IL VOTO UMBRO, IL SILENZIO ASSORDANTE DI SCARAMELLI E LA SUA ADESIONE ALLA CORRENTE DI ANNA ASCANI
CHIUSI – Juri Bettollini si è speso per la causa umbra. Per dare una mano a Bianconi. Lo stesso hanno fatto gli assessore chiusini Micheletti e Marchini, il consigliere comunale Simone Agostinelli, il segretario del circolo di Chiusi Città Canini. Ieri sera c’erano tutti, più qualcun altro, prima a Castiglione del Lago, poi a Città della Pieve ad ascoltare Nicola Zingaretti. A dare un contributo alla causa, anche solo con la presenza, che poi non è poco. Nemmeno una parola, un refolo, un sussulto da parte di Stefano Scaramelli. Ieri doveva venire a Castiglione del Lago anche Enrico Rossi, governatore della Toscana. E’ singolare che si muova Rossi e non uno che l’Umbria ce l’ha a 500 metri da casa e la vede dalle finestre. Ma Scara, in questa fase è impegnato a presentare il suo libro (o meglio il libro su di lui, perché è una intervista e le interviste non si fanno da soli) e sembra non avere tempo da dedicare al test elettorale umbro. Però una cosa l’ha fatta. Ha aderito e ha sponsorizzato la corrente “Energia Democratica” creata qualche settimana fa da Anna Ascani, come lui renziana di ferro e ora sottosegretario all’Istruzione nel governo Conte Bis. Che come è noto è rimasta anche lei nel Pd, non è andata con Renzi in Italia Viva. Ed è umbra. Forse Scaramelli sostenendo la corrente Ascani ha inteso dare così il suo contributo alla battaglia per le regionali umbre. E’ un segnale chiaro. Anche a Zingaretti, che lo ha atteso invano e sperava di incontrarlo questo enfant prodige della politica toscana e non lo ha visto.
Scaramelli fa sapere che con Energia Democratica è schierata anche la segretaria regionale del Pd Simona Bonafè (ci avrebbe stupito il contrario) e che la referente senese è Elisa Manieri, la storica portavoce e portaborse, fedele nei secoli. Quelli precedenti e quelli a venire. Anche perché, sinceramente, come la pensi Elisa Manieri non l’abbiamo mai saputo, non lo ha mai detto né esternato e al di là della fedeltà al capo, date e premesse, non sappiamo cosa potrebbe esternare.
Certo che di fronte ad un test elettorale in una regione vicina che sta diventando un test nazionale, il silenzio di Scaramelli è piuttosto assordante. Sebra che anche in questo caso si sia messo alla finestra in attesa di capire e vedere come va a finire.
Bettollini & C. saranno anche un po’ presenzialisti, forse troppo inclini a marcare il territorio, ma almeno la faccia loro ce la mettono. Scara no, la mette solo dove ha il vento a favore. Dove si prendono applausi. Peccato, perché il ragazzo, negli anni, ogni tanto, qualche uscita coraggiosa l’ha fatta. Ricordiamo ancora quella sparata, senza rete, contro la “casta senese” del Pd in un incontro del Forum Cronache Italiane, organizzato da Primapagina a Città della Pieve. E anche la scelta di seguire Renzi quando ancora c’era più da perdere che da guadagnare fu piuttosto coraggiosa e controvento.
Poi però – al di là dell’impegno come presidente della commissione sanità regionale – ha fatto il leader di corrente e poco più.
Ora che il capo se ne è andato per fare un altro partito, il giovane Scara se ne sta in coperta. Perché non si sa mai. Ovvio che aspiri ad una ricandidatura alla Regione nella prossima primavera, ma chi lo ricandida se non il Pd? E quindi meglio mettersi accucciati ed aspettare, senza mettere il naso fuori, neanche se la battaglia, là fuori, appena di là del fosso, richiede una qualche sortita e il contributo di tutti… Se dicesse la sua e desse una mano, Bianconi e il Pd umbro gliene sarebbero grati.
Non che Scaramelli sposti migliaia di voti. In Umbria forse nemmeno qualche decina, ma il problema è di “approccio” alle questioni. Di sensibilità politica. Perché la politica, come la libertà, non è star sopra un albero… non è neanche il volo di un moscone o di un aquilone. Il primo certamente più libero del secondo, perché può volare e posarsi anche su una merda. Ma non è attaccato a un filo.
Per carità, anche altri sono rimasti in silenzio. Anche la sinistra a sinistra del Pd, quella che a Chiusi ha sempre criticato Scaramelli e pure Bettollini non ha trovato il verso di dire mezza parola sulle elezioni umbre, che sono un test a tiro di schioppo… Ma quelli, diciamo, sono silenzi strutturali, di default, come dicono quelli moderni. A quei silenzi ci siamo abituati. Come a quelli dei 5 Stelle locali, che parlano poco o parlano sempre d’altro, come se le elezioni fossero un problema che non li riguarda.
m.l.
In questi mesi la Lega ha cercato più volte di accreditarsi come partito di riferimento della giunta Risini a Città della Pieve. E Risini in più di una occasione ha prestato il fianco (forse involontariamente) a tale posizione. Ma durante la campagna elettorale amministrativa di maggio, più d’uno dei suoi candidati (poi diventati consiglieri e assessori) mostrarono fastidio verso chi li etichettava come “tranfughi” e “traditori della sinistra” e ricordarono a tutti la loro storia pregressa nelle file del Pd, dei Ds, del Psi, per dire che loro si mettevano in gioco per operare un cambiamento nell’amministrazione, ma erano e rimanevano “di sinistra”. Ecco, adesso, in vista del voto regionale di domenica prossima Lucia Fatichenti, Michela Nocentini Katy Neri e Marchegiani, Castelletti, Parretti e lo stesso sindaco Risini, cosa dicono? come si posizionano? Stanno, da “civici”, con Bianconi e il centro sinistra o con Donatella Tesei, la Lega e la destra? Il consigliere Cappelletti è l’unico che si è espresso e si è fatto vedere a fianco della Tesei. Gli altri, a parte la comparsata con Salvini no.
I 5 Stelle che hanno appoggiato loro a Città della Pieve, ufficialmente stanno con Bianconi, anche se in effetti a livello locale non hanno proferito parola e nel segreto dell’urna potrebbero anche votare diversamente. Forse però gli esponenti della giunta e della maggioranza qualcosa dovrebbero dire… Per chiarezza, mica per altro…
Sull’appoggio a Bianconi qualcuno anche al confine qualcuno ha parlato. Ma che problema c’è se altri non si sono espressi?
Il problema c’è, eccome, se c’è… i 5 Stelle non hanno detto mezza parola. I renziani o ex renziani del Pd nemmeno. Se qualcuno fa lo schizzinoso e gioca inn proprio, le elezioni le vince la Lega. Tutto qui
la ascani hacreato una propria area di partito,energia democratica,Lotti addirittura sta facend con Guerrini un’area che sembra più una scissione che altro,che dovrebbero dire,per Renzi una sconfitta è oro,ma lo è anche per le persone su citate,dopo l’umbria chiederanno le dimissioni di Zingaretti
Quello che stanno facendo Scaramelli e Anna Ascani per il momento non lo commento. Preferisco eventualmente farlo dopo il voto di domenica; anche perché, al di là delle sue decioni personali che non condivido, la viceministra8 sta facendo campagna elettorale a sostegno della parte che si contrappone a questa destra sovranista, leghista, antieuropeista e pericolosissima anche per le azioni di destabilizzazione internazionali che la vede come braccio operativo strategico. La mia non vuole essere assolutamente una difesa della viceministra, che ultimamente non mi è proprio piaciuta, ( voglio ribadirlo) , ma vuole essere un invito a giocare con tutte le risorse disponibili, quanto meno fino a lunedì.
Interessanti, invece, sono le considerazioni fatte sugli amministratori locali. Tanto di cappello agli amministratori di Chiusi che, coerenti con la scelta di campo effettuata non tralasciano occasione per aiutare il nostro territorio in questa difficilissima e odiosa campagna elettorale.
Mi dispiace, invece, che i nostri amministratori, almeno quelli che si PROFESSANO DI ” SINISTRA” , continuano a disconoscere i valori dichiarati e ad essere totalmente assenti da questa competizione. O MEGLIO continuano ad essere assenti nelle file dove si dichiarano appartenere, mentre non esitano a ossequiare e presenziare a tutte le iniziative di chi ( la Lega) “dice che Città della Pieve è uno dei “suoi comuni”.”. Sarebbe opportuno che finalmente uscissero allo scoperto quanto meno per chiarezza e correttezza nei confronti di chi li ha votati.
La degenerazione della politica in Umbria è cosa conosciuta. Nel tempo non c’è stata la consapevolezza che sicumera e arroganza non avrebbero pagato. Purtroppo sono fenomeni che succedono anche al di qua del fosso anche se in forme meno eclatanti.
Per la scelta del candidato a presidente sono state bruciate cinque o sei designazioni. Per Fora erano già stati stampati i manifesti. Precedentemente la designaziomne a candidata la sindaca di Assisi era stata accettata dai 5s per poi essere rigettata dagli stessi il giorno dopo.
Nononostante tutto questo io ritengo che gli umbri possano votare Bianconi, im prenditore stimato, e non l’ex sindaca di Montefalco, comune di cinquemila abitanti, lasciato con milioni di euro di deficit, anche lei trasmigrata per diversi partiti, dalla DC alla lega.
Caro Lorenzoni, personalmente credo che a volte sia meglio il silenzio che aprire bocca tanto per fare.
Non credo che tu sia nella condizione di chiedere le dichiarazioni da parte di qualcuno, ma se proprio ci tieni ti accontento: rappresento in consiglio comunale una lista che si riconosce nei valori della sinistra, la sinistra che mi hanno insegnato i miei nonni contadini con le loro lotte, i miei genitori, le mie esperienze prima da studente poi da lavoratore, i tanti “ultimi” che ho conosciuto negli anni e che ancora incontro, una sinistra che ancora crede in un’equa distribuzione delle risorse, contraria alle armi e alla guerra, per un mondo senza confini. Sono fatto così, credo in questi valori, la sinistra che è miseramente caduta in umbria sotto il peso delle inchieste non mi appartiene, così come non mi riconosco in quella “sinistra” rappresentata dai personaggi accorsi al capezzale del PD umbro in questi giorni. Sono 3 trent’anni, dall’avvento di Berlusconi in poi che agitando lo spettro del pericolo di turno si deve votare “contro” e non a favore di ciò in cui si crede, francamente di questo modo di ragionare ne ho piene le palle.
Luca Scaramelli mi meravigllio di te. Possibile non capire che certe uscite sono rivolte altrove rispetto al dichiarato e non passano il fosso. Sforzi inutili. Per quanto mi riguarda questo o quello per me pari sono e certamente non li voterò. In attesa del prossimo selfie cerco di impegnarmi sui fatti e lascio il servo encomio e il codardo oltraggio a chi lo fa di lavoro.
Io invece credo che esporsi e dire come si pensa e come si vota o si voterebbe faccia bene alla salute e alla democrazia. Poi anche io, come voi, non voto in Umbria. Osservo e basta. Ma osservare implica anche ragionare e far di conto. Qualche giorno fa Paolo Scattoni ha detto che voterebbe Bianconi. Ci ha ripensato perché lo voterebbe e lo sostiene anche Bettollini? Ognuno fa come crede. Si espone o non si espone. O si espone a metà. Chi osserva, prende nota. Ma prendono nota anche i lettori. E gli elettori. Questo giornale ha preso cappello sulla vicenda elettorale umbra come fa da 30 anni. Lo ha sempre fatto perché è nel Dna di Primapagina e perché lo deve fare. Se no verrebbe meno al suo compito. Chi fa politica attiva o pontifica su altre cose, di qua dal fosso, non è obbligato a farlo. Secondo me sarebbe utile che lo facesse, per vicinanza, per opportunità, per chiarezza, perché poi magari chiama gli umbri a pronunciarsi su altre questioni (impianti industriali ad esempio)… ma siccome non è obbligatorio, va bene lo stesso anche se non lo fa e rimane sulle sue, accucciato e silente. Ognuno fa il mestiere proprio. E sarebbe già buona regola e buona cosa criticare se mai le posizioni, non denigrare il mestiere degli altri. Perché se si entra in certi gineprai poi se ne esce pieni di graffi…
Il mio riferimento al voto “questo o quello per me pari sono” è relativo agli “interessi toscani” di questa assurda polemica che secondo me è rivolta più alle mosse locali toscane che non a quelle umbre. Su queste ribadusco quello che ho già affermato in altra sede. Se fossi un simpatizzante di entrodestra residente in Umbria voterei Ricci, a sinistra voterei Bianconi. Non dico altro perché le questioncelle locali fino a che rimangono opache proprio non mi interessano. Poi quando la nebbia si diraderà non avrò problemi a parlare come ho fatto sempre.
Stasera la campagna elettorale finisce. Non ci sarà più tempo. E parlare ad urne chiuse e ad esito del voto conosciuto,serve a poco ed è anche molto più facile. Da furbi diciamo. Prendo atto che a fare il furbo (o il pesce in barile) non è solo Scaramelli. Gli “interessi toscani” non riguardano questioncelle o posizionamenti, ma cose più serie: come il rapporto dell’Umbria con le regioni limitrofe, con il tentativo (giusto a mio avviso) di indurla a guardare non solo verso le Marche. Riguardano la sanità e gli insediamenti produttivi nelle aree di confine, i trasporti con il Frecciarossa di Chiusi e non solo, la viabilità, la politica del turismo fatta in modo unitario, la politica scolastica, gli eventi culturali… Di carne al fioco ce n’è tanta, compreso il progetto Acea, riguarda un’area a confine con l’Umbria. Per questo mi sembrava interessante e doveroso esprimersi e dichiarare la propria collocazione. Che senso ha dire se fossi di destra… se fossi di sinistra… Uno è di destra o di sinistra. Non può essere tutte e due le cose, e le due cose non sono intercambiabili, nemmeno nell’Umbria martoriata dagli scandali.
Ho scritto su chiusiblog che ultimamento ha incrementato notevolmente i contatti su facebook che se fossi residente in umbria voterei Bianconi. Ho anche detto che darei la mia preferenza a Fosco Taccini, candidato in una civica in appoggio a Bianconi. Non solo perché Fosco è un amico mio, di chiusiblog dell’associazione Innovazione Locale, ma anche perché ha prodotto materiali nteressanti per la sua campagna elettorali. Per quanto riguarda i “graffi” sono pronto a piè’ fermo. Se non sono diffamatori o calunniosi ben vengano.