CHIUSI, NUOVA RIUNIONE DELL’UNIONE COMUNALE: IL PD CERCA IL MODO PER METTERE BETTOLLINI IN FUORIGIOCO

giovedì 18th, febbraio 2021 / 12:17
CHIUSI, NUOVA RIUNIONE DELL’UNIONE COMUNALE: IL PD CERCA IL MODO PER METTERE BETTOLLINI IN FUORIGIOCO
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CHIUSI – Questa sera il Pd ci riprova. Dopo l’assemblea dell’Unione Comunale on line del 9  febbraio, nella quale la maggioranza dei componenti si espresse per la ricandidatura di Bettollini, l’organismo supremo del partito di maggioranza a livello locale torna a riunirsi, sempre in modalità telematica. All’ordine del giorno, un solo punto: “percorso per le elezioni amministrative”. Probabile che la segretaria Cardaioli, messa in minoranza 9 giorni fa, provi a far passare la decisione – già ventilata con una dichiarazione a Centritalianews, di fare le primarie. E soprattutto è probabile che provi a far passare il suo orientamento circa le alleanze e la coalizione. Come è noto Simona Cardaioli si è già mossa, in questi mesi, per aprire un confronto con Possiamo, con i 5 Stelle e anche con il Comitato Aria. Ovvero con i soggetti che hanno rappresentato e rappresentano al momento le opposizioni in consiglio comunale e fuori di esso. Una direzione questa che sarebbe sì in linea con l’alleanza sempre più strutturale tra Pd-M5s e sinistra che ha sorretto il governo Conte II e adesso si è addirittura rafforzata con l’intergruppo al Senato, pur perdendo qualche pezzo (Fratoianni di Sinistra Italiana e qualche esponente grillino) e suscitando mugugni in casa Pd; ma sarebbe soprattutto il modo per mettere in fuori gioco Bettollini.

Il sindaco uscente in linea teorica potrebbe anche accettare di buon grado le primarie, perché partirebbe comunque favorito, ma ha già detto, più volte, che coi 5 Stelle e coi Podemos e con il Comitato Aria non ha alcuna intenzione di allearsi. Quindi se il Pd andasse nella direzione di un accordo elettorale (lista unica di coalizione) con le attuali opposizioni, Bettollini saluterebbe la compagnia e prenderebbe altre strade.

Anche sulle primarie, il sindaco non è contrario, perché “le primarie sono un elemento fondativo del Pd”, dice. Ma è contrario e contrariato dall’idea di fare le primarie in un momento delicato come questo, con la città in piena emergenza sanitaria e con la campagna di vaccinazione da portare avanti insieme alla gestione della crisi innescata dalla pandemia. Al di là del rischio flop, a causa delle restrizioni e dei protocolli di sicurezza e della possibilità concreta di doverle fare on line e non “in presenza”,  è l’idea di innescare un momento di contrapposizione – e di divisione – nel partito di maggioranza, che a Bettollini appare “irresponsabile”: “C’è bisogno di tenere unita la comunità, anche quella politica, non di dividerci…”.

A dire i vero non si sa neanche chi sarebbe lo/la sfidante di Bettollini e se i candidati sarebbero più di uno. Come abbiamo già scritto in precedenti articoli, sfidare un sindaco uscente, anche se in rotta col partito, sarebbe un gioco al massacro, un’impresa più da kamikaze che da cavalieri senza macchia e senza paura… La stessa Simona Cardaioli, nel caso fosse lei a doverci mettere la faccia, dovrebbe scalare una montagna.

Ma molto – forse tutto –  dipenderà dalla linea sulle alleanze. Se passa la linea Cardaioli, Bettollini neanche si siederà al tavolo e non parteciperà alle primarie, per poi trovarsi, in caso di vittoria in lista insieme a chi lo ha infamato per 5 anni. Questo è il primo nodo da sciogliere, in casa Pd.

Un Pd che però potrebbe aver fatto i conti senza l’oste. Nel senso che anche le altre forze politiche potrebbero tirarsi indietro se ci fosse ancora Bettollini in campo. Esponenti del Comitato Aria hanno già lanciato l’idea di “una lista civica, ma civica davvero”, quindi con chi intende confrontarsi la segretaria Pd Cardaioli, con chi già pensa e guarda ad altri scenari? Tra i 5 Stelle una parte consistente del movimento già aveva mal digerito il governo insieme al Pd e oggi non fa salti di gioia per il Governo Draghi…

Per il Pd chiusino dimostrarsi sovieticamente fedele alla linea, cercando di riproporre a livello locale un semplice copia e incolla dell’alleanza nazionale, gettando alle ortiche l’esperienza amministrativa maturata negli ultimi 6 anni, potrebbe essere una mossa tutt’altro che redditizia. Diciamo pure poco furba, perché spianerebbe la strada alla rottura definitiva con Bettollini (che una parte auspica), ma anche ad una sua lista alternativa. E con Bettollini in campo, per il Pd sarebbe dura rivincere le elezioni. Con un Pd spaccato in due e schierato contro il “suo” sindaco uscente, sarebbe più facile vincere per chiunque altro si presentasse come il terzo che tra due litiganti gode…

Non si sa se l’assemblea convocata per questa sera sarà decisiva oppure no, o se ce ne vorranno altre. Non sappiamo se il partito proverà a trovare una “soluzione politica condivisa” o se prevarrà la linea dello scontro e del “redde rationem” tra la segretaria e i supporters del sindaco. La base elettorale del Pd osserva incredula e amareggiata, E aspetta l’esito della disfida. Così, percossa e attonita la terra al nunzio sta…

m.l.

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