CHIUSI, AUDITORIUM LA VILLETTA: LA SCUOLA UTILIZZATA PER UNA RIUNIONE POLITICA. E’ NORMALE?

domenica 18th, luglio 2021 / 15:47
CHIUSI, AUDITORIUM LA VILLETTA: LA SCUOLA UTILIZZATA PER UNA RIUNIONE POLITICA. E’ NORMALE?
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CHIUSI – La questione dell’auditorium “La Villetta” nell’ultima settimana ha tenuto impegnate diverse persone. Si tratta solo della destinazione futura di un locale di proprietà comunale situato all’interno di un complesso scolastico, ma è diventato un “casus belli”, con il sindaco sotto accusa, per aver frettolosamente deciso – secondo alcuni  forzando le proprie prerogative – di aver aperto una procedura impropria con l’intento di affidarlo in comodato d’uso ad un soggetto privato che ne aveva fatto richiesta…

L’Amministrazione comunale, però, ha preso il toro per le corna e in data 15 luglio, con delibera di giunta, ha “autocertificato” la regolarità degli atti e il rispetto delle norme e degli accordi pregressi sull’utilizzo e la disponibilità di quel locale e, dopo aver avviato la procedura per  la manifestazione di interesse e aver verificato e preso atto che due soggetti hanno manifestato interesse all’uso dell’immobile, ha fissato nella stessa delibera i criteri per il bando e il giorno successivo, 16 luglio, ha emesso l’apposito bando.

I soggetti interessati ad ottenere l’uso dell’auditorium sono il Make Campus della Fondazione Antonio Lombardi che sta svolgendo a Chiusi un corso di formazione post diploma e post laurea nel settore della moda e l’Istituto Superiore Valdichiana, cui fanno capo l’Itc e il Professionale di Chiusi, adiacenti al locale in questione.

Ovviamente, entro i termini di scadenza del bando, cioè entro il 16 agosto, potranno aggiungersi anche altri, non solo coloro che hanno presentato manifestazione di interesse. Il bando è pubblico ed aperto e ci sono 30 giorni di tempo per presentare offerte.

Chi otterrà la struttura in comodato non dovrà pagare un canone, ma avrà l’obbigo del pagamento delle utenze, di provvedere alla manutenzione ordinaria e straordinaria (finora pagava il Comune), di utilizzare la struttura per fini didattici e di formazione dei giovani per avviarli al mondo del lavoro, secondo progetti con ricadute economiche nel centro storico. Il Comune ha anche già previsto e concesso alle scuole (Istituto Valdichiana e Istituto Comprensivo) la possibilità di utilizzare la Sala San Francesco per riunioni, conferenze e iniziative simili…

Quindi la questione, dal punto di vista dei passaggi formali si è incanalata su un binario istituzionale. E secondo il Comune, verso una valorizzazione dell’immobile “La villetta”.

Sul piano politico invece la storia è tutt’altro che chiusa. E adesso a finire sotto accusa potrebbe essere non più il sindaco, ma la parte avversa.

Sul suo blog “Chiusiblog” Paolo Scattoni il 15 luglio scriveva: “Ieri pomeriggio (14.07.2021,  ndr) si è tenuto presso l’Istituto Valdichiana un incontro sulla vicenda della possibile assegnazione dei locali della Villetta alla fondazione Lombardi per un corso di sartoria. Presenti una ventina di persone (consiglieri comunali, esponenti politici, docenti della scuola, semplici cittadini interessati). Un’iniziativa nata quasi per caso su un argomento noto per chi legge questo blog. In pochi giorni si sono susseguiti molti post e anche molti commenti…”. 

Può sembrare un’informazine banale, ma non lo è. Innanzitutto: chi ha convocato l’incontro? Essendosi tenuto nei locali dell’Istituto Valdichiana, sembra scontato che l’invito sia partito dal preside Marra. Chi avrebbe potuto invitare e accogliere persone estranee alla scuola all’interno della scuola? Nessun altro.

Il preside avrebbe potuto convocare le istituzioni, ovvero il sindaco, la giunta e i rappresentanti di maggioranza e di opposizione. Oppure avrebbe potuto invitare al bar  o a cena chiunque altro. Ma al bar o a cena… Non a scuola.

E’ normale che un funzionario dello Stato, responsabile di una scuola pubblica, convochi all’interno della scuola una riunione politica invitando non le istituzioni, ma alcuni “esponenti politici”, nella fattispecie alcuni segretari di partito? No, non è normale. E’ una cosa grave.

Ma è altrettanto grave che i segretari di partito ci siano andati. E non abbiano pubblicamente preso le distanze da tale iniziativa.

Per la cronaca all’incontro del 14 luglio di cui parla Scattoni su Chiusiblog, erano presenti i consiglieri di minoranza Bruna Cippitelli (M5s) e Luca Scaramelli (Possiamo), la segretaria del Pd Simona Cardaioli, più Stefano Paolucci, docente, ma anche Responsabile provinciale organizzazione del Pd senese e – come scrive Scattoni – “semplici cittadini interessati”, tra i quali lo stesso Scattoni, presumiamo, dato che ne ha riferito.  E anche qui viene spontanea un’altra domanda: chi ha deciso quali fossero i semplici cittadini interessati da invitare? Come sono stati selezionati? Noi ci siamo occupati della vicenda quindi potevamo essere potenzialmente interessati, nessuno ci ha invitati, per dire.

Luca Scaramelli e altri esponenti delle opposizioni hanno spesso definito il sindaco Bettollini un arrogante e un “analfabeta politico”. Verrebbe da dire che se anche lo fosse, sarebbe di certo in buona e nutrita compagnia quanto ad analfabetismo politico.

In questo caso qualcuno ha utilizzato il proprio ruolo e la propria funzione, nonché i locali di una scuola non per chiarire un problema, ma per una azione politica di parte e ha cercato di coinvolgere direttamente i partiti per perorare la propria causa e creare un “frente amplio” contro il sindaco e la Giunta. Sì, anche la giunta perché gli atti non li ha prodotti Bettolini da solo.  E tutto ciò all’interno di una scuola. Non a casa propria.

Se gli esponenti politici e i consiglieri comunali non si sono resi conto di aver compiuto loro una forzatura o di essersi prestati ad una forzatura da parte del preside, vuol dire che a molti mancano come si suol dire i fondamentali, l’abc della politica. 

Pare che la segretaria del Pd Simona Cardaioli, richiamata anche dai suoi stessi compagni di partito (da quelli della sua cordata, non dai bettolliniani), abbia esternato qualche imbarazzo e si sia chiamata fuori, ma ad oggi – sono già passati 4 giorni – una dichiarazione pubblica di presa di distanze non l’ha fatta.

L’impressione è che qualcuno abbia pensato e provato a ricostituire il fronte che si creò due anni fa – maggio 2019 – sulla questione della “settimana corta” alle scuole elementari e media, quando sindaco e preside Marra arrivarono ai ferri corti e lo stesso Marra fu trasferito dall’Istituto Comprensivo Graziano da Chiusi, alle superiori…  Adesso la guerra Marra-Bettollini si è riproposta sulla vicenda “La villetta”,  ma chi ha derogato dalle proprie prerogative non è stato Bettollini o solo Bettollini.

Fa specie che non se ne siano resi conto i politici, ma soprattutto stupisce che lo scivolone non lo abbiamo notato personaggi sempre attenti ai regolamenti e ai cavilli come Scattoni. Quasi che le forzature vadano segnalate solo quando le fanno gli altri, i propri avversari… Non è così che funziona e che può funzionare.

La storia dell’Auditorium La Villetta da tempesta in un bicchier d’acqua rischia adesso di trasformarsi in cartina di tornasole di un modo di far politica sempre più barbarico, nello specchio impietoso dell’inadeguatezza di certi esponenti politici…

Le elezioni comunali si avvicinano inesorabilmente e Chiusi sembra avviarsi altrettanto inesorabilmente verso un crash senza precedenti. Mai, in passato, il livello è stato così basso e il terreno di gioco così fangoso…

m.l.

 

Nella foto: l’auditorium La Villetta, in via della Villetta 3 a Chiusi Città (foto Centritalianews)

 

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