CHIUSI, 3 CANDIDATI IN LIZZA PER IL PD. SONNINI IN POLE… MA SCARAMELLI LANCIA MASSIMILIANO BARBANERA
CHIUSI – Questa sera si riunisce l’Unione Comunale del Pd. La “location” è la più periferica: il circolo di Macciano. Sembra quasi che il partito di maggioranza voglia discutere lontano da occhi indiscreti. Sul tavolo la questione ancora irrisolta del candidato a sindaco in vista delle comunali che si terranno tra il 15 settembre e il 15 ottobre.
Se l’è presa e se la sta prendendo comoda il Pd, ma non per pigrizia. E’ che, a quasi un anno dalla rottura con Juri Bettollini, il gruppo dirigente non è riuscito a trovare una sintesi che mettesse d’accordo tutti. L’alternativa a Bettollini ancora non c’è. Ed è difficile che esca fuori dal cilindro nella riunione di Macciano. Questo perché al momento i nomi in lizza sono ancora più di uno e non sono equipollenti e intercambiabili. Tutt’altro. Ognuno di essi presuppone infatti una certa visione e anche alleanze che potrebbero essere diverse. Ma andiamo con ordine. Chi sono i candidati tra i quali il Pd sceglierà la figura da presentare alle elezioni come successore di Bettollini? Come è noto, il Pd è partito da una rosa di 7 nomi. Da quanto si sa, ad oggi avrebbe ottenuto la disponibilità a scendere in campo da tre di essi: l’ex vicesindaco Chiara Lanari, l’assessore in carica Andrea Micheletti e il vicesindaco “giubilato” nel 2015 da Scaramelli, ovvero Gianluca Sonnini. Non sarebbero più in corsa la segretaria Simona Cardaioli, né Claudio Del Re. Paolo Giglioni si era sfilato subito, mentre Sara Marchini, vicesindaco attuale, è notoriamente schierata con Bettollini e si è battuta per la sua ricandidatura. Quindi anche lei è out.
Dei tre nomi rimasti in lizza (se le indiscrezioni verranno confermate), Sonnini sarebbe quello che darebbe maggiormente il senso di una discontinuità rispetto alle stagioni Scaramelli-Bettollini; sarebbe il recupero di un “rottamato” dall’ondata renziana e nello stesso tempo sarebbe anche la figura più adatta e più naturale per una coalizione con i Podemos, che era uno degli obiettivi di Simona Cardaioli ed è nell’aria da tempo, a maggior ragione dopo la nomina di Marco Nasorri a coordinatore provinciale di Sinistra Civica ed Ecologista, una delle “gambe” della coalizione che sostiene Giani in Regione. Con Nasorri, leader politico vero dei Podemos, passato dalla sinistra di opposizione (Fattori & C.) a quella di governo, è evidente che anche a Chiusi una alleanza tra Pd e Possiamo sarebbe più agevole.
Per i Podemos sarebbe invece un boccone più duro da digerire l’appoggio a Chiara Lanari e Micheletti, che sono stati per tutta la legislatura parte attiva della giunta Bettollini e spesso oggetto di battute sferzanti e velenose.
Il discorso alleanze, però, per il Pd, non si esaurisce in un eventuale accordo con Possiamo. C’è l’ipotesi 5 Stelle e c’è, soprattutto, l’accordo regionale con Italia Viva già in atto. A Chiusi i 500 voti presi alle regionali da Scaramelli sono un bel gruzzoletto sul quale il Pd non può sputare e rinunciarvi a prescindere potrebbe anche rivelarsi pericoloso… Solo che Scara e Italia Viva hanno già detto che a Chiusi vorrebbero un candidato di coalizione sganciato dai partiti, un imprenditore o quantomeno una figura della società civile. Una posizione che mal si concilia con le ipotesi Sonnini e Micheletti. E anche con Chiara Lanari, che pure sembra avere qualche chance in più. Del resto fu Scaramelli a portarla in giunta come assessore esterno nel 2011.
Ma Scaramelli il suo cavallo da gettare nella corsa, lo avrebbe già scelto e proposto al partito di maggioranza. Si tratterebbe dell’avvocato Massimiliano Barbanera, attuale presidente della Vitt Chiusi, la storica società pallavolistica locale. Quindi anche una figura con un suo “bacino di voti” potenziale. Barbanera fino ad ora si è tenuto abbastanza alla larga dalla politica, non si è mai schierato. Ma è più o meno coetaneo e amico di Scaramelli da sempre. E la sua disponibilità l’avrebbe già data.
Per il Pd l’ipotesi di una candidatura esterna, per di più proposta da altri (in questo caso Italia Viva) sarebbe come il timbro sull’atto di fallimento. Una resa incondizionata e la certificazione dell’incapacità di risolvere in casa e da solo la questione apertasi con la defenestrazione del sindaco uscente.
La riunione di questa sera a Macciano dovrà in qualche modo affrontare anche questo nodo. E non sarà facile. La componente bettolliniana potrebbe dare battaglia ancora o addirittura chiamarsi fuori disertando l’assemblea. Nella stessa componente di maggioranza del partito (ammesso che lo sia davvero) che fa capo alla segretaria Cardaioli qualcuno comincia a temere di ritrovarsi con il cerino in mano… Al momento fra i tre, in pole position c’è Sonnini, ma la necessità di trovare un accordo più ampio potrebbe anche favorire un sorpasso da parte di uno degli altri due. Sopratutto di Chiara Lanari, non invisa a Scaramelli, molto vicina al presidente della Regione e anche… donna. Che in certe situazioni complicate può essere una carta a favore, un segnale di “novità”.
Gli umori della base non sono positivi, molti militanti storici – sia ex Pci che alcuni “fondatori” del Pd provenienti da esperienze diverse – vivono male la situazione e soffrono la spaccatura che si è creata nel partito. E non ci sarà nemmeno la Festa de l’Unità a mettere d’accordo tutti. L’impressione è che anche se non ci fosse la pandemia, la Festa de l’Unità il Pd chiusino non riuscirebbe più a farla per mancanza di manodopera e di entusiasmo. Così come si ha l’impressione che le notti dei lunghi coltelli non siano finite, con il rischio che alla fine invece del salto in avanti, si arrivi ad una sintesi al ribasso, quella che fa meno male. E meno paura ai vari contraenti. Il Pd rischia di uscirne male comunque, la città anche peggio.
m.l.
Disegni avveniristici fatti tutti sul groppone della gente, che credo giustamente ne abbia le tasche piene ! Il mezzo per cambiare aria ritengo vi sia ed è quello di chiudere con la stagione delle supposizioni e degli scontri in casa e fuori. Il famoso passo indietro di tutti sarebbe salutare così come salutare come lezione a chi ha condotto le danze-soprattutto nel PD,parti delle silenziose incertezze comprese-perchè quello che ne stà uscendo se si seguono le idee ed i disegni possibilistici di come stà scritto è comunque un altro accrocchio.Questo è poco ma sicuro.Ed allora le cose secondo me non sono 14 ma due : o ci si orienta a seguire la strada che illumini te Marco, ma si rischia di arrivare alle porte dell’inferno ed anche forse ad un commissario prefettizio, oppure si scegli e si fa il tentativo-mai riuscito per altro in passato per svariati motivi- di poter respirare aria nuova.Dico di più, in questo caso la scelta politica è quella che nessuno degli aderenti ad una possibile formazione civica debba rischiare la deflagrazione di tale speranza ed insistere per metterci un cappello partitico.Questo non deve essere fatto ed è proprio una delle fondamentalità che l’establishment teme. Solo così i nostri eroi del passato,principali responsabili del degrado di anni, subirebbero la lezione, e sarebbe una lezione giusta,che tiene conto di quello che è stato prodotto e del pieno di ”vuotame” che è stato fatto. E’ ora di finirla con la roulette dei nomi dietro cui si celano interessi di famiglie, di imprenditorie, di accordi che come si vede sono stati sempre presi sul groppone della gente che nel momento delle elezioni ha creduto a chi ha garantito l’immobilità, ed in tale immobilità i tentativi di lavarsene le mano sulla conduzione di Chiusi ce ne sono stati, contornati da successi personali e che sarebbero dovuti continuare se i territori non avessero impost la loro visione dentro l’amalgama del partito dominante.Non commettere lo sbaglio di ricalcare la stessa via mi sembra sostanziale.Dimagriranno i partiti ? Anche sì, e allora? Se tutto questo possa portare ad un nuovo che si afferma, saranno poi i cittadini a validare l’operato di una nuova possibile giunta.Scusate ma come hanno fatto in qualche paese circonvicino? Pensate che oggi siano messi più male di come erano prima? Io credo di no ! Ed anche Chiusi in detta classifica parte da un livello parecchio basso e quindi le possibilità di far anche meglio ci siano e non debbono mancare.Cascherà il mondo? Credo di no e fin che c’è democrazia c’è la possibilità di andare al voto. Disegnare prima il perchè e le possibilità dei travasi dell’acqua rende solamente il clima più nebbioso e più incerto, in modo che nell’incertezza prevalga la scelta del vecchio. Non ci vorrebbe molto a capirlo, così come non ci vorrebbe molto a capire da parte dei partiti di opposizione che storcere il naso se non si sopportano le parti oggi politicamente, storicamente ed eticamente avverse si decide per rimanere nella stasi ” che non è la polizia segreta della Germania est….” ma è quello che abbiamo visto fin’ora e che si prospetterebbe se si seguisse quello che fra le righe si legge.
Per respirare aria nuova servirebbero soprattutto persone nuove, idee nuove, e qualche progetto. Non vedo niente di tutto questo, né dalle parti del Pd, né sul versante avverso. Anzi sul versante avverso vedo anche meno di ciò che circola dalle parti del Pd… Siamo messi male. Chi ha deciso di fare la frittata alla fine se la dovrà mangiare.
Le uova caro Marco erano” bogliole” per parlare alla chiusina anche prima di aprirle per fare la frittata,ed erano bogliole per i motivi che venivano da lontano, ai quali con politiche recenti non si sono prese quelle fresche che la gallina aveva fatto, perchè non c’erano e perchè non c’era neanche la gallina, ma solo dei galli che hanno cambiato pollaio, sostituiti da galli sbagliati per la politica che serviva a Chiusi.Questo tu lo sai meglio di me, ed il gallo le uova non le fa, ed infatti il pollaio pigolava aspettando che le facesse ma non si va contro natura.Questa è la fotografia della situazione. Ed allora, l’aria nuova, si costruisce capendo il perchè delle ceneri presenti. Se non si comprende questo risiamo alle solite e gli uomini nuovi non possono essere di sicuro quelli vecchi che si rifanno il maquillage al mattino quando si alzano, perchè anche loro hanno fatto parte dell’establishment e non sono davvero l’aria nuova.Tantomeno ancora i pulcini delle maggioranze, perchè i pulcini quando sono piccoli sono anche carini, ma quando crescono con certi semi e certi prodotti, nei confronti della politica diventano polli.Nel senso che anche se non se ne rendono conto non hanno spesso la visione degli interessi che difendono e sembra loro tutto normale, non capendo nemmeno dove possano sbagliare quando alzano la manina. Questo è quello che penso.Infatti le cose sono complesse di sicuro ma quando c’era dietro una scuola di partito le cose andavano in un certo modo, ma da quando non c’è più stata questi sono stati nutriti ad OGM ed i risultati si vedono. Allora
Il solito articolo “per sentito dire”, con una serie di inesattezze dovute alla voglia di non informarsi… o ad altro.
Guardi che non è obbligatorio leggere, né tanto meno commentare. Legga i giornali che danno notizie di prima mano, ce ne sono tanti… O no?
È che lei è troppo divertente rispetto ai giornali di prima mano.