A VOLTE RITORNANO: CHIUSI, NEL PD RISPUNTA CECCOBAO. MA CON QUALE SCOPO?
CHIUSI – A volte ritornano. E la battuta viene fin troppo facile se si pensa al Pd, che sabato sera ha messo un bel po’ di persone a tavola, in “piazza grande”, per la festa de l’Unità itinerante fatta in collaborazione coi ristoratori locali. “Una partecipazione oltre le aspettative” ha scritto il giovane segretario del circolo di Chiusi Scalo Enzo Gaudiano su fb, come dire “buona la prima (di serate ce ne saranno altre due, una al lago e una allo Scalo, ndr) e bene così. Chi dava per morto il Pd dovrà rifare i conti”. Quindi anche il Pd è tornato ad un mese dall’inizio ufficiale della campagna elettorale per le regionali. Per ora solo come partito-chef, anzi come partito metre d’hotel, gli chef erano altri a dire il vero, un partito che si è limitato a mettere la gente a tavola. Ma di questi tempi non è scontato niente, neanche mettere la gente a tavola. IL segnale è che i Pd di Chiusi esiste. Ha un seguito. E’ ancora in grado di chiamare a raccolta delle persone, anche facendole pagare 25 euro a testa. Il che, sempre in riferimento ai tempi, non è esattamente una bazzecola. E la cena organizzata dal Pd nell’ambito della festa dell’Unità in piazza XX Settembre, ha anche dato un senso a quella piazza trasformata in salotto, senza macchine, con le palme, il verde e i tavoli dei locali… La riprova si avrà stasera per il dopo concerto di Niccolò Fabi e dal 2 al 9 agosto con il dopo-festival Orizzonti che si terrà alla tensostruttura e in altre piazzette del centro storico. Ma quel “a volte ritornano”, nel caso del Pd chiusino, si può riferire anche ad altre insolite presenze. Venerdì 17, per esempio, si è tenuta l’assemblea degli iscritti, la prima in versione live, post covid, per parlare delle imminenti regionali. Nell’occasione a tenere la scena è stata una figura che molti avevano rimosso anche dalla memoria. Uno di quelli osannati per anni e poi, dimenticati, di quelli che tutti fanno finta di non riconoscere se li incontri per strada. Parliamo di Luca Ceccobao, ex sindaco ed ex assessore regionale, sbolognato da Rossi mezz’ora dopo la caduta di Mussari e del Mps. Sì, perché Ceccobao a fare l’assessore in Toscana non ce lo aveva voluto il Pd, ma il Mps di Mussari e anche l’ex Ad della Fs Moretti, di cui era uomo di fiducia, con un andato preciso: chiudere quante più stazioni possibili. Ne chiude una quindicina, con la gente del Mugello e dell’alta Toscana dove i tagli furono più feroci, che gli protestava sotto le finestre di casa, con tanto di magliette con la scritta “Mamma, Cecco mi tocca!”
Rossi aveva dovuto fare buon viso a cattiva sorte, ma appena ne ebbe l’occasione diede il benservito all’ex sindaco di Chiusi, che sostituì ai trasporti con Vincenzo Ceccarelli, figura evidentemente più solida.
Ma che cercava Ceccoba all’assemblea degli iscritti di Chiusi, dopo anni di assenza e di silenzio? Di preciso non si sa, ma Cecco è uno di quelli che non fanno mai niente per niente. E può darsi che abbia fiutato le difficoltà e pure le spaccature interne al partito chiusino che dovrà fronteggiare la candidatura Scaramelli per Italia Viva, ma anche ricomporre un quadro sfilacciato tra Bettollini e il partito, tra lo stesso Bettollini e la sua vice Chiara Lanari, che dovrà trovare una quadra sulle candidature con il resto della Valdichiana. In un quadro del genere, di fronte alla richiesta dello stesso Bettollini di trovare una candidatura forte, di esperienza e di peso, Ceccobao potrebbe autoproporsi come salvatore della patria. Rimettersi insomma sul mercato. Secondo noi questo era lo scopo, non ufficiale, della sua missione di venerdì sera a Chiusi. E pare che anche Franco Ceccuzzi sia pronto a tornare in campo in vista delle regionali.
Ovvio che tutto ciò possa rivelarsi anche fantapolitica, ma lo stile del personaggio questo è. Certo, una eventuale candidatura Ceccobao, per il Pd locale sarebbe un ritorno al passato, al pre-renzismo, ma anche ad una stagione triste, finita ingloriosamente. Sarebbe – diciamolo – un errore strategico e politico madornale. Di quelli da cui è difficilissimo rialzarsi. Il Pd darebbe di sé l’immagine peggiore, non quella di un partito alla ricerca di una nuova identità.
Altre spiegazioni per lo show di Ceccobao all’assemblea chiusina non se trovano. Ma l’assemblea si è chiusa, a quanto se ne sa e da quanto è trapelato, con un nulla di fatto. Senza indicazioni precise. E in un clima non idilliaco. Alcuni esponenti di primo piano sono usciti scuri in volto e piuttosto contrariati dalla situazione.
Qualcosa di più si saprà dopo l’incontro pubblico con gli amministratori previsto la sera del 29 luglio ai giardini dello Scalo, sempre nell’ambito della Festa de l’Unità, che intanto prosegue e e proporrà, come dicevamo all’inizio, altre cene in varie location, tutte con l’apporto dei ristoratori. Il Pd locale ha deciso di dare una mano ad un settore massacrato dall’emergenza covid e per avere la certezza di offrire serate “sicure” sotto il profilo dei protocolli anticovid. Adesso se decidesse di dare una mano anche a se stesso, uscendo dall’impasse e da situazioni kafkiane come quella del ritormo in campo di Ceccobao… forse…
m.l.
Lo dico prima :Solo da spettatore esterno e con la conoscenza superficiale dei fatti pregressi,solo due righe per intervenire su quanto hai scritto, che fra l’altro è storia passata,anche e soprattutto sulla diatriba storica,da me peraltro mai compresa fino in fondo fra te e Ceccobao.Sarai senz’altro a conoscenza di fatti concreti per i quali hai evocato un tale giudizio(fatti concreti oltre quelli che tutti conoscono riguardo al personaggio che dici relativi al suo sbolognamento dall’assessorato regionale ed ai rapporti con Mussari oppure riguardanti l’amministrazione comunale durante il suo mandato,meriti e demeriti quindi)ma mi chiedo da spettatore quale differenza ci sia se andiamo a rivedere per sommi capi(poi nei particolari lo saprai te)fra la gestione Ceccobao e quella di Scaramelli e Bettollini.I primi due chiamati in Regione e che hanno interrotto il loro mandato di sindaci affidatogli dai cittadini di Chiusi,l’uno chiamato-come dici te da Mussari in Fondazione MPS e l’altro renziano e referente della corrente renziana in prov.di Siena.Io da spettatore che guarda alla gestione del Comune di Chiusi tutta questa grande differenza con le passate amministrazioni non riesco a vederla perchè quelle due pregresse fossero negative e quella attuale positiva, forse sarò strabico, ma anche Bettollini è successo a Scaramelli il quale se n’è andato e ricordo-ripetendomi-giustificato anche dai tuoi scritti sull’opportunità del treno che stava passando e che se non ci fosse salito sarebbe stato per lui(Scaramelli) una bruciatura di carriera.Figurati la visione da tali concetti di uomo pubblico quale possa essere…..Se ripenso poi al passato con gli articoli di Primapagina al tempo della gestione insieme all’amico Ceragioli non sò darmi spiegazioni razionali su tale tua avversione.Evidentemente ne avrai motivo.Io in quel periodo stavo molto di più a Firenze e quindi non seguivo le vicissitudini del Comune e della sua amministrazione ma se non sbaglio mi sembra che Scaramelli fosse il factotum di Ceccobao, o no ? Come pure Bettollini lo fosse, o no ? Può darsi che mi sbagli e chiedo venia ma io di questo mi ricordo si dicesse a Chiusi. Ora evidentemente come credo sia un iscritto al partito(almeno credo) penso che abbia tutto il diritto di frequentare le sue feste anche senza essere oggetto di supposizioni di sorta del tipo ”Toh guarda chi si rivede” e far passare l’idea che uno non faccia tali cose per nulla”. Certo,io non sono Ceccobao,e probabilmente politicamente la pensiamo in maniera diversa,ma un personaggio che ha ricoperto certi incarichi comunque se avesse prodotto errori od incongruenze durante il proprio mandato sarebbe esecrabile ma mi sembra che qui- e non spezzo nessuna lancia in favore suo ben s’intenda-non si dica questo ma si prenda una posizione di effimero valore sulla presenza ad una festa dicendo ” che se è venuto qualcosa avrà in mente”. Vedi Marco, questo modo di sciorinare i panni credo che non vada bene,soprattutto in un paese piccolo dove la gente si conosce e dove tutti hanno rapporti con tutti, e se tu come giornalista fossi al corrente di cose reali delle quali una persona fosse stato accusato di aver mancato a qualche obbligo con una condotta pregiudizievole per l’amministrazione allora potrei capire il senso dei tuoi discorsi ma in questo modo credo che essi rivelino un senso di antico livore ed antipatia-almeno a mia conoscenza basati sul nulla- per un personaggio che è transitato dalla amministrazione comunale di Chiusi e che è ritornato a lavorare nell’ambito del lavoro che faceva prima.Mi sembra, in definitiva, che il notare e scriverlo che gli altri presenti non vedessero di buon occhio la presenza di tale personaggio alla festa sia roba minimo minimo da ”allegro provincialismo andante mosso”.Scusa ma tale impostazione io non la capisco,pensi che ognuno dei suoi successori nella loro peculiarità abbiano fatto sempre le cose per bene e non abbiano dato adito a critiche o fatto come dici te ”cazzate” ? Credo che tale tua posizione sull’argomento , che a ricordar bene è storica,non sia supportata da nulla di reale, ed anch’io mi ricordo perchè al tempo ogni tanto partecipavo alle riunioni di Primapagina come socio della Srl.Talvolta vedi, si vorrebbe che la politica riuscisse a sfrondare tali cespugli che ci imbracano tutti e si dice di ricercare nuove frontiere, nuove opportunità ed anche nuove alleanze,ma poi siamo noi stessi a piantare i cespugli che si sà offuscano la vista ed impediscono la comprensione degli altri e lo facciamo da antichi risentimenti che ritornano fuori, forse più irrazionalmente che razionalmente.Io delle diatribe di paese ho sempre cercato di stare alla larga, non perchè le ritenessi false e tendenziose, ma perchè la visione che ho avuto della politica è stata sempre quella che ho espresso(magari scrivendola in maniera arruffata e scrivendo di getto senza rileggere ed infatti poi a spedizione degli interventi avvenuta ci trovo delle tare ) cercando di vedere la giustezza di posizioni scevre da precostituzioni personali. Ho parlato con tutti, dai fascisti, ai liberali, ai socialisti ai comunisti ed anche alla loro sinistra e non me ne pento.Poi,certo anch’io me ne faccio una opinione sulle persone,ma quelle personali e non pubbliche, me le tengo per me.Io ho criticato sempre le persone sugli aspetti politici del loro pensiero e della loro azione nel tuo giornale,quando ho creduto di conoscerli, mai sugli aspetti personali di simpatia o antipatia che potessero scadere in fuffa mediatica. E’ roba da paese sottosviluppato questa e si continua a non capirlo,anche dai tuoi scritti sulla reggenza di Città della Pieve per esempio,che peraltro per certi aspetti di ”pettegolezzo” è anche avanti sulla scala a Chiusi anche per la politica certamente, ma soprattutto anche per come è costituita la cultura della gente di quel luogo.(poi certamente ci sono le differenze come in tutte le parti).Credo che sotto questo aspetto una quarantina di anni fà-nel periodo durante il quale siamo stati giovani noi-Chiusi fosse migliore di ciò che è adesso.Ma il passato è passato e dovrebbe insegnare. Invece vedo che succede il contrario.Mio zio Solismo Sacco che tu hai conosciuto bene, quando era stato Sindaco di Città della Pieve, ma anche negli anni precedenti, su tali aspetti era inflessibile ed osservava quasi posso dire una attenzione spasmodica, al limite dell’immaginabile sui suoi compagni di partito perchè la condotta di questi fosse irreprensibile all’interno della pubblica opinione perchè tutto questo facesse scuola e servisse anche agli altri che osservavano tali comportamenti. Ora invece-me ne darai atto- lo sbraco è la normalità, l’invettiva diventa necessaria,il giudizio sferzante se non si dà in ogni occasione diventa quasi l’essere considerati ”pappemolle”.E’ questa anche e non solo questa la sottocultura politica per la quale la gente oggi non riesce più a ragionare in maniera corretta e viene sottoposta inevitabilmente alla schiavizzazione del complesso mediatico,che ne segna i comportamenti.E dove vuoi andare se non verso il burrone ? Io non sono mai stato per il ”volemose bene” perchè sò che dietro a questo c’è la possibilità in questo sistema dove viviamo che qualcuno mi fotta come riesce a fare qualche corrente anche dentro alla sedicente sinistra verso i deputati stessi compagni di partito, ma se mi toccano su tale tasto credo di avere anche argomenti sufficienti a poter inquadrare i giuochi che vengono fatti per poter dire ciò che ne penso.Come ho nella particolarità fatto per le future elezioni di Settembre per esempio pur non militando e votando il partito del PD.Contrariamente a diversi che conosco anche che ne stanno dentro e non condividono la sua politica.Ma codesti ci stanno e se ne fanno una ragione perchè pensano la maggior parte all’opportunità di loro stessi ed alle loro personali aspettative.La libertà credo che possa essere talvolta un sofisma se guardiamo intorno e cerchiamo a nostro modo di interpretare il mondo con i comportamenti personali degli altri che critichiamo,ma forse abbiamo innalzato tale parola ad un significato appunto da ”sofisma” al punto di non vedere che nelle cose piccole ci stiano anche quelle grandi.E libertà per me ha sempre in primo luogo significato”libertà dal bisogno”.E’ uno dei motivi principali per i quali mi ritenga di sinistra.E non credo proprio che sia una mia masturbazione mentale.
la risposta che mi chiedi è contenuta in un articolo di alcuni mesi fa in cui spiegavo perché dopo aver osteggiato Ceccobao e Scaramelli adesso “non potevo non dirmi bettolliniano”. Credo che il ragionamento fosse chiaro. E dunque non mi ripeto,
Mah Marco,quindi come hai già spiegato anche un po’ di giorni fa, ne deduco da ciò che hai scritto sulle elezioni di Settembre che pur essendo quindi bettoliniano, dopo la conversione di Bettollini a Zingaretti fatta in 15 giorni, che anche tu voterai per Giani,pardon per Renzi.C’era una euguaglianza una volta in matematica che diceva che se A è uguale a B e se B è uguale a C,anche A sarà uguale a C. Evidentemente è un principio sempre valido e non smentibile perchè la matematica non cambia.Ma la politica non è la matematica beninteso e che poi ognuno abbia le proprie ragioni è cosa lecita ci mancherebbe altro, ma quando però si fanno le lezioncine di coerenza sarebbe bene avere la memoria un po’ più lunga.Daltronde per la verità lo hai affermato già tu e devo dartene atto che per te è l’unica cosa e posizione comprensibile per non far vincere la destra,ma l’equazione forzata meglio ” i renziani che i leghisti” a me personalmente torna un po’ meno ed il perchè ho creduto di spiegartelo anch’io con la teoria della ” rana bollita”.Pensavo che dopo tanti anni anche tu l’avessi capita ma vedo che le conversioni rimettono a posto tutto.Poi c’è chi dice che questo PD non assomigli alla DC….. Io DC non ho mai votato proprio concettualmente ed in momenti come questi dove non esistono più confini fra concetti di destra e sinistra proprio a causa di quel populismo evocato e prodotto dai soliti noti che hanno portato la gente ad essere esasperata e populista, si dice che meglio Renzi perchè è l’unico baluardo alla destra.Guarda caso, hai sentito come tiene lui stesso a diversificarsi da Berlusconi ? Lo dice tutte le volte che lo intervistano, ben attento a mitigare il suo supposto diniego per il cavaliere,che detto fra noi non vede l’ora di levare quattro passi dal governo i 5 stelle e Conte.Dopo diche’ il PD renziano anche adesso a maggioranza avrà una prateria sconfinata davanti a se e potrà ritornare ai bei tempi quando di giorno facevano finta di litigare e di notte andavano insieme nel pollaio a fottere le uova alle galline.Quello di cui sono contento-ma sono piccolezze- è che non ci vadano col mio: parlavo del voto.