CARA LOLLA…STO PER PARTIRE PER LE VACANZE CON LA MIA RAGAZZA
Buongiorno Lolla, sono Ignazio e ti scrivo per un consiglio (ti prego rispondimi!). Sto per partire per le vacanze con la mia ragazza, e finalmente potremo rilassarci un pò. Spero veramente che riusciamo a fare gli aperitivi in tranquillità, senza disturbi e siccome c’è il Wi-Fi possiamo pubblicare le foto delle nostre vacanze e condividerle con i nostri amici. Secondo te che cosa posso portare per fare bella figura con lei?
Libri, Ignazio. Tanti libri (magari uno di grammatica). Sono sicura che la tua ragazza non crederà ai suoi occhi.
Lolla risponde a molti dubbi e perplessità. Prima di scriverle assicuratevi di volere la risposta.
leggere, vacanze
Ma un amore in cui nell’impasto della fondamenta sono presenti i libri, con le mattonelle di grammatica , è un amore lungimirante.
Se invece fosse un flirt intenso e travolgente, per evitare di non “bruciarsi” sarebbe bene connettersi con il Wi-Fi dell’hotel e fare tante ma tante …. Foto. 😉
Trovo che la risposta di Lolla sia molto pertinente col senso della preoccupazione del ragazzo.Ma cosa si vuole che possa rispondere ad uno che parte con la propria ragazza e lo dice ad una rubrica e che parla che finalmente potrà fare gli aperitivi in totale relax? E’ l’aperitivo uno dei mezzi necessari per rilassarti caro giovane ? La risposta di Lolla mi sembra proprio pertinente…magari anche lei la grammatica la usasse un po’ meglio non sarebbe male( ”suoi”occhi in luogo di propri) ma la grammatica varia, ed in tempi come questi che corrono,nei quali Ignazio scrive al giornale per condividere le foto figuriamoci se si stesse a guardare tutto…La Crusca può attendere…basta comprendersi…o no?
Carlo, la grammatica italiana è subdola. Per questo motivo è bene controllare le regole prima di scrivere, anche quando si è sicurissimi di ciò che si afferma. È proprio la Crusca a consigliarlo.
La lingua italiana nelle ultime decadi ha variato le modalità di espressione e si è avvicinata ai modi di come viene utilizzata l’oralità, non considerando errori quelli che una volta erano considerati tali poichè c’erano le regole da rispettare.Questo certamente.Nelle mie modalità espressive sono rimaste inalterate le regole e forse sarà una un ”arcaismo” il voler applicare alla lettera certe regole ma ricordo bene che in una frase del genere il professore mi avrebebbe segnato quella frase con il cosiddetto -ai miei tempi- lapis rosso.E questo lo dico con sicurezza perchè di questi segni in rosso erano pieni i temi che facevo proprio sull’uso di ”suo e proprio”.Oggi quella frase non sarebbe più considerata fuori regola forse e le possibilità di espressione sono molto più fluide,ma se dovessi scrivere propenderei più per quelle di regole. Anche perchè la lingua subisce continuamente condizionamenti esterni e varia a seconda di come siano presenti tali condizionamenti.
Io ho una amica insegnante di lettere a Firenze e spesso mi chiama e mi fà leggere i temi e gli svolgimenti degli alunni di scuola superiore.Ti dico con certezza assoluta che io non avrei mai creduto- dopo la lettura di tali svolgimenti- che la gente oggi si esprimesse in tali modi,senza nessun uso anche approssimato dei tempi dei verbi.Credo che in tutti i temi che ogni tanto per divertimento leggo(perchè è un divertimento) alla fine ne vien fuori l’immagine di come siano ridotti certi giovani.E francamente mi dispiace, perchè questi non sanno e non sapranno mai scrivere nemmeno una lettera di qualsiasi tenore e tantomeno di carattere e natura commerciale che possa servire al loro lavoro, semprechè abbiano la fortuna di trovarlo.
Non avrei mai pensato che Primapagina diventasse terreno di diatribe filologiche a fil di grammatica. Da semplice artigiano della penna e a scanso di ulteriori equivoci o dispute, consiglierei sempre e semplicemente un’occhiata al vocabolario. Uno qualsiasi, anche quello ormai vecchiotto del Liceo… La crusca la lascerei ai polli. Ma chissà se i poli moderni la mangiano
Non lo sò, ma per la verità nemmeno io avrei pensato che il giornale potesse ospitare rubriche di coloro che scrivono e che chiedono conforto o spiegazioni sui loro fatti personali di carattere leggero o quantomai effimero ed anche con superficilità sentimentale e questa non mi sembra proprio che possa essere una disputa di carattere filologico. I peli strappati dall’estetista che producono dolore è tutta una storia….certo, non si pretende che ospiti rubriche che possano spiegare la teoria della relatività,ma credo che ci debba essere un limite. Non credi ? Un limite di buon senso…. Poi sulla Crusca da lasciare ai polli mi trovi daccordo.
Leggerei con più attenzione, Carlo, tra le righe e tra i peli…
Se vai a rileggerti le mie risposte a ” Lolla” quasi sempre ho condiviso il senso ed il modo della risposta. Solo che talvolta- ma non per apparire ”impegnato” e che debbasi parlare sempre di sostanza perchè diventerebbe anche pesante la cosa- ci sono delle domande che ti fanno cadere le braccia,sembrano le cose che più debbano turbare i giovani,ai quali Lolla risponde con dovizia anche con apprezzato e diretto sarcasmo….poi per quanto riguarda il fatto di leggere fra i peli che richiami, poi è meglio lasciarli stare dove sono, alla nostra età…..