Più nel dettaglio la proposta propone un prelievo dello 0,2% su basi imponibili comprese tra 500mila e un milione di euro. L’aliquota sale allo 0,5% per patrimoni compresi tra 1 e 5 milioni di euro. Secondo le prime simulazioni, considerando i prelievi cancellati dall’emendamento, il nuovo regime fiscale inizierebbe ad avere un impatto significativo sopra i 10 milioni di euro. Tra i 5 e i 50 milioni l’aliquota sale infatti all’1% e raddoppia oltre i 50 milioni. Per i grandissimi patrimoni, sopra al miliardo di euro, è previsto un prelievo straordinario, limitato al solo 2021, del 3%, fondi che verrebbero destinati alla lotta alla pandemia e a rafforzare gli aiuti ai cittadini più in difficoltà.L’emendamento chiede anche l’introduzione di una dichiarazione patrimoniale, con sanzioni amministrative pecuniarie proporzionali agli importi non dichiarati”.
Non sembra di essere di fronte ad una proposta draconiana che “uccide il ceto medio” come hanno scritto alcuni giornali di destra. Né ad un prelievo forzoso sui conti correnti come fece il Governo Amato nel 1992. A noi sembra una proposta di semplice buon senso, di equità, in in momento drammatico per la tenuta sociale ed economica del Paese.
Non sarebbe nemmeno una patrimoniale vera e propria. Ma una patrimoniale timida, minima, che farebbe pagare appena un po’ di più solamente il 10% più ricco degli italiani, mentre avvantaggerebbe il restante 90% della popolazione.
I ricchi e ricchissimi verrebbero lievemente tassati, ma i ceti popolari e i ceti medi (compreso il ceto medio-alto), ci guadagnerebbero, vedendo sparire  le imposte patrimoniali oggi esistenti: IMU e bollo sui conti correnti.

Pagherebbero un po’di più di oggi solo i detentori di patrimoni (beni mobiliari e immobiliari, al netto dei mutui e secondo il valore catastale) al di sopra del milione di euro.

Per intenderci:
* se hai un patrimonio fino a 500 mila euro non pagheresti più nulla, né sulla casa né sui conti correnti. Verrebbero infatti aboliti sia IMU che bollo.
* se hai un patrimonio tra i 500 mila euro e il milione pagheresti lo 0.2%, quindi meno di adesso;
* se hai un patrimonio uguale o superiore al milione di euro, paghi come ora e poi via via più di adesso, con un’imposta progressiva che dallo 0.5% arriva al 2% per i patrimoni superiori ai 50 milioni.
Partendo da questo schema, l’ex consigliere regionale di Sì Toscana a Sinistra Tommaso Fattori , rimasto fuori dai giochi alle recenti elezioni regionali, trae una conseguente riflessione: “Tutta questa vicenda conferma alcune certezze. La prima è che sì, esiste una differenza fra destra e sinistra. La seconda è che la sinistra è sostanzialmente cancellata dal Parlamento e dai Consigli regionali: a difendere una proposta che favorirebbe il 90% della popolazione facendo pagare un pochettino (ma giusto un pochettino!) di più i ricchissimi c’è solo un minuscolo e isolato drappello di parlamentari. La terza è che Lega e Fratelli d’Italia, che continuano a spacciarsi all’opinione pubblica come i paladini delle periferie e di coloro che non ce la fanno ad arrivare a fine mese, sono in realtà i difensori più strenui dell’élite dei Paperoni”.  L’impressione è che Fattori abbia ragione.  Come si redistribuisce la ricchezza? Chi deve pagare se non chi non ha problemi a farlo?
Marco Lorenzoni