GUERRA IN UCRAINA: LA CAUTELA USA E LA RIGIDITA’ DI ZELENSKY, CHI GETTA ACQUA SUL FUOCO E CHI CI SOFFIA…

L’IMPRENDITORE CHIUSINO PAOLO BURICCA RIMASTO PER GIORNI A KIEV E’ TORNATO A CASA
“Stabilire una no fly zone sopra l’Ucraina significherebbe rischiare uno scontro diretto tra Nato e Russia e i nostri sforzi vanno nella direzione di porre fine a questa guerra il prima possibile, non vogliamo allargarla ai nostri stessi Paesi e ai nostri territori”. Lo ha dichiarato il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, in conferenza stampa congiunta a Riga con il primo ministro lettone Arturs Krisjanis Karins. «Per essere estremamente chiari, una ”no fly zone” significa che, se un aereo russo viola la zona stabilita, dobbiamo abbatterlo, il che creerebbe il rischio considerevole di creare un conflitto diretto con la Russia- ha spiegato Blinken- e una guerra più estesa non è nell’interesse di nessuno, nemmeno dell’Ucraina“.
La posizione degli Usa sembra chiara ed è anche molto netta. E’ un no alle richieste del presidente ucraino Zelensky che invece insiste nel chiedere armi, aerei da combattimento e no fly zone… Cioè, mentre è in corso il terzo round di colloqui tra Russia e Ucraina, il segretario di Stato Usa frena e prova a far intendere che l’allargamento del conflitto non è nelle intenzioni e nemmeno nell’interesse dei paesi occidentali (e nemmeno dell’Ucraina), Zelensky invece spinge in direzione opposta, per la guerra. Alcuni giornalisti indipendenti hanno raccontato su vari siti come ieri siano state le forze ucraine a minare e bombardare le strade dei “corridoi umanitari” a Mariupol, per evitare l’uscita dei civili, sapendo che una volta evacuati i civili, i russi potrebbero sferrare l’attacco finale e annientare i reparti ucraini che nella zona sono soprattutto i battaglioni filonazisti Aidar e Azov che dal 2014 controllano il Donbass e sono stati inglobati da Zelensky nella Guardia Nazionale.
Da quanto trapela sia da fonti russe, che da fonti occidentali, la Russia avrebbe comunicato all’Ucraina le condizioni per il cessate il fuoco. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha spiegato che “la Russia chiede all’Ucraina di interrompere le azioni militari, incorporare la neutralità nella propria Costituzione, riconoscere la Crimea come territorio russo e riconoscere le repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk come Stati indipendenti. La Russia — ha precisato — non sta annettendo il Donetsk e il Lugansk ma chiede solo che le due repubbliche separatiste vengano riconosciute come Stati indipendenti dall’Ucraina”. “Ci fermiano immediatamente se l’Ucraina accetta le condizioni” ha concluso. D’altro canto c’è chi teme che i russi abbiano dato il placet ai corridoi umanitari per evacuare i civili, per togliere gli “scudi umani” alle forze ucraine e per sferrare l’attacco decisivo non solo a Mariupol, ma anche a Kiev e nelle altre grandi città…
Un’Ucraina indipendente, ma neutrale. Perché Zelensky rifiuta questa opzione preferendo esporre il suo popolo ad una guerra sempre più dura e al rischio di una carneficina generale?
Noi, nel nostro piccolo, lo scriviamo dal 26 febbraio, primissimi giorni di guerra. La resistenza degli ucraini è coraggiosa, encomiabile, comprensibile come slancio patriottico, ma è evidente, ogni giorno che passa sempre più evidente, che sia anche molto rischiosa, per i combattenti ucraini, per le città stesse che rischiano di essere distrutte, per i civili che non riusciranno ad uscire dall’Ucraina. Il rischio di un massacro generale in diretta Tv è molto concreto. Certo può essere un massacro anche per i giovani soldati russi mandati in guerra da Putin, perché la resistenza sarà dura e decisa. Il numero dei morti aumenterà a dismisura.
Per questo è inconcepibile che non si riesca a fermare le ostilità. Solo che bisognerebbe che si fermassero entrambi.
Zelensky, anche lui si è dimostrato coraggioso, ma adesso sembra voler puntare alla guerra totale, non ad una soluzione negoziata che potrebbe salvare il futuro dell’Ucraina e molte vite umane… E’ il primo a soffiare sul fuoco e a chiedere aiuti che vorrebbero dire guerra mondiale, non pace negoziata.
Già l’invio di armi all’Ucraina, da parte dei paesi della UE e della Nato è un’operazione ad altissimo rischio, anche se contemplato come un intervento di legittima difesa. Chi lo paragona all’invio di armi da parte degli alleati angloamericani ai partigiani italiani e francesi dal 1943 al ’45 dimentica un particolare: gli angloamericani erano in guerra con la Germania Nazista, paesi UE e Nato adesso non sono in guerra con la Russia.
Quando scoppia una guerra, la prima cosa da fare è cercare soluzioni diplomatiche che la facciano finire prima possibile, non allargarla ad altri paesi, come avverrebbe immediatamente se la Nato attivasse la No fly zone sui cieli ucraini…
Non si può chiedere a Zelensky e all’Ucraina una resa incondizionata e l’accettazione totale delle richieste della Russia di Putin. Ma in certe situazioni, di fronte a migliaia di morti e alle macerie, al possibile allargamento del conflitto, fino all’opzione nucleare, che significherebbe la fine dell’Europa come continente, non solo come entità politico-amministrativa, la soluzione negoziata è l’unica via di uscita e può diventare una “resa onorevole” per entrambi i contendenti. La base per riscrivere gli assetti futuri di un mondo che con potenze come la Russia, la Cina, l’India dovrà fare i conti.
Entrambi dovranno ottenere qualcosa e rinunciare a qualcos’altro. L’ipotesi di un’Ucraina stato cuscinetto, demilitarizzato e neutrale, ma indipendente e sovrano (come la Finlandia per intenderci, e come dovrebbero essere anche altri situati al confine tra l’Occidente e la potenza russa) può rappresentare una soluzione percorribile e accettabile. L’autodeterminazione delle regioni o repubbliche del Donbass, anche… Ovviamente negoziando il tutto, magari con l’intervento di “mediatori” internazionali di prestigio, assicurando aiuti, protezione e accoglienza e assistenza alle popolazioni diventate folle di profughi, magari anche l’ingresso nella UE dell’Ucraina a guerra finita…
L’alternativa è la guerra globale, altre non ve ne sono.
Il diario dal fronte registra una buona notizia, Paolo Buricca, l’imprenditore chiusino rimasto per giorni intrappolato a Kiev, è tornato a casa. E’ arrivato nel tardo pomeriggio di ieri, stanco e provato da un viaggio rocambolesco e a tratti pericoloso, ma sta bene. Con lui anche una famiglia ucraina che lo ha accompagnato e seguito fino a Chiusi e che adesso sarà “ospite” della comunità chiusina come altri profughi già arrivati o che arriveranno nei prossimi giorni. Da Chiusi Paolo ha detto che intende dare una mano nel coordinamento degli aiuti umanitari a favore della popolazione ucraina. Avendo visto la guerra da vicino (e dal di dentro) sa quanto sia importante aiutare chi si trova in mezzo all’inferno.
La speranza è che i negoziati in corso portino qualche risultato. La cautela del Segretario di Stato americano è in questo quadro un’altra buna notizia. Una domanda che ci ronza nella testa è: ma in una situazione come questa cosa proporrebbe (e cosa farebbe) uno come Aldo Capitini?
m.l.
Personalmente credo che la cessazione di questo conflitto sarebbe la benvenuta per molti, specialmente per coloro che si trovano adesso sotto le bombe sulla testa e che abitano nei rifugi. Detto ciò non credo che la guerra cessi, perchè se è iniziata non credo che chi l’abbia iniziata si proponesse lo scopo di farla finire sotto gli auspici dei negoziatori interessati ed anche di quelli dei paesi non interessati ed esterni alla guerra come Israele ed altri.Dico questo perchè se la guerra si fermasse credo che sarebbe a riposare su di uno scalino per poi riprendere, perchè la finalità di questa guerra diciamocelo francamente è sostanzialmente quella da parte occidentale-soprattutto per gli stati Uniti d’America- di arrivare ad un punto nel quale si possano mettere le mano direttamente od indirettamente sulle risorse naturali di una nazione di ben 8 fusi orari,assicurandosi per decadi e decadi lo sviluppo soprattutto in casa propria , ma allo stesso tempo da parte della Russia che rappresenta un gigante anche politico dai piedi d’argilla, tenuto in piedi solo dal sentimento nazionale e dalla paura verso chi lo circonda di non essere invaso da flottiglie di missili puntati sul proprio territorio e dall’uso di una tecnologia bellica vincente da parte di qualsiasi invasore. Dall’altra parte abbiamo il fatto che l’invasore si ripari dietro al fatto comprensibilissimo della sua sicurezza messa in pericolo perchè la Nato si è allargata ulteriormente con l’ingresso in Europa di stati come i paesi baltici Lettonia, Estonia, Lituania, dalla Polonia,Repubblica Ceca,Ungheria, Bulgaria e Romania. Non dimentichiamo una cosa ed è quella che che nel nostro ragionamento quotidiano teniamo presente riguardo alla democrazia e che noi mai siamo portati a considerare per etica, per cultura e per educazione a pensare ed ospitare sentimenti nazionalistici.La Russia è una grande potenza e si è sempre considerata tale e l’accortezza di chi voglia negoziare con lei dovrebbe impiegare l’intelligenza della non umiliazione dell’avversario.ricordo la condizione della germania alla fine della prima guerra mondiale e dell’umiliazione subita davanti alla società delle nazioni con le sanzioni ed i debiti di guerra che furono quelli che fecero affermare poi Hitler anni dopo e vincere con le elezioni e non con un colpo di stato.Questo dovrebbe rimanere ben fermo dentro noi europei.Sta avvenendo tutt’altra cosa invece da parte del nostro sistema non solo Italiano che ci proietta la tragedia tutte le sere delle popolazioni, ma di tutto il mondo occidentale che applica le sanzioni più severe, quasi a portare la russia vicina ad un punto di strangolamento.Da una parte noi in occidente e dall’altra il paese aggredito che reclama da parte nostra l’invio di armi fino a far dire alla Russia che verrà considerato un comportamento ostile il fornire armi all’Ucraina ed anche quello di effettuare sanzioni pesanti che tengono a strangolare il paeseche ha invaso. Invece noi a testa bassa,ci uniformiamo alle sanzioni decretate dal nostro capo condominio che risiede a Washington e quindi al di là dell’atlantico,diviso da migliaia di chilometri da obiettivi militari terrestri ma in grado comunque di interferire tramite i suoi alleati europei nelle vicissitudini militari in caso di conflitto allargato. Innanzitutto di fronte ad una superpotenza potenza qualsiasi credo che non sussistano motivazioni basilari da poter opporre quando decide di scendere sul piano di guerra, come credo abbia fatto Putin che non si sia alzato una mattina ed abbia deciso di invadere l’Ucraina e che quindi abbia pensato ad una strategia che gli possa essere sembrata come la migliore per ottenere i risultati che si proponeva.L’uniformità comportamentale dell’Europa di fronte a tutto ciò è stata solo davanti a tali fatti quella di essere unita in aiuti umanitari ed unita di fronte all’accettazione dei profughi, per il resto di fronte alle sanzioni delle crepe non indifferenti le ha mostrate grazie in primis ai propri egoismi nazionali come ha fatto la Germania impensierita dai tagli del gas poi anche di fronte a recitare la parte di chi urla di fronte allo scempio di un paese.Tanti hanno definito Putin come Hitler ma dimenticano anche che negli errori tattici e nei comportamenti col proprio popolo Putin si è dimostrato aderente a quello che ha sempre pensato e come grande potenza se punta a ricostituire gli stati cuscinetto ai suoi confini, fra l’altro in quasi tutti per non dire tutti vigono dei governi di destra estrema ed anche per certi versi con componenti naziste negli apparati di difesa presenti in maniera sostanziale, Putin se non avesse avuto un pretesto l’avrebbe presto trovato.Gli oltranzismi del governo Ucraino a dire alla Nato di decretare la non flying zone sull’Ucraina equivarrebbe a scatenare il rischio di un conflitto mondiale ed il suo allargamento ad ogni parte del mondo e già oggi ci siamo vicini con i brividi che corrono sulla schiena di tutti, della Nato insieme ai paesi che adesso sono in questo patto.Inoltre in futuro l’accettazione da parte dell’Europa dell’Ucraina a farne parte sarebbe solo uno scalino che costituirebbe un passo verso il raggiungimento una volta nell’Europa di essere inclusa automaticamente nella Nato una volta che il suo governo ne potesse misconoscere il requisito di neutralità poichè automaticamente il gesto equivarrebbe a percorrere il sentiero che desiderano gli americani per mettere nel suolo ucraino i missili puntati verso la Russia e su questo fatto la Russia è pienamente decisa a non farlo avvenire.In una risposta di qualche giorno fa ho fatto l’esempio di cosa succederebbe per esempio se il Messico ed il suo governo decidesse di impiantare missili sul proprio territorio puntati verso gli Stati Uniti. Sarebbe la prima volta vedere in tal caso gli Stati Uniti che intervengono in terra altrui invadendo il paese? L’hanno fatto con i mercenari cubani alla baia dei porci,poi con un anello sanitario chiudendo Cuba da ogni traffico, l’hanno fatto indirettamente con interposti prestanome in quasi tutti gli Stati sudamericani e del Centro America a cominciare dall’intervento militare a Panama tranne con Brasile, Argentina ma con le loro lunghe mano di sovvenzioni di dollari ed armi alle formazioni autoctone grondanti di dollari e di sangue,come il Nicaragua con i ” Contras”, il Venezuela di Juan Guaidò ma ce ne sarebbero tanti altri sparsi nel mondo e non solo in Sud America.La Francia forse si è comportata diversamente in Africa, nel Ciad,in Algeria, alle Comore ? Pochissimi paesi sno stati esemti dalla pressione e dalla guerra imperialista ma una cosa è certa ed è quella che le grandi potenze non tollerano intrusioni vicino ai loro territori di confine e la Nato in questi ultimi 20 anni si è presa una gran parte dell’Europa dell’Est e piazzandoci eserciti armati dei più moderni armamenti. Sentiamo oggi che sulla Russia si raccontano le favole più incredibili a partire dal fatto che Putin voglia ripristinare l’ordine territoriale del’Unione Sovietica fino al fatto che abbia in mente la veste da indossare dei Romanoff e ricostituire il loro impero, fino a fare della Russia quello della Gran Madre che amministrava i vari popoli ed i vari paesi sotto l’egida dell’aquila imperiale e che li teneva uniti (mica tanto se si guardasse alla storia….).Qualcuno si azzarda anche a farne una caricatura del pazzo che ha sempre covato l’idea di passare alla storia come il salvatore dell’anima russa. Tutta gente questa che è rimasta sbalordita di aver incontrato non un marziano ma un capo di stato(lascio ad altri la definizione se autorevole o disdicevole fino alla qualifica di delinquenziale) ma uno che fa sul serio di fronte ad una opinione pubblica occidentale che si era abituata a trattare e non valutare più il fatto reale e vero che l’obbedienza alla Nato imponeva la parte di vassalli ai vari stati che ne facevano parte.Questo ha intuito Putin e prima di scaldare i motori dei carri armati si è recato in Cina- non dimentichiamolo questo- a suggellare ancorpiù gli accordi econmici con Xi Jin Ping, facendo vedere agli occhi del mondo ed a sperare che abbandoni l’illusione che il mondo sia monopolare invece che tripolare od anche di più.Noi italietta viviamo ancora nell’illusione di poter avere uno sviluppo come l’abbiamo avuto in questi decenni del dopoguerra ma ce ne stiamo accorgento velocemente di quanto fosse sbagliato anelare al fatto che tale modello potesse continuare e ciononostante i nostri governati- Draghi in testa-proclamati da tutti i partiti Meloni inclusa, fanno a gara ancora a chi insista di più a produrre le sanzioni.E’ come dissi un po’ di tempo fà a proposito della storia dell’Elefante e della Zanzara….ma non mi voglio ripetere in frasi ormai dette e conosciute.Secondo me il primo passo dovrebbe essere non quello di indebolire il governo che pensa che facendo la parte della zanzara che urla di goduria e che l’elefantessa la possa notare, come prima mossa sarebbe utile che potesse determinare la condizione del fatto dell’uscita dalla Nato, anche perchè in caso di belligeranza nucleare-Dio non voglia- uno dei primi colpi sarebbe riservato a noi, credo soprattutto in Sicilia dove è il comando della flotta del Mediterraneo.Quando esisteva l’Unione Sovietica e vigeva l’equilibrio del terrore e non era ancora in essere il trattato contro gli esperimenti atomici, ricordo che nel poligono nucleare della Nuova Zemlja i russi brevettarono ordigni da quasi 100 Megatoni mandando sotto il livello del mare un isola dieci volte più piccola della Sicilia.Nel confronto USA-Russia la Russia per bocca di Putin quando ancora non era dotata di un sistema antimissile balistico intercontinentale, riferì che a causa di tale mancanza probabilmente chi avesse sferrato il primo colpo avrebbe cancellato la Russia ma sarebbe morto anche chi avrebbe pigiato quel bottone e disse testualmente: Noi moriremo tutti ma anche voi morirete come cani”.Non hanno solo i missili atomici od i bombardieri che possono essere fermati ma anche hanno flottiglie di sottomarini che potrebbero lanciare stando in immersione missili atomici essendo vicine alle coste degli Stati Uniti. Nessuno quindi si salverebbe e finirebbe il genere umano. Disse bene Einstein:”se avverrà di combattere la terza guerra mondiale, la quarta sarà combattuta con le clave e con i bastoni”.Fermiamo quindi la guerra, quelle di aggressione certamente ma anche chi possa provocarle pensando che gli altri rimangano annichiliti e non intervengano.E nel caso dell’Ucraina chi è che cerca di coinvolgere la Nato è Zelensky chiedendo armi, sanzioni-che per la Russia equivalgono anche queste ad atti ostili- ed anche a far intervenire la Nato chiudendo gli spazi aerei.Zelensky pensa che anche gli altri pendano dalle sue labbra per gli errori che ha compiuto nel Donbass a Lugansk ed in altri luoghi facendo fare la mattanza dal proprio esercito di 14000 persone russe od ucraine filo russe ma si sbaglia adesso a chiedere aiuto con questi termini a chi non può più riparare ai danni che ha prodotto.Ed anche le nostre televisioni che fanno vedere a senso unico la fuga di 1700000 persone come profughi che scappano dalla guerra-ed è logico ed umano che lo facciano per salvarsi- ma dove erano gli ucrain quando venivano massacratie quelle persone da parte del loro stato? Una nazione che arriva al punto di attaccarne un altra provocando distruzione e morte non lo fà certo a cuor leggero, o ne è costretta o ne approfitta del caos e tracciamo una riga in mezzo a tutto questo per dire che le colpe non sono mai solo di una parte e che tali colpe se ricevono la benzina fanno allargare il fuoco.Ed è quello che stà avvenendo e non credo sia vero che l’esercito russo stenti a penetrare ancora nel territorio ucraino.Sappiamo che l’Ucraina ha avuto distrutta la maggior parte della flotta militare aerea e quindi anche sulle postazioni difensive di terra e sulle città per la Russia militarmente parlando non sarebbe un percorso difficile quello di sbarazzarsi con i bombardamenti delle postazioni di terra in un solo momento.Se non lo ha fatto non lo ha fatto non perchè sia una potenza buona ma perchè agli occhi del mondo- che fra l’altro per la maggioranza ha condannatto l’invasione-apparirebbe un mostro senza scrupoli a bombardare le case ed i civili. Di certo è una guerra non una passeggiata ed i civili sono coloro che ne fanno più direttamente le spese.Ricordiamoci che nel passaggio della guerra sul nostro territorio nel 1943-1944 i più grandi danni alle cose, alle strutture ed anche alle vite umane di una nazione nemica come era l’italia per le forze alleate, tali danni li hanno fatti i bombardamenti americani ed inglesi e non davvero quelli tedeschi nostri alleati.La guerra è guerra e quando la si combatte succedono le peggiori cose e sentire da una parte l’insistenza dei nostri media che si concentrano sull’eroismo e sul patriottismo degli uomini ucraini mi fà pensare se tutto questo sia possibile in una nazione di 42 milioni di abitanti e che tutti stiano dalla parte del governo perchè ci hanno fatto vedere solo questo: una popolazione atterrita che fugge, gli uomini che restano a combattere con le molotov i carri armati russi ,uomini fra l’altro che non hanno mai preso un arma in mano e non abbiano invece i nostri media mai intervistato a Kiev una città del numero di abitanti pressochè uguale a quello di Roma od in altre parti un dissidente, uno qualunque che sia contro il governo nazionalista e che ospita quelle formazioni assunte da Zelensky nell’esercito regolare che hanno nel loro vessillo la croce uncinata e la svastica nazista.Sono migliaia e migliaia e la loro salvezza dai crimini che hanno commesso contro le minoranze russe ed ucraine filo russe del Donbass e limitrofi è- e lo si capisce bene-solo in un fatto e che la Nato debba per forza intervenire presa e tirata per i capelli in quell’inferno di fuoco e di bombe,col rischio che comporta anche per noi, poichè la Russia ha già fatto vedere che non scherza e che forse la Nato era abituata male in Libia, Irak, Afghanistan ed anche in Siria perchè qualche stratega del nostro paese alla Di Maio-guarda caso a cui tutti adesso guardano come soggetto pienamente attendibile e cambiato abbracciando la libertà portata con la cessione delle armi agli Ucraini ed alle forze di destra del loro parlamento che guardano all’Europa ed all’America come una salvezza e che vorrebbero far intervenire nel conflitto da parte del nostro governo.Questo mi fa ricordare-con le dovute differenze certamente -gli ultimi giorni del fascismo repubblichino del 1944-1945.Dopo venti anni di repressione, di miseria, di annientamento dei popoli africani e dei dissidenti interni nonche di distruzione e miseria nel nostro paese.
scappano e tentano di raggiungere la Germania per un ultima resistenza.Loro sono stati forse fortunati che il popolo italiano spesso ed in certi casi ne ha avuto pietà e figure politiche di rilievo della resistenza si intromisero fra loro ed chi li voleva giustiziare per i crimini che avevano commesso certi appartenenti ma non fu così per molti, mentre i russi tanta pietà non la dimostrarono verso i nazisti che avevano prodotto nel territorio russo quasi la metà di tutti i morti di tutta la guerra mondiale : più di venti milioni fra civili e militari.E sono cose queste che difficilmente si cancellano dalla memoria di un popolo perchè incidono non solo sull’emotività e rinforzano il sentimento della patria ed in quel caso in quella che loro stessi hanno chiamato ”la grande guerra patriottica”, ma anche formano la base politica di come quando esiste un partito alle spalle che sà unire il popolo e tenerlo insieme convinto delle proprie ragioni, quel popolo lo si sconfigge male e le armi servono a poco.Così è avvenuto per la Russia contro il nazismo, così è avvenuto per il Vietnam, così è avvenuto nei casi in cui c’è stata una guerriglia contro l’occupante.Credo in definitiva che dovremo giocoforza abituarci a pensare che le ragioni non stanno mai da una parte sola e questa è una idea-come ha cercato di far passare stasera il generale italiano che ha parlato nella trasmissione sul canale 7 con la Gruber-che noi occidentali non abbiamo quasi mai preso in considerazione le idee degli altri,soprattutto parlo nei confronti degli altri popoli nella storia, ad iniziare dall’inghilterra verso il resto del mondo e le sue colonie, dalla Francia,ed anche da noi dell’Italietta che assomiglia semprepiù alla barzelletta della zanzara e dell’elefantessa che dicevo prima.e’ stata la centralità del nostro pensiero d occidentali che ha prodotto il nostro atteggiamento supportato dalle regioni che noi attribuivamo a noi stessi spesso e volutamente raccontando fandonie.Ma alla fine il prezzo di tutto questo si paga perchè il conto arriva sempre e gli addendi formano l’importo finale da pagare.I vari Letta, i suoi alleati, e chi sostene il governo pensano forse di essere in una bolla di sapone, esenti da tutto, ma la bolla di sapone alla fine scoppia e lascia indifesi gli illusi che ne stavano dentro, ed ancora questi oggi reclamano ulteriori e pesanti sanzioni.Non sò che idea si sia fatta la maggior parte gente su chi ci conduce in questo ballo.