CHIUSI – E’ realistico pensare che Acea possa realizzare un grande Parco Fotovoltaico, al posto del carbonizzatore, di cui ha ritirato il progetto, nell’area dell’ex centro carni di Chiusi che ha rilevato nel 2017? Come i nostri lettori ricorderanno la proposta ad Acea la rivolse l’allora sindaco Bettollini nel corso dell’Inchiesta Pubblica regionale sul progetto di un impianto per il trattamento dei fanghi di depurazione (il carbonizzatore), una volta resosi conto che quel progetto non poteva andare avanti. Noi, da queste colonne l’avevamo avanzata nel 2016, quando ancora l’area del centro carni era di proprietà comunale ed Acea non si era ancora affacciata dalle parti di Chiusi. Sempre nel 2016, alle elezioni comunali, la lista Possiamo la inserì nel suo programma elettorale. Da allora e anche dopo la proposta di Bettollini ad Acea, gli unici ad insistere su questo tasto siamo rimasti noi. Certo l’area adesso è di Acea, non più del Comune, e spetta ad Acea decidere cosa farne, sempre che ciò che decide si possa fare.
Nella recentissima campagna elettorale molti hanno insistito sul rischio Carbonizzatore, nessuno sull’ipotesi di parco energetico fotovoltaico. Tra le righe e tra le pieghe della campagna elettorale stessa più d’uno ha mostrato scetticismo sulla possibilità che Acea accetti il cambio di programma e la riconversione del suo progetto su Chiusi… “E’ una grande azienda, guarderà solo al profitto e a ciò che più le conviene”… questo in soldoni il mantra che è circolato.
Al di là del fatto che Acea è sì una grande azienda, ma è una municipalizzata, una Multiutility a maggioranza di capitale pubblico, quindi non è detto che debba guardare solo al profitto, sul sito di Acea si legge testualmente:
“Produciamo energia elettrica da fonti rinnovabili, in particolare da fotovoltaico: i nostri impianti utilizzano l’energia solare per produrre energia. Nel 2020 abbiamo acquisito nuovi impianti fotovoltaici, che ci hanno permesso di raggiungere una capacità complessiva installata di circa 52 MWp. Inoltre, abbiamo avviato la costruzione di un impianto fotovoltaico da 267,3 kWp presso la centrale Tor di Valle”…
Allora perché a Tor di Valle sì e a Chiusi no? Se Acea, come dice il suo stesso sito web, opera anche nel campo dell’energia solare e degli impianti fotovoltaici, realizzandoli e gestendoli in proprio, perché non insistere affinché cambi il suo progetto di investimento su Chiusi e lo riconverta in un parco fotovoltaico? i 12 ettari dell’area ex centro carni sono una bella area, dal punto di vista delle dimensioni. E’ già area industriale. Un parco fotovoltaico realizzato lì, eviterebbe di farne altri consumando suolo agricolo, come avviene adesso. Un impianto del genere – dicono i tecnici – potrebbe dare energia a tutta la zona industriale sia chiusina che pievese (sono contigue) e forse anche a parte dell’abitato.
Nella nuova e inedita maggioranza consiliare di Chiusi c’è una forza che il parco Fotovoltaico lo aveva messo nel proprio programma elettorale 5 anni fa; c’è una forza che si chiama “Sinistra civica ed ecologista” e che quindi dovrebbe essere favorevole a prescindere a soluzioni che vanno in direzione delle energie rinnovabili e dello stop al consumo di suolo. Ci sono (o meglio ci dovevano essere, poi sono scomparsi) i 5 Stelle che nel management di Acea fanno la parte del leone con presidente, amministratore delegato e 5 consiglieri su 9 nel Cda… Poi c’è il Pd. E quando Bettollini durante l’inchiesta pubblica avanzò la proposta ad Acea era ancora sindaco Pd sostenuto dal Pd. La rottura è avvenuta dopo e per altri motivi.
A qualcuno può anche far comodo continuare a parlare del carbonizzatore, come a Salvini fa comodo parlare dei migranti (meno dei fascisti), ma… se Acea i parchi fotovoltaici li fa, perché non fare una battaglia tutti insieme perché lo faccia uno anche a Chiusi? Più facile agitare i fantasmi?
m.l.
dal blog di Beppe Grillo: https://beppegrillo.it/un-mondo-alimentato-solo-da-pannelli-solari/?fbclid=IwAR0SxzW0F_3msAXtQNKP0PVu0O7_OxGP_dTgnTHFhTOB6thlAqgdhstcKjw
Anch’io sono pienamente convinto che il futuro si giuochi sulla riconversione verde e a dimostrazione di questa importanza credo che tutte le nazioni si orientino su tale piano.Una piccola riflessione che poi non è proprio piccola.Si consideri che l’unico sistema economico vigente è il capitalismo e per continuare a produrre e quindi a reggere non può necessariamente provedere come ha proceduto fnoad adesso,sfruttando la natura e cambiando le condizioni esisstenziali di centinaia e centinaia di milioni di uomini,di donne e di esseri animali che vivono sulla faccia del pianeta.Una sua strategia è quindi quella che dopo aver sfruttato a più non posso e tratto le sue riserve energetiche dalla superficie terrestre in ogni forma ed in ogni ordine e grado e ripartite questi nei paesi a capitalismo avanzato,il sistema si è così procurato il consenso delle società evolute nel modo da avere il minimo di squilibrio con il massimo di accumulo , in pratica quelle dell’occidente del mondo ( un miliardo di uomini più o meno che gestiscono e programmano la tecnologia,lo sviluppo ed i suoi interventi globali).adesso stann puntanto le sue organizzazioni politiche e globali come l’Europa, gli USA,la Cina e la Russia, per avere gli investimenti necessari che consentano di continuare questa storia,che a guardarla bene non è una storia benevola e che risente dell’amore per l’umanità,ma si persegue un fatto di esclusiva predominanza sulle risorse e sulle società nazionali.In pratica il vecchio ”modello del capitalismo monopolistico” tanto così bene descritto mezzo secolo fa da Paul Sweezy e da Harry Magdoff. Tale sistema da quei tempi non è variato ma si è adattato alle condizioni modificando le modalità ma non la natura degli interventi sul mondo. Adesso dietro la spinta della rivoluzione verde e dietro quella conseguente della variazione climatica globale si punta agli investimenti delle entità politiche ed economiche quali Europa, USA, Cina, Russia e poche altre, a fruire dei finanziamenti pubblici (quindi soldi di tutti) per costruire i piani di intervento verdi ed a misura di una nuova civiltà nell’economia globale che abbia lo scopo di non far squilibrare vil mondo e le sue aree come è stato in passato.Bene, pensiamo chechi deciderà dove investire, come investire e quando investire lo farà con criteri di finalità indirizzata al benessere pubblico o con scopi di profitto,tenunto anche conto che c’è una teoria che vari studiosi sembrano mai considerare e che si chiama in un modo che sia gli stati che i governi mai nominanoe che viene identificata come ”caduta tendenziale del saggio di profitto”per la quale teoria l’incontro chiamiamolo di boxe fra la limitatezza di risorse esistenti sul pianeta e l’iniziativaguidata escluisivamente dalla ricerca di un qualsiasi profitto in qualsiasi forma, tenda ad annullare la crescita e per la quale non è possibile avere uno sviluppo continuo all’infinito perchè le risorse del pianeta sono limitate ed anche se la scienza e la tecnologia applicate all’economia,all’industria ed al lavoro umano non fanno che non contrassegnare uno sviluppo continuo ? Come si pongono oggi i docenti universitari di fronte a tale problema di cui nessun parla e nemmeno la politica in qualsiasi forma ne parla ? Si pensa davvero che la rivoluzione verde capitanata ed indirizzata dalle multinazionali dell’energia, del cibo, della medicina,da quelle dell’estrazione delle risorse che non si curerà di mettersi in moto se non vedrà un profitto per continuare tali iniziative? Si pensi allora che le risorse comunque siano sono limitate e che lo sviluppo del sistema dovrebbe prendere in forte considerazione lo sviluppo della democrazia nel mondo. E’ per questo che la vedo dura e che vedomasse umane soggiogate ed accomunate dal flusso mediatico ubbidire senza organizzarsi per una nuova cultura che possa riscattare il genere umano,perchè tale processo ormai iniziato porterà comunque a nuove guerre, sempre più estese e sempre più devastanti con l’ausilio di milioni e milioni di individui che ritengono ”normale” la cnquista di spazi propri e del loro mantenimento.Questo di chiama capitalismo e non è una cosa che verrà, perchè tale processo è già in atto, e la storia passata soprattutto quella dell’800 e del 900 l’ha mostrato molto bene,ma credo che adesso in occidente ed anche in tantissime altre parti del mondo la gente viva un processo di costrizione e di accettazione per il quale si sarà costretti ad accettare tali logiche.Non mi illudo proprio che la rivoluzione verde di Grillo o di chiunque altro possa contribuire ad un mondo diverso ed impostato sulla ragione.L’uomo ha mostrato con la scenza e la tecnologia che ne è derivata che in appena due secoli ha cambiato equilibri che hanno retto la vita per millenni e millenni e fin’ora possiam dire che il process di questi ultimi due secoli non si sia invertito o rallentato, anzi per il predominio sulle risorse si scatenano ancora guerre e contrasti.le persone e la loro politica dovrebbero avere l’intelligenza di provvedere a fermare questo declino.Fin’ora la cosa ha funzionato al contrario e non sembra che ci possano essere forze di intervento da parte della politica per arrestare tale processo e per farlo invertire, tantomento quelle ”rivoluzioni verdi”.Questa parola mi fa sovvenire anche un altra di queste ”rivoluzioni verdi” che ebbe luogo in india negli anni del dopoguerra dove le banche indiani ed anche quelle internazionali promisero alle centinaia di milioni di contadini di finanziare l’economia che fino ad allora era stata legata alla terra e quindi all’agricoltura.Ebbene, il sistema economico indiano ebbe un grosso tracollo e corse il rischio effettivo di far trasformare la rivoluzione verde in rivoluzione rossa cn fermenti rivoluzionari che sorsero nelle campagne e che videro la compartecipazione di milioni di uomini,repressa anche nel sangue sempre dai governi cosiddetti ”socialisti” di Pandit Nehru prima e di sua figlia Indira Ghandi poi.
Le banche non regalavano nulla ai contadini poveri ingannati da quei governi e pretendevano tassi di interesse alti che i poveri non potevano pagare di certo e quindi tutto l’impianto crollò e si ebbe la fame generalizzata e di massa.Dopo mezzo secolo in quella regione del mondo si è avuta una migrazione di 100 milioni di persone in un lasso di tempo brevissiomo le cui terre sono state espropriate per farle sfruttare a compagnie estrattive sia indiane che occidentali ma anche di altri paesi dell’asia.Tale migrazione è stta quella degli ADIVASI che è stata formata appunto da 100 milioni di uominie donne che in un periodo brevissimo sono stati obbligati a cedere le loro terre ai gverni regionali, anche a quelli di stampo marxista come èra lo stato del Bengala che si è rifiutato di riconoscere i diritti di tali persone. ecco quindi per farla breve(mica tanto breve) le condizioni esistenziali delle persone cosa andranno a formare e già si avvertono gli effetti al riguardo delle migrazioni dell’Africa. Ecco quindi cosa ha messo in moto la macchina del capitalismo e del profitto globale ma purtroppo finoa quando non ci tocca da vicino la stessa sorte gli italiani continuano a mettere la testa sotto la sabbia e credere che il motre che guida questo sviluppo sia un beneficio per tutti, e quando sento i discorsi che in risposta a tali questioni dicono:”ma cosa c’entra questo” e ”non bisogna prenderla così alla larga per convergere sui problemi” mi verrebbe voglia di eccedere ed essere maleducato per lo meno, e spesso mi trattengo.
Scusate dei refusi e degli errori di scrittura ma scrivo purtroppo troppo alla svelta ed i tasti non vengono pigiti in maniera consona e propria.a. Spero comunque che il senso generale sia compreso.Grazie dell’attenzione.
Detto tutto questo, dati, causa,e pretesto, c’è speranza che nuova maggioranza, opposizioni, comitati vari (Aria compreso), comuni limitrofi che intrrvennero pesantemente nella bagarre carbonizzatore, facciano fronte comune è chiedano ad Acea di procedere in questa direzione per ciò che riguarda l’area ex centro carni? C’è speranza di fare un passo avanti invece di guardare sempre indietro?
Volendo essere polemico ma nemmeno tanto oltre il limite, dico che la tua risposta è esemplificativa della insopportabilità che un fronte comune in passato abbia potuto dare l’alt ad un progetto che avrebbe coinvolto non solo Chiusi, e che quindi il sottoscritto trova giustissimo che abbia preso la direzione che avvenne. Adesso-per quanto mi riguarda-se la nuova amministrazione che si insedierà sceglierà il progetto a cui tu ti riferivi del fotovoltaico, sarei pronto a farci una firma in favore di tale progetto,come credo sia di tutti coloro che nomini.E siccome dici che non bisogna guardare al passato ti dico che al passato occorre guardarci con occhi e mente bene aperti per non ripetere ciò che è avvenuto sotto la gestione Bettollini e cioè del fatto della popolazione che abbia protestato in quel modo.Un po’ di autocritica credo che occrrerebbe farla, soprattutto da chi è investito a compiere decisioni, ma sento che oltre all’insopportabilità per i rovesci oggettivi che ci sono stati ancora le ferite sono aperte e mascherate da cerotti e garze ed ogni tanto rispuntano fuori e fanno male…..Ma fanno male perchè all’epoca si sono scelte strade contrarie al buon senso che sarebbe stato quello in primis di ascoltare la gente e purtuttavia sento c’è qualche cosa che non quadra ancora.Non c’è altro ma non mi sembra davvero poco.Tutti vogliono guardare avanti perchè si tratta di una comunità ma tenendo presente ciò che è stato e l’avvertimento-il mio che sono il Sig. nessuno- è quello di non nascondersi dietro un dito e chinare la testa e se c’è da battagliare ed opporsi per cose e programmi non graditi dalla gente si dà battaglia, e su tale fronte si possono benissimo misurare i gradi di credibilità delle maggioranze e delle opposizioni ed anche di quelle che erano opposizioni. Spero di sbagliarmi ma mi sembrerebbe quasi quasi che il mio modo di concepire le cose, dal modo di come reagisci possa politicamente apparire quasi un eresia..e per di più fatta da parte mia con spirito di contraddizione.O no ? E allora appunto tagliamo corto , guardiamo avanti ma con occhi ben aperti.Più chiaro di cosi….
sulla proposta del parco fotovoltaico, cosa osta nel provare a fare fronte comune? Guarda che non lo dico perché la proposta è partita nel 2016 da questo giornale, o perché nel 2020 la rilanciò Bettollini, lo dico perché mi pare la soluzione più sensata, più praticabile e anche più utile al territorio: per uscire dall’impasse e scongiurare altri progetti a rischio tipo carbonizzatore e per uscire da quella storia in direzione green. Con ricadute positive sulla zona induistriale e sulla comunità. O no?
In quante salse te lo devo dire che mi trovi d’accordo ? Ma lo sono stato sin da subito quando ti ho risposto al post.E questo-tanto per ribadire e per far capire ai lettori- che da parte di una amministrazione si deve andare verso il consenso della gente,abolendo i contrasti e le spigolosità ed anche le rivalse,perchè amministrare lo sappiamo tutti che non è semplice in un mondo fatto di interessi economici dove ognuno vorrebbe soddisfare il proprio e dove soprattutto pesano gli interessi più grandi che si sovrappongono e schiacciano quelli piccoli che spesso non trovano la strada di esprimersi e di far validare il loro contenuto anche in politica, ma la vera democrazia o quanto si possa avvicinare a tale parvenza ,la si raggiunge se si è in unione con l’interesse della gente.Se non lo si ascolta tale interesse ci si scontra ed alla fine in seno alla gente nascono le contestazioni che possono diventare anche vento forte che quando tira sono guai.Ed allora l’intelligenza e la ragione ed anche la sensibilità insieme all’umiltà dovrebbe prevalere.Fin’ora proprio tutto così non è stato ed è inutule negarlo ed è inutile anche il dire che ” si guardi al passato e basta con il passato.”.Si, basta col passato, ma tu mi insegni che occorra essere guardinghi che non è la stessa cosa di essere ”sospettosi” per la ragione che in un mondo costituito da interessi c’è chi lavora ogni giorno incessantemente nel dire e nel dimostrare a chi non lo vuol vedere ed ammettere, che gli interessi ci sono e sono quelli che costituiscono una grossa fetta della politica.Tale politica deve fare gli interessi della gente e non dei gruppi industriali anche se quelli in questione sono per appartenenza e maggioranze di costituzione pubblica ma si muovono e progettano allo stesso modo di qualsiasi privato e perseguono un profitto cosa che secondo me li fa diventare degli ibridi, delle multinazionali a partecipazione pubblica, dei ”mostri” i quali nella società possono fare una parte di bello e di cattivo tempo alle bisogna e quando lo ritengano opportuno,piegando ed indirizzando consensi della gente,perchè hanno dentro le amministrazioni persone che perseguono interessi propri,di carriera, anche magari pensando di fare del bene alla comunità, ma spesso si trovano costretti a seguire le fila di tale logica che porta lontano,soprattutto sui concetti relativi allo sviluppo, e questa cosa specifica risente dei limiti soprattutto
cultural-politici che molti oggi non possiedono,ma che se ne fottono,tanto il sistema non li richiede e li premia lo stesso.In pratica spesso sono” furbi ma non intelligenti”. L’intervento dello stato nell’economia spesso funziona anche senso contrario che è l’intervento dell’economia nello stato ed alla quale fanno riferimento e con la quale relazionano interi ”corpi pubblici nazionali” come le Regioni.Non mi dilungo ancora,ma spero sia chiaro il principio al quale credo debba far riferimento la maggior parte della cittadinanza,fermo restando che le bontà od il loro contrario si vedono dagli atti e non dalle parole perchè fin’ora una quantità di atti non sono stati conseguenti alle parole ed in diverse occasioni all’interpretazione degli atti ci sono stati come sempre avviene interpretazioni fatte con le parole fuorvianti tali da colorire gli atti di un significato che non avevano.Ed è per questo che occorre avere gli occhi aperti,sennò la gente applaude ma cresce la vasellina che gli viene spalmata là dove lo si capisce…..