TREQUANDA – A proposito della terza Festa della Costituzione organizzata da Anpi Valdichiana e in programma dal 2 al 5 giugno prossimi a Trequanda e all’assenza nel programma di qualsiasi riferimento alla guerra in corso in Ucraina, assenza che in un
nostro articolo abbiamo definito uno
“scivolone” e un
“buco grosso come una casa”, a
nome del coordinamento dei circoli ANPI Valdichiana, Gianpiero Giglioni, invia la spiegazione degli organizzatori:
Egregio direttore, la ringraziamo per aver dato visibilità alla nostra festa. Accettiamo sempre punti di vista, commenti e critiche costruttive, sperando ci aiutino a migliorarsi in questo impegno sostenuto da tante e tanti volontari dei circoli Anpi della Valdichiana e delle associazioni antifasciste con cui collaboriamo.
Ricordiamo comunque che la Festa viene progettata e organizzata con tempi consoni alla realizzazione di un evento tanto complesso. Come potrà immaginare, avendo pressoché un programma già confermato al 24 febbraio di quest’anno, per fare riferimento alla data che ha purtroppo riportato la guerra in terre così prossime alle nostre.
In più, ogni anno, come noto, il programma ruota attorno a uno o due articoli della Costituzione, oltreché al tema dell’antifascismo, militante e storico. Questa edizione vede approfondimenti sull’articolo 32 (diritto alla salute) e sul 49, quest’ultimo in riferimento al ruolo dei partiti nella democrazia.
Oltre ai concerti che lei cita, rispetto alle tematiche pacifiste ricordiamo però nel programma anche lo spettacolo teatrale prodotto da Emergency, associazione che assieme al suo fondatore e al suo noto impegno per la Pace avrà un ruolo anche in altri momenti della Festa; per il resto, come anche lei nota, inevitabilmente molti relatori hanno già indicato che, pur in relazione ai temi di questa edizione, quanto sta accadendo in Ucraina sarà oggetto delle loro riflessioni negli interventi; cosa che ci trova del tutto concordi.
In futuro non avremo certo problemi a dedicare un’edizione agli articoli che nella nostra Carta parlano di guerra, con il dovuto approfondimento nei contenuti e i necessari tempi organizzativi, secondo il nostro metodo di lavoro.
Cordialmente, i nostri più cordiali saluti,
per il coordinamento dei circoli A.N.P.I. della Valdichiana,
Gianpiero Giglioni, presidente A.N.P.I. Chianciano Terme, vice-presidente A.N.P.I. provinciale Siena
Ovviamente, come già scritto apprezziamo la festa e lo sforzo organizzativo di chi sta cercando di farla riuscire al meglio, ma ci permettiamo di dissentire anche sulla spiegazione. Perché la guerra è in atto da più di 3 mesi, non da 3 giorni e, se anche il programma era già stabilito prima del 24 febbraio, in tre mesi c’era tutto il tempo per fare una modifica e inserire una qualche iniziativa, al di là dei concerti e dello spettacolo teatrale, sull’argomento guerra, tanto più che è l’argomento su cui ruotano, oggi, purtroppo molte altre cose. Tutte le altre cose.
Diciamo che la toppa che ha provato a metterci Gianpiero Giglioni, non è migliore del buco. A nostro modesto parere e
proprio perché Primapagina è un giornale amico dell’Anpi, sodale dell’Anpi in tante iniziative (a questo proposito possiamo ricordare il gemellaggio tra la sezione di Chiusi e Anpi Barona, Milano del 2017, le visite annuali ai cimiteri di guerra del Commonwealth, la richiesta, attuata quest’anno di una stele a ricordo dei partigiani e dei garibaldini al cimitero di Chiusi, l’edizione del libro “Voce del verbo tradire” in cui un capitolo è dedicato ad una storia che Anpi ha contribuito a tenere viva… ), rimaniamo dell’idea che non citare l’argomento guerra neanche di striscio nel programma della festa sia
uno “scivolone” e un errore grave. Ancora più grave per il fatto che
l’Anpi è stata oggetto di un massacro mediatico e politico ingiustificato, per le posizioni che a livello nazionale ha assunto (o non ha assunto) nei confronti dell’aggressione russa all’Ucraina.
Secondo noi la Festa di Trequanda, che se pure è locale o provinciale, per ospiti e relatori ha una valenza nazionale, sarebbe stata l’occasione migliore per rispondere a quegli attacchi.
Ovvio, che l’argomento guerra riaffiorerà tra le pieghe dei dibattiti, come potrebbe essere altrimenti? Se non accadesse sarebbe come la famosa scena del film di Benigni, in cui l’avvocato mafioso spiega le piaghe di Palermo e tra queste cita come la peggiore, il traffico…
L’ANPI l’organizazione dei partigiani (e adesso di chi ne ha raccolto la bandiera e ne porta avanti la memoria) che con la guerra in atto parla di antifascismo militante, di diritto alla salute e del ruolo dei partiti dà l’impressione di voler parlare del… traffico. La cosa ci dispiace. Anche perché in questo momento l’art.11 della Costituzione è più attuale e più pregnante del 32 e del 49… E se il conflitto si allarga (e non è escluso) e qualcuno decide di usare l’rma nucleare e i missili a lungo raggio, non ci sarà più né il motivo, né il tempo di parlare di salute, partiti, fascismo e antifascismo… Buon lavoro.