PARTE BENE LA “PIAZZA DELLE PAROLE”, UN VIAGGIO DI DUE ORE NEI “COLD CASE” RACCONTATI DA ALVARO FIORUCCI

giovedì 21st, luglio 2022 / 13:35
PARTE BENE LA “PIAZZA DELLE PAROLE”, UN VIAGGIO DI DUE ORE NEI “COLD CASE” RACCONTATI DA ALVARO FIORUCCI
0 Flares 0 Flares ×

CHIUSI SCALO –  Quando una piazza si riempie di persone per parlare di libri, di storie, di narrazioni è sempre una “bella piazza”, se poi ciò succede di mercoledì’, con un caldo asfissiante e a Chiusi Scalo che non è esattamente un paese di villeggiatura, il risultato è ancora più significativo e incoraggiante. E se, inoltre, a fare gli onori di casa e a sottolineare l’importanza di certe iniziative e di certe sinergie organizzative c’è pure il sindaco e ad esprimere in concreto il concetto di “sinergia” tra realtà “di confine”, inteso come espressione geografica, ma che può essere declinato anche come “confine” tra posizioni politiche, esperienze culturali ci sono una libreria di Castiglione del Lago e la Pro Loco di Città della Pieve che offre anche un brindisi finale con ottimo prosecco, ecco che il mix diventa un piccolo “modello” da perseguire.

Essendo primapagina il soggetto promotore e uno dei soggetti organizzatori de “La piazza delle parole” non possiamo essere noi a dire se il primo appuntamento, andato in scena ieri sera in Piazza Garibaldi, sia stato piacevole oppure no. Diciamo che ce l’abbiamo messa tutta, che i posti a sedere erano tutti occupati, compresi quelli sulle panchine più alcuni della contigua gelateria; che riuscire portare gente di Città della Pieve e di altri comuni limitrofi fuori dalle proprie mura e addirittura a Chiusi Scalo è come vincere una tappa al Tour de France; che l’autore invitato a parlare dei suoi libri, Alvaro Fiorucci, non si è risparmiato; che il suo collega Rai Andrea Chioini chiamato a fare domande e a condurre il gioco insieme al sottoscritto, ha fatto egregiamente la sua parte; che la platea è rimasta attenta e partecipe fino alla fine… Tutto questo lo possiamo dire.

Fiorucci ha parlato del suo ultimo lavoro “L’uomo nero” sul caso di Sonia Marra, la ragazza pugliese scomparsa nel nulla a Perugia nel 2006 e della quale non si è più trovata traccia. Lo ha fatto  ricordando il contesto della vicenda, l’ambiente ecclesiastico in cui a ragazza viveva e lavorava come volontaria, le incongruenze e i buchi neri delle inchieste, i depistaggi, le accuse, gli arresti e le assoluzioni, dei processi giudiziari, il dramma delle famiglie coinvolte: quella della ragazza scomparsa e quella del giovane che per alcuni anni è stato l’indiziato principale (anzi l’unico) che per vedersi totalmente prosciolto ha dovuto attendere anni. Genitori prostrati e morti di crepacuore… E ha parlato anche di quella figura misteriosa che potrebbe essere la chiave del giallo e che però non si trova, l’uomo nero, appunto e di certi “lati oscuri” dell’ambiente curiale che fa da sfondo alla vicenda, in una regione, l’Umbria, dove gli ambienti curiali sono molto presenti, pervasivi e, diciamolo pure, molto potenti.

Ma Con Alvaro Fiorucci si è parlato anche degli altri suoi libri, su altrettanti “cold case” che hanno tutti il comune denominatore dell’Umbria come teatro della storia e anche il finale: non è stato nessuno.

Dal magistrato Adinolfi, al giovane Fabrizio Catalano entrambi scomparsi nel nulla, come Sonia Marra. Il ragazzo mentre stava facendo un percorso francescano ad Assisi, per poi arrivare al rapimento De Megni da parte dell’anomima sarda (e qui il discorso è scivolato sulla stagione dei sequestri di persona tra il 1977 e il 1995 che in questo territorio a cavallo tra Umbria e Toscana fece scorrere fiumi di sangue tra rapiti e rapitori e fiumi di denaro…) e al famoso e più che oscuro caso Narducci-Mostro di Firenze, anche quella una storia di stranezze procedurali, di incongruenze giudiziarie e nelle indagini, di depistaggi, con tanto di “doppio cadavere” (quello ripescato nel Trasimeno nell’ottobre 1985 attributo al 36enne Narducci, era di un’altra persona decisamente più corpulenta, mentre il medico folignate vestiva una taglia 48 small…) e connessioni inquietanti con altri delitti, quelli del Mostro di Firenze, cessati dopo la morte di Narducci e anche quello di Rossella Corazzin, una ragazza rapita in Cadore nel 1975 e poi seviziata e uccisa in una villa sul lago Trasimeno di proprietà, guarda caso della famiglia Narducci. Ad attribuirsi questo delitto è stato nel 2017 Angelo Izzo, il fascista pluriomicida protagonista con altri camerati del delitto del Circeo…

Insomma una cavalcata di due ore, su delitti, sparizioni misteriose e indagini non sempre irreprensibili. Fatti di cronaca, avvenuti tutti in Umbria, quindi in un territorio molto vicino al nostro, spesso con connessioni toscane, che come dice giustamente Fiorucci, non sono solo fatti di cronaca, ma sono anche lo specchio della società, raccontano bene certi contesti, certi periodi… E questo è indubbiamente vero.

Come primapagina abbiamo seguito e raccontato negli anni molti dei casi fissati sui suoi libri da Fiorucci, alcuni li conoscevamo bene, ma la chiacchierata di ieri sera è stata comunque istruttiva perché ha aggiunto particolari, dettagli che spesso fanno la differenza. Abbiamo navigato per due ore sul filo del “confine” e lo abbiamo fatto con un “segugio” quale è Alvaro Fiorucci, che non solo tiene viva la memoria di casi irrisolti, ma scavando e cercando nuovi “dettagli” cerca anche di arrivare ad una qualche logica conclusione. Un lavoro meritorio.

La rassegna la Piazza delle parole continua, per altri 3 mercoledì: il 27 luglio, poi 17 e 24 agosto.

Mercoledì prossimo, 27 luglio stessa piazza stessa ora (21,15) incontreremo Lorella Marini, scrittrice umbra pure lei, che però dalla cronaca trae spunto per scrivere romanzi come l’ultimo “Come la neve non fa rumore”, un giallo, anche piuttosto crudo, sul fenomeno del bullismo. Testo crudo, tema scabroso, ma scrittura fluida, asciutta… Il titolo echeggia un verso di una canzone di Battisti: “Domandarsi perché quando cade la tristezza in fondo al cuore/Come la neve non fa rumore…” .

LorellaMarini sarà intervistata da Paola Margheriti e Elda Cannarsa della redazione di Primapagina e da Maria Grazia Virgilio della libreria Libri Parlanti.  Segnatevi l’appuntamento. Si sta bene nella Piazza delle parole. E al termine il solito ottimo Prosecco, offerto dalla Pro Loco Pievese che ha abbattuto la frontiera…  E a noi i muri che cadono piacciono più di quelli che vengono eretti per fermare  le maree…

m.l.

 

 

 

0 Flares Twitter 0 Facebook 0 Google+ 0 Email -- LinkedIn 0 Pin It Share 0 0 Flares ×
Mail YouTube