VENTI DI GUERRA IRAN-USA: CORRISPONDENZA DA BAGHDAD DI BARBARA SCHIAVULLI

mercoledì 08th, gennaio 2020 / 19:48
VENTI DI GUERRA IRAN-USA: CORRISPONDENZA DA BAGHDAD DI BARBARA SCHIAVULLI
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CHIUSI – Venti di guerra in Medio Oriente. Dopo l’attacco americano che ha ucciso tra gli altri il generale iraniano Soleimani, “eroe della guerra contro l’Isis e anche contro al Nisra e Al Qaeda”, l’Iran ha attaccato alcune basi statunitensi in Iraq. In un primo momento sembrava che l’attacco Usa avesse provocato una ottantina di morti. Dato questo smentiti però sia dall’Iraq che dagli  Stati Uniti.

Il presidente iraniano Rohani ha comunque dichiarato che l’attacco alle basi Usa è solo un assaggio, uno “schiaffo” e che la vendetta sarà un’altra cosa. Anzi Rohani ha aggiunto che la risposta finale all’uccisione del generale Soleimani sarà la cacciata di tutte le forze Usa dalla regione… Mentre le diplomazie di tutto il mondo sono in fibrillazione per evitare una escalation che potrebbe innescare una nuova guerra vera e guerreggiata, in Iraq il clima è molto pesante.

Abbiamo raggiunto telefonicamente la giornalista freelance Barbara Schiavulli che è a Baghdad e dalla capitale irachena invia corrispondenze sia alla Rai che a vari giornali italiani. Gentilmente, nell’attesa di un collegamento con Rai News 24, ci ha raccontato la situazione in questo momento, le 18,30 ora italiana di mercoledì 8 gennaio. “La situazione è molto critica, c’è grande incertezza tra la popolazione. Incertezza e paura, anche se la popolazione è in un certo qual modo abituata a convivere con i bombardamenti. La gente teme soprattutto – dice Barbara Schiavulli – che l’Iraq diventi un teatro di battaglia tra due stati diversi, l’Iran e gli Usa, facendo ovviamente le spese di un conflitto altrui… C’è una parte di popolo iracheno che non sopporta l’ingerenza iraniana, ma c’è anche una parte che non ha mai smesso di gridare via gli Usa dall’Iraq! il popolo iracheno guarda il cielo temendo una pioggia di bombe, ma allo stesso tempo è diviso sul da farsi… Lo stesso governo non ha espressamente condannato il raid iraniano contro le basi Usa e questo crea ancor più disorientamento”.

Abbiamo chiesto a Barbara Schiavulli come si stanno muovendo le truppe Nato e soprattutto quelle italiane di stanza in Iraq. Questa la sua risposta: “E’ tutto sospeso, le truppe delle Nazioni Unite e quelle della Nato hanno fermato le operazioni di addestramento e di sostegno che stanno facendo, alcuni contingenti come i Canadesi se ne sono andati. I soldati italiani, circa 650, sono stati spostati in località ritenute meno a rischio. Un contingente era di stanza proprio a Erbil località presa di mira e colpita dal raid iraniano. Tutti illesi”.

Anche sulla presenza delle truppe straniere in Iraq, le opinioni sono contrastanti.  “I sunniti ad esempio, temono che un eventuale ritiro delle truppe straniere, possa aprire la strada all’estremismo di nuovo e che loro ne siano le prime vittime”. Barbara ci dice anche che “in Iraq radio, Tv e media in genere parlano poco di ciò che sta accadendo e anche questo è un elemento ulteriore di incertezza e disorientamento”.

La telefonata finisce qui, le linee sono disturbate. Barbara Schiavulli deve collegarsi con Rai News 24 e poi con altri media italiani (da Repubblica a Radio Radicale a Radio Bullets)…  Sul suo profilo facebook ha postato una fotografia delle sue scarpe impolverate…perché “a fare l’inviato in zona di guerra ci si sporca”… E si rischia anche la pelle. Grazie alla collega Schiavulli per la preziosa testimonianza dal… fronte.

m.l.

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