CHIUSI, NASCERA’ UNA COMUNITA’ ENERGETICA RINNOVABILE. MA PERCHE’ NON UN PARCO FOTOVOLTAICO NELL’AREA EX CENTRO CARNI? CHIUDEREBBE LA VICENDA ACEA E SERVIREBBE A TUTTA LA CITTA’

martedì 06th, dicembre 2022 / 15:33
CHIUSI, NASCERA’ UNA COMUNITA’ ENERGETICA RINNOVABILE. MA PERCHE’ NON UN PARCO FOTOVOLTAICO NELL’AREA EX CENTRO CARNI? CHIUDEREBBE LA VICENDA ACEA E SERVIREBBE A TUTTA LA CITTA’
0 Flares 0 Flares ×
CHIUSI –  Sabato scorso, al Teatro Mascagni di Chiusi si è svolto un convegno sulle “Comunità Energetiche Rinnovabili” come “passo importante verso la sostenibilità energetica locale.
 L’incontro ha visto la partecipazione di amministratori locali, esperti del settore, aziende e cittadini ed è stato un’occasione importante per capire, conoscere ed approfondire cosa sono le Comunità Energetiche e quali vantaggi economici, ambientali e sociali possono portare alla  comunità.
I numerosi relatori intervenuti, hanno illustrato come ci si possa preparare a costituire una comunità energetica locale in cui imprese, cittadini ed enti pubblici si mettono assieme per produrre, condividere e consumare energia da fonti rinnovabili risparmiando sui costi e tutelando allo stesso tempo l’ambiente in cui vivono.
“E’ stata una bella occasione di formazione e conoscenza – dichiara il Sindaco Gianluca Sonninie grazie alla competenza dei relatori intervenuti abbiamo potuto approfondire l’argomento comprendendo i vantaggi economici, ambientali e sociali che una comunità energetica può portare al nostro territorio e a chi lo vive”.
A questo punto – dice ancora il sindaco di Chiusi – non rimane che lavorare sodo per costituire una CER locale che può rappresentare un’importante occasione di sviluppo sostenibile e di crescita culturale per la nostra città.  Il prossimo futuro in campo energetico non può che essere pensato in quest’ottica”.
In attesa che si costituisca una Comunità Energetica Rinnovabile a livello locale, come Primapagina vorremmo riprendere e rilanciare una vecchia proposta fatta alcuni anni fa. Era il 2016 quando da queste colonne proponemmo di utilizzare la grande area industriale dismessa, allora di proprietà comunale, dell’ex Centro Carni per realizzare un grande Parco Fotovoltaico. Cioè un impianto per produrre energia da fonte rinnovabile, rimettendo in produzione un sito dismesso e da bonificare.
La proposta fu ripresa nella campagna elettorale comunale dello stesso anno dalla lista Possiamo. Durante l’Inchiesta Pubblica Regionale sul progetto Acea, all’inizio tra la fiune del 2019 e l’inizio del 2020, fu l’allora sindaco Bettollini, di fronte alla falle progettuali dell’impianto proposto da Acea a chiedere alla Multiutility romana di cambiare strada e di realizzare, al posto del Carbonizzatore, proprio un grande Parco Fotovoltaico. Come l’avevamo proposto noi 4 anni prima. Nel frattempo l’area dell’ex Centro carni era stata acquisita da Acea Ambiente che ha rilevato anche il depuratore preesistente di Bioecologia Srl.  Insomma all’inizio del 2020 sia il sindaco che una forza di opposizione (i Podemos) in disaccordo su tutto, sul Parco Fotovoltaico erano invece sulla stessa lunghezza d’onda. Il progetto del Carbonizzatore è naufragato, Acea ha mantenuto però la proprietà e la disponibilità dell’area. E siccome il Gruppo Acea i parchi fotovoltaici li realizza e ne ha realizzati diversi in varie parti d’Italia, noi tornammo alla carica nell’ottobre del 2021 chiedendo che ne realizzasse uno anche a Chiusi, mettendo così a profitto l’acquisto di quel terreno rimastole in mano, come un cerino acceso. Nell’ottobre 2021 Bettollini non era più sindaco, ma i Podemos non erano più all’opposizione, erano ormai parte integrante e seconda forza della maggioranza di centro sinistra.
Adesso, a distanza di un anno la componente Possiamo ha fatto un passo di lato, uscendo dalla coalizione di maggioranza e costituendo un gruppo consiliare autonomo. Ma su questi temi non ci pare abbia mai cambiato posizione. E Acea ha continuato a realizzare parchi fotovoltaici, alcuni anche di grandi dimensioni. L’area dell’ex centro Carni di Chiusi acquisita da Acea, al netto del depuratore e relative pertinenze è di circa 8 ettari, ed è ovvio che un parco fotovoltaico presupporrebbe anch’esso spazi di pertinenza, aree verdi, strade ecc. quindi la superficie utilizzabile allo scopo può essere stimata in 4-5 ettari. Una bella porzione di terreno: 40-50 mila mq.  Un Parco Fotovoltaico di queste dimensioni potrebbe produrre energia sufficiente per la zona industriale, forse anche di più. Andrebbe a risanare e a rendere produttivo un sito abbandonato e dismesso, eviterebbe ulteriore consumo di suolo, come avviene con i “parchi fotovoltaici” realizzati in mezzo alla campagna su terreni sottratti all’agricoltura. Tre piccioni con una fava.
Oggi, con la crisi energetica in atto, con i costi delle bollette saliti alle alle stelle e insostenibili per molte aziende, un parco fotovoltaico di 4-5 ettari potrebbe essere anche quello, un “passo avanti verso la sostenibilità e l’ndipendenza energetica” della comunità locale.
L’Amministrazione comunale in carica non ne ha mai pubblicamente parlato. Non lo hanno fatto neanche i Podemos che pure l’avevano nel loro programma elettorale del 2016. Adesso che hanno riguadagnato una loro autonomia rispetto alla coalizione di centro sinistra e al Pd, potrebbero riprendere quella proposta e farne un cavallo di battaglia (se non hanno cambiato idea).
Da queste colonne ci rivolgiamo in primo luogo a loro, ma anche al sindaco Sonnini, all’ex sindaco Bettollini che pure la proposta ad Acea la fece 3 anni fa, ai 5 Stelle che dentro Acea erano in maggioranza ed hanno ancora sicuramente voce in capitolo, invitando tutti a chiamare Acea Ambiente a parlarne. Per vedere se la cosa è fattibile oppure no. Noi rimaniamo dell’idea che che sia fattibile, tanto più oggi, con l’emergenza bollette e con la Regione Toscana che spinge e favorisce anche a livello normativo la realizzazione di impianti ad energia pulita e rinnovabile, semplificando le procedure anche per i privati e i condomini…
Per alcuni mesi (diciamo un annetto) tutto ciò che era in odore di bettollinismo a Chiusi non ha avuto diritto di cittadinanza. Siccome anche la proposta del Parco Fotovoltaico l’aveva rilanciata Bettollini, la nuova amministrazione, ma anche i partiti della coalizione hanno fatto finta che non esistesse. Adesso però la coalizione del 2021 non esiste più, si è dissolta come neve al sole. Psi e Podemos sono usciti dal coro, sbattendo la porta. La crisi energetica e la necessità di chiudere in maniera definitiva la questione Acea, senza lasciare l’area del centro carni inutilizzata, impongono soluzioni coraggiose. Questa del “parco” potrebbe essere una. Noi propendiamo per spingere in tale direzione chiamando Acea a pronunciarsi nel merito. Se Pd e amministrazione non sono d’accordo dicano perché.
m.l.
0 Flares Twitter 0 Facebook 0 Google+ 0 Email -- LinkedIn 0 Pin It Share 0 0 Flares ×