CHIUSI, SONNINI VARA LA NUOVA GIUNTA. FUORI ANCHE I PODEMOS
CHIUSI – E dunque Gianluca Sonnini ha rotto gli indugi. Questa mattina si è presentato in Consiglio Comunale (seduta straordinaria nella sala San Francesco, per consentire la presenza di un numero maggiore di persone rispetto alla sala consiliare) per l’insediamennto ufficiale. E nell’occasione ha presentato anche la sua squadra di governo. Chi fossero gli assessori si è capito subito, ancor prima che il sindaco aprisse la seduta, perché li aveva schierati tutti al tavolo della presidenza: Valentina Frullini, Mattia Bischeri e Maura Talozzi. Tutti e tre eletti il 3-4 ottobre. Bischeri e Frullini i più votati. Talozzi l’unica dei 3 che è in quota Pd. Tutti e tre i nomi erano circolati nei giorni scorsi, sembrava che Frullini e Bischeri avessero declinato l’invito, poi evidentemente ci hanno ripensato.
Sonnini a quanto pare non si è fatto “ingabbiare” dai partiti della coalizione, non ha ceduto alle pressioni dell’uno e dell’altro ed è andato avanti secondo il copione che si era prefissato. Forse anche forzando un po’ la mano. Il nuovo esecutivo, così, di primo acchitto, sembra infatti una “giunta del sindaco” più che una giunta di coalizione.
Delle forze che compongono la maggioranza sono rappresentate solo il Pd con Maura Talozzi e Sinistra Civica ed Ecologista, con Mattia Bischeri, anche se il giovane archeologo i voti che ha preso non li ha presi certo per l’appartenenza alla componente di Nasorri e Ciarini. Restano fuori dall’esecutivo il Psi e i 5 stelle rimasti fuori anche dal Consiglio, e inusitatamente pure Possiamo, sebbene abbia eletto due consiglieri. I Podemos forse non l’hanno presa benissimo.
Una toppa ha provato a mettercela Valentina Frullini, nominata anche vicesindaco, che nella sua dichiarazione iniziale ha detto testualmente di voler rappresentare anche le componenti della coalizione che non hanno trovato rappresentanza. Che qualcosa nelle scelte di Sonnini non abbia convinto tutti i “comparenti” del centro sinistra si è capito da un piccolo “fuorionda”, andato in scena a seduta chiusa. Enio Peppicelli, ex sindaco e decano della sinistra a sinistra del Pd, ha chiesto pubblicamente a Sonnini come può la nuova amministrazione tener fuori dalla giunta una componente decisiva come i Podemos… Nonostante le domande non fossero consentite, Sonnini ha gentilmente risposto che la nomina degli assessori e del vicesindaco è prerogativa del sindaco e che tutte le scelte sono state condivise all’interno della coalizione. Ma a quel punto i Podemos erano già usciti dalla sala visibilmente contrariati. Forse è solo un’impresisone, che però hanno avuto in parecchi, così come parecchi hanno notato un certo nervosismo anche tra i socialisti, per tutta la durata della seduta in conciliabolo con la rappresentante dei 5 Stelle Bruna Cippitelli.
Il sindaco Sonnini ha spiegato che gli assessori alla fine saranno 4 e non tre soltanto. Il quarto sarà nominato a breve e sarà una figura di alto profilo che metterà d’accordo tutti. Probabilmente tenterà di accontentare con un nome davvero condiviso tutte le forze della coalizione. Chi sia questo o questa mister x di alto profilo non si sa. Tra le pieghe della mattinata (cioè tra i presenti) è partito subito il toto-assessore mancante. Tre nomi sono rimbalzati tra un capannello e l’altro: Alessandro Sambucari, ex direttore artistico del Lars Rock Fest, Fabio Nofroni, Massimiliano Minotti, quest’ultimo segretario del Psi, che però dovrebbe dimettersi da consigliere comunale a Ficulle. Probabile che non sia nessuno dei tre. Vedremo.
Intanto si è capito piuttosto chiaramente che la coalizione di maggioranza c’è, è larga, ma è una barca che fa acqua da tutte le parti, con la ciurma che rumoreggia e addirittura potrebbe vedere qualche ammutinamento anche nel breve periodo.
Il responso delle urne in un certo denso ha dato una mano a Sonnini, perché ha tolto di mezzo alcune componenti e chi ha preso pochi voti non può pretendere nulla. Però le coalizioni, si sa, si reggono sugli equilibri anche nei posti chiave e il Pd non può gioire dei guai altrui dopo aver costruito tutta la campagna elettorale sull’allargamento del campo e su nuovi rapporti con i 5 Stelle, con i Podemos, con il Psi ecc… Non è del tutto chiaro se le scelte fatte da Sonnini sugli assessori siano condivise o meno da tutto il Pd o se qualcuno del grupo dirigente avrebbe preferito una maggiore attenzione agli equilibri di cui sopra. Dagli interventi del sindaco e dei vari consiglieri, nella seduta inaugurale di stamattina, non si è capito. Dalle facce in platea nemmeno.
Per il resto, al di là dei saluti e ringraziamenti di rito, cui nessuno dei consiglieri si è sottratto, e della comprensibile emozione, stamattina non si è sentita mezza parola di politica. Nessun richiamo, da parte di nessuno, alla propria appartenenza, al campo di riferimento, alla diversità rispetto agli avversari. Le stesse opposizioni hanno tenuto a sottolineare che non avranno pregiudizi, che voteranno sempre dopo aver valutato attentamente le questioni, mai per punto preso. Più voglia di collaborare che di fare il muro contro muro, insomma. Questo si è percepito, ma era la prima seduta. Il bello verrà più avanti.
Oltre alla giunta, Sonnini ha presentato e messo in votazione anche il programma, che è quello su cui il centro sinistra ha fatto la campagna elettorale. Nuovo metodo nel rapporto con la cittadinanza (referendum consultivi, question time in consiglio, assemblee pubbliche, ma anche luoghi per incontri e iniziative allo Scalo e nelle frazioni…), attenzione alle fasce deboli, alle istanze e ai problemi delle giovani generazioni, turismo come molla principale della ripartenza e dello sviluppo economico, attenzione all’arredo urbano, alle aree verdi, alle manutenzioni e alla qualità della vita. Sonnini ha citato le piste pedonali e ciclabili sua urbane che extraurbane, ha parlato del caso Acea, affermando che “la nuova amministrazione farà di tutto per scongiurare che il progetto stoppato venga riproposto”, ma non ha citato neanche en passant la possibilità di chiedere ad Acea di realizzare un parco fotovoltaico. Vedremo se lo farà prossimamente. Ha parlato di “potenziamento della Fondazione Orizzonti” per ciò che riguarda la politica culturale, senza accennare a eventuali modifiche allo statuto dell’ente per cambiare ad esempio la norma che vede il sindaco pro tempore, presidente. Per i dettagli ci sarà tempo e modo. Quella tenutasi nella sala San Francesco era solo la seduta di insediamento. La messa in votazione della giunta e del programma erano atti dovuti. Le opposizioni hanno naturalmente votato contro.
Ieri, dopo l’annullamento della conferenza stampa per presentare l’esecutivo, su queste colonne abbiamo scritto di una falsa partenza, di freno a mano tirato… In effetti anche stamattina – sarà stata l’emozione? – nonostante il varo della giunta (per 3/4), la partenza è sembrata piuttosto fiacca. Quasi dimessa. L’assessore mancante la prova provata che non tutto è stato appianato dentro la coalizione di maggioranza e che il clima è tutt’altro che idilliaco. Non si sono messi d’accordo nemmeno sugli assessori. Questo è evidente.
Il “normale confronto dialettico” tra forze politiche alleate, ma diverse, c’entra poco. Qualcuno, come dicevamo, potrebbe anche salutare la compagnia. Sonnini governerà lo stesso. Il gruppo consiliare al momento sembra solido, anche se il Pd ha solo 4 consiglieri su 8. Il capogruppo è Claudio Del Re, che ha l’esperienza pregressa per tenere unita la baracca. Ma sul fatto che questa maggioranza, comprese le forze che son rimaste fuori dal consiglio, resti compatta fino alla fine, non ci scommetteremmo neanche un euro.
Gianluca Sonnini e i suoi tre assessori possono cominciare a lavorare. Valentina Frullini sarà il vicesindaco e si occuperà di commercio turismo, attività produttive; Maura Talozzi, di scuola, servizi sociali, sanità, famiglia; Mattia Bischeri di Lavori Pubblici e cultura, il sindaco si è tenuto per sé le deleghe all’urbanistica, all’ambiente, al bilancio, al personale, e alla societ partecipate, che poi risuddividerà, insieme alle altre, con la quarta figura, dopo che questa sarà nominata.
Ieri, con la marcia indietro sulla conferenza stampa il sindaco sembrava aver perso il primo round. Oggi, la seconda ripresa l’ha invece vinta, mettendo all’angolo le segreterie dei partiti e facendo intendere che in comune adesso il capo è lui.
E’ apparso un po’ impacciato, visibilmente emozionato, nonostante la precedente esperienza da vicesindaco. Poco a suo agio anche nel vestito nero elegante, con la cravatta. Tutt’altro che un condottiero deciso e pronto alla battaglia, con la spada in mano. Però il primo punto vero della partita lo ha messo a segno lui. Ha tenuto conto evidentemente dell’esito del voto e anche dell’impegno a rinnovare e ha messo in campo la squadra che più gli dà fiducia, lasciando da parte il misurino. Chiusi da oggi ha un nuovo governo della città, anche molto giovane: i tre assessori hanno 43, 36 e 29 anni, Sonnini ne ha 44. Ha anche una maggioranza diversa dalla precedente. Più ampia, e con due forze che prima erano all’opposizione. Nessuna delle due però è entrata nella stanza dei bottoni. Sonnini viene dipinto da tutti come un bravo ragazzo, un tipo pacato, gentile. Ma intanto le due forze le ha tenute fuori della porta. Una per la verità fuori della porta ce l’hanno messa gli elettori.
m.l.
Penso che dovresti essere più cauto: se Gianluca ieri era ostaggio delle segreterie, mentre oggi è capo indiscusso che delle segreterie se ne frega, è una contraddizione che qualcosa significherà. In realtà non è né l’una né l’altra cosa. Ti spiazza perché la vecchia cifra interpretativa è saltata visto che è cambiata la modalità di lavorare: Maura non è “del” PD come Mattia non è di SCE o Valentina di Possiamo. Quella di Vale è stata una precisazione doverosa, ma ad usum delphini: per noi non era affatto necessaria. La vecchia logica della ripartizione dello strapuntino è finita. Quello che si è insediato oggi è un gruppo che lavora su temi che sono della coalizione e sono temi che hanno condiviso nel momento in cui si sono messi a disposizione con le loro candidature. L’avevo già detto tempo fa: non ci sono etichette perché ciascuno di noi (anche chi non fa parte del consiglio) è tutta la coalizione contemporaneamente, inclusi M5S e Socialisti. Il gruppo consiliare è solo un aspetto, seppur molto importante, del progetto politico più complessivo che ha subito una piccola battuta d’arresto a causa delle elezioni, ma che va avanti.
Sì, e spero anche che sia come dici, ma le etichette esistono, ognuno ha le sue e gli stessi “comparenti” della coalizione non hanno fatto nulla per cancellarle, anzi ognuno ha tenuto orgogliosamente a far sapere quali sono i suoi rappresentanti, in qualche caso anche millantando un po’ di credito. Non c’è niente di male in tutto ciò, perché la politica è fatta anche di queste cose. E io -dall’esterno – di cose nuove ne ho viste veramente poche. Evidentemente se ci sono sono rimaste molto sottotraccia o dentro le stanze in cui si tenevano le riunioni. Dalle facce che ho visto stamattina, però mi pare che siano più le incazzature che gli entusiasmi. Mi sbaglierò… ma non credo. Altrimenti perché non è stato nominato anche il quarto assessore, se non per aggiustare il tiro, cercare una quadra veramente condivisa e mettere a tacere i mal di pancia di chi è rimasto fuori? Nessuno è nato sotto un cavolo, Enzo…
Per Sorbera e Lorenzoni. Per essere esenti dai voli pindarici e tener presente quanta verità oggettiva sia contenuta nelle risposte al post sia quella di Sorbera chè quella di Lorenzoni credo che non bisognerebbe dimenticare le basi di partenza intendendole come basi di bisogno( o delle necessità che hanno portato alla formazione di una maggioranza in questo modo composita) per reggere ”la baracca”, ma soprattutto giudicare dai fatti se ci sono o ci saranno svolte.Cioè dai fatti e l’ho detto fino alla noia, e questo indipendentemente dall’udire i bei discorsi che tendenzialmente in una situazione come è quella di Chiusi credo che possano lasciare il tempo che trovano, altro che il ”Evviva il Sindaco” dell’onesto Cottini.Prendo atto di quanto esca dalla composizione della giunta e cioè dal grado politico ed anche di volontà di rappresentare qualcosa di nuovo a cui però non si possa evitare che venga misurata la febbre e cioè di poter vedere la pasta politica composita quale sia ed immaginarsi da li il futuro.Certi comportamenti a cui dà peso Lorenzoni possono essere indicativi di un certo surriscaldamento come daltronde certi ”rassemblement” a cui fà cenno Sorbera possono costituire novità ed un segno di svolta per programmare una uscita progressiva dalle secche,anche se a me quest’ultima cosa mi appare che all’esterno abbia provocato molti scontenti.Certo è che si parla di politica e la politica non è mai neutra come talvolta la si vorrebbe far apparire e nelle sue decisioni privilegia l’uno e nello stesso tempo sottrae all’altro e allora secondo me è meglio rinunciare a colorare il portone prima che il secchio di vernice sia aperto, attendere ed osservare,ma essere poi impietosi nel giudicare quando si determinano i fatti.Perchè se non ci si appoggia sui fatti, di buone intenzioni e di discorsi è pieno il mondo ed occorre saperlo,anche perchè finora se mettiamo a confronto i programmi delle tre liste di differenze fra queste ce ne troviamo poche.Alllora cosa vuol dire questo? Non potrebbe dire che quello che alla fine corra il rischio di essere presente sia la COSMESI ? La parola d’ordine da dover essere pretesa perciò è sempre quella: I FATTI. E appunto li vedremo e da quelli giudicheremo.
Carlo, sui FATTI ci sarà modo di fare valutazioni e di giudicare. Qui, in questo articolo, si parla di cosa è successo e di come stanno le cose sulla composizione della squadra di governo, nominata per 3/4 perché – è evidente – non c’è ancora accordo totale tra le varie forze della coalizione. Se no – ribadisco – per quale motivo Sonnini non avrebbe nominato il quarto assessore? Per farsi del male? Anche questi sono comunque FATTI, perché dagli assetti poi discenderanno e dipenderanno le scelte. E quello qui descritto è il quadro di fatto, ad oggi. Il nome del quarto assessore spiegherà molte cose. E sarà importante sapere anche se i nuovi assessori faranno gli amministratori a tempo pieno o no. Nella seduta inaugurale del Consiglio nessuno lo ha detto. Magari ancora non hanno deciso. Ma non è una cosa ininfluente o secondaria, né dal punto di vista del “rendimento”, né dal punto di vista dei costi per l’ente e quindi per la collettività.
Si, puo esserci anche quello che dici in ballo,ma oggi tutto questo che non molto tempo fà non era cosa molto frequente nei comuni al di sotto dei 15000 abitanti oggi sta divenendo quasi una normalità, e forse tanto un bene non è, non tanto per le ragioni che dici tu che pur ci possono essere, ma perchè sono il sintomo di un fiato corto della politica e del potere di presa dei partiti che non c’è più sulla gente e con questo manca anche e soprattutto una riflessione della stessa politica che poi cerca sempre di saltare le proprie discrasie e sminuirne i significati nei confronti della gente e dei cittadini tutti,quasi per non mettere in evidenza le proprie insufficienze,e tutto questo va affermandosi e quasi quasi diventa un argomento per studiosi tale fatto. Una lettura del genere è plausibilissima credo,ma non è un bel segnale generale-storia di Chiusi a parte- perchè è sempre sintomo di un ”qualcosa” che funziona sempre di meno nella volontà politca delle persone.Ci sono delle oggettività di carattere di riferimento matematico in queste ultime elezioni che per il ”rassemblement” che esce vincitore io starei molto attento a proclamarle come successo del pescatore capo….ma comunque vada ripeto che ccorre attendere i fatti.
Sembra di leggere il solito resoconto di altri Comuni minori come bitanti, tra cui Chiusi: il PD chiede a tutti aiuto in larghe coalizioni,(come dice Letta) e poi nomina chi gli pare,nel nome di “rappresentiamo tutti”.Purtroppo queso Sindaco non sembra rappresentare a leggere i resoconti, una novita’ di svolta, ma la solita resa dei conti interna al PD ed alla teorica coalizione.Andra’ poco lontano ovviamente, ma si sa l’importante e’ il seggio conquistato.