28 OTTOBRE ’22: 100 ANNI FA LA MARCIA SU ROMA, IL COLPO DI STATO CHE PORTO’ IL FASCISMO AL POTERE
Dopo aver ottenuto martedì la fiducia alla Camera dei deputati con 235 voti favorevoli, e il giorno successivo quella del Senato il Governo Meloni, il primo governo a guida femminile e a trazione post fascista dell’era repubblicana può cominciare a lavorare. Ciò avviene a ridosso di una ricorrenza particolare: l’inizio del regime fascista, quello vero, esattamente 100 anni fa, il 28 ottobre 1922.
Il 28 ottobre del ’22 avvenne infatti il colpo di stato con cui Benito Mussolini e le sue camicie nere presero il potere: la Marcia su Roma. Una insurrezione armata o più precisamente intimidatoria che portò 40 mila squadristi fascisti ad “occupare” la capitale, ponendo fine alla stagione dei precedenti regimi parlamentari e liberali.
Il diffuso malcontento sociale, aggravato dal timore della classe media di una rivoluzione socialista, dopo la rivoluzione d’ottobre in Russia e il biennio rosso in Italia, e dalla delusione per le scarse conquiste dell’Italia dopo la prima guerra mondiale (la cosiddetta “vittoria mutilata”) creò un clima favorevole all’ascesa al potere di Mussolini e delle sue “squadracce” che già avevano messo a ferro e fuoco buona parte del Paese, dando l’assalto alle camere del lavoro, alle sedi politiche del Psi, del neonato Pci e del Partito Popolare. A Chiusi il 18 maggio del ’21 durante i funerali del figlio del sindaco socialista Oreste Venturini, un manipolo di fascisti perugini arrivati apposta con dei camion spararono sulla folla di contadini che si recava alle esequie: tre morti e due feriti. Per tutta la notte incendiarono le aie dei contadini di Montevenere, Montallese, Macciano, fino alle località umbre di Porto e Vaiano e presero di mira anche le case del paese in cui abitavano socialisti e comunisti, indicate dai fascisti locali… Questo era il clima. E fu così per tutto il 1921 e tutto il ’22 fino alla fine di ottobre.
Il 24 ottobre 1922, i capi del partito fascista programmarono un’insurrezione per il 28 ottobre, che consisteva in una marcia su Roma da parte delle squadre armate fasciste, note come camicie nere, e la cattura di luoghi strategici locali in tutta Italia.
In attesa a Milano dell’esito degli eventi, Mussolini lasciò il lavoro di organizzazione ai suoi subordinati. E secondo molte ricostruzioni storiche la Marcia su Roma partì da Perugia. Precisamente dall’Hotel Brufani. Tanto che Benito Mussolini avrebbe poi definito la città umbra come ‘la prima capitale d’Italia’, oltre che ‘città fascistissima’”. In realtà al Brufani c’era solo il “quartier generale” della Marcia, la cabina di regia, diciamo, che era composta dai Quadrumviri Italo Balbo, Michele Bianchi, Emilio De Bono e Cesare Maria De Vecchi.
Il grosso delle 40.000 camicie nere che raggiunsero la capitale venne concentrato a Tivoli, Monterotondo e Santa Marinella e nel capoluogo umbro vennero fatti affluire solo un migliaio di squadristi, a difesa proprio dei Quadrumviri. Un altro contingente di armati fu concentrato a Foligno (sulla linea ferroviaria per Roma) come riserva strategica pronta a intervenire in caso di bisogno. Perugia in quel periodo però presentava difficoltà logistiche, strade malmesse, linee telefoniche mal funzionanti, treni non ancora in orario e ci furono episodi da operetta… Ma questo è un dettaglio. La marcia alla fine ci fu lo stesso. E ci fu anche per l’ignavia e l’inettitudine del governo in carica e l’accondiscendenza (potremmo anche dire complicità) del Re Vittorio Emanuele III.
Il primo ministro Luigi Facta che si era dimesso, ma continuava ad operare, ordinò lo stato d’assedio di Roma, per rispondere all’arrivo delle milizie fasciste, ma il Re si rifiutò di firmare quell’ordine. Così, l’esercito, che avrebbe potuto fermare le camicie nere, non fu allertato, né schierato a difesa della capitale.
Mussolini non era al Brufani di Perugia, con i Quadrumviri, e nemmeno alla testa della marcia. A Roma arrivò in treno, da Milano, solo il 30 ottobre. Comunque prima che le avanguardie entrassero in città. E arrivò dopo che il Re, il giorno prima, gli aveva chiesto di formare lui un nuovo governo. Forse Vittorio Emanuele pensò di poter associare Mussolini ad un governo tipo quelli precedenti, ma sbagliò i calcoli. Mussolini e il quadrumvirato avevano in mente una soluzione diversa: la dittatura, i pieni poteri, legittimati dalla violenza e dall’intimidazione. Con il sostegno tacito (ma neanche tanto) della parte più reazionaria della borghesia agraria e industriale e del ceto medio impoverito, un blocco sociale che aveva paura dei bolscevichi da un lato e dall’altro temeva uno scivolamento a sinistra, verso il massimalismo, dei popolari e dei socialisti riformisti…
Formalmente però il colpo di stato fascista non ebbe bisogno dell’uso delle armi. La Marcia su Roma non fu la conquista del potere manu militari, che Mussolini proclamerà più tardi, ma piuttosto un trasferimento di potere nell’ambito della costituzione di allora, un trasferimento operato dal Re e reso possibile dalla resa delle autorità pubbliche (politica, esercito, Carabinieri) di fronte all’intimidazione fascista.
Le analogie con la resa della sinistra e dei 5 Stelle all’ascesa trionfale di Giorgia Meloni viene fin troppo facile. Anche se la nuova primo ministro non ha marciato su Roma e non ha scatenato le camicie nere.
Quanto alla Marcia su Roma del ’22 sappiamo come è andata, quanto è durato il regime fascista e cosa ha significato. E sappiamo anche che fine fece Mussolini, il quale però fu spietato e vendicativo con alcuni dei protagonisti stessi della Marcia su Roma. Dopo la caduta del regime e la costituzione della Repubblica Sociale, uno dei quadrumviri, Emilio De Bono, il più anziano, fu fucilato insieme al genero del Duce Galeazzo Ciano e altri il 21 gennaio 1944 in seguito al Processo di Verona intentato dalla Rsi contro i componenti del Gran Consiglio che votarono l’ordine del giorno Grandi il 25 luglio del ’43 decretando la caduta di Mussolini…
Altri invece come Cesare Maria De Vecchi (altro quadrumviro), Giacomo Acerbo, Giuseppe Bottai tutti “marcia su Roma” ed esponenti del fascismo della prima ora, furono condannati a morte pure loro, sempre per aver votato l’odg Grandi, ma in contumacia. I repubblichini non erano riusciti a prenderli e a fucilarli. Tutti e tre riuscirono a sopravvivere a Mussolini, al 25 aprile e alla fine della seconda guerra Mondiale… Gli altri due quadrumviri Bianchi e Balbo morirono il primo per malattia nel ’32, il secondo abbattuto da fuoco amico mentre volava su Tobruk nel ’40. E per molti non fu esattamente un errore.
m. l.
Nelle foto: in alto la Marcia su Roma in un dipinto di Giacomo Balla (1932) e le camicie nere in marcia verso la capitale mentre oltrepassano un ponte…
Vorrei raccontare un piccolo aneddoto che si ricollega alla Marcia su Roma,successo a Moiano in quei giorni e che nessuno conosce(non ne sò esattamente la data ma di certo nella settimana quando affluirono le camice nere verso la capitale).Nel 1976 lavoravo a Firenze e fui ricoverato d’urgenza una notte del mese di Febbraio all’ospedale di Careggi dove fui operato di un calcolo renale con ben esattamente 40 gg di degenza post operatoria. Allora non rimandavano subito a casa come fano adesso anche con i cateteri….Nel reparto dove ero ricoverato-un grandissimo stanzone con una ventina di letti, conobbi un mio vicino di letto anziano a quell’epoca e dai discorsi che intavolava si sentiva bene a quale partito politco poteva appartenere ed aveva precedentemente appartenuto. Era infatti una delle camice nere che aveva partecipato alla marcia su Roma che mi descrisse per fila e per segno in ogni particolare. Poi come succede sempre quando si parla con la voce fievole tipica dei traumi da operazione e relativa degenza mi raccontò che in quel tempo stava lavorando in una proprietà agricola vicino a Ferrara.Mi chiese poi di dove fossi ed essendo originario di Moiano con tutta la mia famiglia gli dissi la verità.Appena pronunciata la parola Moiano con le forze ridotte che aveva si sollevò dal letto al pari di una molla che scatta e rosso in viso guardandomi in faccia e strabuzzando gli occhi mi disse ad alta voce : ” ”Moiano? ”. Risposi meravigliato da quell’atteggiamento che aveva assunto :” si perchè la conosce ? Mi ripetè testualmente: ”io ho fatto la Marcia su Roma partendo da Bologna insieme ai miei commilitoni e l’unico luogo durante tutta la linea ferrovaria dove al passaggio del treno ci hanno sparato addosso è stato Moiano e mi impallinarono anche ”. Mi misi a ridere e gli dissi rivelando certamente quello che pensavo :”Ecco, quasi sicuramente quello che sparò era mio nonno ! ”. Dopodichè si calmò ed ogni volta che sua moglie gli portava il caffè voleva offrirmelo, ma gli dissi per scherzo e ringraziandolo facendo una battuta che il caffè era nero e che non mi piaceva. Era comunque un soggetto come nel terrtorio di Moiano e di Città della Pieve ce ne sono stati molti come
”L’ ardito’,come i fascisti di Panicale,’ oppure come ” Ubere” di Città della Pieve ,il quale quando passava per Chiusi e gli si fischiava con il fischio tipico con il quale si possa appellare una persona, una modalità molto comune negli anni 50-60 nelle campagne,non sopportava che gli venisse fischiato ed era chiaro che noi ragazzi lo si faceva appositamente per farlo reagre. Fermava i suoi passi e con il braccio destro con un movimento rapidissimo automaticamente ad ogni fischio infilava la mano nella tasca posteriore destra dei pantaloni facendo la mossa come se volesse estrarre la pistola che si ricordava che portava sempre con se durante le spedizioni punitive.Erano personaggi di un mondo che era ormai scomparso ma che comunque all’epoca di quando erano in auge avevano rappresentato un problema per le popolazioni dei paesi anche di allora perchè spessissimo la loro presenza poi era seguita da altri facinorosi come loro.E questo-tanto per uscire dalla ricostruzione scenica e semiseria che oggi ne viene fatta di tali personaggi facendo seguire lo scuotere della testa che vediamo soprattutto in televisione durante le interviste condotte e come uso alla parola ”fascismo”, tanto comune in un epoca come questa di revisione profonda degli avvenimenti, occorre anche sapere che durante tali scorribande nei paesi ed in Chiusi ci furono dei morti, gente comune che vedendo tali bande con i camion era terrorizzata e scappava e spessissimo veniva additata per questo ai ”sovversivi comunisti”anche comunisti non erano. Perlopiù però erano i fascisti locali che additavano alle squadracce le abitazioni dei socialisti e comunisti che venvano prese d’assallto. A Città della Pieve per esempio fu accoltellato a morte l’operaio Arturo Giovannini e ferito gravemente un altro operaio(Vittorio Borroni) ma la reazione fascista organizzata dai fascisti del Castiglionese si avvalse anche della ”Disperata” di Perugia che con camion pieni di camice nere dette l’assalto alla roccaforte socialista di Moiano e delle frazioni vicine. Nei nostri piccoli centri ma soprattutto nei borghi di campagna la presenza dei drappelli delle cosiddette ”squadracce” si manifestava spesso in tutta la sua violenza e prevaricazione, come successe a Vaiano verso la casa di Cozzi Lepri Giulio proprio con le squadre di fascisti del castiglionese e di elementi del ferrarese verso coloro che non avevano mai abbassato la testa come fu appunto Giulio Cozzi Lepri che riposa nel cimitero di Vaiano mandato al confine dal regime per anni.In quella casa di Vaiano ancora vi sono i segni delle pallottole volutamente mantenuti e non restaurati volutamete dalla proprietaria,colpi sparati dall’aia da un centinaio di camice nere verso gli abitanti di quella casa che si rifugiarono in soffitta ritirando la scaletta di accesso ed armati con un cestino di vimini pieno di cartucce per il fucile Browning che imbracciavano.Tutto questo come crescendo sfociò dopo anni di violenze e sangue nella Marcia su Roma dove i fatti descritti da Lorenzoni nel post sono la storia politica esatta di quanto occorse che vide la responsabilità di V.E.III che non a malincuore ma a braccia semi aperte per non dire tutte aperte affidò a Mussolini la conduzione del governo.Le classi dirigenti e soprattutto la monarchia che affiancò il fascismo ha avuto grandi responsabilità nella scelta di affidare il potere al duce supportato finalmente dagli industrali e dagli agrari che avevano odorato ciò che era successo in Russia e figuriamoci se lo volevano instaurare in italia quel tipo di potere perchè mentre la gente moriva di fame anche nell’Italia centrale e non solo al sud si sarebbero dati la zappa su piedi….
Noto con piacere che hanno dato più risalto al centenario della marcia su Roma quelli di sinistra che non la destra !!!
Buona regola della sinistra ,o dei democratici,tappare la bocca al presunto nemico : Gheddafi,Saddam,Ceausescu. Tappandogli la bocca,per sempre, non hanno potuto dire che avevano legami con i potenti europei e statunitensi !
…..si perde il pelo ma, non il vizio !!
Niccolò, secondo me il centenario della marcia su Roma meritava un articolo (e qualche riflessione). Purtroppo non ne ho viste molte altre. Non vedo tutta sta sinistra di cui parli.. però, consentimi: che c’entrano Saddam, Gheddafi e Ceausescu, con un ragionamento sulla Marcia su Roma e l’inizio del regime fascista nel ’22?
Il discorso è molto complesso.
Io dico che la sinistra ha sempre temuto che la verità venisse a galla. Prova è che qualcuno fu torturato ( così dice l’ autopsia sui due corpi di Dongo) processato in 4 e 4 8 e si chiuse un capitolo.
Così come è stato fatto per gli altri che ho nominato.
Era un accenno sui comportamenti nient’altro.
Se ti riferisci alla fine di Mussolini, è vero che è una pagina mai chiarita del tutto, almeno in alcuni aspetti. Fucilazione sommaria comprensibile per il Duce, un po’ meno per la Petacci. E di sicuro, oltre ai partigiani, gli alti comandi britannici non furono ininfluenti sia sulla decisione, sia sull’operazione vera e propria (un po’ come i Servizi sul rapimento Moro). Forse proprio per evitare che emergessero verità scomode. Ma in guerra queste cose accadono. Lo stesso Mussolini, un anno prima non aveva avuto pietà neanche per suo genero e per l’anziano gerarca e quadrumviro De Bono che era stato suo ministro e suo amico… Ne avrebbe fucilati anche altri di gerarchi se li avesse presi…
Condivido in parte quello che dici.
Churchill passò mesi e mesi,se non anni,in riva al Garda per reperire un carteggio che lo riguardava e che poteva nuocergli moltissimo. Avrebbe potuto ribaltare la storia,come da allora è conosciuta .
Fucilazione sommaria non è comprensibile ma,fu necessaria per non far ( qui la mia riflessione sui tre nominati )sapere tante cose come effettivamente andarono.
Sarebbe bene chiudere ,definitivamente, questa pagina.
Andò così ! Chiuso !
Le cose verranno a galla,un domani ? ….Chissà!
X Niccolò e Marco Lorenzoni. A questo punto una precisazione credo che vada fatta nel senso di cosa c’entrino Gheddafi, Saddam e Ceausescu con la Marcia su Roma.Secondo me non c’entrano un bel nulla. C’entrano invece se si guarda anche alla loro fine violenta fatta sotto una situazione di guerra aperta, ma non perchè qualcuno avesse timore che avessero aperto la bocca sui legami con l’occidente- come dici tu Niccolò- ma invece proprio come ”Politica” portata avanti dagli americani che è stata sempre quella di rimuovere ogni ostacolo alla loro penetrazione economica in Medio oriente ed in Africa, soprattutto nei regimi avversi al loro e con i quali non potevano commerciare.Questo è quello che conta sapere ed inquadrare secondo me e non un semplice colpo si stato fatto sulla forza delle armi ma soprattutto nell’ordine fatto sulla Forza Mediatica rappresentata qui in Europa nella quale si disegnavano quei regimi come ostici, come terroristici, come ” stati canaglia” ed allora occorreva preparare a pienare di concetti che servissero a recepirte tutto questo e preparare l’opinione pubblica occidentale ed in prima fila quella europea al cambio virulento di quei regimi.D’altra parte da parte loro gli USA sono nuovi a tale impostazione di politica estera ? No, è la strada percorsa da loro mille volte dovuta principalmente alla loro invulnerabilità territoriale essendo oltre atlantico ed applicando la teoria del ” domino” per terza mano (Israele, Kuwait ed Arabia Saudita ed anche in parte Egitto).Stessa cosa di ciò che succede con l’Ucraina adesso attraverso anni di nfiltrazione delle politiche, sostentamenti, e ricerca di attuare condizioni in casa d’altri che fossero destabilizzanti come i colpi di stato, gli arancioni o le rivolte del pane nei paesi arabi. Adesso stessa sorte stà toccando all’iran con la presentazione di uno stato canaglia per i motivi che sappiamo favorendo con l’introduzione di modelli la penetrazione di consumo e valori occidentali e legandosi al pretesto dei veli per le donne ed influenzando la parte più ricettiva della popolazione femminile ma non a scopo di democrazia di come se ne parla e facendo vedere che le ribellioni dei giovani esistono verso quei regimi che totalitari sono di certo(questo non è in discussione) ma di destabilizzarli dall’interno al suono della ricerca di libertà che costituisce certamente un grosso e corposo ”appeal” morale ed anche culturale soprattutto riservati alle giovani generazioni.Lo scardinamento della cultura millennaria che è parte costitutiva del popolo è un tasto che se usato serve a destabilizzare ogni cosa e ad istituire nella debolezza di coloro che sono rappresentati come avversari dei governi consenzienti alla penetrazione occidentale.E tutto serve , anche il taglio dei capelli delle donne che recalmano giustamente la loro libertà dall’osservanza religiosa ma quando questa serve ad altri per penetrare nella loro società, scardina i loro presupposti, come è avvenuto con l’evangelizzazione cristiana portata dalla Chiesa cattolica nel terzo mondo che ha scardinato concetti di famiglia, di istituzioni, concetti economici ed ha spinto a ricercare strade reputate migliori per il modello di vita di quelle generazioni e quelle generazioni hanno reagito ma sono state appellate e chiamate come ”terroristi” di fronte all’opinione pubblica mondale (Vedi Cina con la guerra dei Boxer, vedi il Sud America con la teoria della liberazione di padre Ernesto Cardenal redarguito violentemente dal papa Voytila.Ricordiamocele queste cose diversamente si parla del nulla e si vede la storia a pezzetti come serve ai nemici del popolo ) Se non vediamo tutto questo su una scena mondiale di ciò che ci stà sucedendo intorno (cosa estensibile anche all’avanzamento territoriale della Nato da parte degli ex paesi dell’est Europa)verso la Russia, non ci spieghiamo nulla e vediamo la storia ed il tempo che trascorre a pezzetti, in un mosaico staccato con piastrelle le une separate dalle altre facendo il giuoco di chi ha interesse a presentarci le cose in tal modo perchè individualmente servo di certi concetti, soprattutto dal punto di vista culturale poi da quello materiale ed economico. E’ chiaro che una gran parte del nazionalismo e della conservazione dei valori autoctoni dei popoli si opponga alla defenestrazione dei loro valori e delle loro civiltà, spesso più antiche di quelle nostre e che l’occidente richiami modelli di sviluppo diversi ma nessuno mai od almeno pochi hanno detto che il grado di sviluppo tecnologico nostro si poggi su di una storia di depredazionie e di sangue nei confronti di quei popoli col colonialismo penetrato militarmente e politicamente e teso a creare una base dalla quale ricchezze enormi e ricchezze energetiche siano confluite verso l’occidente impedendo lo sviluppo di quelle nazioni e di quei popoli perchè depredati ma anche in conseguenza di ciò, impediti di creare al loro interno regimi democratici grazie all’amministrazione di risorse che prendevano la strada delle nostre case… Ed allora, se vediamo da questo lato della storia economica e politca la luce che batte sugli Stati Uniti d’America anche come potenza vincitrice della seconda guerra mondiale insieme all’Inghilterra da sempre storicamente loro madre e dall’ Unione Sovietica di quel tempo, vediamo una costante tendenza di natura imperialista sovrapporsi allo sviluppo limitato di quelle popolazioni.Non ci sarebbe bisogno di elencarli nuovamente ma se guardiamo alle politiche di influenza di tutta l’America del Sud, del Medio Oriente e dell’Asia con Giappone, Indonesia, Pakistan, Malaysia, Sud Corea, Thailandia, ed altri, vedremo il cerchio che si chiude inesorabilmente verso il tentativo di scalzare nel tempo i governi di tali nazioni, agire con aiuti economici e tecnologia verso di loro, farseli amici e determinando così le loro politiche soprattutto verso gli stati che non amano commerciare con loro ed essere dominati da loro indipendentemente dal regime vigente in tali stati. Questo è ciò che conta e non crediamo alla ubriacatura della LIBERTA’ come concetto espresso verso gli altri popoli ed anche verso il nostro divenuto il simbolo preminente e ricorrente agli occhi delle popolazioni ed anche dell’Italia perchè a loro(gli USA) della libertà non è mai interessato nulla ma gli è interessato poter commerciare ed essere preminenti e condizionanti delle politiche in tali paesi e per far questo hanno usato ogni metodo fino al terrorismo, fino ai servizi segreti in combutta con quelli deviati nostri,fornendo soldi a miliardi di dollari come hanno fatto con la Polonia al tempo del Papa polacco poi eletto a Roma e Solidarnosch appoggiandosi anche alle masse di quei paesi attirandole nell’orbita dei paesi occidentali con gli specchietti per le allodole dello sviluppo 8vediamo oggi come sia messa politicamente la polonia per esempio dove è chiaro che vi regnino governi di destra democraticamente eletti e perchè facciano comodo agli USA come avamposto territoriale contro la Russia( sia ieri dopo il crollo dell’URSS sia come l’oggi) . Cosa è questa se non interferenza con ogni mezzo guidata e concertata come strategia politica ed economica a tavolino ? Rivoluzione pacifica? Ma stiamo scherzando? Ci si appella alla libera scelta dei popoli per scegliere il loro destino delle alleanze ma se quel destino non combaci con quello del capo strategico quello stato in questione diventa uno stato canaglia come lo sono diventati parecchi.( In Iran per esempio dopo la rivoluzione komeinista che cacciò Reza Palhavi alleato USA iniziò il regime degli Ayatollah ed oggi è divenuto un nemico giurato degli USA e di Iisraele).Stessa cosa con l’Afghanistan dei talebani, prima armati contro l’Unione Sovietica nel tentativo di dominarli cedendo loro le armi che poi si sobno rivolte verso di loro….e si potrebbe continuare parlando del Pakistan fatta divenire potenza atomica da parte della Cina contro l’India ecc ecc ecc. Cosa invece non gli è riuscita con la Siria nonostante l’appoggio militare di Israele e quello della carne da cannone fatta fare ai Kurdi in Irak ed in Turchia. E’ il ribaltamento degli schemi usciti dalla seconda guerra mondiale ed il tentativo di conquistare il dominio del mondo con ogni mezzo a cominciare dalla globalizzazione. Su tale strada hanno trovato Russia e Cina che hanno mostrato la mano non debole ma forte ed oggi stanno portando il mondo sull’orlo di una catastrofe annunciata dalla quale può dipendere la vita di tutti, soprattutto per una guerra distruttiva a livello mondiale per poi ricominciare con gli stessi metodi con i quali stanno già pensando all’Ucraina: prima guerra poi la pace, conquista, sviluppa, disruggi e ricomincia ma sempre nel solco della priorità finale di mantenere il potere per una politica di forza coadiuvata con il concetto di LIBERTA’.A questo si ribella e si sta ribellando quasi mezza umanità se prendiamo i numeri(Cina, India, Russia, Brasile ecc ) e nei rantoli della propria fine gli Stati Uniti come potenza egemone rischiano di portarsi dietro anche noi europei, figuriamoci quelli che da sempre per condizioni e convinzioni politiche sono stati i servi più usati:cioè noi, che abiamo da sempre riconosciuto la loro politica foriera di libertà. Libertà però misurata con il metro che dicevano e chiedevano loro.Di questo dobbiamo renderci conto altro che dei satrapi alla Putin, che di certo è un satrapo, ma ben più piccolo e con una storia che inizia dal crollo dell’URSS ma che ha fatto valere le sue idee e visioni nazionaliste non della ” Grande Russia” delle quali proprio gli stati uniti con i loro satelliti hanno inondato la stampa ed i media occidentali di tale archeologica visione, ma proprio veritiera di difesa cuscineto dei loro confinini e l’hanno dimostrato intervenendo a difesa della Siria e parzialmente in Irak ma anche di diversi altri paesi.Se guardiamo alla cartina geografica vediamo come tutti i paesi da Nord a Sud siano alleati fedeli della Nato che hanno territorialmente circondato la Russia compresa Ucraina ultima arrivata.Pensate davvero che la guerra sia cominciata nel marzo 2021 ? Lo dice Sangiuliano a noi tutti , ex direttore del TG2 ed ora ministro della cultura del governo Meloni ripetendo per fila e per segno ciò che gli stati uniti dicono di dire al popolo italiano ….Non possiamo dirci davvero un paese indipendente nè culturalmente nè tantomeno politicamente.Basta guardare il secondo partito che è il PD per bocca di Letta e subito rinforzato dalla Meloni che ha assicurato con una giravolta di parecchi gradi l’ossequio alla Nato e nemmeno un tentativo,non dico e non parlo di sganciamento da questa alleanza dopo 70 anni di permanenza ma un minimo di autonomia politica rispetto a queste idee.Dove anche un ex Presidente Draghi una delle prime cose che disse fu quella letteralmente che ”Putn deve perdere !!”.Per chi tifano queste persone per la libertà degli italiani o per proseguire la storia politica del paese di oltre Atlantico ? E se a tutti stia bene questo, dopo poi insieme alle positività dovrete accettare anche quelle negative, rispetto anche alle possibili conseguenza di una estensione della guerra. Ma pensate davvero che la Russia stia a guardare che le si piazzino i missili puntati verso il suo territorio perchè questo l’abbia scelto il popolo di quei paesi oggi diventati sotto l’ombrello della Nato e questo per la Russia non significhi nulla ? Putin ha già detto letteralmente per sua bocca: ” se qualcuno di voi pigierà il bottone nucleare noi moriremo ma anche voi sicuramente morirete come cani”. Credete davvero che una volta colpito non lo faccia ? Ed allora di fronte a tutto questo non pensate che ” l’Impero del male” come ci dicono da anni gli americani non compenda in prima fila anche loro ? Anche e soprattutto perchè la vita all’interno della loro società si misura culturalmente, eticamente e moralmente quasi esclusivamente sul successo, sui soldi e sull’imposizione al resto del mondo del loro modello ? Questo è avvenuto e questo stà avvenendo.Ai citadini che ragionino col proprio cervello è affidato il compito di pesare affinchè tali principi non sovvertano il mondo e premino le differenze che sono la ricchezza del mondo, ricchezza nel senso di diversità culturale al contrario dell’omologazione che stà conquistando tutti e tutto.E la classifica degli ” stati canaglia” probabilmente al primo posto metterà altri nomi….che sono quelli della cui alleanza facciamo parte e penetrati culturalmente da quel concetto di siluppo e la realtà invece è quella che i popoli nulla c’entrino con tali trame e che vogliono viverein pace ed in libertà e siano direttamente in unione con tale principio ma che invece sono solo le vittime di tali sistemi.Ma sarebbe doveroso che da parte di questi popoli, in primis il nostro,si cominciasseroa chiarire certi concetti e questo lo si fà guardando alla storia, alla sua continuità ed avendo memoria e comprendendo che il modo di pensare è direttamente dipendente dal modo di produrre e dal modo di vita. Fine della trasmssione.Chi si oppone culturalmente e politicamente a tutto questo ? La Russia e gli ”Stati Canaglia ?. La Russia, la Cina, l’Iran, la Bielorussia, la Corea del Nord, Il Venezuela,Cuba, Il Myanmar e tutti gli altri stati canaglia di questo mondo ? Cosa hanno in comune fra loro questi stati se non il fatto che gli Stati Uuniti non ci possano commerciare ed abbiano sollevato la testa contro le loro imposizioni e gli si sono fatte per ordine loro le sanzioni che li stanno stritolando ? A voi la risposta ma qualunque questa sia di certo pone in evidenza che quando ci si ribelli alle imposizioni e si percorra la via della propria autonmia si scateni la forza bruta dell’economia e se non basta anche quella delle armi per riportare al giogo chi abbia alzato la testa. E’ successo nei confronti del colonialismo occidentale ed americano nelle pre- guerre mondiali e succede ancor oggi con una forma più larvata ma altamente penetrante nelle menti degli uomini che si chiama globalizzazione e ricerca della libertà sul modello imposto dal padrone e se non lo si condivida e ci si opponga allora è guerra.
X Niccolò. Bisognava forse chiederlo al Clonnello Valerio, alias Walter Audisio nella sua visita a Chiusi nel dopoguerra alla sez. del PCI, ma non credo proprio che qualsiasi cosa avesse risposto fosse ritenuta la verità colata fatta in terra. Forse solo Dell’Utri sapeva qualcosa nel carteggio che aveva deciso di poter manipolare e che probabilmente era frutto di una grossa bufala nella quale lui stesso cadde nella ricerca spasmodica di quei documenti. Ma credo non sapremo mai nulla della verità vera anche nel futuro prossimo e lontano.Winston Churchill che era tutt’altro chè ”un piccolo abitante di Creta” spese parecchio tempo nella ricerca di quel carteggio ma invano e probabilmente al punto in cui siamo oggi sul tema di tale ricerca penso che sarebbe come ricercare la Tomba di Porsenna a partire dagli indizi di Varrone.