FOLLIE GOVERNATIVE: UN CIMITERO DI SCORIE NUCLEARI TRA PIENZA E TREQUANDA. I SINDACI INSORGONO
CHIUSI – La notizia è di quelle che fanno sobbalzare sulla sedia. L’ha data oggi il Tgr della Toscana. Ma anche molti altri giornali e siti on line.
E’ arrivato il via libera, con il nulla osta del ministero dello Sviluppo e del ministero dell’Ambiente, alla Sogin per la pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi), del progetto preliminare e dei documenti correlati per la costruzione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi che permetterà di conservare in via definitiva i rifiuti radioattivi italiani di bassa e media attività. La Sogin è la società statale responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi. I luoghi “idonei” individuati in Italia sarebbero 67, ubicati in 7 regioni: Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia. In Toscana le due aree individuate sarebbero una nel comune di Campagnatico,nella Maremma grossetana e una tra i comuni di Pienza e Trequanda, in provincia di Siena.
Non sappiamo chi sono i componenti di questa Sogin, ma di sicuro devono essere degli scienziati da premio Nobel. Perché per scegliere in tutta la Toscana, tra aree industriali e miniere dismesse, proprio Campagnatico (borgo citato da Dante nella Divina Commedia) e il cuore della provincia di Siena, ovvero il territorio tra Pienza (patrimonio Unesco, come tutta la Valdorcia) e Trequanda, terra di olio e tartufi pregiatissimi, è una scelta che davvero fa pensare a menti che ad Harvard se le sognano. Nel Viterbese ad esempio sono stati individuati Tarquinia, Tuscania, Canino, Montalto di Castro, Vignanello e Gallese… Anche in questo caso paesi turistici e centri storici di pregio.
Con il via libera alla Carta, “parte la fase di consultazione dei documenti per la durata di due mesi, all’esito della quale si terrà, nell’arco dei quattro mesi successivi il seminario nazionale”. Sarà questo “l’avvio del dibattito pubblico vero e proprio – spiega il ministero dell’Ambiente – che vedrà la partecipazione di enti locali, associazioni di categoria, sindacati, università ed enti di ricerca, durante il quale saranno approfonditi tutti gli aspetti, inclusi i possibili benefici economici e di sviluppo territoriale connessi alla realizzazione delle opere”. E anche su quali menti siedano al governo, viene qualche dubbio.
La questione è complessa, ma le scelte sembrano dettate da criteri del tutto fuori da ogni logica.
Il deposito nazionale di scorie con un Parco tecnologico, una volta individuata l’area verrà costruito in un’area di circa 150 ettari, di cui 110 dedicati al deposito e 40 al Parco, come spiega il ministero dell’Ambiente. Il deposito avrà “una struttura a matrioska”; all’interno ci saranno “90 costruzioni in calcestruzzo armato, dette celle”, in cui “verranno collocati grandi contenitori in calcestruzzo speciale, i moduli, che racchiuderanno a loro volta i contenitori metallici con all’interno i rifiuti radioattivi già condizionati”. In totale saranno “circa 78mila metri cubi di rifiuti a bassa e media attività” a essere ospitati. L’investimento complessivo è di circa 900 milioni di euro e si stima che genererà oltre 4.000 posti di lavoro l’anno per 4 anni di cantiere, diretti (2.000 fra interni ed esterni), indiretti (1.200) e indotti (1.000).
Da sei anni si attendeva la lista delle possibili zone in cui l’Italia dovrà costruire il Deposito.
Non appena la notizia si è diffusa, in provincia di Siena e di Grosseto le amministrazioni locali sono insorte.
“E’ qualcosa che non sta né in cielo né in terra”, dice il presidente della provincia di Siena e sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli, che così continua: “E ‘incompatibile con il nostro patrimonio Unesco della Valdorcia (zona in cui si trovano Montalcino e Pienza ndr.), è incompatibile con il patrimonio di Trequanda e di Pienza. Nel momento in cui, per mettere una rete su un muretto dobbiamo chiedere il parere a 25 organismi, qui in un notte si pensa di fare una ‘baggianata’ del genere. Non ci siamo, mi fa paura solo il fatto che qualcuno abbia potuto pensarla, i nostri territori sono ampiamente tutelati “. Franceschelli poi si rivolge anche alla Sovraintendenza alle belle arti di Siena ed il Mibact: “esistono solo nel momento in cui noi dobbiamo abbattere una barriera architettonica? Ci rendiamo conto che qui si parla di un sito di stoccaggio di scorie nucleari?”. La provincia e i comuni della zona intendono già muoversi: “Faremo un atto da portare in tutti i consigli comunali, dove intendiamo affermare i motivi per cui questa è una decisione inammissibile.
Proposta irricevibile anche per il sindaco di Trequanda Roberto Machetti che sottolinea come tale proposta sia in contraddizione con le scelte che hanno finora privilegiato l’essenza rurale e storica del paesaggio, l’olio e i prodotti di una agricoltura di qualità e di eccellenza”, ma si domanda anche se questa storia si rivelerà una “bomba d’acqua” che poi si trasforma in una cavolata, oppure “se ci chiederanno di fare questa cosa e se noi avremmo la possibilità di scegliere”. Machetti vede analogie con la vicenda del carbonizzatore Acea a Chiusi: “Bisogna capire quali sono le opportunità e le necessità oggettive, questa situazione ricorda il vecchio discorso del carbonizzatore a Chiusi: nessuno lo vuole nel suo territorio, ma se in Italia non facciamo certe strutture non abbiamo certi servizi”.
Contrarissima la capogruppo Pd al comune di Pienza, Stefania Lio: “Come può Pienza soddisfare i criteri di Ispra e i requisiti delle linee guida della Iaea (International Atomic Energy Agency)? Tutto ciò appare in evidente contraddizione con quanto perseguito negli anni dall’Amministrazione Comunale per ciò che riguarda la tutela e la conservazione del nostro patrimonio storico, artistico e naturalistico e con i valori e gli ideali dell’intera comunità. Partono da oggi i sessanta giorni di consultazione pubblica con Regioni ed enti locali finalizzata a presentare osservazioni a Sogin. Confidiamo che in questo arco di tempo si facciano i dovuti approfondimenti per chiarire i termini di una questione che appare oggi tutt’altro che definita e ci auguriamo che sul tema si possano trovare compattezza e comunità di intenti”.
Questa volta il Pd è stato più tempestivo dei comitati ambientalisti. Scrive il segretario provinciale senese Andrea Valenti: “Hanno ragione da vendere il sindaco di Trequanda Roberto Machetti , la capogruppo della lista Uniti si Può di Pienza Stefania Lio e il presidente della Provincia di Siena Silvio Franceschelli , che hanno subito espresso il loro sconcerto e la loro perplessità rispetto alla notizia trapelata oggi. A quanto si apprende dai giornali Sogin, società di Stato incaricata del decommissioning degli impianti nucleari, nell’individuare l’elenco dei luoghi potenzialmente idonei ad ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani, include anche due aree della Regione Toscana, una delle quali al confine tra i comuni di Pienza e di Trequanda. Stiamo parlando di un’area che ha due riconoscimenti Unesco (Parco della Val d’Orcia e centro storico di Pienza), con una vocazione nazionale e internazionale all’ agricoltura e all’artigianato di eccellenza, al turismo, alla cultura, all’elevata qualità della vita. Le aree interne hanno bisogno di valorizzazione e rilancio, di sostegni strutturali e di promozione integrata. Di certo non hanno bisogno di questo. Non è nimby, è buon senso. Siamo certi che le istituzioni si opporranno in ogni sede deputata a questo piano che ci lascia tra l’attonito e lo sconcertato. Di certo anche noi, come Partito Democratico, faremo la nostra parte”.
No secco anche da parte del consigliere regionale Italia Viva Stefano Scaramelli che parla di “follia pura” e di “crimine ambientale contro il nostro territorio” e scrive che “bisogna fermare tutto!”
Il sindaco di Chiusi Bettolini, ancora scottato dalla vicenda Acea, si allinea ai suoi colleghi più direttamente coinvolti , prima fa una battuta (“Strano, stavolta Chiusi non c’è”) poi ribadisce un argomento che ai tempi dello scontro sul carbonizzatore mise più volte sul tavolo, e cioè un Piano regolatore regionale degli impianti e dei siti per il trattamento di rifiuti, fanghi, scorie perché “anche se in questo caso la proposta viene da una commissione governativa nazionale, un Piano regionale aiuterebbe a fare meno cazzate e a fissare dei paletti più precisi”.
La scelta di Pienza e Trequanda (e anche di Campagnatico che non è lontana da Montalcino e dalla Valdorcia patrimonio Unesco) per farci un deposito di scorie nucleari, ricorda un po’ la discussione che tenne banco per anni su una mega discarica provinciale che qualcuno aveva previsto in mezzo ai vigneti del Brunello. E vale la pena ricordare che non molti anni fa, sempre sulla questione dello stoccaggio delle scorie nucleari si parlò delle miniere dismesse dell’Amiata. Quelle però erano illazioni. Adesso la proposta della Sogin è scritta nero su bianco ed è avallata dal Governo che aprirà una consultazione. Su che basi abbiano individuato Pienza e Trequanda lo dovranno spiegare.
Buffo vero? Il Bue che da del cornuto all’Asino! Il governo M5S – PD tira dritto sulla questione stoccaggio scorie nucleari ed individua, tra gli altri, i comuni di Campagnatico, Pienza e Trequanda. E’ sempre simpaticissimo vedere come ci si affanni ad inveire contro il proprio partito, difatti gli appartenenti al PD o M5S (all’opposizione o al governo dei comuni citati, secondo i casi), si scagliano contro il proprio credo, minacciando azioni eclatanti, non si piegheranno al volere…. ma di chi? Non è lo stesso partito che loro stessi hanno creato, condividendone ogni passaggio, giurando eterna fedeltà al tipo di società messo in piedi? Oggi, però, tutti all’attacco, come se fosse il nemico di sempre, è difficile da credere, come è difficile da credere che nessuno sapesse nulla sul progetto nucleare, come sulla centrale Geotermica dell’Amiata…..Altro aspetto curioso è la contrarietà alla costruzione ad impianti di stoccaggio di scorie nucleari, inceneritori, carbonizzatori, centrali geotermiche etc. etc. in zone ritenute dal punto di vista paesaggistico, storico e culturale, tanto belle ed affascinanti, come se, invece, in una periferia degradata dal sistema o in una località meno attrattiva si potessero costruire le peggior nefandezze. Pensiamo sia il caso di essere contrari alla costruzione di impianti di stoccaggio di scorie nucleari per le probabili pericolosissime conseguenze sanitarie in riferimento alla vita della popolazione e dei lavoratori, come le probabili ricadute sull’ambiente e sugli aspetti socio-economici in ogni dove, non solo nei luoghi più “belli”. Appartenere ad un partito, nel vero senso del termine, significa conoscerne ogni aspetto, ogni manovra, ogni decisione e condividerla, salvo il fatto di lasciare e terminare l’esperienza. ci chiediamo che partito siano questi, ove nessuno conosce nessuno, ove nessuno sa niente, ove ci si fa la guerra l’un con l’altro ma la cosa più triste è che accade tutto per finta, è tutta una facciata. Chi è il pazzo che si scaglia contro il proprio partito che è maggioranza regionale e nazionale (caso PD) che lui stesso a contribuito a rafforzare? Un martire….Il Partito Comunista farà la sua parte come sempre ha fatto, contro il sistema che uccide la società ed i diritti sociali
Contraria anche la Regione Toscana: “È contraddittorio – ha detto il presidente Giani – valorizzare scenari paesistici che come nel caso della Val d’Orcia diventano patrimoni mondiali dell’UNESCO e prevedere poi depositi di scorie di materiale radioattivo nucleare, pur frutto di lavorazioni medicali. Sono convinto che il Governo si ricrederá sull’utilità di scelta ipotizzata in aree dove la bellissima Trequanda ai confini della Val d’Orcia o l’affascinante Campagnatico immerso nei tratti più belli della Maremma costituiscono un valore ambientale unico al mondo”.
Sulla stessa linea l’assessore all’ambiente Monia Monni. “Comprendiamo la necessità di realizzare un deposito unico per i rifiuti radioattivi italiani, di bassa e media attività, scelta necessaria e trasparente che tende a trovare una risposta efficiente alla collocazione di rifiuti prodotti quotidianamente , anche in ambito medico, facendo emergere un problema lasciato nell’ombra per molto tempo. Tuttavia, in attesa di ulteriori comunicazioni ufficiali, affermiamo la nostra netta contrarietà alle possibili localizzazioni toscane, contrarietà che faremo valere in tutti i luoghi deputati e con tutti gli strumenti utili, a partire dalla consultazione pubblica prevista per individuare il sito più idoneo. Il nostro territorio vive di bellezza, di turismo e di agricoltura di pregio e, per valorizzarli ulteriormente, ha fatto la scelta di investire su un futuro fatto di ambiente, rinnovabili ed economia circolare. Ribadiamo dunque, e lo affermeremo in ogni luogo e con ogni strumento previsto e necessario, che ĺ’ipotesi di localizzazione in Toscana ci vede fermamente contrari poiché in contrasto con la nostra storia, la nostra vocazione e la nostra idea di futuro”.
X Il Partito Comunista Valdichiana. La teoria è sempre una gran cosa se non esistesse la pratica,anche perchè la storia su questo punto e sui punti presi in esame credo che ci possa dare una notevole lezione.Cosa intendo con questo ? Se guardiamo alla storia, in ogni partito-nessuno escluso-tanto ancor meno dei partiti comunisti nella storia del 900 e nel loro divenire hanno incontrato tutti,nessuno escluso le discrasie con loro stessi,e la maggior parte delle volte tali discrasie non sono state risolte(questo a proposito di quando si dice che il partito Comunista della Valdichiana. si comporterà secondo i propri schemi e le proprie idee, vorrei sapere nella pratica del caso preso in esame come dovrebbe comportarsi,visto che soprattutto la stessa teoria marxista e soprattutto il filone italiano espresso da Antonio Gramsci ci ha insegnato che occorra partire dalla realtà e quindi di considerare certamente in prospettiva il cambiamento di ciò che non ci aggrada ma che non si possa prescindere dalla realtà.La realtà infatti quale è? E’ quella dello sviluppo economico tracciato che ha avviluppato tutto il mondo e l’ha soggiogato a delle logiche per le quali la ripartizione della ricchezza sia prodotta in modo ineguale. Ma dal momento che siamo tutti dentro tale sistema vorrei capire in questo caso che si evoca come dovremmo e potremmo uscirne.Nessuno desidera avere in casa propria un prodotto inquinante forse per decenni e decenni in attesa di tecnologie valide per lo smaltimento dei rifiuti ma il problema è cosa si faccia adesso per scongiurare il danno.O no ? Oppure estremizzando il concetto di sviluppo così come negativamente impostato e sostenuto si debba ritornare a riscaldarsi con la brace o illuminarsi con l’acetilene ? Se un apparato produce, il problema è quello di farlo produrre in maniera che non inquini ma mi sembra che da questo traguardo ne siamo lontani,abbastanza lontani. Voi dite rispetto a chi governa che sia molto singolare o risibile il fatto che si possa essere rivoluzionari in periferia e conservatori al centro,ma questa fin’ora è teoria, anche se da un punto di vista dell’osservazione e della critica è cosa vera,ma un partito-qualsiasi partito che si ponga il problema del benessere della gente con i fatti,ha dentro di sè delle discrasie concettuali ed una schiera di menti che la pensano diversamente le une dalle altre e l’omogeneità ideale non è mai esistita,nemmeno dentro le più strette osservazioni e decisioni. Certo questo non deve essere preso a elemento giusficatorio per attuare un comportamento deviazionistico, per questo ci pensa la destra quando dice di volere anch’essa la felicità e la liberazione dal bisogno delle persone ma nella effettiva applicazione della sua prassi persegue il motivo e la ragione del profitto perchè crede che quello sia il motore di tutto, poi se tale applicazione porta agli scontri ,alle guerre, al reprimere il diritto alla salute, quella è prassi che si possa aggiustare quando si verifica…così dicono loro…. Perchè in effetti questo realmente succede nei confronti del principio economico-sociale scaturito dalla destra in tutto il mondo ed in tutti i tempi. Ed allora vedete che il dire come è stato detto che il Partito Comunista farà la propria partesignifica tutto ma può anche significare nulla, perchè il problema deve essere risolto perorando criteri sociali certamente ma deve essere risolto al meglio cercando di mantenere livelli generali di consumo e di sviluppo che se venissero a mancare in una società come questa aprirebbero ancora di più la divaricazione fra ricchi e poveri.Certamente il modo di procedere alla risoluzione è un problema immenso ma necessariamente deve venir fuori dalle decisioni delle persone, ed il fatto che vi siano partiti che abbiano assunto posizioni dubbie o comunque non chiare sulla questione rappresenta un problema perchè la gente normale , il popolo,osserva, guarda e trae le proprie considerazioni, spesso anche attuando una distorsione delle motivazioni poichè dominato dal complesso mediatico,ma decisioni è indubbio che debbano essere prese.E se tali decisioni in un periodo storico come quello che viviamo vanno anche contro l’interesse della gente delle aree che sarebbero interessate, allora spiegatemi voi cosa dovrebbero fare i governi, visto che al punto in cui siamo se si staccasse la spina alla modalità di sviluppo ed alla fame di energia che tale sviluppo richiede,i cittadini stessi sarebbero i primi a scendere in strada ed a comportarsi sia con i fatti sia con le loro istanze non certamente in maniera progressista,ma andrebbero sicuramente a rinforzare il fronte di coloro che tale tipo di sviluppo hanno sostenuto e che ancor oggi hanno la faccia di sostenere.Teoricamente la responsabilità è quella di chi l’abbia sostenuto tale tipo di sviluppo, ma mi sembrerebbe di vedere che anche in tanti altri regimi economico-sociali dove i mezzi di produzione erano teoricamente per tutti, centrali atomiche che hanno prodotto quello che hanno prodotto(vedi Cernobyl ma anche altre in Occidente di cui abbiamo saputo sempre poco o nulla dalla ”libera stampa” messa a garanzia del sistema che a noi piace osannare come il migliore di tutti ).In definitiva, in ogni tipo di aggregazione politica vi sono e vi saranno sempre delle discrasie anche dentro gli stessi partiti che sembrano appartenere agli stessi filoni di idee.Fare un discorso comportamentale come viene fatto senza partire da quella che è la realtà materiale, credo che in definitiva possa essere anche controproducente verso le idee che si vogliono affermare.Questo la realtà ci insegna, e per fortuna credo anche che questo non voglia dire affatto porsi favorevolmente verso questo tipo di sviluppo ma essere intelligenti analisti affinchè le fondamentalità debbano nel tempo cambiare eliminando tutti quegli elementi di disturbo della tendenza che il capitalismo nella sua progressiva distruzione delle risorse cerca di affermare.Basterebbe talvolta immedesimarsi su questo e poter guardare il globo terrestre dallo spazio e pensare che quella palla che vediamo dalle immagini delle navicelle non è stata creata per il profitto di pochi e che l’impatto della devastazione che è stato prodotto negli ultimi due secoli dalla cosiddetta ”civiltà industriale” abbia ridotto il mondo allo stadio di come oggi si trova.Invertire la tendenza deve essere possibile perchè ne và della vita di tutti gli esseri viventi, animali,fauna e flora ancor prima della razza umana compresi.E questa non è fantasia perbenistica ma realtà.Capire come agisce il capitalismo nei confronti di tale problema e come ci faccia vedere oggi dove tutto parla dell’impegno di immani capitali per le riconversioni ecologiche quando nello stesso tempo tutto il sistema e tutti i meccanismi agiscono all’unisono per convincere la politica, industrie, maestranze in tutto il mondo ad andare teoricamente verso tale riconversione credo che tutto questo rappresenti una vera e propria fandonia veicolata dal complesso mediatico.La Greta Thumberg tanto osannata dal complesso mediatico e presentataci come la salvatrice del genere umano se veramente rappresentasse nelle sue istanze la contrarietà al sistema produttivo pensate davvero che tutti i media mondiali e l’industria mondiale avesse investito su di lei presentandocela come la salvazione? I principi che emana la ragazza sono giusti ma dietro quei principi si deve considerare che esiste la spinta all’utilizzo della riconversione seguendo le stesse logiche seguite prima e fino ad oggi,che è la possibilità di fare soldi perchè si usano quegli stessi mezzi in maniera diversa che sono quelli usati fino ad oggi(alias ”io lavoro in una certa direzione se ne ho l’utilità, diversamente non lavoro perchè la mia logica questa è e null’altro.Penso all’immediato e non m’interessa pèrogrammare.Programmo solo quello che mi resta utile e mi sarà utile Questo è il principio cardine di una economia basata quasi interamente sull’attività privata e che spessissimo riconverte ed assoggetta alle proprie logiche anche gli stessi interventi statali partoriti dall’economia keynesiana).Riconversione verde ed ecologica si, ma con quali energie se la ricchezza non viene ripartita in maniera decente in tutto il pianeta? Quindi vedete che non bisogna credere a quello che ci fanno vedere perchè quello che ci fanno vedere è parte della logica finale del sistema che è in vigore, ed il sistema che è in vigore è quello che ha bisogno della condivisione di tutte quelle masse che credono che alla fine il sistema sarà indotto a cambiare la sua finalità.Nella storia nessun sistema purtroppo l’ha fatto e mai lo farà deviando dai suoi scopi finali.Fin’ora potremmo affermare sicuramente che a questo dovranno pensare le sue vittime.Cioè tutti noi.Certamemte non lo faranno i beneficiati.Qualcuno diceva nel passato: ” Abbandonate le illusioni e prepariamoci alla lotta !”. Penso che sia vero, ma per farlo diventare vero occorre capire da dove veniamo e quali sono stati i nostri errori.Solo in tal modo e mantenendo il timone diritto avanzeremo un poco alla volta e stabilmente distinguendo quali siano le mascherature del sistema che ci porta nell’abisso e che non ha mai cambiato ma ha sempre illuso la gente sul concetto del benessere per tutti coadiuvato anche dal credo religioso così come espletato dagli organismi dal quale viene emanato e mantenuto perchè si sviluppi e prenda tutto il genere umano.Anche quello personalmente io lo considero una zavorra per come sia concepito e soprattutto espletato, perchè nella storia certi principi oltre che a riguardare l’individualità di ogni persona, dico che hanno sempre pesato a favore della validazione materiale dei sistemi dominanti.Ed allora il lavoro da fare è tanto !
Giusto per chiarire che si tratta di rifiuti a bassa radioattività per lo più prodotti dai ospedali e non scorie nucleari. Vorrei sottoporvi quanto segue Per chi ama informarsi. Deposito dei rifiuti radioattivi. Verita’, speculazioni e bugie
Erano ben 6 anni, con 4 governi che si sono succeduti, che dovevano pubblicare la CNAPI, la carta dei siti “potenzialmente” idonei a localizzare il deposito dei rifiuti radioattivi italiani. La Sogin, infatti, ha presentato questa carta nel 2014. Da allora, tutti i governi l’hanno tenuta nel cassetto. Finalmente un governo che ha trovato il coraggio di pubblicare la carta. Finora aveva prevalso la codardia e ,soprattutto, la sottovalutazione degli italiani. I politici temono il libero confronto sul deposito, hanno paura che gli italiani non siano in grado di giudicare, di capire di cosa si parla e di scegliere. Nella disinformazione, come sempre, si e’ distinto Salvini. Particolarmente sgradevole trattandosi di un ex vice-Premier. Salvini accusa il governo di aver pubblicato la mappa ” senza consultare Regioni e Comuni”. Bugia farlocca. La carta (che non individua siti specifici ma si limita a indicare aree e vasti territori -circa 67- che non presentano controindicazioni ad una eventuale localizzazione) serve, appunto, ad aprire la consultazione e il dibattito pubblico. Solo dopo un lunghissimo ( per me troppo lungo) iter di consultazione verra’ scelto un luogo specifico. La legge istitutiva del deposito auspica una competizione aperta tra territori: i vantaggi e gli incentivi ad avere il Deposito sono molti e consistenti. In Europa, e dappertutto nel mondo, la scelta del Deposito e’ frutto di una vera gara tra territori per accaparrarselo. I governi italiani, per 6 anni, hanno dunque evitato di aprire questa competizione. Una vergogna. Di che cosa parliamo?
– il Deposito e’ una grande opera e infrastruttura. Gia’ finanziata. La paghiamo con una quota degli oneri speciali sulle nostre bollette elettriche. Con i fondi del Rf possiamo alleggerire tale onere.
– Generera’ un’occupazione di circa 20000 persone ( 5000 all’anno per 4 anni nella fase costruttiva) e di 700 a regime per la gestione. Inoltre, nell’area del deposito, sara’ localizzato un parco tecnologico. Con ricadute economiche e di lavoro aggiuntive
– e’ un’opera obbligata. Siamo gia’ in procedura di infrazione comunitaria per un ritardo ormai clamoroso dell’Italia: ogni paese europeo, per Direttiva della UE, deve essere dotato di un deposito dei rifiuti nucleari. Ve ne sono 30 in Europa. Nessun incidente, criticita’ o problema si e’ mai registrato in essi. Noi siamo gli unici a non avere un deposito nazionale. L’Europa non lo tollera piu’.
– e’ un’infrastruttura urgente e indispensabile. Per la sicurezza, innanzitutto. Attualmente i rifiuti radioattivi italiani ( decine di migliaia di metri cubi) sono dispersi in oltre 100 siti in Italia, stipati in modo precario, poco controllato e insicuro. La discarica e’ quella che abbiamo oggi: con i rifiuti radioattivi buttati dappertutto. Col deposito avremmo un luogo di stoccaggio sicuro e controllato.
– il deposito consentirà la sistemazione di circa 78 mila metri cubi di rifiuti a bassa attività e lo stoccaggio temporaneo di circa 17 mila metri cubi di rifiuti a media e alta attività. Dove dovremmo, secondo Salvini, mettere questi rifiuti?
– Tutti gli ambientalisti seri sostengono la necessita’ del Deposito nucleare. Dei circa 95 mila metri cubi di rifiuti radioattivi italiani che saranno conferiti al Deposito, solo il 60% deriverà dallo smantellamento degli impianti nucleari, mentre il restante 40% verra’ dalle attività di medicina nucleare, industriali e di ricerca. Non e’ vero, dunque, che il Deposito serve solo per inrifiuti prodotti dalle ex centrali nucleari. Quasi il 50% dei rifiuti radioattivi e’ prodotto, normalmente, da altre attivita’. In primis ospedali e attivita’ sanitarie, di diagnostica e cura.
– nel deposito, finalmente, il rifiuto radioattivo ( dopo essere stato catterizzato, isolato e trattato) verra’ immoblizzato e stoccato: quelli a basa attivita’, dentro ben 5 barriere di difesa impermeabili per almeno 300 anni; quelli ad alta attivita’ ( una quantita’ assai minore) saranno stoccati in sicurezza e verranno, alla fine, localizzati in profondita’ geologiche impermeabili. Si lavora ad un accordo europeo sul deposito finale di profondita’.
Con quanto sopra non giustifico la scelta della nostra zona anzi la disapprovo in pieno ma se si vuole informare le persone sarebbe opportuno raccontare le cose partendo dalla genesi perché se no tanto vale dire PIOVE GOVERNO LADRO.
in questo caso, se preferisce, si può anche dire piove governi ladri
Le rispondo in maniera semplice ed esaustiva, come facemmo all’epoca della battaglia sul carbonizzatore, noi eravamo contrari ma mi pare che siamo stati gli unici a proporre un alternativa al carbonizzatore, perchè come dice giustamente le soluzioni nella pratica vanno trovate, e noi la trovammo senza essere al governo e cioè un piccolo impianto di digestione anaerobica (uno per ogni comune o un impianto poco più grande per più comuni, costruito al di fuori dei centri abitati, in zona idonea, disabitata e con tutti i crismi per impianti del genere e totalmente pubblico. Per quanto riguarda il deposito di scorie nucleari, si potrebbero usare tutti quei siti presenti in Italia che hanno conservato per anni gli ordigni nucleari, ve ne sono molti, tipo per esempio in Friuli, Lazio, Abruzzo; andrebbero sicuramente messi ancor più in sicurezza e resi idonei per lo stoccaggio. Non ci vedo nulla di male, sicuramente se non avessimo fatto le centrali nucleari, sarebbe stato meglio ma possiamo sempre correggere il tiro, le scorie certamente vanno conservate al meglio e gestite sotto totale controllo pubblico, non possiamo fare altrimenti ma da qui a costruire dei nuovi impianti inutili quando abbiamo già il necessario mi pare eccessivo. Non vanno costruiti in nessuna parte d’Italia!
Ma cosa avevo detto qualche giorno fa ?
Mentre si discute della Rava e della Fava, qualcuno prenderà e, ci imporrà molto democraticamente,il suo dictat !
Ma noi continuiamo a parlare e fare le prime donne !
Aggiungo anche un altro particolare che tanti si dimenticano: la possibile costruzione della mega centrale geotermica di Sorgenia in Amiata con tutti i rischi annessi e connessi per la presenza del mercurio nel terreno e l’inquinamento scaturito dalle emissioni delle centrali già presenti e di quella futura più grande di tutte le altri messe assieme e che facciamo? Accanto ci mettiamo un bel deposito di scorie nucleari….Perfetto!
COMUNICATO STAMPA FEDERAZIONE PROVINCIALE SIENA PARTITO COMUNISTA:
NO ALLA PATTUMIERA NUCLEARE!
SOGIN ci riprova, questa volta con il beneplacito del Ministero dello Sviluppo Economico e quello all’AMBIENTE. La società statale che si occupa della dismissione degli impianti e dei rifiuti nucleari presenti nel nostro Paese ha presentato la Carta nazionale dei siti potenzialmente idonei ad essere individuati come deposito delle scorie nucleari di media intensità. Ci avevano già provato nel 2003 quando avevano individuato prima Scansano Jonico in Basilicata e poi le miniere del Sulcis in Sardegna, le lotte delle popolazioni locali avevano impedito questo scempio.
Oggi vengono individuati 67 siti potenziali suddivisi tra PIEMONTE, TOSCANA, LAZIO, BASILICATA, PUGLIA, SICILIA e SARDEGNA, aree in parte già colpite dall’inquinamento come il basso alessandrino o altre ad alta vocazione agricola, come la Val d’Orcia, la Maremma, la Tuscia o la Marmilla, il Sarcidano in Sardegna o l’area tra Basilicata e Puglia. Tutto ciò senza alcun coinvolgimento dei lavoratori e dei cittadini. Facciamo anche presente che sempre tra la Val d’Orcia e l’Amiata Senese è in progetto la costruzione della mega centrale geotermica della società Sorgenia (senza contare le altre già presenti in numero considerevoli) con tutte le annesse problematiche derivanti dal fatto della massiccia presenza di Mercurio nel sottosuolo Amiatino e dalle sostanze tossiche che le centrali emettono:
Anidride Carbonica (CO2) 517.287 tonnellate
Metano (CH4) 12.282 tonnellate
Ammoniaca (NH3) 563 tonnellate
Acido Solfidrico (H2S) 314 tonnellate
Mercurio (Hg): 154 kg
Arsenico (As) 68,3 kg ,
quindi da anni il territorio è sottoposto ad inquinamento del terreno, dell’aria, delle falde acquifere e quasi certamente delle falde acquifere termali, aggiungendo che il bacino idrografico dell’Amiata rifornisce di acqua quasi tutta la Toscana con incalcolabili conseguenza per la vita dei cittadini e dei lavoratori. Per quanto riguarda Campagnatico il sito individuato è vicino all’alveo dell’Ombrone, con i gravi rischi di natura idrogeologica che ciò comporta. Peraltro, si tratta di un’area soggetta a subsidenza, frane, smottamenti e fenomeni di precarietà ed instabilità dal punto di vista geologico. Altro neo il progetto di ripristino delle cave di Pietratonda utilizzando i gessi rossi, anche in questo caso gravi sarebbero le ricadute dal punto di vista dell’inquinamento sull’ambiente. Quindi, oltre alla nostra contrarietà in relazione alla costruzione d’impianti di stoccaggio di scorie nucleari, visto che sarebbe possibili ospitare tali residui negli impianti già esistenti sul territorio nazionale (basterebbe un adeguata ristrutturazione), ove per esempio sono state presenti le armi nucleari, individuare un deposito di scorie nucleari tra Trequanda e Pienza e cioè nelle immediate vicinanze delle centrali geotermiche Amiatine già presenti e con un’altra più grande di tutte le altri in progetto o per quanto riguarda Campagnatico con le annesse problematiche idriche, geologiche ed inquinanti è da ritenersi, a nostro parere, un gesto sconsiderato.
Come Partito Comunista rigettiamo questo ennesimo gesto di arroganza della Sogin, avallato dal GOVERNO PD/ M5 Stelle, siamo a fianco delle popolazioni delle aree individuate come deposito scorie nucleari e siamo pronti a lottare al loro fianco contro chi vuole distruggere il futuro di intere comunità. Riteniamo anche che le alzate di scudi dei Sindaci PD/M5S (o all’opposizione secondo i casi), siano solamente fuffa. Pensiamo, infatti che appartenere ad un partito, nel vero senso del termine, significa conoscerne ogni aspetto, ogni manovra, ogni decisione e condividerla, salvo il fatto di lasciare e terminare l’esperienza. Ci chiediamo che partiti siano questi, ove in casi del genere, nessuno conosce nessuno, ove nessuno sa niente, ove ci si fa la guerra l’un con l’altro ma la cosa più triste è che accade tutto per finta, è tutta una facciata. Chi è il pazzo che si scaglia contro il proprio partito che è maggioranza regionale e nazionale (caso PD) che lui stesso a contribuito a rafforzare? Un martire….La Federazione Toscana del Partito Comunista e le Federazioni Provinciali dei territori inclusi nel progetto sono presenti e difenderanno in ogni sede il diritto universale alla vita!