CHIUSI, SONNINI E CARDAIOLI SPOSANO LA LINEA LETTA. MA QUELLO CHE PROPONE LETTA E’ IL CONTRARIO DI CIO’ CHE HA FATTO IL PD DI CHIUSI
CHIUSI – “Sai che ti dico Simona Cardaioli? che mi piace pensare che questo sia il ritorno della persona competente e per bene che, suo malgrado, ha lasciato la politica ed ha saputo aspettare il momento giusto per tornare e provare a cambiare le cose”. Lo scrive Gianluca Sonnini, già vicesindaco di Chiusi, giubilato da Scaramelli nel 2015, e adesso uno dei possibili “papabili” del Pd come prossimo candidato a sindaco, rivolgendosi alla segretaria del partito. Il riferimento è ad Enrico Letta, che sta per diventare il nuovo segretario del Pd, al posto del dimissionario Nicola Zingaretti. Sonnini è considerato uno degli esponenti della “sinistra Pd” chiusina, una vittima, 5 anni e mezzo fa, del renzismo all’epoca imperante e montante, quindi anche ben visto dalle opposizioni che hanno fatto dell’antibettollinismo viscerale la loro bandiera.
Come Pereira, quello di Tabucchi, non il giocatore dell’Udinese, sostiene Sonnini che l’intervista rilasciata da Letta a “Zoro”, alias Diego Bianchi, conduttore di Propaganda Live gli è piaciuta, E parecchio. La spiegazione è questa: “Vengono dette cose importanti, che mi hanno colpito e che mi piace ricordare.
La prima la dice Zoro citando Letta stesso: per fare politica è importante avere il proprio lavoro per mantenere libertà di pensiero per evitare il compromesso e poterla lasciare in qualsiasi momento.
Poi parla di tenere unito un partito ma soprattutto allargarlo, aprire la porta e far entrare chi in questo momento è fuori.
La terza è investire sui giovani che sono la classe più bistrattata della nostra società.
L’ ultima, Letta esprime l’idea di un partito come strumento a servizio del paese, prima ancora di dire l’idea del partito che vogliamo, dobbiamo dire quale sia la nostra idea di paese.
Insomma sono curioso di ascoltare il discorso di domenica che Enrico Letta terrà all’assemblea del Pd e spero che, diventando Segretario, possa dare vita ad un nuovo corso, che possa essere da stimolo a chi abbia voglia di dare una mano, a chi abbia voglia di mettersi in gioco anche e sopratutto qui in periferia.”
Quindi Sonnini si schiera subito con Letta. E lo fa sapere alla segretaria Cardaioli, che lo segue a ruota e così gli risponde: “Sai che ti dico
Gianluca Sonnini? Che sono d’accordo con te e quindi con Letta. Mi è dispiaciuto leggere delle dimissioni di Zingaretti ed avevo sperato in un suo ripensamento, se non ci sono le condizioni per andare avanti va bene così. Riponiamo le nostre speranze in Enrico perché se questa è solo un’anteprima del discorso che farà domani credo che siamo sulla buona strada”.
Ecco: due esponenti locali del Pd che erano zingarettiani convinti e convinti anche – lo dice la segretaria – che le dimissioni sarebbero rientrate, che adesso sposano subito la nuova linea e la nuova leadership. Che però non è uguale a quella di Zinga.
E’ singolare l’applauso di Sonnini a quella frase di Letta sulla necessità di “tenere unito un partito ma soprattutto allargarlo, aprire la porta e far entrare chi in questo momento è fuori”, perché il partito disegnato da Letta è il contrario del Partito di Chiusi.
Quello che Letta auspica è il contrario di ciò che il gruppo dirigente chiusino ha fatto in questi mesi: il partito infatti non lo ha unito, ma spaccato a metà, come una mela, non ha aperto le porte e non ha cercato di far entrare chi è fuori, ma ha messo alla porta il sindaco e ha di fatto indotto i suoi sostenitori, buona parte del partito, ad uscire non a entrare. Con decine di tessere non rinnovate e venti di fronda che soffiano più forte delle tramontana…
L’adesione immediata non tanto di Sonnini, che nel partito non ha ruoli di responsabilità, quanto della segretaria Cardaioli alla nuova linea Letta, così come l’ha espressa a Propaganda Live, appare in tutta evidenza come l’ennesimo scivolone, un modo per tenersi a galla, mentre la propria barchetta sta invece affondando, come è affondata la leadership di Zingaretti con la sua proposta di alleanza organica coi 5 Stelle.
L’auspicio di Gianluca Sonnini di “un nuovo corso, che possa essere da stimolo a chi abbia voglia di dare una mano, a chi abbia voglia di mettersi in gioco anche e sopratutto qui in periferia”, è condivisibile. E probabilmente sincero. Deve essere chiaro però che in questa periferia, cioè a Chiusi e nel Pd senese, il nuovo corso non può essere la fotocopia del quadro attuale, quello che ha portato il Pd al minimo storico di consensi e ad una spaccatura intestina che può, oggettivamente, portare anche alla sconfitta elettorale alle prossime amministrative. A chi – secondo Sonnini e Cardaioli – il Pd dovrebbe aprire le porte? chi è che è fuori e dovrebbe rientrare? I “dissidenti” che si sono battuti anche nell’assemblea dell’Unione Comunale (dove erano addirittura in maggioranza, risicata, ma maggioranza) per la riconferma di Bettollini? Gli iscritti che per protesta non hanno rinnovato la tessera? Oppure i Podemos, coloro che un tempo votavano a sinistra e che si sono spostati verso i 5 Stelle o la Lega? La sinistra diffusa e orfana, quella dei senza bandiera e senza tetto che spesso si è rifugiata anche a livello locale nel non voto?
Probabilmente l’unica cosa che il Pd dovrebbe fare, soprattutto laddove è diviso, lacerato, ridotto al lumicino, come a Chiusi, è azzerare tutto e provare a cogliere questa occasione per aprire un “percorso costituente” di un campo del centro sinistra più largo, libertario, ecologista, inclusivo, accogliente, aperto, laico, aderente al dettato costituzionale… Ma azzerare tutto significa mettere anche una pietra sopra le diatribe e la guerra fredda di questi mesi. “Mettersi in gioco” come dice Sonnini questo vuol dire, non provare a galleggiare facendosi vedere zelanti e allineati e coperti con i nuovi capi.
Zingaretti con le dimissioni ha fatto un atto politico di rottura. Non ha solo sparigliato le carte, ha rovesciato il tavolo e fatto volare il mazzo. Letta non può limitarsi a raccogliere i cocci e le carte da terra. E sembra infatti che non sia intenzionato a fare solo questo. Ma la stessa cosa deve avvenire, come dice Sonnini, “anche e soprattutto qui in periferia”.
m.l.
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la cosa buffa appare che i giocatori sono sempre gli stessi e che dicono: vedi ti abbiamo fatto un favore a mandarti in esilio cosi’ sei cresciuto ed ora puoi tornare da noi….che siamo sempre gli stessi…si ride per non piangere…ovviamente poi saranno le urne elettorali segrete a giudicare!!
”…. Di azzerare tutto e di provare a cogliere questa occasione per creare un nuovo gruppo costituente…” Eh si, quando servisse in pratica la futura costituzione di un altra lista civetta in modo che al tempo delle elezioni vi sia una forza che sia rivolta contro il nuovo corso allargato, quel nuovo corso che dalla dispersione dei voti faccia emergere il vecchio e sponsorizzato capitano….nuova la cosa…. Eh si, sono sempre il solito evidentemente che non capisce a chi si porti l’acqua e che va avanti in malafede a forza di supposizioni…..Daltra parte-e credo che ne dovresti convenire anche te- che in politica se non è pappa è pancotto….O no ? Ed allora fermo restando che Letta sia un democristiano DOC e questo la dice lunga sui suoi movimenti organizzati da altri e che nei momenti di pericolo dove la guida possa essere sostituita viene messo fuori lo slogan di allargare le alleanze,ma come giustamente ha notato ed ha espresso le sue parole il Sig. Remo prima di me ,questi sono gli uomini buoni per tutte le stagioni.Coloro che per galleggiare quando il livello dell’acqua si alza sono gli uomini per tutte le stagioni, di comprovata fiducia, che mettono daccordo tutti in 5 minuti. E questo la dice lunga sulla serietà e sull’eticità di un partito che si vuole porre alla guida della sinistra.Come vedi il mimentismo ancora pagherebbe ma diminuisce anche la platea di coloro che sono disposti a farsi narcotizzare, almeno lo spero che sia questo non nel PD ma nella società.Sono sempre loro che galleggiano e che adesso in 5 minuti hanno accettato un democristiano DOC come lo accettarono anni fa con la stessa faccia e con lo stesso metodo sostanziale.Nulla di diverso da allora.E per favore non far dire a Sonnini parole che credo personalmente non abbia mai detto per il semplice fatto che ha accettato tutto senza colpo ferire anche da prima, quando non mi sembrava tanto che gli si fosse stata fatta giustizia.E’ su questo fatto, tanto così latente nel PD che contano i vari Letta o chiunque sia al suo posto. l’accettazione, il silenzio,la non critica da parte di gente che si dice delusa ma che da lì a cambiare musica ancora la misura non risulta essere colma,tutto questo non fa che mettere l’accento che le supposizioni che tu stesso fai rappresentano una non realtà, orbene una realtà sperata ma che comunque non ha i fondamenti.I discorsi di letta su questo non bastano a far avere rassicurazioni.Forse non si è capito ma anche coloro che non hanno materia politica dentro per reagire sono i corresponsabili dello sfascio perchè hanno deciso in tutto questo tempo di non decidere e di accettare gli eventi che passavano loro vicino.Via Marco, onestamente nella nostra gioventù chi ha fatto politica direttamente nelle sezioni di base era abituato ad altra etica.Ed allora come si dice spesso il mal voluto non è mai troppo.Ma la farina con la quale viene richiesto da fare il pane questa è; per quell’altra che potrebbe venire ci sarebbe da piantare ancora le spighe.