La morte Rossi è stata archiviata due volte, la prima appena dopo il decesso avvenuto dopo un volo da una delle finestre della sede Mps  a Siena e l’altra de anni dopo, come suicidio. Ma anche dalle stesse carte processuali emerge come l’ipotesi del suicidio faccia acqua da tutte le parti.  Basti ricordare che il Colonnello dei Ris, Davide Zavattaro, nominato dalla Procura come perito ha certificato come prima di morire David sia stato oggetto di una colluttazione. Poi ci sono molte altre incongruenze, come la sparizione di fazzoletti di carta sporchi di sangue e testimonianze citate nei verbali, ma rilasciate solo due anni dopo..

Tute cose di cui il giornalista Davide Vecchi ha scritto ampiamente nel suo libro”Il caso David Rossi” edito da Chiarelettere nel 2018.  Alla tesi del suicidio non hanno mai creduto nemmeno i familiari di Rossi. Ci sono state manifestazioni e inchieste televisive (una delle Iene per esempio). Anche su queste colonne ne abbiamo parlato più volte. La morte di David Rossi non solo è un caso giudiziario con molti punti poco chiari, ma è anche l’episodio più tragico e davvero oscuro della crisi che portato la più antica banca del mondo ad un passo dal fallimento e ad un ridimensionamento epocale. Ed è pure un episodio che getta una luce sinistra sulla stessa città di Siena, per l’omertà e la freddezza con cui certi ambienti l’hanno trattato. Sopratutto quelli vicini o contigui al Monte dei Paschi, che a Siena sono parecchi.

Ben venga dunque la commissione parlamentare d’inchiesta, sperando che faccia luce su un “cold case”che in realtà, nonostante le archiviazioni, non si è mai freddato del tutto ed è rimasto ad aleggiare sul cielo della città del Palio e sulla sua antica e storica banca. Ma pensare che la vicenda David Rossi sia una vicenda solo senese sarebbe l’ennesima incongruenza…

M.L.