CHIUSI, SIMONA CARDAIOLI ATTACCA PRIMAPAGINA. IL PD HA UN PROBLEMA SERIO: UNA SEGRETARIA INADEGUATA

giovedì 11th, febbraio 2021 / 15:38
CHIUSI, SIMONA CARDAIOLI ATTACCA PRIMAPAGINA. IL PD HA UN PROBLEMA SERIO: UNA SEGRETARIA INADEGUATA
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CHIUSI – Che il Pd a Chiusi fosse messo male era già abbastanza evidente. Che non sappia più che pesci pigliare altrettanto evidente, tanto che martedì scorso la segretaria ha messo sul tavolo una rosa di nomi, per sostituire Bettollini, che sono per metà i sui fedeli “scudieri” e per metà esponenti di un partito che non c’è più da una quindicina d’anni. Ma questo è un dettaglio. Il problema più grosso è un altro. Ed è che quando il segretario di un partito attacca frontalmente la stampa e la accusa di fare “tentativi di disinformazione” o di “ricostruzioni strumentali”, vuol dire che è alla frutta sia il partito che quel segretario. In questo caso una segretaria. Nome e cognome: Simona Cardaioli, una brava persona, ma assolutamente inadeguata, politicamente parlando, a gestire un partito in una fase delicata come quella che porta alle elezioni comunali.

La segretaria del Pd chiusino dimostra ignoranza profonda del ruolo che la Costituzione assegna alla stampa e agli organi di informazione. Se accusa chi fa il suo mestiere di farlo in modo parziale e strumentale diffonde fake news gratuite e, quelle sì, strumentali. La segretaria di un partito che si definisce di centro sinistra dovrebbe sapere che esiste anche una informazione non “embedded” che non pubblica solo le veline che riceve, o le interviste pilotate. Accusare un giornalista (chiunque egli sia) di fare male il proprio lavoro è uno scivolone grave, non solo una uscita irriguardosa. E’ un errore politico marchiano. Lo faceva sempre berlusconi, che vedeva comunisti in tutte le redazioni che gli facevano le bucce. Cardaioli, con un articolo su centritalianews, l’accusa la rivolge al sottoscritto e a primapagina. Ma ha sbagliato indirizzo. E forse partito.

L’articolo di ieri sull’assembea on line del Pd, pubblicato su queste colonne, infatti non riporta alcuna verità parziale. Tutto ciò che vi è scritto è avvenuto: la presentazione di una rosa di nomi e di indicazioni sulle alleanze da parte della segretaria, la presentazione di un documento politico firmato da 13 componenti l’assemblea, la discussione, e l’adesione a quel documento da parte di altri 4 componenti. Son veri i 6 nomi della rosa presentata da Cardaioli ed è vero che il documento firmato da 13 dirigenti e alla fine fatto proprio da 17 su 30 dirigenti  chiedeva la conferma della attuale alleanza e anche la ricandidatura di Bettollini. Il resto sono considerazioni giornalistiche, che possono essere condivisibili o meno, ma non non possono essere etichettate come verità parziali. Se a qualcuno non piace Primapagina, può leggere Topolino o la Gazzetta dello Sport o Centritalia news. Ma non può lanciare accuse e infangare il lavoro altrui. Tra l’altro che le cose scritte nell’articolo sono state, come sempre, verificate e confermate da più d’uno dei partecipanti (se vuole, la segretaria Cardaioli può chiedere a chi c’era e informarsi su quanti sono stati contattati).

A questo punto  il problema per il Pd di Chiusi non è Bettollini sì o Bettollini no. E’ Simona Cardaioli. Ed è un problema serio. Il problema è una segretaria rancorosa e non adeguata al ruolo e al compito, una segretaria in totale confusione politica e assente su tutta la linea. Martedì ha proposto all’assemblea pieni poteri per aprire un confronto con il Comitato Aria e con le opposizioni. Ieri sera già alcuni esponenti di spicco del Comitato Aria si sono sfilati, parlando apertamente di “necessità di una lista civica, ma civica davvero”, in funzione anti Pd. Tra questi anche un iscritto al Pd di Chiusi Scalo con tessera valida (non come quella di Bettollini e altri). Chissà se qualcuno glielo ha fatto notare che il capolavoro politico che aveva in mente è naufragato prima di cominciare. Non certo per colpa della stampa. Adombrare l’ipotesi primarie (tra Bettollini e chi?) appare solo come il tentativo patetico di salvarsi in calcio d’angolo.

La segretaria Cardaioli ha dichiarato guerra a Bettollini e in 8 mesi non ha cavato un ragno dal buco quanto a ipotesi alternative. Ora dichiara guerra pure alla stampa libera. Non ha sbagliato solo indirizzo e partito, ha sbagliato anche Paese e epoca. Non siamo in Bulgaria e non siamo ai tempi della Cortina di Ferro. Breznev non se lo ricorda più nessuno. Solo lei sembra averne una struggente nostalgia.

Ha da cadere anche a Chiusi il muro di Berlino. E prima succede e meglio è. Chiusi ha altro a cui pensare. E anche noi, francamente…

Marco Lorenzoni

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