CHIUSI, IL PD REPLICA A POSSIAMO: GLI AUTOGOL DELLA NUOVA MAGGIORANZA E DI UNA POLITICA CHE DA’ I NUMERI (MA NON TUTTI)
CHIUSI – Che le parole pronunciate ieri dal leader dei Podemos Luca Scaramelli all’indirizzo del Pd non potessero passare inosservate e potessero scatenare fibrillazioni nella maggioranza lo avevamo già scritto nell’articolo in cui venivano riportate. Era ovvio. E infatti, nonostante qualche tentativo di minimizzare fatto dallo stesso Scaramelli e dalla consigliera comunale Daria Lottarini (sempre con commenti su primapagina) , è arrivata anche la replica stizzita del Pd. A firma della segretaria Simona Cardaioli: “Abbiamo appreso e letto con stupore parole dissacratorie con cui il Partito Democratico viene accusato di aver “riciclato” due ex consiglieri comunali nel ruolo di segretari di circolo durante il Congresso del nostro partito appena conclusosi. Rivendichiamo e chiediamo rispetto nei confronti del nostro percorso politico e dei nostri iscritti che hanno partecipato numerosi all’ultimo congresso e che ha portato all’elezione dei nuovi organi dirigenziali del Partito Democratico, unico partito che elegge i suoi organismi in maniera democratica attraverso libere candidature ed il voto degli iscritti. Il popolo del PD ha riconosciuto l’importante ruolo che hanno avuto i due ex consiglieri anche nella costituzione della nuova coalizione di centro-sinistra sostenendo e supportando da tempo la nuova direzione politica del proprio partito. Partito che, come le altre forze politiche, ha investito tempo e risorse per costruire questa nuova coalizione in cui crede fermamente, con la convinzione che dopo un periodo di ‘rodaggio’ ogni forza politica possa dare il meglio di sé per un lavoro di squadra per Chiusi e di confronto con i cittadini”. Così scrive Simona Cardaioli, confermando in pieno il clima poco idilliaco all’interno della nuova coalizione di maggioranza e i rapporti tesi (a dir poco) tra Pd e Possiamo, già nel primo mese di legislatura. E siamo solo all’inizio, i giocatori sono appena scesi in campo, PRIMA di cominciato a giocare sul serio, hanno già fatto qualche autogol… Un po’ più di cautela nelle dichiarazioni e nei commenti forse avrebbe potuto evitare che volassero gli stracci…
Anche Simona Cardaioli pur chiedendo rispetto per i segretari e per le scelte e i metodi del Pd, e dunque lanciando un messaggio preciso ai Podemos, difende comunque la nuova coalizione e auspica un clima più sereno. Parla di “rodaggio”. Ma cosa succederà quando la maggioranza dovrà affrontare e decidere su temi concreti e su questioni che investono i rapporti tra le varie componenti della maggioranza stessa? Finora il sindaco Sonnini ha rimandato, ma prima o poi dovrà, per esempio, portare in discussione le nomine nella Fondazione Orizzonti, dovrà decidere sul fantomatico quarto assessore “di alto profilo” che egli stesso annunciò – senza che nessuno glielo avesse imposto, nella seduta inaugurale del Consiglio comunale…
E cosa si diranno, de dovessero trovarsi faccia a faccia, allo stesso tavolo Luca Scaramelli e Andrea Micheletti e Simone Agostinelli? Fanno entrambi parte della segreteria del Pd. Può capitare…
La segretaria Cardaioli cerca di smorzare la polemica accreditando Micheletti e Agostinelli non come “due riciclati” dell’era bettolliniana, ma come “due ex consiglieri che hanno avuto un ruolo importante nella costruzione della nuova coalizione, sostenendo e supportando da tempo la nuova direzione politica del proprio partito”. Insomma prova ad ascriverli alla sua parte, non a quella di Bettollini. Ad onor del vero però, pur avendo sostenuto il nuovo corso, entrambi non hanno mai rinnegato l’esperienza e le scelte fatte con Bettollini. Chiaro che Simona Cardaioli tenti anche di accreditare un partito (il Pd) vivo, in ripresa e unito. Purtroppo per il Pd, però, non è esattamente così. La “fronda” che alle elezioni di ottobre si espresse nel non voto a Letta (791 schede bianche e nulle e 300 voti al PC) non ha deposto del tutto le armi ed è ancora latente. Lo dicono i numeri del congresso di sabato scorso. E’ vero che il Pd è l’unico partito a Chiusi che elegge i propri organismi con procedura democratica, votando. Ma resta un partito dai numeri piccoli, a dispetto dei voti che prende. Al congresso per esempio hanno partecipato complessivamente 82 iscritti. Non una enormità. Tutt’altro. Di questi 67 hanno votato per il segretario provinciale uscente Valenti e 13 per lo sfidante Lambardi, 2 le schede nulle. Per quanto riguarda gli organismi locali, Simona Cardaioli, candidata unica alla segreteria dell’Unione Comunale è stata eletta con 79 voti, 2 le schede bianche. Passando ai singoli circoli, Andrea Micheletti a Chiusi Scalo à stato votato da 29 iscritti (1 scheda nulla); Roberto Damiani a Chiusi Città è stato votato da 24 iscritti (1 nulla); a Montevenere Simone Agostinelli è stato eletto con 16 voti. La quota scende drasticamente nelle altre due frazioni: a Macciano, Paolo Giglioni è diventato segretario coon 8 voti; a Montallese, Irene Vannuccini con 3 (compreso il suo, probabilmente).
Numeri che confermano il clima pre-elettorale, con la fronda molto forte a Montallese e Macciano dove la partecipazione è stata assai scarsa. E con problemi evidenti anche a Chiusi Scalo, dove 30 votanti non sono e non possono essere considerati una quota soddisfacente da un partito come il Pd. Micheletti avrà da lavorare parecchio per riportare il circolo Pd ad essere un luogo di discussione reale e un punto di riferimento, cosa che per decenni è stata la “sezione” di via Nazario Sauro. Quel luogo ha una storia lunga che a tratti è stata pure difficile, anche più di adesso. Se tornasse a pulsare sarebbe un bene non solo per Chiusi Scalo…
Il congresso di sabato scorso ha sancito e reso operativo il nuovo corso e questo è un fatto, ma parlare di “grande partecipazione” con numeri del genere è a dir poco una forzatura. Come parlare di “rodaggio” per le fibrillazioni e gli “scazzi” all’interno della coalizione di maggioranza.
Far finta che i problemi non esistano o tentare sempre di minimizzarli non è una buona strada. E questo vale sia per il Pd che per Podemos e per chiunque altro. L’uscita di Luca Scaramelli lascia intendere che forse i Podemos hanno in questa fase un problema di leadership e di comunicazione interna. E il Pd continua a manifestare la tendenza ad una comunicazione e gestione brezneviana delle cose di partito… Tutto ciò non può non avere ripercussioni sulla nuova amministrazione comunale che rischia di rimanere ingessata. L’amministrazione comunale è espressione di una maggioranza/coalizione politica. Se tra forze politiche della stessa coalizione volano gli stracci, l’amministrazione non può non risentirne… E’ scritto nell’Abc della politica.
m.l
Nella foto: Simona Cardaioli (a destra) con il sindaco Sonnini e la deputata Susanna Cenni.
Possiamo non può avere problemi di leadership perché prima ancora che un gruppo politico è un gruppo di persone affiatatae che condividono molto altro oltre alla politica e che quindi non hanno avuto mai bisogno di organigrammi o leader, le questioni vengono tranquillamente discusse tutti insieme.
Nello specifico: sulla questione congresso pd le opinioni espresse sono mie personali, opinioni che confermo, che non hanno nulla di personale verso qualcuno ma riguardano esclusivamente la collocazione politica negli ultimi dieci anni dei due in questione. Invece ciò che riguarda ufficialmente la posizione politica attuale di Possiamo è scritto nel comunicato di Possiamo, uscito negli scorsi giorni, nel quale spieghiamo ai nostri elettori innanzitutto, visto che ce lo chiedono, quali sono stati i meccanismi che ci hanno escluso dalla giunta.
Luca, Possiamo è un movimento politico locale che esiste da più di 5 anni, ha fatto 5 anni di opposizione e adesso è in maggioranza. Come tutti i movimenti e partiti ha anch’esso problemi di leadership, che emergono quando il gioco si fa duro… Tu hai usato parole più dure e più chiare di quelle contenute nel comunicato che citi e che primapagina ha commentato in altro articolo… E siccome, all’interno di Possiamo, tu sei – volente o nolente – il leader riconosciuto o almeno fino ad ora lo sei stato, è normale che un tuo commento assuma un carattere più rilevante di altri. Non è del tutto normale invece che mentre tu alzi i toni, qualcun altro cerchi di abbassarli. Dall’esterno ciò può apparire come un “problema di leadership” o di “linea politica non del tutto condivisa”. D’altra parte anche i rilievi che muovi ai due neo segretari di circolo Pd sembrano una “forzatura”, fatta proprio per alzare i toni, perché sia Micheletti che Agostinelli hanno fatto campagna elettorale insieme a te e agli altri della coalizione, l’hanno condivisa. E tu stesso non hai avuto problemi a stare in una coalizione capeggiata dall’ex vicesindaco di Scaramelli e compagno di giunta anche lui di Bettollini e anche insieme ad altri esponenti Pd di epoche precedenti, sempre criticati… Tutta gente che negli ultimi 5 anni mai si è espressa (dico mai) in maniera critica verso gli atti, le prese di posizione della maggioranza della passata legislatura. Neanche, per fare un esempio concreto, sulla vicenda Acea… I “riciclati” sono solo Micheletti e Agostinelli? Gli altri con cui Possiamo si siede al tavolo sono tutte “verginelle”?
Le cose stanno come ho scritto, a me e credo anche ai lettori non penso che interessi un dibattito tra noi due. Ognuno ha gli elementi per farsi un’opinione.