CHIUSI, IL PD RIBALTA SE’ STESSO. L’UNIONE COMUNALE METTE IN MINORANZA LA SEGRETARIA E CHIEDE LA CANDIDATURA DI BETTOLLINI

mercoledì 10th, febbraio 2021 / 19:18
CHIUSI, IL PD RIBALTA SE’ STESSO. L’UNIONE COMUNALE METTE IN MINORANZA LA SEGRETARIA E CHIEDE LA CANDIDATURA DI BETTOLLINI
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CHIUSI –  In una città blindata e in fila per fare il tampone, con i riflettori di tutte le Tv nazionali addosso, con politici, amministratori regionali, virologi e giornalisti che parlano del “modello-Chiusi”, il Pd locale ha trovato finalmente il tempo per tenere l’assemblea dell’Unione Comunale, sia pure in versione on line, per discutere di alleanze e candidature in vista delle elezioni comunali. E’ successo ieri sera, al termine della seconda giornata dello screening di massa, con più d’uno dei componenti l’assemblea che si è collegato dopo aver smesso la tuta da volontario dell’operazione Territori Sicuri, giusto il tempo di una doccia e di un panino…

E Chiusi  è un paese strano. Ti riserva sempre delle sorprese.  I turisti rimangono esterrefatti se ci capitano per caso. Quasi abbagliati da cose che non si aspettavano di trovare. Ma anche i militanti del Pd non si fanno mancare niente.

Una quindicina di giorni fa il referente della Federazione senese, Alessio Pianigiani comunicò al sindaco che il partito, nella consultazione degli iscritti, si era espresso per il 52% contro la sua ricandidatura. Ieri sera, nell’assemblea on line dell’Unione comunale è andata diversamente, praticamente al contrario.

La segretaria Simona Cardaioli si è presentata chiedendo all’assemblea i pieni poteri per parlare di alleanze e trattare con le altre forze politiche e in particolare con il Comitato Aria, i Podemos e i 5 Stelle secondo quella che è ormai la linea nazionale del Partito e ponendo sul tavolo una rosa di nomi per la candidatura a sindaco. Tra questi nomi due assessori in carica (Micheletti e Marchini), un assessore appena uscito (Lanari), un ex vicesindaco (Sonnini), più due esponenti della vecchia guardia: Claudio Del Re e Paolo Giglioni. Nella rosa non figuravano il sindaco uscente Bettollini, ormai dato per giubilato, l’ex sindaco Ciarini, di cui pure si era ventilato il ritorno in campo, né il capogruppo Agostinelli, giubilato pure lui…

Si potrebbe discutere a lungo sui nomi indicati e sul fatto che almeno in alcuni casi sarebbe come se il Pd giubilasse Zagor e candidasse Chico o Sancho Panza al posto di Don Chisciotte… Al massimo Kit Carson per Tex Willer, Eva Kant per Diabolik… Che senso avrebbe per il partito di maggioranza candidare un assessore uscente e non il sindaco uscente? La famosa discontinuità nella continuità o viceversa? Oppure la riprova che il problema è di incompatibilità personale, più che politico? Il giudizio sulle persone non c’entra, il nodo è nei ruoli ricoperti fin qui…

Ma questi sono dettagli.

Il bello è che l’assemblea ha bocciato in pieno la linea della segretaria Cardaioli e ha chiesto a maggioranza la ricandidatura di Bettollini: 17 componenti l’assemblea su 30 si sono espressi in tal senso. La componente bettolliniana ha presentato un documento contro l’alleanza con le attuali forze di opposizione e per la ricandidatura del sindaco uscente. Documento con 13 firme. Quindi una minoranza. Che però in corso di discussione è diventata maggioranza assoluta, guadagnando altre 4 adesioni.

La differenza con la consultazione del 23 gennaio è sostanziale. Ed è la differenza che passa tra un sondaggio e le elezioni vere. Quella del 23 gennaio è stata infatti un “sondaggio” promosso dalla segreteria pere tastare il polso alla base, quella di ieri sera era l’assemblea dell’organo ufficiale del partito deputato a discutere e a decidere. Anche ai tempi del vecchio Pci, quando il partito era una cosa seria, si facevano ricognizioni e sondaggi, ma poi era sempre l’organo direttivo a decidere. I partiti non sono bocciofile o combriccole di amici.

L’assemblea on line di ieri sera cambia totalmente lo scenario. L’organo dirigente del Pd di Chiusi ha messo in minoranza la segretaria Cardaioli e chi l’ha sostenuta in questa avventura che ha spaccato il partito e ha aperto una guerra fratricida, che ha fatto morti, feriti, dispersi e macerie,  peraltro in un momento delicatissimo. Il Pd, con il suo massimo organismo locale, unico deputato a decidere, si è espresso a favore della riconferma come candidato alle prossime comunali del sindaco Bettollini e ha posto dei paletti anche sul discorso delle alleanze. Al di là di quello che avverrà a livello nazionale. E ha bruciato in un colpo solo i 6 nomi della rosa proposta da Simona Cardaioli.

Pare che tra i 17 dirigenti che hanno sostenuto il documenti a favore di Bettollini ci siano anche alcuni componenti della segreteria stessa, il che mette la segretaria Cardaioli, ancora più in mora…

Che succederà adesso?

Non si sa. Bettollini non ha partecipato (perché considerato non iscritto) e non è detto che abbia voglia di rientrare nel partito e riprenderne la leadership . Il partito però gliel’ha riconosciuta, la leadership. E nell’organo dirigente la sua area è in maggioranza. Se riprende la tessera adesso può sentirsi supportato e non solo sopportato. Adesso sa che il partito, nel suo corpo dirigente, è alla sua parte. E in democrazia (in un partito che si chiama democratico, a maggior ragione) i numeri sono sostanza e non possono essere ignorati.

Paradossalmente adesso è la segretaria Cardaioli, se proprio non ne vuol sapere di Bettollini, a dover prendere in considerazione l’ipotesi di una lista alternativa. Non ha molte altre chances: o accettare l’esito della conta e smussare gli angoli, cercando una via d’uscita onorevole, magari ripartendo dalla candidatura Bettollini e da un rafforzamento politico della squadra, o dimettersi, ammettendo la sconfitta. Vie di mezzo non ce ne sono. Neanche nella politica ballerina, malata e ai minimi termini di questi tempi.

Se il Pd chiusino facesse finta che ieri sera non è successo niente e pensasse che si potranno fare altre riunioni in cui ribaltare ancora una volta il risultato farebbe un pessimo servizio alla comunità, ma anche a sé stesso, diventerebbe una barzelletta. Non solo una bocciofila (con tutto il rispetto per le bocciofile).  Solo che nella situazione di Chiusi, c’è poco da ridere… E c’è anche poco tempo da perdere, perché le elezioni sono vicine.

Qualcuno ipotizza un possibile rinvio delle elezioni amministrative, ma ieri Zingaretti, segretario nazionale del Pd, ha parlato di voto a primavera e di un Pd che vuole ed è convinto di vincerle. Ecco, per Chiusi, comune a guida Pd,  sarebbe sconveniente essere un modello per la guerra al covid e poi il modello di come si fa a perdere le elezioni…

m.l.

 

 

 

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