CHIUSI, 3 CANDIDATI IN LIZZA PER IL PD. SONNINI IN POLE… MA SCARAMELLI LANCIA MASSIMILIANO BARBANERA

giovedì 27th, maggio 2021 / 11:32
CHIUSI, 3 CANDIDATI IN LIZZA PER IL PD. SONNINI IN POLE… MA SCARAMELLI LANCIA MASSIMILIANO BARBANERA
0 Flares 0 Flares ×

CHIUSI – Questa sera si riunisce l’Unione Comunale del Pd. La “location” è la più periferica: il circolo di Macciano. Sembra quasi che il partito di maggioranza voglia discutere lontano da occhi indiscreti. Sul tavolo la questione ancora irrisolta del candidato a sindaco in vista delle comunali che si terranno tra il 15 settembre e il 15 ottobre.

Se l’è presa e se la sta prendendo comoda il Pd, ma non per pigrizia. E’ che, a quasi un anno dalla rottura con Juri Bettollini, il gruppo dirigente non è riuscito a trovare una sintesi che mettesse d’accordo tutti. L’alternativa a Bettollini ancora non c’è. Ed è difficile che esca fuori dal cilindro nella riunione di Macciano. Questo perché al momento i nomi in lizza sono ancora più di uno e non sono equipollenti e intercambiabili. Tutt’altro.  Ognuno di essi presuppone infatti una certa visione e anche alleanze che potrebbero essere diverse. Ma andiamo con ordine. Chi sono i candidati tra i quali il Pd sceglierà la figura da presentare alle elezioni come  successore di Bettollini? Come è noto, il Pd è partito da una rosa di 7 nomi. Da quanto si sa, ad oggi avrebbe ottenuto la disponibilità a scendere in campo da tre di essi: l’ex vicesindaco Chiara Lanari, l’assessore in carica Andrea Micheletti e il vicesindaco “giubilato” nel 2015 da Scaramelli, ovvero Gianluca Sonnini. Non sarebbero più in corsa la segretaria Simona Cardaioli, né Claudio Del Re. Paolo Giglioni si era sfilato subito, mentre Sara Marchini, vicesindaco attuale, è notoriamente schierata con Bettollini e si è battuta per la sua ricandidatura. Quindi anche lei è out.

Dei tre nomi rimasti in lizza (se le indiscrezioni verranno confermate), Sonnini sarebbe quello che darebbe maggiormente il senso di una discontinuità rispetto alle stagioni Scaramelli-Bettollini; sarebbe il recupero di un “rottamato” dall’ondata renziana e nello stesso tempo sarebbe anche la figura più adatta e più naturale per una coalizione con i Podemos, che era uno degli obiettivi di Simona Cardaioli ed è nell’aria da tempo, a maggior ragione dopo la nomina di Marco Nasorri a coordinatore provinciale di Sinistra Civica ed Ecologista, una delle “gambe” della coalizione che sostiene Giani in Regione. Con Nasorri, leader politico vero dei Podemos, passato dalla sinistra di opposizione (Fattori & C.) a quella di governo, è evidente che anche a Chiusi una alleanza tra Pd e Possiamo sarebbe più agevole.

Per i Podemos sarebbe invece un boccone più duro da digerire l’appoggio a Chiara Lanari e Micheletti, che sono stati per tutta la legislatura parte attiva della giunta Bettollini e spesso oggetto di battute sferzanti e velenose.

Il discorso alleanze, però, per il Pd, non si esaurisce in un eventuale accordo con Possiamo. C’è l’ipotesi 5 Stelle e c’è, soprattutto, l’accordo regionale con Italia Viva già in atto. A Chiusi i 500 voti presi alle regionali da Scaramelli sono un bel gruzzoletto sul quale il Pd non può sputare e rinunciarvi a prescindere potrebbe anche rivelarsi pericoloso… Solo che Scara e Italia Viva hanno già detto che a Chiusi vorrebbero un candidato di coalizione sganciato dai partiti, un imprenditore o quantomeno una figura della società civile. Una posizione che mal si concilia con le ipotesi Sonnini e Micheletti. E anche con Chiara Lanari, che pure sembra avere qualche chance in più. Del resto fu Scaramelli a portarla in giunta come assessore esterno nel 2011.

Ma Scaramelli il suo cavallo da gettare nella corsa, lo avrebbe già scelto e proposto al partito di maggioranza. Si tratterebbe dell’avvocato Massimiliano Barbanera, attuale presidente della Vitt Chiusi, la storica società pallavolistica locale. Quindi anche una figura con un suo “bacino di voti” potenziale. Barbanera fino ad ora si è tenuto abbastanza alla larga dalla politica, non si è mai schierato. Ma è più o meno coetaneo e amico di Scaramelli da sempre. E la sua disponibilità l’avrebbe già data.

Per il Pd l’ipotesi di una candidatura esterna, per di più proposta da altri (in questo caso Italia Viva) sarebbe come il timbro sull’atto di fallimento. Una resa incondizionata e la certificazione dell’incapacità di risolvere in casa e da solo la questione apertasi con la defenestrazione del sindaco uscente.

La riunione di questa sera a Macciano dovrà in qualche modo affrontare anche questo nodo. E non sarà facile. La componente bettolliniana potrebbe dare battaglia ancora o addirittura chiamarsi fuori disertando l’assemblea. Nella stessa componente di maggioranza del partito (ammesso che lo sia davvero) che fa capo alla segretaria Cardaioli qualcuno comincia a temere di ritrovarsi con il cerino in mano… Al momento fra i tre, in pole position c’è Sonnini, ma la necessità di trovare un accordo più ampio potrebbe anche favorire un sorpasso da parte di uno degli altri due. Sopratutto di Chiara Lanari, non invisa a Scaramelli, molto vicina al presidente della Regione e anche… donna. Che in certe situazioni complicate può essere una carta a favore, un segnale di “novità”.

Gli umori della base non sono positivi, molti militanti storici – sia ex Pci che alcuni “fondatori” del Pd provenienti da esperienze diverse – vivono male la situazione e soffrono la spaccatura che si  è creata nel partito. E non ci sarà nemmeno la Festa de l’Unità a mettere d’accordo tutti. L’impressione è che anche se non ci fosse la pandemia, la Festa de l’Unità il Pd chiusino non riuscirebbe più a farla per mancanza di manodopera e di entusiasmo. Così come si ha l’impressione che le notti dei lunghi coltelli non siano finite, con il rischio che alla fine invece del salto in avanti, si arrivi ad una sintesi al ribasso, quella che fa meno male. E meno paura ai vari contraenti. Il Pd rischia di uscirne male comunque, la città anche peggio.

m.l.

 

 

 

 

 

0 Flares Twitter 0 Facebook 0 Google+ 0 Email -- LinkedIn 0 Pin It Share 0 0 Flares ×
Mail YouTube