CHIUSI, I SOLDI ACEA: SE LA POLITICA ABBASSA LA TESTA E NON FA IL SUO MESTIERE…

venerdì 14th, gennaio 2022 / 18:56
CHIUSI, I SOLDI ACEA: SE LA POLITICA ABBASSA LA TESTA E NON FA IL SUO MESTIERE…
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CHIUSI – Sulla diffida inviata da Acea Ambiente Spa al Sindaco di Chiusi con la quale la multiutility richiede indietro i 2 milioni e mezzo di euro pagati per l’acquisto del terreno nell’area ex centro carni più il rimborso danni, è intervenuta nei giorni scorsi anche la coalizione di centro sinistra. In un comunicato dell’11 gennaio, la componente politica che sostiene la giunta Sonnini scrive: “(…) Come era prevedibile la vicenda torna prepotentemente all’ordine del giorno dell’agenda politica locale, un’azienda che ha fatto un investimento così consistente non poteva certamente chiudere la partita solo con il ritiro del progetto in fase di inchiesta pubblica. La Coalizione di Centrosinistra per Chiusi chiede all’Amministrazione comunale di affrontare la vicenda con la massima trasparenza, così come ha come fatto con la tempestiva pubblicizzazione della missiva di Acea, ricercando in ogni passaggio il coinvolgimento delle Istituzioni, a cominciare dal Consiglio Comunale. Chiede, inoltre, al Sindaco e alla Giunta di adoperarsi in sede legale e amministrativa per tutelare la salute dei cittadini, la salvaguardia del nostro ambiente, oltre che gli interessi del Comune.

La coalizione di centro sinistra che – lo ricordiamo – è più ampia della rappresentanza consiliare, annoverando anche Psi e M5S che non hanno rappresentanti nell’assemblea elettiva, “ritiene essenziale il coinvolgimento e il sostegno delle istituzioni pubbliche, dei Comuni limitrofi e della Regione, affinché si trovino soluzioni positive e differenti da quelle prospettate da Acea, capaci di rilanciare l’area con attività produttive compatibili con la vocazione dell’intero territorio.
La Coalizione si impegnerà, in coerenza con gli obiettivi programmatici e la propria visione di crescita della città per assicurare una soluzione che non leda la salute pubblica e ambientale del nostro paese e rispecchi la vocazione di un territorio che fa della qualità della vita e del rispetto ambientale i punti di riferimento insindacabili. Su questo vigileremo ed apporteremo tutto il contributo necessario per individuare il percorso politico e la soluzione migliore riponendo massima fiducia nell’operato dell’Amministrazione comunale.”.

Tradotto significa che la coalizione di maggioranza non intende avallare eventuali tentativi da parte di Acea di riproporre progetti simili a quello del carbonizzatore che la stessa Acea ha ritirato e chiede che vengano trovate soluzioni diverse. Anche attraverso un percorso politico condiviso e partecipato.

La coalizione ribadisce anche la “massima fiducia nell’operato dell’Amministrazione comunale”. Il problema è che la coalizione di centro sinistra non è solo il rassemblement che sostiene Sonnini. E’ anche e soprattutto l’organismo politico che a Sonnini & C. deve fornire gli indirizzi politico-programmatici. E’ sufficiente che dica “prospettateci soluzioni diverse, non vi ripresentate con  progetti insostenibili”? No, non è sufficiente.

A nostro avviso, la coalizione di maggioranza dovrebbe andare un po’ oltre, e fornire indicazioni più precise. Fare essa stessa una qualche proposta al comune e ad Acea Ambiente. Per esempio, nel corso dell’Inchiesta Pubblica di fine 2019, il sindaco di allora Bettollini, quando capì che il progetto prospettato e in discussione non era sostenibile e non sarebbe passato, propose ad Acea di cambiare strada e di realizzare nell’area acquistata un grande parco energetico fotovoltaico. Quindi un impianto green, per dare energia elettrica a tutta la zona industriale, senza ricadute negative sulla salute e con ricadute positive sull’ambiente, tipo evitare nuovo consumo di suolo agricolo per piazzare pannelli fotovoltaici in mezzo ai campi.

La proposta non era nuova, era stata avanzata da questo giornale nel 2016, prima che Acea acquistasse l’area, ed era stata fatta propria dai Podemos, che la inserirono nel oro programma elettorale. Oggi i Podemos fanno parte della maggioranza. Hanno cambiato idea sul tema? Perché la Coalizione di maggioranza non ha ripreso quella proposta? Ha in mente qualcosa di diverso? E se ce l’ha perché non lo dice? Potrebbe trattarsi di una proposta migliore.

La politica locale non può abdicare al suo ruolo e aspettare che sia Acea a fare la sua mossa e la sua proposta. Dovrebbe, secondo noi, provare a dare una o più indicazioni, ma precise non generiche, e su quelle chiamare Acea a pronunciarsi. La holding Acea opera nel campo delle energie rinnovabili e i parchi fotovoltaici li costruisce. Quella avanzata nel 2019 da Bettollini non sarebbe dunque una idea fuori dal mondo o irricevibile da parte di Acea,

D’altra parte è vera anche un’altra cosa. Buona parte dell’ossatura politica della coalizione di centro sinistra non è alle primissime armi, era già al pezzo quando il Comune rilevò l’area e il complesso ex Centro Carni dalla Regione. Era il 2010 e figure come Marco Nasorri, Simona Cardaioli, Claudio Del Re (oggi rispettivamente coordinatore della coalizione, segretaria Pd e capogruppo) lavorarono chi dalla segreteria del Pd, chi dalla giunta, chi come funzionario regionale a quella operazione insieme al sindaco Ceccobao. La politica locale all’epoca non solo avallò la cessione da parte della Regione al Comune, ma aveva evidentemente degli obiettivi per quell’area. Che infatti fu lottizzata e messa in vendita, prima da Scaramelli, poi – dopo alcune aste andate deserte –  da Bettollini che riprese pari pari il bando fatto a suo tempo da Scaramelli, votato anche dalle opposizioni (al tempo c’era la Primavera). Se quella parte di Pd e centro sinistra aveva delle idee allora, ne avrà anche oggi. Le esponga e su quelle apra il confronto di cui parla il comunicato della Coalizione. Magari l’intuizione giusta esce fuori.

Per la verità anche il consigliere di minoranza Barbanera e la stessa segretaria Pd Cardaioli erano intervenuti sul tema, prima del comunicato della Coalizione di Centro Sinistra, ma anche loro senza dire alcunché, aldi là di alcune ovvietà, anzi quasi avallando la tesi che fosse inevitabile che Acea in qualche modo si rifacesse avanti.

Invece di rispondere a muso duro alla Multiutility – che non può richiedere indietro nulla in quanto nell’atto di compravendita non figurano vincoli di sorta tra l’acquisizione dell’area e la realizzazione del progetto, poi perché il progetto lo ha ritirato di sua volontà, peraltro prima che venissero modificate le norme urbanistiche e che la stessa Acea presentasse Ricorso al Tar contro quelle modifiche – , le forze politiche e i personaggi fin qui intervenuti sono apparsi piuttosto impauriti, sulla difensiva, quasi subalterni ad Acea.  Forse per avvalorare la tesi che l’amministrazione precedente aveva commesso errori e che il “cambio” era necessario. Ennesima presa di distanze dall’era Bettollini. Posizione deboluccia, però, soprattutto agli occhi di Acea.

Ecco, se Acea Ambiente con la diffida voleva – come abbiamo scritto in altri articoli – far paura alla nuova amministrazione, l’impressione che la politica chiusina ha dato è proprio quella di una politica impaurita e di basso cabotaggio. Soprattutto il Centro Sinistra, se avesse detto chiaramente cosa ha in mente per l’area ex Centro Carni facendo magari anche qualche proposta precisa e circostanziata ad Acea, avrebbe certamente dato un’impressione diversa. Quella di voler intavolare un confronto con Acea sul futuro dell’area, ma da posizioni di forza, non di debolezza. Una proposta che trovasse d’accordo tutta la politica chiusina, maggioranza e opposizioni e magari anche società civile, cittadinanza e comuni limitrofi, sarebbe una proposta forte e potrebbe indurre Acea a pensarci bene prima di dire di no e di scegliere la strada del muro contro muro…

Quella di una politica debole, a testa bassa, non è un’impressione che abbiamo avuto solo noi. Perché la Coalizione ha voluto intervenire con una nota unitaria, dopo quella di Simona Cardaioli? Sappiamo che anche all’interno del Pd e della coalizione non tutti hanno gradito la comunicazione data dal Sindaco in Consiglio Comunale, circa la richiesta di Acea, senza condividerla prima, né la nota delle segretaria Pd, anche quella non concordata con il partito. Anche su questo tema insomma qualche fibrillazione nella maggioranza c’è.

E Gianluca Sonnini anche lui sembra agire in modo estemporaneo e solitario. Ed è fin troppo silenzioso e rintanato nelle sue stanze. E’ vero che la nuova emergenza covid si sta riprendendo la scena e sta richiudendo tutti in casa, ma su una questione come questa, che ha fatto discutere e mobilitare l’intera cittadinanza, forse serve qualcosina in più. Se ti limiti solo a far sapere che Acea ha richiesto indietro i soldi, la gente può pensare che glieli vuoi ridare…

m.l.

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