CHIUSI: LA LEGA PIAZZA LA BANDIERINA SULLA BATTAGLIA “NO CARBONIZZATORE”, MA SBAGLIA IL POSTO
CHIUSI -Volano corvi verdognoli sul cielo di Chiusi e si avvicinano gli sciacalli.
Sulla rivista on line Centritalianews si legge: “Venerdì 22 novembre, alle ore 10.30, la senatrice Tiziana Nisini, responsabile provinciale di Siena della Lega, ed il consigliere regionale del Carroccio Marco Casucci, incontreranno i giornalisti nel sito dove è previsto l’impianto del “Carbonizzatore” agli ex Macelli a Chiusi”.
Un annuncio shok. Altro che zona industriale! La Lega viene a Chiusi a svelare l’imbroglio vero: Acea il carbonizzatore non lo vuol fare nell’area ex centro Carni, ma a ridosso di Porta Lavinia, l’unica porta antica della città rimasta in piedi, a 5 metri dai vecchi lavatoi di cui il Comune ha annunciato l’imminente restauro. Perché gli ex Macelli sono lì, non alle Biffe, Facile immaginare che i lenzuoli con la scritta “No Carbonizzatore” cominceranno a spuntare come funghi anche a Chiusi Città, al Monte e a Montevenere. Un’industria insalubre attaccata alle mura del centro storico? Ma neanche per sogno. No pasaran! E la Lega proprio lì terrà la sua conferenza, nel luogo del misfatto! Agli Ex Macelli. Così ha scritto.
Li stavamo aspettando i leghisti, ed eccoli con i loro colonnelli che arrivano a Chiusi a mettere il cappello e la propria bandierina sulla battaglia del Comitato Aria e di tanti cittadini. Lo ha già fatto nei mesi scorsi la Lega con volantini e prese di posizione e lo stesso consigliere regionale Casucci si è fatto fotografare in prima fila all’assemblea del Comitato Aria il 31 ottobre. Fa niente se Salvini propone di costruire un inceneritore per provincia, a Chiusi in questo momento il vento dice NO Carbonizzatore e la Lega cavalca l’onda come i surfisti di “Un mercoledì da leoni”.
Solo che il fatto che nell’annuncio della conferenza stampa di domani abbiano sbagliato il nome del posto, la dice abbastanza lunga su quanto siano addentro alla questione. Parlare di ex Macelli, per dire ex Centro Carni è più di un lapsus freudiano, vuol dire che i due esponenti della Lega e il loro ufficio stampa non sanno cosa sia o sia stato il Centro Carni. E forse non sanno nemmeno dove si trova di preciso. E sanno molto poco anche di Chiusi.
Ma l’impressione è che alla Lega interessino poco l’impianto Acea o i rischi per la salute dei cittadini di Chiusi e dintorni e che il partito di Salvini sia piuttosto interessato al vento chge tira, ai voti che può lucrare da questa vicenda. Di sicuro la Lega vede nella grande mobilitazione anti carbonizzatore, ma anche contro il sindaco Bettollini e la maggioranza Pd-Psi, un grimaldello per fare breccia anche a Chiusi, nel 2021, quando si voterà per il Comune. Ha già conquistato Chianciano, Siena, Città della Pieve, Fabro… Chiusi è considerata un baluardo della sinistra di governo, uno degli ultimi fortini, i questo territorio un tempo rtaccoforte rossa, forse quello più significativo e il più a portata di mano, dato che si voterà tra un anno e mezzo, e far saltare il governo di sinistra a Chiusi sarebbe un segnale dirompente. Come la Breccia di Porta Pia.
La Lega, con Salvini in testa, è un partito in campagna elettorale permanente. Chiusi con questa vicenda sul caso Acea, è in questo momento un campo di battaglia, un terreno fertile per provare a raccogliere applausi e consensi.
Anche altri, in questi mesi e settimane, partendo dalla questione Acea, hanno dipinto Bettollini e i suoi come gli ultimi giapponesi asserragliati nella jungla a difesa del bidone vuoto, o peggio ancora come Ceasescu e la moglie prima della fucilazione a furor di popolo. Cioè come figure di un “regime in disfacimento e prossimo alla caduta”, tutte espressioni che adombrano un obiettivo diverso dal mero stop al carbonizzatore: il rovesciamento o la cacciata di Bettollini e del Pd dalla guida del comune, come è già successo in altri paesi e in Umbria.
Non c’è nulla di strano nel fatto che partiti o movimenti politici tentino di accreditarsi come sostenitori di una battaglia sopratutto per accaparrarsi voti, è ingenuo pensare ad un sostegno disinteressato. Ed è anche normale una certa trasversalità di una battaglia come quella contro il carbonizzatore Acea.
Meno normale però è la saldatura stretta e l’assenza di distinguo tra forze che dovrebbero essere lontanissime. Il fronte del NO all’impianto Acea, che si sta spostando sempre più verso un NO a prescindere, senza troppe discussioni o valutazioni sugli aspetti controversi, annovera infatti la Lega e il Partito Comunista, la destra-destra (Fratelli d’Italia, Forza Italia) pievese e i podemos chiusini che si dichiarano di sinistra anche nella denominazione sociale, parte di 5 Stelle e anche qualche sindaco o esponente Pd (vedi Paolo Scattoni o il sindaco e il capogruppo di maggioranza di Cetona)…
Un fronte del Sì, come abbiamo già scritto altre volte non esiste. C’è chi dice “vediamo cosa esce dal confronto in sede di inchiesta pubblica e poi valutiamo”, che non è un no a prescindere, ma non è neanche un sì.
A questo punto…bisognerebbe solo rispolverare qualche nome….Tempesta nel Deserto (Industriale)…o Madre di Tutte le Battaglie?
Sono d’accordo con te che hanno preso una aragosta che come crostaceo è almeno 10 volte un granchio e che sarebbe bene parlare quando le questioni si conoscono e sapere che il problema di quanto si vada a trattare sia localizzato in un luogo di cui si ha conoscenza e reminiscenza storica perché senno’ La figura che ne esce non è affatto bella. Detto questori volevo spingere ad una riflessione disinteressata e dico disinteressata perché nei miei scritti logorroici l’ho specificato e con cognizione di causa mille volte a questo punto è proprio a questo punto ciò che dico è una ulteriore ripetizione, ma vedo che non è sufficiente a spiegare quanto tu dici che vi sia eterogeneità nelle iniziative di vicinanza politica far le fazioni che dicono No.Faccio notare che appunto nonostante le direttive salviniane che vorrebbero
che ognuno si ricoprisse di spray della propria merda e di non caricarsi il gargarozzo ed i polmoni di quella di tutta l’Italia centrale, a me sembra che nella diversità della posizione politica di ognuno quando viene richiesto uno sforzo per liberarsi da una condizione che si crede sia altamente nociva per tutti,mi sembra che la problematica che si va a trattare possa unire anche le diversità ed uni rle in maniera forte, senza tentennamenti, rinunciando anche alle peculiarità politiche generali.Non c’entra nulla il paragone che adesso porto ,ma quando si trattò di abiurare il fascismo e dare all’italia una democrazia,tutti qpartiti lavorarono per far formare una Costituente e questo fu il primo passo per andare verso una democrazia che differisse parecchio da ciò che c’era stato prima.Allora,mi si dica se non è solo per scopo propagandistico che si tratta quasi di dileggiare e mostrare come vi sia una armata brancaleone che si opponga al fatto della collocazione che spinga verso il No e che ciò che possa venir fuori da questa armata brancaleone sia tutta materia che sia stata tirata fuori chissà per quali scopi, ipotizzati non di fuori anche di sovvertimento di maggioranze.Signori se si dimostrasse con cifre alla mano che l’iniziativa si chiama in un certo modo perché sia stata giudicata dannosa alla collettività ed al territorio, vorrebbe secondo voi dire che certe maggioranze siano superate ed insufficienti governare? In politica questi giudizi comunemente vengono dati ed allora non capisco-se non quale scopo di propaganda- vengano evocate tali supposte configurazioni.E’ quella società liquida che ti sei sempre opposto a considerare e che spesso hai imbrigliato cercando di spiegarne le contraddizioni che semz’altro ci sono per carità ,ma oggi tutto questo non è che il prodotto di quel famoso e fatidico e guarda caso mai considerato sviluppo,procurato principalmente dalle forze che hanno governato per decenni, ma che quando &anno trovare a mal partito tutti gli entourage politici da cui certe concezioni derivano, allora se ne evidenziano le discrasie, le crepe, gli abbandoni valoriali.Troppo comodo talvolta risulta il servirsi delle negatività quando sono state prodotte da coloro che intenderebbero rigirarle e presentarle come gliene torna conto, magari ammettendone anche le responsabilità ma evitando sempre di dire che tutto questo sia proprio di una società sul filo del rasoio anche quando si rischia che ulteriori pesi e drammi ricadano come abbiamo visto nei territori degradati perché precedentemente nessuno sapeva….una volta si diceva che mangiare pesce aiutasse la memoria perché conteneva fosforo.Ed allora il NO a prescindere secondo me prende ancora di più forza proprio perché gli esempi in certe direzioni non sono mai mancati.Ma mica ci vorrebbe tanto a capirlo invece di credere che ci si vesta da imperturbabili equilibristi.
Ma questo signor Remo che non ha neanche il coraggio di scrivere il proprio nome che credibilità pensa di avere?
Per quanto riguarda l’articolo il nulla ha maggiore concretezza…
Possiamo ha più volte espresso la sua posizione e le motivazioni del proprio no, se poi su una battaglia uno si ritrova a fianco chi normalmente non lo è non fa nessuna differenza. Se i comuni che citi sono caduti non è certo.colpa della lega ma di chi ha amministrato in un certo modo, come del resto è avvenuto per la regione Umbria, l’ultimo giapponese o uno degli ultimi a difendere il bidone vuoto dei te con i tuoi articoli caro Lorenzoni. È quanto a strumentalizzare le battaglie è bene non dimenticare cosa fecero pochi anni fa Stefano Scaramelli e i suoi sodali e fidi renziani, tra cui Bettollini in testa, quando si scagliarono contro il comune di Castiglione del Lago per l’impianto che doveva sorgere vicino.ai confini con Chiusi. Ah la memoria…
Guarda che la minaccia di occupare il comune di Castiglione del Lago da parte di Scaramelli e dei suoi assessore l’ho ricordata di recente pure io: “(…)E ricordo anche bene, quando il sindaco di Chiusi Scaramelli e anche Bettollini e Sonnini minacciarono di occupare il Municipio di Castiglione del Lago per impedire la realizzazione di un’altra centrale a biomasse, tra Villastrada e Le Coste”. Articolo del 9 novembre sulla posizione di primapagina in merito al caso Acea. Occhio ad accusare gli altri d difendere bidoni vuoti. Possono svuotarsi anche quelli che apparentemente sembrano pieni di roba buona. Io difendo un metodo, Luca, non un progetto né tantomeno un impianto, e fortunatamente non mi trovo compagni di viaggio imbarazzanti.
Comprendo poco la politica partitica.Avevo letto,forse distrattamente,che tutti si erano uniti per richiedere uno Studio Pubblico e partecipato da chi fosse interessato,con esperti di varie aree scientifiche,garantito dalla Regione ed altre istituzioni pubbliche..Improvvisamente ,a sorpresa ,non appena si comincia ,a quel che leggo ,ad approfondire i temi e le audizioni,partono Comitati per il No a priori,si inseriscono Partiti e Movimenti disparati,che arrivano in massa,compaiono lenzuola e si citano morti per inquinamento,etc…mancano,ma ancora per poco le liste di proscrizione che si stanno costruendo sui social,con le solite intimidazioni di gruppi sparuti ma ben organizzati.Un solo consiglio daro’ per me…..me ne staro’ da parte e fatevi le vostre guerre.Alle audizioni o a farsi schedare vadano altri….
Non credo Remo che non la comprenda la politica per il semplice fatto che il suo discorso sembra cadere dalle nuvole quando parla della politica partitica.Mi chiedo come se la fosse immaginata,forse tutta liscia e nel duo divenire che ci fosse continuamente stato il rispetto delle posizioni da parte di entrambi i fronti ?
Mi perdoni l’accostamento, ma il suo stupore sa’ tanto di quello di come recita la novella del pesce in barile, nel senso che si capisce benissimo oggettivamente quale possa essere l’anima del contendere, ma che si faccia riferimento a definire le parti che reagiscono ad un tentativo di ingiustizia che passerebbe sopra la testa della gente e che ha preso spunto non da una iniziativa della gente stessa ma da una iniziativa di organi rappresentativi della gente che hanno deciso di comune accordo la programmazione dell ‘installazione e del percorso già preparato che nonostante la sollecitazione di un comitato spontaneo nato dall osservazione di semplici cittadini è stato capito che non son.o state ascoltate le richieste di una grossa fetta di popolazione che si vorrebbe opporre a tale installazione.Su tutto questo lei non ci vede il meccanismo dell’equilibrio? Le faccio la consueta domanda che andrebbe fatta a tutti e che tutti guardati negli occhi e tenuto presente che solo perché c’e stato da ricorrere ad un arbitrato la cosa è stata tenuta in sospeso diversamente sarebbe già stato dichiarato il Si.Come credeva che si potessero opporre 2500 cittadini telefonando al Sindaco e spiegandogli che per una iniziativa di tal genere sarebbe stato meglio ascoltare le popolazioni ? Ma che ci prende per i fondelli Sig.Remo dal momento che si riferisce alla uscita quasi improvvisa e simultanea di gente che forma i comitati non solo a Chiusi ma anche da altre parti e dichiaratamente è contro tale iniziativa di costruzione sul territorio? Ma pensa veramente che la politica che veicola interessi se la guardiamo da ogni parte e che è divenuta la veicolazione di ogni tipo di inizuativa spesso beneficiante gli amici degli amici sia esente da malformazioni e malfunzionamenti tali al fine che della salute delle persone cui dice a parole di dedicarsi faccia seguire alle parole i fatti ? La risposta a tutto questo basta guardarla fuori di casa nostra,nella società.E c’e’ gente ancora che si meraviglia e che si appella e che crede alla equidistanza? Io non credo proprio che di questi ultimi non ne esistano più nemmeno nelle sperdute montagne dell’Himalaya e coloro che fanno finta di meravigliarsi lo facciano rispondendo a quel famosoe detto napoletano che recita: “. I nun so’ fess ma faccio o’ fess pecche ‘ facendo o’fess te faccio fess”.
Ex macelli o Ex centro vuol dire poco
in confronto all’errore che si farebbe dicendo si al carbonizzatore idrotermale realizzato comunque dentro Chiusi a solo vantaggio di ACEA che senza alcun scrupolo mirerà esclusivamente al “Massimo Profitto” poco importandogli della salvaguardia della salute dei cittadini. Inutile farsi illusioni!!
Signor Remo (non sarebbe male che lei si firmasse con nome e cognome così da sapere con chi si sta parlando), mi sembra, con tutto il rispetto che lei faccia un po’ di confusione, l’inchiesta pubblica c’è non perché “tutti si sono uniti”, come afferma lei, ma perché è stata richiesta in regione, con specifiche mozioni non da parte di tutti. Nessuno fa sciacallaggio sulla questione, capisco che, in particolare nella sonnecchiosa Chiusi, possa sembrare strano ma questa volta i cittadini vogliono sapere esattamente come stanno le cose. Tutto qui.
Conferma quanto detto.Se e’ stata richiesta in Regione e’ pratica corretta e meritevole; da come intuisco anche da Consiglieri Regionali vicini alla sua area politica,che personalmente,tra le altre, ho sempre apprezzato.
Ambiente: carbonizzatore di Chiusi, mozione M5s chiede inchiesta pubblica
Nella commissione guidata da Stefano Baccelli, passa all’unanimità il testo firmato dal consigliere Giacomo Giannarelli ed emendato su richiesta della vicepresidente Pd Monia Monni
di Ufficio Stampa, 2 luglio 2019
L’impianto di recupero fanghi biologici dal trattamento delle acque reflue urbane mediante processo termo-chimico che Acea ambiente prevede di realizzare nell’area ex Centro Carni a Chiusi Scalo, dovrà passare per un confronto con cittadini e amministrazioni locali.
È quanto chiede la mozione presentata dal consigliere del Movimento 5 stelle in Consiglio regionale, Giacomo Giannarelli, votata all’unanimità in commissione Ambiente guidata da Stefano Baccelli (Pd).
Il testo, emendato su richiesta della vicepresidente del Partito democratico, Monia Monni, impegna la Giunta affinché il processo di consultazione si svolga nella “forma di inchiesta pubblica”.
Acea, azienda multiservizi attiva nella gestione e nello sviluppo di reti e servizi nei settori di acqua, energia e ambiente, ha previsto la realizzazione del carbonizzatore sui terreni del complesso immobiliare denominato ex Centro Carni, alle Biffe (al confine tra Toscana e Umbria). Un’area acquistata dal Comune a gennaio 2018, e sulla quale è iniziato l’iter per la Via (Valutazione di impatto ambientale).
La mozione si muove sugli impegni chiesti alla Regione da un altro atto di indirizzo: quello votato dal Consiglio ad aprile 2018 e proposto dal Sì – Toscana a sinistra che chiedeva una “rigorosa verifica” per escludere qualsiasi rischio ambientale e sanitario e un “confronto aperto” con il territorio su tutte le fasi di redazione del progetto industriale. La mozione votata oggi, martedì 2 luglio, intende impegnare la Giunta a sollecitare le autorità competenti per attivare l’inchiesta pubblica così come previsto dalla normativa in mate
Si,comunque sia Sig.Remo mi ripeto- mi sembra che abbia scoperto l’acqua calda- nel senso che scopre che i gruppi che spuntano e che si avvalgono di lenzuola,.sembra – da come si esprime- che le siano ostici,nel senso che lei non apprezzi il metodo delle loro azioni e forse anche il merito.Cosa potevano fare i cittadini quando hanno richiesto di essere ascoltati e non hanno avuto nemmeno risposta da parte dell’autorità? E’ questo il concetto di equidistanza dove si debba andar a parare? Spero di no! Perché se fosse questo vorrebbe dire che vengano intesi i cittadini come sudditi da parte di gente che riceve lo stipendio per essere rappresentata.Sono sicuro che nessuno pensa ad una cosa tale e così diretta e così pesante, ma guarda caso passando dalle parole ai fatti, alla fine proprio questo arriverebbe a determinarsi se non fossero nati i comitati e le relative lenzuolate.Ma che, ma davvero danna tanta noia ? Lasci che diano noia a coloro che tentano di far andare le cose come hanno deciso chi a loro convenga…..di quelli- se dessero loro noia- gliela danno solo perché vivono la cosa come a loro
Intralcio e per le finalità che si prefiggono,che a noicidicono che sia l’interesse pubblico mentre nella maggior parte delle volte od è interesse di loro stessi od è interesse di coloro che abitano ai piani più alti di loro. Chi abita ai piani più bassi non sembra ,anzi quasi mai riesce ad imporre il proprio interesse che il discorso ipocrita compreso nella teoria sociale recita che questo che è in ponte sarebbe un caso che soddisfi l’interesse di tutti. Ha capito allora di cosa si parla e di cosa rappresentino le forze che dicono di essere di sinistra e di chi facciano gli interessi? Ma è la stessa solfa della metodologia politica che riguarda le iniziative popolari ed improponibili che la destra le faccia realizzare alla sinistra.E da parte della sinistra le sue maggioranze ormai con i pantaloni calati aspettano solo la spalmatura della vaselina per sentir meno male… quant’era bella e significativa la scritta murale che ho fotografato a Rieti su di un muro qualche anno fa che diceva:” Italia, da un popolo di lotte ad un popolo di lotterie”….