CHIUSI, PRIMA GRANA PER SONNINI: NUOVA VORAGINE NELLA STESSA STRADA DOPO 5 MESI. PUO’ TRATTARSI DI MOVIMENTO FRANOSO.IL SINDACO ACCELERA LA COMPOSIZIONE DELLA GIUNTA?

giovedì 07th, ottobre 2021 / 11:30
CHIUSI, PRIMA GRANA PER SONNINI: NUOVA VORAGINE NELLA STESSA STRADA DOPO 5 MESI. PUO’ TRATTARSI DI MOVIMENTO FRANOSO.IL SINDACO ACCELERA LA COMPOSIZIONE DELLA GIUNTA?
0 Flares 0 Flares ×

CHIUSI – Gianluca Sonnini non ha fatto in tempo a diventare sindaco e a festeggiare la vittoria, che gli si è aperta subito una falla… Non in senso metaforico o politico. Una “falla” vera, nel senso di una voragine. Nel tardo pomeriggio di ieri, mercoledì 6 ottobre, è infatti sprofondata una bella porzione della carreggiata stradale di via Longobardi, nel centro storico. Nello stesso punto, metro più metro meno, in cui una identica voragine si era aperta esattamente 5 mesi fa, il 7 maggio: un “buco” di 4 metri di diametro e 6 di profondità, ripristinato a tempo di record un mese dopo. Con asfaltatura della strada ancora più recente.

A maggio tecnici e operai rilevarono una fogna “slacciata”  che fu ritenuta la causa dello smottamento. Però quella fogna fu ricostruita e riallacciata correttamente. Ora alla prima vera pioggia da allora, un nuovo cedimento. Lavori fatti male, eseguiti troppo frettolosamente e non a regola d’arte? Non si può escludere, ma il problema potrebbe essere più serio. E cioè potrebbe trattarsi non del dilavamento sotterraneo dovuto ad una fogna malfunzionante, ma addirittura di un movimento franoso più complessivo dell’area di via dei Longbardi. Troppo poco il tempo intercorso tra una frana e l’altra. La voragine di maggio fu totalmente “riempita e ricompattata”, troppo rapido lo svuotamento che ha fatto crollare la carreggiata, per essere causato da una fogna. Ciò starebbe a significare che c’è un movimento franoso in atto e che dura da tempo. E non è finito. La fogna slacciata lo aveva solo aiutato… 

Sonnini, anche se non ancora non ha formato la squadra di governo e non si è ufficialmente insediato con la seduta inaugurale del novo consiglio comunale è già nell’esercizio delle sue funzioni ed ha provveduto a mettere in sicurezza l’area della voragine e a modificare con apposita ordinanza la circolazione e le aree di sosta nella parte interessata del centro storico. 

Ora servirà un’indagine geologica approfondita per verificare cosa sta succedendo. E si dovrà fare alla svelta, da un lato per evitare rischi ulteriori, magari anche alle abitazioni, dall’altro per assicurare facile accesso al grande posteggio di Porta Lavinia, da un paio di settimane arricchito dal ripristino della struttura dei vecchi lavatoi ottocenteschi, che dovrebbe diventare info-point e luogo per mostre ed eventi…

La voragine, prima grana vera per il nuovo sindaco, potrebbe anche accelerare la composizione della giunta con la nomina degli assessori e potrebbe indurre Gianluca Sonnini a richiamare in servizio Andrea Micheletti, che era assessore ai lavori pubblici e alla viabilità… Ovviamente come “esterno”, in quanto Micheletti non era tra i candidati del centro sinistra e non è stato rieletto. Vedremo.

Per il resto il toto-assessori, secondo “radio spiffero”, darebbe in pole position due donne: Valentina Frullini, indipendente, con una esperienza nel Cda di Bcc Valdichiana, e Daria Lottarini, espressione dei Podemos, ora seconda gamba della coalizione. Più il giovane archeologo Mattia Bischeri, il più votato alle elezioni. E tradizione vuole che il consigliere più votato faccia parte dell’esecutivo. Claudio Del Re è dato invece come principale papabile per il ruolo di capogruppo di maggioranza. E’ la figura di esperienza e anche la più carismatica nella compagine di Sonnini oltre che trait-d’union vero con il partito. Se le cose andassero così, Micheletti sarebbe l’unico assessore in quota Pd. Daria Lottarini rappresenterebbe Possiamo, mentre Mattia Bischeri coprirebbe la casella di Sinistra Civica ed Ecologista. Valentina Frullini non è in quota di nessuno se non del sindaco stesso.

Oltre alla “tegola” della voragine di via dei Longobardi, Sonnini dovrà rapidamente affrontare anche un’altra questione: il rinnovo del Cda della Fondazione Orizzonti, che è scaduto e decaduto insieme al sindaco-presidente con la fine della legislatura. Ora il presidente è Sonnini, ma al momento è l’unico organo esistente e in campo. In campagna elettorale il centro sinistra ha parlato pochissimo della Fondazione. Ora, con la stagione invernale del teatro alle porte, l’ente non può rimanere a lungo nel limbo e nel vuoto di potere. E Sonnini dovrà anche decidere se nominare un nuovo direttore artistico oppure no. Fino ad agosto il ruolo lo ha coperto Gianni Poliziani, adesso è vacante.

 

0 Flares Twitter 0 Facebook 0 Google+ 0 Email -- LinkedIn 0 Pin It Share 0 0 Flares ×
Mail YouTube