LA DEMOCRISTIANIZZAZIONE DEL PD E L’ASSENZA DI UN SANO PARTITO SOCIALDEMOCRATICO. I SINDACI E IL LABORATORIO-CHIUSI
CHIUSI – Ricordo bene quando ad una iniziativa pubblica organizzata da Primapagina, cui partecipavano Marialina Marcucci, vicepresidente della Regione Toscana, Giuseppe Giulietti giornalista Rai e Rosy Bindi all’epoca esponente della Margherita e ministro del governo dell’Ulivo, ad una mia domanda proprio sui riferimenti politico-ideali dell’Ulivo, Rosy Bindi rispose: “non è necessario essere comunisti o ex comunisti, per essere di sinistra”. Lei infatti veniva dalla Dc. Ma si dichiarava di sinistra e aveva spesso posizioni più a sinistra di tanti dirigenti dei Ds… E più o meno la stessa cosa disse poi anche Marialina Marcucci, che veniva invece dal mondo imprenditoriale di stampo liberal. Anzi, proprio liberale, nel senso del Pli.
Sia nel cattolicesimo democratico, sia nella cultura laica e liberale ci sono sempre state figure non solo riformiste e attente alla questione sociale, ma anche “radicali” (si pensi a Gobetti o a Ernesto Rossi o per la parte cattolica a Don Milani). E la forza dell’Ulivo, in quel momento era proprio l’obiettivo di allargare il campo progressista, ora che il più grande partito comunista d’Europa si era sciolto dando vita ad una formazione diversa con una quercia nel simbolo al posto della falce e martello e stava ulteriormente cambiando…
Poi è cambiato tante volte. Fino a diventare, nel 2007, il Pd. Ovvero la somma algebrica e a freddo tra ciò che rimaneva dell’ex Pci e ciò che rimaneva della ex Dc. A me personalmente, l’Ulivo era sembrata una scommessa interessante, una prospettiva avanzata che riprendeva certe intuizioni di Berlinguer (e anche di Gramsci). Il Pd no. Non mi ha mai convinto. Perché è stato una “fusione a freddo” tra due mondi che si erano combattuti anche se entrambi avevano contribuito a riconquistare e poi a far crescere la democrazia italiana. Ma soprattutto perché, il Pd nasceva e si prospettava come un partito ibrido, un contenitore senz’anima. Un po’ come le damigiane, che a differenza delle botti e delle bottiglie, non danno mai l’idea che il vino che contengono sia eccellente.
Il Pd metteva la parola fine – dal mio punto di vista – alla storia gloriosa del Pci e nello stesso tempo escludeva, per costituzione e marchio di fabbrica, la possibilità che in Italia potesse nascere finalmente un grande partito socialdemocratico, progressista, laico, libertario, con dentro componenti diverse, più moderate e più radicali, ma tutte con un chiaro riferimento ideale, come l’Spd in Germania, o il Labour Party in Gran Bretagna.
“L’Italia è l’unico Paese in Europa a non avere un grande partito di sinistra, un grande partito socialdemocratico.
All’interno dei partiti socialdemocratici europei si sono alternate stagioni diversissime, talvolta con inversioni di rotta radicali (come nel caso del passaggio dal blairismo al corbinismo nel Labour party), ma in nessun altro luogo al mondo è stato compiuto il mostruoso esperimento italiano. Solo qui c’è stata la fusione a freddo del partito erede del PCI con il partito erede della DC. E’ così iniziata una vicenda del tutto peculiare e anzi unica, la cui parabola è limpida: la componente socialdemocratica e di sinistra è stata soffocata fino a soccombere e il partito è divenuto compiutamente un partito liberaldemocratico. E’ proprio in quel vizio originario, in quella anomalia, che risiede la causa profonda dell’attuale irriformabilità del PD. Ciclicamente c’è chi avanza nobili propositi di riforma del partito che oggi definiremmo ‘corbinisti’ ma, siano autentici o meno, essi sono inevitabilmente destinati a fallire proprio a causa della peculiare genesi del PD, un partito-contenitore la cui storia non è in alcun modo assimilabile a quella della SPD o del Labour party”. Così ha scritto ieri Tommaso Fattori, leader della lista di sinistra alle recenti regionali in Toscana. Ed ha ragione, è andata esattamente così.
Fattori ci ricorda che anche Enrico Letta, il neo segretario nazionale del Pd, rientra a pieno titolo in quell’area liberaldemocratica che ha scalato e fagocitato il partito e che anche con Letta “il PD continuerà purtroppo ad essere un partito liberaldemocratico in competizione elettorale con altre formazioni liberaldemocratiche, mentre la componente socialdemocratica non potrà che mantenere un ruolo marginale”.
Ma la parabola del Pd è stata ed è anche un’altra. Ed è quella di una progressiva democristianizzazione. Oggi il Pd somiglia molto di più alla Dc che non al Pci anche se si riunisce, quando può, nelle vecchie sezioni comuniste ri-imbiancate…
Basta vedere l’organigramma di vertice: Il segretario Enrico Letta viene dalla Dc e dalla Margherita, così come il capogruppo alla Camera Del Rio e il capodelegazione Pd nel Governo Dario Franceschini. Il capogruppo al Senato, Andrea Marcucci (fratello della citata Marialina) prima di entrare nel Pd era deputato del Pli.
La fotografia, per la sinistra Pd, cioè per la componente ex Ds, è impietosa. Tutte figure sfuocate e fuori quadro…
In periferia, soprattutto laddove la cultura e la tradizione Pci-Pds-Ds era più forte e più radicata la parabola è stata meno evidente, più lenta, ma alla fine questo è successo quasi ovunque. Con gli annessi e connessi: in Umbria il Pd è deflagrato per lo scandalo concorsopoli nella sanità, che ha travolto non solo i vertici regionali, ma anche l’allora segretario regionale del partito: Gianpiero Bocci, ex Dc (e di che tinta!). In Toscana la segretaria del partito è Simona Bonafè, più giovane, ma anche lei una ex Margherita…
Il Pci non esiste più da 30 anni, difficile trovarne traccia nei gruppi dirigenti, ma per rilevare qualche esponente con un pedigree di sinistra conclamato, per storia personale, negli organismi dirigenti locali ci vuole il cane da tartufi. E di quelli bravi.
I sindaci stessi, sia delle grandi città che nei territori, compreso questo territorio, sono spesso figure emerse quasi casualmente, non per storie pregresse, e più per l’attitudine “al fare” rispetto alla collocazione politica vera e propria. Alcuni sono “nativi Pd” senza esperienze precedenti alle spalle, usciti dal guscio sull’onda della rottamazione renziana anche se poi, magari ne hanno preso le distanze.
Se a livello nazionale, dentro il Pd, il “partito dei sindaci” chiede spazio e più potere decisionale, perché è la parte che sta più a contatto con la gente e con le situazioni spinose (vedi la gestione della pandemia), nel territorio un partito dei sindaci non esiste e non ha mai alzato la voce. In questa zona non sono neanche tanti i sindaci Pd (molti comuni il Pd li ha persi), ma per lo più sono rimasti finora allineati e coperti: da parte dei vari Michele Angiolini, Francesco Landi, Edo Zacchei, Giacomo Grazi, Matteo Burico, Giulio Cherubini… mai una parola controvento rispetto al partito e ai livelli superiori (è sfuggita a me?). Ci ha provato Bettollini a Chiusi, come ci provò più timidamente anche Fausto Scricciolo due anni fa a Città della Pieve. Entrambi sono stati fatti fuori senza troppi complimenti. A Città della Pieve sappiamo come è andata a finire, a Chiusi si voterà in autunno e oggi la possibilità che finisca alla stessa maniera è molto concreta. Scricciolo è stato considerato per 5 anni un corpo estraneo dal partito che lo elesse nel 2014; Bettollini uno troppo intraprendente, troppo ingombrante, un elemento incontrollabile.
Personalmente considero Enrico Letta una brava persona e un dirigente capace e corretto. Una mente lucida. Ho solo l’impressione che con un “grande partito della sinistra” c’entri poco. Non so se avvierà davvero il “processo rifondativo” del Pd, aprendo porte e finestre e provando a far tornare chi se n’è andato o è uscito in silenzio o si è perso per strada. Pur non avendo mai votato Pd, mi auguro che lo faccia e l’operazione gli riesca. Perché di qualcosa di meglio a sinistra c’è bisogno. Questo Pd non svolge la funzione.
In un partito democristianizzato fin nel midollo sono tollerate le correnti, ma non le alzate d’ingegno, l’autonomia di pensiero e di azione. L’abitudine alla Messa dove parla uno solo e gli altri fanno il coro, ha disabituato il partito alla dialettica politica, al confronto. E ogni discussione è vissuta male, come la frattura di un femore. C’è sempre chi teme e ritiene che sia non solo dolorosa e pericolosa, ma anche letale… E infatti evita di discutere, ma non riesce ad evitare di dividersi. Oggi è il 16 marzo: 43 anni fa, il 16 marzo vene rapito Aldo Moro, mentre andava a presentare un nuovo governo con l’appoggio del Pci… Poi le Br (ma non solo loro) lo uccisero 55 giorni dopo. Con l’invenzione del Pd, forse Veltroni & C. pensavano di ricucire le ferite del Paese, della guerra fredda e anche la ferita lancinante prodotta da quell’attacco al cuore dello Stato nel ’78, superando anche le suggestioni dell’Ulivo… La creatura però non è venuta bene. Ed è cresciuta male.
Il rinvio delle elezioni amministrative di Chiusi all’autunno, offre un’occasione a livello locale, per provare, laddove c’è una esigenza particolare e imminente, a rimettere in piedi un laboratorio della sinistra, che vada un po’ oltre quei due “forum” aperti on line da Pd e Podemos. Perché, con tutto il rispetto, c’è il rischio che entrambi, più che laboratori, finiscano per essere la botteguccia di 4 amici al bar con qualche apprendista stregone a dettare l’agenda… Purtroppo l’emergenza covid non favorisce gli incontri faccia a faccia. Ma così è davvero troppo poco.
m.l.
Il forum di Possiamo ha richiesto mesi di confronto e di lavoro volontario di un bel gruppetto di persone, ma visto che rischia di essere la botteguccia di 4 amici al bar, e che al di là di qualche video incontro con una decina di persone non si può fare altro, cosa suggerisce questo giornale? Lo dico senza polemica accetto volentieri dei suggerimenti.
Chiusi con lo stesso invito che ha fatto Letta:
” Come organizzare le Agorà Democratiche?
Per ricostruire un partito più aperto, inclusivo e partecipato, nella seconda metà dell’anno lanceremo le Agorà Democratiche, uno strumento nuovo per aprire davvero le porte del partito, radicarlo sui territori, valorizzare il contributo e le sollecitazioni della società civile. Vi chiediamo idee, spunti e sollecitazioni su come organizzarle.”
Nel frattempo manderemo i nostri contributi, ma una domanda nasce spontanea: Tu per scrivere questi articoli fai prima una riunione in redazione oppure ti confronti con il tuo gatto…perché sarebbe interessante capire chi ispira il contenuto delle tue “colonne”…
Ognuno fa il mestiere suo Mercanti. Io ho un giornale da 30 anni e mi diverto a scriverci sopra, insieme ad altri, pagandomi le bollette da solo…. Perché almeno sono libero di scrivere quello che mi pare e mi passa per la testa. Non so se sia sufficiente come spiegazione, ma questo è. Sarebbe più utile alla causa, credo, replicare se mai nel merito, invece di chiedersi chi ispiri chi…
P.S. la redazione di primapagina è una redazione molto aperta, ci si confronta sui temi da trattare, sulle priorità, sulla linea generale non sulle posizioni personali di ognuno. In questo articolo se ci fai caso si parla in prima persona… Quindi è la mia posizione personale, non coinvolge certo altri… (una domanda: ma a Cetona nel Pd va tutto bene e tutto liscio? tutti lettiani e contenti di morire democristiani? Nessuno che ha il minimo dubbio? così, per sapere…).
Quanto alla domanda di Luca Scaramelli, “cosa propone questo giornale”? La risposta è scritta negli ultimi articoli su questo argomento. Una cosa sola: azzerare tutto e riaprire una fase costituente del Pd e della sinistra locale. Senza preclusioni e senza alcuna conventio ad escludendum. E in quella sede stilare un programma di massima condiviso su cui impostare la “ripartenza”. I forum del Pd e di Possiamo possono essere utili, ci mancherebbe, ma proprio per i limiti imposti dalla pandemia e dalla loro stessa concezione, credo che non siano sufficienti. Oggi purtroppo non si può lavorare che in modalità on line… ma allora la politica in questa modalità dovrebbe essere più “aperta”, più visibile e frequentabile. Non so come si fa, ma voi che siete più giovani e più tecnologici un’idea potere anche trovarla… Io, per quanto possibile,posso assicurare il racconto di ciò che avviene.
Ma i 400.000 euro da riscuotere da anni per il fotovoltaico sono democristiani o comunisti? Di destra o di sinistra? Di sopra o di sotto o magari dimezzo. Magari di niente visto che non meritano una riga.
La ginnastica artistica è uno sport bellissimo, che guardo molto volentieri, c’è una cosa però che mi fa incazzare terribilmente, i giudici che di fronte ad un doppio salto mortale o un avvitamento eseguito alla perfezione storcono un po’ il naso e danmo un 9,60 invece che un dieci quasi un po’ schifiti perché non trovano mai la perfezione, quei giudici sono espertissimi in teoria ma magari in vita loro non hanmo mai fatto nemmeno una capriola sopra al letto quando erano bambini. Ecco questo giornale assomiglia un po’ a quei giudici. In ogni caso riconfermo che accetto volentieri suggerimenti.
Luca te li ho appena indicati… Quanto alla questione posta da Scattoni, credo che la domanda Scattoni dovrebbe porla per primo al suo partito, che è il Pd, ovvero il partito di maggioranza. Se lo ha già fatto nelle sedi opportune lui che è iscritto al Pd, ci faccia sapere cosa gli è stato risposto. Ah Primapagina non ha scritto niente finora neanche della sospensione del vaccino AstraZeneca. Lacuna gravissima, ne vogliamo parlare?
È un classico. Cosa c’entri la posizione del PD su Astrazeneca non l’ho capito, è una battuta?
L’impegno su Primapagina non credo sia soltanto per divertimento, è un’impresa che si finanzia con la pubblicità
“ma voi che siete più giovani e più tecnologici un’idea potere anche trovarla”
Abbiamo fatto un forum dove ci si può confrontare partendo dalle nostre proposte che sono integrabili, ampliabili e modificabili, più aperti di così non so cosa dobbiamo fare, il forum secondo me si fa guardare anche da un punto di vista tecnico ed estetico, ed è il risultato di tante ore di lavoro dei componenti di Possiamo e non solo perché ha avuto anche contributi esterni, nonostante tutto il nostro lavoro viene definito da questo giornale come una botteguccia di 4 amici al bar, ne prendiamo atto, ce ne faremo tranquillamente una ragione, per questo però chiedevo cosa ha da proporre chi si pone in maniera critica, senza polemiche aspetto suggerimenti concreti. Tra l’altro da mesi Possiamo afferma di avere come priorità quella di fare proposte per il futuro di Chiusi, senza pensare prima a nomi, candidature, liste o alleanze, più di così sinceramente non siamo capaci di dimostrarci disponibili al confronto.
Non ho detto che è una botteguccia di 4 amici al bar, ma che per varie ragioni rischia di apparire come tale, alla fine… se non ci saranno momenti di confronto di tipo diverso, che al momento purtroppo non sono possibili. E lo stesso discorso vale per il forum lanciato dal Pd. In ogni caso i nomi non sono ininfluenti o secondari rispetto alle proposte, perché, alla fine sono le persone che fanno i programmi, li rendono credibili o meno e poi li portano avanti.. ‘Possiamo’ sta facendo la sua parte? bene. Mi fa piacere. Ma purtroppo il “grande lavoro” emerge poco e per ora non ha ricadute sul dibattito complessivo. Forse sfugge a me. Per questo dicevo di cercare modalità più coinvolgenti, non solo più “accattivanti”. Personalmente faccio fatica a immaginare e a concepire la politica senza il confronto faccia a faccia, in pubblico. Purtroppo questo adesso non si può fare, speriamo in tempi migliori il più presto possibile. Scattoni, la battuta sul vaccino AstraZeneca era riferita a cosa pubblica o meno primapagina, non al Pd, che non c’entra assolutamente niente.
Ma quale grande partito socialdemocratico come Francia, Germania, Spagna…!?.Forse non tieni presente dicendo così la storia dell’italia ed allora puoi dire tutto….qui la socialdemocrazia è stata al servizio di chi ha avuto lo scettro del potere.I socialisti che per 30 anni hanno governato con la DC la quale per reggere le sorti dei governi ha concesso loro un potere molto più grande dello spazio elettorale che avevano; i socialdemocratici di Saragat e di Longo hanno rappresentato il partito di ”Francia o Spagna è indiffertente purchè se magna”…. Ma avrebbe potuto nascere in Italia una situazione simile ai paesi a cui fai riferimento ? In Inghilterra i liberali sono di sinistra od assimilabili a questa, in Italia i liberali è gente sempre stata di destra che se ne è sempre fottuta dei messaggi culturali dei vari Gobetti.Lo richiamavano nei discorsi per giustificare le loro etiche, quelle che non erano quelle che portavano avanti loro sul piano economico- materiale e dei beneficiati dalle loro scelte.Un partito piccolo ma di grande peso che ha gestito interi ministeri.La parola” socialdemocratico” è venuta assumento un significato falsamente progressista proprio perchè ha cercato di far passare la concezione che capitale e lavoro potessero essere alla fine collaboranti e creare una società di diritti e di doveri in una società moderna.Questa idea è fallita già dall’impostazione seguita agli anni ‘6o del boom economico, quando si è visto che al lavoro gli spettassero le briciole proprio per quel riformismo, anzi è stato quel riformismo che alla fine ha prodotto una visione deleteria e che ancora oggi continua ad essere portata sulla bocca di tutti coloro che lo vorrebbero far esistere ma è un cadavere,un cadavere che ha prodotto odori pestilenziali, soprattutto dagli anni ’80 delle grandi scosse finanziarie ad oggi nell’epoca della piena globalizzazione dei mercati. E ancora c’è gente che guarda al riformismo e lo auspica che possa essere il principio guida di una nuova socialdemocrazia, e si prende ad esempio spessissimo i paesi del Nord Europa mentre qui da noi si è investito su tutto l’arco- socio- cultural- politico della politica Prodiana e quindi ulivista,che come abbiamo visto ha avuto quasi subito i suoi grandi limiti.Quei paesi caro Marco non hanno 60 milioni di abitanti come ha l’Italia , non hanno avuto una storia come la nostra, non hanno avuto un sud come è il nostro sud.Tali teorie economiche applicate al nostro paese hanno mostrato di essere tutti rattoppi che il sistema ha applicato per campare ed assicurarsi il galleggiamento e la continuità in un mondo dove le risorse limitate mettono in contraddizione sviluppo e caduta tendenziale del saggio di profitto. E’ un sinusoide dal quale non se ne esce e fin’ora se il mondo occidentale ne è uscito lo ha fatto anche e soprattutto tramite guerre per delega, guerre non solo economiche ma anche guerre guerreggiate con crisi che hanno investito milioni di uomini e che hanno prodotto milioni di profughi e dilapidato ricchezze incredibili di quelle nazioni divenute preda di potenze più grandi di loro.Quindi il discorso che fai dello sperare in un nuovo corso del PD come un corso nuovo della socialdemocrazia liberale è una pia illusione, una illusione che serve a veicolare a chi ci crede e a chi ne stà dentro(beneficiati furbi e condannati subalterni al bisogno economico che non si rendono conto e che sperano di cambiare il loro status) e non ha ben compreso come agisca il capitalismo e ciò che produca nel mondo come conseguenza delle sue azioni. E proponi una sinistra di governo in questo modo? Una sinistra di un partito che in 5 minuti ha accettato un segretario facendo dire a tutti- basi, quadri intermedi, quadri dirigenziali- a tutti di ” SI è l’uomo che ci vuole?”. Ora con tutti i guai che sta passando l’italia la prima cosa alla quale abbiano fatto riferimento e che si sia sentita sia lo Jus Soli (non per dar ragione ad un Salvini che al volo si è appropriato dello scivolone fatto per farsi propaganda) ma veramente questo è un partito che non ha nè capo nè coda,a cominciare dal racconto sconclusionato e pieno di fantasia a cui crede solo lui fatta a tavolino che proprio stesera ha fatto il suo fondatore Veltroni da Floris come al solito sorvolando su concezioni politiche e storiche importantissime che hanno caratterizzato la sua pretesa fusione a freddo a tavolino..Io credo che la rivoluzione che dovrebbe esserci all’interno non debba abbracciare una visione proprio tanto socialdemocratica e cioè ”-facciamo le riforme basta che non cambi nulla”-ma veramente una impostazione diversa e riformatrice e non riformista, che si liberi dai lacci mortali del riformismo e che soprattutto riguardi l’aprire gli occhi in maniera molto critica sull’ accettazione dei principi del capitalismo dei quali si sono fatti paldini tutti in primis i suoi dirigenti in tutti questi anni. Bisognerebbe ricodare a costoro che la classe operaia quando lottava i benefici dentro quella democrazia incompiuta si riuscivano a cogliere e dalla fine degli anni ’60 in poi soprattutto tali benefici sono serviti ad elevare ed a far muovere verso l’alto le classi subalterne.Ora che è stato dato spazio alla finanza,che si è venuti a traino delle concezioni per le quali la ricchezza è stata re-investita nel ciclo finaziario e che ha prodotto essa stessa la crisi degli anni 2000 trasformando la ricchezza prodotta ed il lavoro in ricchezza virtuale e cartacea, la classe operaia con tutte le classi subalterne è indietreggiata e sono aumentati a milioni gli esseri fuori dal mercato, le persone che prima potevano contare in un avvenire e che adesso sono a vivere con l’assegno di sostentamento o con la momentanea cassa d’integrazione,che concettualmente in un sistema sociale di stampo capitalista è un obrobrio concettuale, una furberia per scaricare le responsabilità di chi il lavoro lodà quando gli conviene darlo e quando c’è la crisi prodotta non dagli operai e da chi lavora,si r9icorre ai soldi di tutti…(è un obrobrio concettuale o no? Una conseguenza di un sistema ricattatorio che come etica indora l’imprenditorialità ma quando questa viene meno scarica le proprie responsabilità sul settore pubblico) ecco cosa ha portato la socialdemocrazia all’italiana prodotta soprattutto da una classe di imprenditori e di politici per i quali era importante galleggiare, razzolare più ricchezza possibile poi magari delocalizzare le produzioni infischiandosene di coloro che avevano prodotto tali ricchezze e re-investendo nella mobilità dei capitali,smorzandone anche le responsabilità penali e fiscalità di uno stato che non avrebbe controllato progressivamente più nulla.Tale classe dirigente del PD odierno- basta vedere gli organigrammi di partito-è una classe dirigente che viene dalla DC tutta quanta,trasformatasi poi in parte in Margherita ed adesso dopo il renzismo e lo zingarettismo ho dei seri dubbi che voglia incentrare la discussione e la critica su tali argomenti di cui oggi non parla e non ne fà cenno alcuno, anzi se può la evita in ogni caso in ogni occasione ed in ogni momento come sempre ha fatto non facendo altro che rivelarsi prona agli interessi dei suoi protetti e protettori e anche di ampi settori produttivi del paese.Questa classe di politici conserva nelle proprie mani un potere smisurato,quasi incredibile, proprio perchè ha esperienza acquisita in tanti anni di scuola politica nella gestione degli apparati ed ha basi potentissime dentro i ministeri.Cambiano i ministri dei governi ma all’interno dei ministeri i vari capi dirigenti dei gabinetti non cambiano con le elezioni, rimangono gli stessi, ed è l’intelaiatura dello stato ad essere sempre quella, inamovibile, e dipende da lei ostacolare o far passare le direttive dei nuovi ministri se magari queste riguardassero il cambiamento strutturale.E’ una lotta continua per imporre qualcosa di veramente nuovo e cambiano solo le cose minori, quelle insignificanti. Di questo quanta gente che si dice delusa non ne tiene conto che esista, quante persone arrivate al posto di comando si sono illuse che da li si potesse imprimere direzioni diverse alla nave…A livello di consenso a questo stato di cose ti ricordo che la DC ha governato per 70 anni,e negli ultimi 20 ha cambiato nome, quindi qualcosa si sarà prodotto nella società anche di limitativo e non solo il raggiungimento di traguardi di progresso e di emancipazione sociale che ci hanno portao ad essere il settimo paese più industrializzato del mondo e che adesso siamo comunque ed in tutti i casi regrediti all’undicesimo posto?Soprattutto perchè la DC costitutivamente gestendo in prima persona lo stato è stata sempre un supermercato dove ognuno ci poteva trovare quello che cercava ma alla fine-bisogna saperlo e che i militanti di quel partito che oggi si chiama PD lo sappiano-le scelte economiche di fondo erano e beneficiavano coloro che sostenevano l’aziendalismo come motore unico della società, tutto il resto di positivo e di negativo veniva dopo, ma la prima attenzione era al motore se poteva produrre sviluppo.Una concezione parziale questa, non onnicomprensiva che avrebbe necessitato di aperture e di ascolto verso i ceti meno abbienti ed invece è stata lasciata gestire a forze che hanno messo in primo luogo il proprio interesse di gruppo quando non quello individuale.Ricordiamoci gli anni ’60 per questo cosa sono stati-e quanti scossoni anche virulenti abbiano prodotto.Tali scelte hanno avuto successo per un periodo ma sfortunatamente per il partito della DC al quale però bastava galleggiare e gestire amministrando la diversità, all’interno di dette scelte c’è una contraddizione che non si è mai sciolta e storicamente mai sanata, che nel tempo fabbrica le crisi: quella fra capitale e lavoro.Si sono sforzati col riformismo ad eliminarla ma come vediamo le crisi tale contrasto lo fanno ritornare imperiosamente di moda. E tu proponi ”il riformismo socialdemocratico-liberale, che possa essere il principio guida di un partito che si ispiri alla sinistra” ? E questo valutato anche di fronte ai problemi del tipo dei tre quarti del mondo che campa con tre dollari al giorno ? Il riformismo chiedi e speri ? Ma che dici ? Ma dovresti sforzarti invece a convincere del contrario quelle persone, persone normali e sostanzialmente oneste a milioni che sono queste che dicono unanimemente di SI a Letta e battono le mano a Papa Francesco(perchè sono sempre quelli eh ?) quando critica il capitalismo le armi le guerre, poi dentro la cabina elettorale votano per quel parito supermercato,dove appunto ognuno trova quello che gli serve.Ecco quale sarebbe e dovrebbe essere il vero cambiamento, ma vedo che invece la frattura fra quello che servirebbe oggi non è la promessa di un ipotetico benessere sociale perchè ormai è irraggiungibile con la decrescita felice che è in essere,che volendo o nolendo come vediamo s’impone e con la quale dobbiamo necessariamente confrontarci, inutile che noi non la riconoscessimo perchè esiste ed opera,ma invece-questa si che si dovrebbe imporre- una nuova concezione che faccia a cazzotti con la concezione del rattoppo socialdemocratico e che in primis si volga all’istruzione politica e civile su basi diverse,per far vedere i limiti prodotti dal capitalismo dove la toppa è peggiore dello strappo poichè dilapida risorse, uomini e mezzi ed anche coscenze e le dà in pasto alla sottocultura,come vediamo intorno a noi molto bene(basti a tale scopo guardare la cultura popolare leghista del nord per che cosa spinga ed a cosa aneli )La concezione del rattoppo è servita a noi in Occidente e nella ricca Europa(adesso non c’è nemmeno da dire nella ricca America perche gli USA hanno 60 milioni di poveri se non è chiaro ancora di come funzioni il sistema da quelle parti e di come gli USA stessi tentino di invertire la rotta applicando però le stesse politiche o delle guerre per delega o dell’eliminazione internazionale dei loro nemici con le arm più sofisticate,vedi droni, vedi Iran, vedi Irak, vedi Siria ed altri paesi dove controllano tutto in ogni momento ).Allora, auspichi la socialdemocrazia in un partito che la socialdemocrazia l’ha prodotta come veste ma che non l’ha mai applicata nelle sue scelte politiche di fondo? Speri nella socialdemocrazia che possa pilotare un partito che ha prodotto alleanze che hanno da anni stabilito di dare in pasto le più grandi strutture italiane come Autostrade Spa, Alitalia, e tante altre date in pasto con quei princìpi economici sfornati dai vari Berlusconi,Bersani,Monti,Letta, Renzi, Draghi e sostenuti spasmodicamente dai Calenda e ramoscelli della Dc sopravvissuti alla prima e seconda repubblica ? Ma la gente di tutto questo ne ha piene le tasche, questo devono capire i militanti del Pd che dicono SI ad un segretario in 5 minuti,e che già solo per questo la cosa sia indicativa e che questo occorrerebbe ricordaglielo.Ma credo che giovi a poco….e saltando di palo in frasca -come si dice- quando dici parlando di una possibile politica contraria che ”ci abbia provato Bettollini” io ti rispondo ”ma nemmeno per sogno”.Bettollini non ci ha provato affatto a cambiare rotta al partito, Bettollini ha fatto una battaglia in solitaria ma non per cambiare le posizioni di quello che era il suo partito ma per vedersi riconosciuti dei meriti che lui identificava come tali ma che alla fine lo hanno portato in conflitto con l’establishment di quello che era il suo partito.E da lì che viene il suo contrasto, il suo pensiero principale.Quindi lui riguardo al cambiamento di quel partito di cui parliamo non ha prodotto proprio nulla se non l’acuizione dei contrasti e delle spaccature che già esistevano in una base già rarefatta, anche perchè se gli altri come tu dici non hanno mai detto ”ah” e possa essere che abbiano accettato tutto a capo basso(e credo sia vero questo) credo altresi che degli elementi reali- che hanno come sembra riguardato la sua impersonificazione di riferimento del partito(di Bettollini,come sindaco e non come persona chiaramente) non ha fatto produrre altro che da parte degli organismi dirigenti sul tema delle candidature alle regionali qualche elemento di divergenza e di visione diversa nella valutazione che ha avuto e che come si vede abbia pesato.Ma questa è storia passata, ma la cosa che secondo me dovrebbe vedere un segretario generale di un partito che veramente voglia eliminare le incrostazioni per far girare il motore come si deve e far produrre novità, sia quella della figura della copertina del libro dal titolo ” I Dieci giorni che sconvolsero il mondo”del giornalista americano John Reed dove c’è Lenin che con la scopa butta fuor del globo terra acqueo zar, re, regine, regnanti e capitalisti collusi col potere.L’iniziale della lettera del cognome del segretario del PD e quella del soprannome di Vladimir Ilic Ulianov sono le stesse ma credo che siano divergenti le opinioni e quindi anche le funzioni, quasi ad essere due entità opposte e contrastanti.L’ho usata come battuta questa ed i periodi ed i modi con cui si è prodota quella storia sono diversi ma gli effetti alla fine coincidono.Quindi finisco col dire che auspicare l’avvento di una concezione veramente riformista in un partito che guarda non a sinistra ma molto di più al centro in una epoca di globalizzazine come quiella che viviamo che vede i due terzi del mondo soggiogati ad una economia non tanto delle grandi potyenze ma di una solamente che si chiama capitalismo che fa campare con tre dollari al giorno i due terzi del genere umano,una concezione e visione riformista della sinistra è la cosa meno auspicabile che ci possa essere.Quando si dice e si propugna questo vuol dire che si è persa la bussola, si parla emettendo parole e non si sà più da dove cominciare per affrontare i problemi. Pensi davvero che al PD interessi una riforma fiscale seria per esempio? Una riforma fiscale da conti fatti farebbe introitare allo stato in un anno metà di quanti soldi dovrebbero arrivare dal Recovery Fund dell’Europa. Pensi che chi ha prodotto nel tempo questa situazione e sia stato lo spirito guida di quello che vediamo intorno e che chiamiamo impropriamente sviluppo possa essere il salvatore ? Auguri a chi ci crede ed a chi lo vota.Ma semprepiù andando avanti sono convinto che tale categoria che dia il consenso politico al momento del voto sia composta essenzialmente da due tipologie diverse che ho gia detto(beneficiati furbi per loro stessi che cercano di preservare la loro condizione e altri persone perbene in via speranzosa di beneficio che chiamerei in altro modo,ma che per questioni di correttezza mi tengo dentro e non nomino,avendo anche la visione che non siano i soli ma che esistano anche in altri partiti di certo, ma in questo caso però si parla di milioni).E’ lì che casca l’asino, se fossero poche centinaia di migliaia sarebbe un fatto fisiologico e del tutto trascurabile, ma qui si parla di gente normale e perbene a milioni che ragiona di fronte ai fatti in maniera secondo il mio avviso non poco distorta, influenzata profondamente dal complesso mediatico ai quali appare un sistema sostanzialmente equidistante e democratico.
“Qualcuno era comunista… perché abbiamo avuto il peggior partito socialista d’Europa, oh yes”… (Gaber). Va detto però che il PCI almeno nell’era Berlinguer è stato di fatto un partito socialdemocratico, e in parte lo è stata anche la Dc. I governi del primo centrosinistra facevano politiche socialdemocratiche. Successivamente molte cose sono andate storte. Per errori del PCI e dei suoi eredi anche del Psi è delle sue costole. E infatti oggi l’Italia non ha nemmeno un Corbyn… in compenso ha avuto qualche copia sgualcita di Tony Blair…
Il problema del PD è rimettere le radici nella società, non di mettere insieme i cocci nel palazzo. Solo che per farlo deve ricostruire un grappolo di valori dai quali far discendere un programma di governo, che sia in grado di tornare a dettare un’agenda politica per il Paese. Letta è senza dubbio una persona per bene, onesto intellettualmente, ma come ho scritto più volte, non credo che abbia lo spessore del leader, in grado di guidare questa ripresa di iniziative politiche. Il fatto è che più delle persone, contano le scelte e il PD, sotto questo punto di vista, non è mai nato, per il semplice fatto che a partire dall’economia, non ha mai fatto una scelta. Quale il modello economico di riferimento da proporre agli italiani? In tutti questi anni non avendo scelto quale opzione, il PD non ha fatto altro che asserire in silenzio al disegno liberista che sta soffocando il Pianeta. Intendo dire che dinnanzi al fenomeno delle multinazionali che stanno acquisendo marchi industriali italiani, per poi delocalizzarli in Paesi dove non esistono diritti, il PD non ha proposte e lotte da avanzare. Personalmente ritengo che lo Stato in queste circostanze debba tornare ad essere un protagonista e prendere decisioni. A cascata questo vuoto politico si ripercuote su tutte altre questioni di carattere internazionale, che stanno scuotendo la tenuta ambientale del pianeta, e al tempo stesso stanno modificando nel profondo la geo politica. Penso alla Cina e al suo espansionismo in Africa e in America Latina. Al crescente fenomeno che nel continente nero, stia sempre più riprendendo la pratica dello schiavismo, soprattutto nei confronti dei ragazzini. Le miniere del Coltan e del Cobalto, ne sono una tragica testimonianza. Bene il PD, dinnanzi a tanta prepotenza liberista, non riesce a contrapporre una idea diversa di fare economia, restando muto. Io per esempio credo che un’idea di cooperazione che veda l’Europa tornare protagonista sullo scenario internazionale, la vedrei di buon occhio. Una sinistra capace di far crescere nelle coscienze della gente, la consapevolezza della necessità di un cambiamento, non populistico caciarone come quelli che si sono visti fino ad oggi, ma guidato da un progetto politico, che metta al centro un nuovo ruolo dello Stato e delle Istituzioni europee.
Ma quale Democristiano?
Quale Piddino?
Quale social democratico ?
Letta è l’ uomo cioè, il burattino, di BILDEMBERG! Il burattino del ” nuovo ordine mondiale ” !
BILDEMBERG è assimilabile ad una sorta di P2,molto peggiore della P2. Almeno la P2,nelle intenzioni di chi ne faceva parte,c’era un istinto,giusto o sbagliato,di patriottismo !
Bildember e il N.O.M. vogliono annientare il sacrosanto comma della costituzione che riguarda il ” popolo sovrano ” !
Letta é l’UOMO dei banchieri, l’ uomo del peggior capitalismo ! Il capitalismo che la sinistra ha sempre combattuto ,di quel capitalismo del quale la sinistra è diventata schiava !
Letta è tutto questo !
Dovrebbe spianare la strada verso il Quirinale a PRODI!
PRODI il peggior ” fattore ” della repubblica !
Gli Italiani sono sull’ orlo del fallimento,sono preda della peggior crisi di tutti i tempi e,per Letta, la priorità è lo Jus soli !
Il PD è passato dalla padella alla brace !
Il PD non ha bisogno dell’ uomo del capitalismo,Letta,ha bisogno di uomini che abbiano come priorità il lavoro,la democrazia e gli Italiani,europeisti ma,liberi e indipendenti !
Il PD,ancora una volta si dimostra lontano dal volere degli iscritti e degli Italiani !
Il rumore che state sentendo e il rumore di BERLINGUER che si rivolta nella tomba !