CHIUSI, LA LISTA CIVICA CHIEDE IL “REGISTRO TUMORI”. UNA BATTAGLIA DA FARE

domenica 26th, dicembre 2021 / 12:41
CHIUSI, LA LISTA CIVICA CHIEDE IL “REGISTRO TUMORI”. UNA BATTAGLIA DA FARE
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CHIUSI – Il gruppo consiliare di opposizione Chiusi Futura, con una mozione che sarà discussa nella prima  seduta utile del Consiglio Comunale, chiede al sindaco Sonnini di “Sollecitare la Regione Toscana affinché si attivi l’istituzione del Registro Tumori nel Comune di Chiusi e si renda il registro uno strumento costantemente aggiornato in termini di annualità, così da poter fornire un quadro reale della situazione epidemiologica delle malattie neoplastiche che colpiscono i cittadini del nostro territorio”. La mozione chiede che di conoscere i “dati precisi sull’epidemiologia dei tumori maligni nel Comune di Chiusi e nei Comuni limitrofi, sia in termini di incidenza che di genere, età, residenza, rendendo pubblici tali documenti”. La mozione presentata da Lucia Lelli e Francesca Capuccini ricorda che “i  Registri tumori raccolgono informazioni sui casi di tumore nella popolazione residente in un determinato territorio, sorvegliano l’andamento della patologia oncologica archiviando e codificando le informazioni e rendendole disponibili per studi e ricerche sulle cause del cancro, per la valutazione degli interventi di prevenzione, per l’analisi dell’esito delle cure e per la programmazione degli interventi sanitari” e che “poter disporre di un registro tumori è fondamentale per sorvegliare l’andamento della patologia oncologica in un determinato territorio, nella fattispecie quello del Comune di Chiusi e dei Comuni limitrofi- interessati da attività d’impresa e industriali- che, nei decenni passati, in mancanza di norme chiare sui rischi per ambiente e salute, hanno usato (e in alcuni casi abusato) prodotti e comportamenti ai quali sono imputabili molte patologie tumorali”.

Secondo “Chiusi Futura” inoltre “è plausibile che oggi si stia pagando in termini di tumori quanto verificatosi nell’ambiente di queste terre per oltre trenta anni, senza averne alcuna certezza. La presenza di fonti inquinanti sia nelle falde acquifere che nel terreno, di ravvicinate industrie insalubri in un territorio esiguo come il nostro, di emissioni in atmosfera di sostanze non sempre monitorate adeguatamente, rappresentano fattori ambientali favorenti molteplici patologie, soprattutto quelle oncologiche. E’ necessario intervenire subito al fine di evitare che le generazioni future scontino sulla loro pelle la mancanza di interventi diretti sul territorio anche sul fronte medico”. I

La mozione della lista civica ricorda infine che la Legge Regionale n. 40/2005 istituisce il Registro Tumori, inserendolo tra i registri di rilevante interesse sanitario e che tale  Registro è in grado di fornire dati sull’andamento delle malattie neoplastiche e che tali informazioni sono necessarie ai fini di studio e ricerche.

Una analoga proposta/richiesta era stata fatta nella legislatura  passata dal Gruppo del M5S.

Già alla fine del 2014, dopo la scoperta dell’inquinamento da nichel della falda acquifera di Fondovalle, in una iniziativa pubblica tenutasi il 15 dicembre di quell’anno, presso la saletta Cgil a Chiusi Scalo e promossa da Primapagina e dal comitato che si era interessato al caso nichel e aveva inviato un esposto alla Procura, alla Provincia, alla Asl, si parlò dell’incidenza di malattie tumorali apparentemente superiore alla media in alcune zone di Chiusi Scalo e in centri abitati limitrofi (Ponticelli per esempio). In particolare l’attenzione nell’occasione si concentrò sul quartiere delle Biffe, il  più vicino all’area industriale e alla ferrovia. Sia la linea lenta che la Direttissima.

Precisamente – e dati alla mano – un numero troppo elevato di tumori e altre malattie gravi e inusuali veniva rilevato in via Fratelli Bandiera e nelle strade adiacenti o vicine (via Sapri, Via G. Pepe, Via Mazzini, via Saffi, Via Oberdan, Via Gonzarelli, via S Pellico…).  A quell’incontro alla saletta Cgil partecipò, e intervenne anche Gianluca Sonnini all’epoca vicesindaco e assessore all’ambiente, il quale promise  impegno da parte dell’Amministrazione Comunale sia sul fronte dell’inquinamento da nichel, sia su altri fronti, per verificare eventuali altre situazioni di inquinamento o di rischio per la salute. Si parlò per esempio dei possibili interramenti di rifiuti speciali e pericolosi nelle cave compresa quella di Pania, a monte dell’attuale nuovo palasport (su cui non sono mai stati trovati riscontri se non per fatti molto marginali e comunque sanzionati), o nelle gallerie della Direttissima realizzata alla fine degli anni ’70;  delle possibili ripercussioni negative sulla salute degli abitanti dovute alla presenza di elettrodotti con cavi dell’alta tensione troppo vicini alle case; del possibile inquinamento dei pozzi privati utilizzati per innaffiare gli orti in prossimità della ferrovia e anche della possibile fuoriuscita di fumi ed esalazioni nocive dai camini di alcune aziende insalubri che quando tira lo scirocco tornano verso l’abitato di Chiusi Scalo e delle Biffe in particolare. Anche in quell’incontro fu rilevata la necessità del Registro Tumori, cioè di uno strumento che consentisse un monitoraggio più puntuale e sulla base di dati precisi. Questo anche perché la Asl di fronte ai timori espressi a livello di “percezione” dai cittadini rispose all’epoca che non poteva fornire dati leggibili, perché  li aveva solo su scala provinciale e non per campioni così limitati… Con il registro comunale il problema sarebbe stato superato.

Sonnini diede il suo contributo alla discussione. Poi di lì a sei mesi Scaramelli lo giubilò per lanciare come “delfino” Juri Bettollini. Adesso Sonnini è sindaco e ha modo di tornare sull’argomento da una posizione di maggiore responsabilità. Adesso può determinare e non solo promettere impegno.

Secondo noi il consiglio comunale (maggioranza e opposizioni) farebbe bene a votare la mozione di Chiusi Futura e a spingere per l’istituzione del registro.

Anzi, a dirla tutta, ci dispiace anche un po’ che la maggioranza, che vede in coalizione pure il M5S e i Podemos, si sia fatta fregare sul tempo dalle due “pasionarie” della lista civica ormai orfana di Massimo Tiezzi.

Il tema del registro tumori e soprattutto quello delle situazioni di rischio che i tumori li possono provocare non solo è un argomento caro e più volte sollevato dalle due forze citate, ma anche della sinistra diffusa che è ancora presente nelle file stesse del Pd. Ed è un tema antico. A Chiusi se ne cominciò a parlare nel 1989-90 quando la stampa locale fu trascinata in tribunale per aver denunciato l’uso di sostanze cancerogene da parte di una azienda insalubre chiusina, che in seguito al processo che ne seguì dovette cambiare prodotto… Per la verità i processi furono tre perché tre furono le testate giornalistiche denunciate (NC Nuovo Corriere, L’Unità e Primapagina), ma l’articolo e l’autore era sempre lo stesso. Tutti  e tre finirono con l’assoluzione piena del giornalista, e con la certificazione di tre tribunali che quell’azienda aveva usato per anni sostanze che causavano esalazioni pericolose e nocive, causa di tumori. Da allora sono passati 30 anni… Dal dicembre 2014 ad oggi ne sono passati 7.  Noi la percezione che i tumori in quella zona delle Biffe siano superiori alla media ce l’abbiamo ancora. Anzi, ce l’abbiamo ancora più netta, perché nel frattempo sono morte o si sono ammalate altre persone. Anche amici e parenti.  Tutti con patologie simili. Quella per avere il Registro è una battaglia da fare.

M.L.

Nella foto: carotaggi nell’area delle Biffe a Chiusi Scalo, per verificare eventuali situazioni di inquinamento nocivo…

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