, una vita fa… Poi Bergamo, Chieti, Latina e infine Chiusi.

Lo hanno notato pure loro, Davide dal campo e Angelica dalla tribuna,  che anche il pubblico sta crescendo alle partite della San Giobbe: “sapevamo tutti che qui non avremmo trovato 5.000 spettatori per ogni gara… ma vedere che il tifo cresce e vedere tanti ragazzi e bambini sugli spalti ci fa piacere e ci stimola a dare il massimo e fare sempre meglio. A volte ci riusciamo, a volte no, ma questo è il basket… anzi, è lo sport…”.

La vittoria di domenica però proietta la squadra in una dimensione diversa rispetto alle ultime gare: “alcuni giocatori stanno recuperando dopo lunghi infortuni, questo è un bene perché eravamo un po’ corti… ne è arrivato anche uno nuovo che ci aiuterà…”. Sugli obiettivi, capitan Bozzetto la parola “salvezza” non vuol nemmeno sentirla nominare: “non se ne parla proprio, quella la diamo per scontata, perché non siamo una squadra da ultimi posti. Gli infortuni ci hanno penalizzato, in alcuni frangenti siano stati poco determinati a livello mentale, abbiamo avuto cali di tensione… ma lotteremo come abbiamo fatto domenica. Vi faremo divertire! Gare così danno consapevolezza”.

Non è un capitan fracassa Davide Bozzetto, è uno che parla poco, ma sa quello che dice. Sul ruolo di capitano dice: “Non si sceglie di essere capitano, si viene scelti per farlo. Io sono il più anziano della squadra, che è una squadra giovane, ma ci sono anche altri giocatori di esperienza e carisma, siamo tutti capitani. Con gli stranieri si parla solo in inglese, ma ci intendiamo…”.

Qui interviene Angelica e rivolta al compagno, sorride: “E’ un bene che parliate inglese, così imparate la lingua, al mondo d’oggi è fondamentale…”.

Con lei il discorso scivola subito, sul suo paese di origine, l’Ucraina e sulla guerra in corso: “I miei genitori abitano ad Orvieto da molto tempo. In Ucraina ho parenti a Leopoli, una zona per fortuna meno colpita dal conflitto. Chiaro che comunque c’è apprensione.. Mi auguro si trovi una soluzione…  “. Non dice di più. E’ una militare. Comprensibile.

Angelica e Davide hanno un bambino di 3 anni che frequenta la scuola dell’infanzia a Chiusi Città. Chiedo come fanno a conciliare   i loro impegni agonistici e professionali con la routine familiare. Non deve essere facile: “non è facile, certo, ma conosciamo entrambi cosa vuol dire essere degli atleti, conosciamo i meccanismi e le dinamiche di questi ambienti, questo ci ha aiutato e ci aiuta anche a comprendere le esigenze di ognuno. Poi ci aiutano anche i genitori… i nonni del bambino, che è contentissimo quando arrivano”… 

Se l’impegno quotidiano per un cestista è pesante, quello di una ginnasta è… totalizzante. All’epoca delle “farfalle” e delle medaglie, Angelica si allenava 8-9 ore al giorno, la scuola un paio d’ore al pomeriggio, dopo l’allenamento con docenti messi a disposizione dalla Federazione…Non c’era molto spazio per l’istruzione e tutto il resto, al di là della ginnstica.  E questo dai 7 anni ai 23: “Io ho cominciato a sette anni, tardi rispetto ad altre compagne. Di solito si comincia anche a tre-quattro anni… La ginnastica ritmica è una disciplina spettacolare, che si basa sulla grazia e la plasticità dei movimenti, ma che proprio per questo esige una preparazione ferrea e anche una corporatura e una struttura fisica idonea…  Il che vuol dire anche sacrifici inauditi per mantenerla, in una età che è quella dello sviluppo…  Si comincia prestissimo, ma si smette anche molto presto, perché è difficile mantenere certi parametri. E se li mantieni significa che fai tanti sacrifici nel mangiare e nella vita quotidiana. La preparazione che mixa atletismo e danza è per forza di cose quasi militaresca… “. 

Quando vediamo una performance delle “farfalle” non ci pensiamo, ma davvero per le atlete è una disciplina più dura del rugby

Sorseggiando il caffè di cui sopra, la conversazione è scivolata anche sull’esperienza chiusina di Angelica e Davide. Su come una coppia di atleti  sbarcati a Chiusi da realtà e mondi diversi  viva questa città, su come ci si trovano dopo 6 mesi…

La risposta di entrambi: “Ci troviamo benissimo. La città è bella, ricca di storia, la zona è una delle più belle della Toscana… Qui si sta bene, è un ambiente tranquillo. La gente è socievole. Si fa amicizia facilmente“.

Davide Bozzetto aggiunge che ha un contratto con la San Giobbe per la stagione in corso, con opzione sulla prossima e gli piacerebbe poterla utilizzare…  E questo vuol dire che si trova bene anche nella squadra e con la società.

“Quando abbiamo un po’ di tempo libero ci piace visitare anche i dintorni… io sono rimasto incantato da Pienza e dalla Valdorcia”, dice Davide che invece trova un po’ troppo “american” l’attuale clima di Montepulciano.

Hanno notato anche Angelica e Davide che a Chiusi, pur standoci bene, manca qualcosa: un pub per esempio, qualche locale di ritrovo… Sono due atleti e fanno vita da atleti. Non cercano svaghi notturni. Tutt’altro che tipi da movida…  Due ragazzi, ancora molto giovani, ma con la testa sulle spalle  e un figlio da crescere. Davide confida che con i compagni di squadra della San Giobbe fanno gruppo anche fuori dal campo… e che tutti (Angelica compresa, ora che può mangiare un po’di più) amano la cucina locale. Più la carne e i pici del pesce…  “Ma il brustico lo proveremo… “, dice Capitan Bozzetto con un pizzico di scettiscismo. 

L’amico Marco Fè, che se ne è andato in questi giorni e al quale la San Giobbe ha dedicato la vittoria di domenica contro Pistoia, definirebbe Angelica e Davide come due “Ragazzi n Gamba”(*). Chiusi se li ritrova in casa, abbastanza casualmente, ma dalle loro storie può apprezzare ancora di più il basket da un lato e la ginnastica ritmica dall’altro. Mica tutti i paesi di 8.000 abitanti hanno una squadra in A2 e tra gli abitanti una ginnasta che ha vinto tre mondali e un bronzo olimpico… In questo caso si può dire che lo sport dà lustro ad una città.

E forse la città un piccolo attestato di stima e riconoscenza alla “farfalla” venuta dal freddo lo potrebbe anche conferire. Al capitano della San Giobbe anche. Per la promozione che la squadra fa del nome Chiusi. Ma in questo caso meglio non distrarre i giocatori quando ci sono ancora tante partite da giocare e da vincere.  Davide su questo sarà d’accordo. E’ uno cui piace stare sul pezzo.

m.l.

Nelle foto: in copertina Angelica Savrayuk versione “farfalla” azzurra; al centro Angelica e Davide Bozzetto; in basso Bozzetto mentre firma autografi ai giovanissimi  tifosi dopo la vittoria contro Pistoia.

(*) Ragazzi in Gamba, citazione dal nome della rassegna nazionale scolastica ideata e condotta da Marco Fè.

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