IL VOTO UMBRO, IL SILENZIO ASSORDANTE DI SCARAMELLI E LA SUA ADESIONE ALLA CORRENTE DI ANNA ASCANI

mercoledì 23rd, ottobre 2019 / 15:43
IL VOTO UMBRO, IL SILENZIO ASSORDANTE DI SCARAMELLI E LA SUA ADESIONE ALLA CORRENTE DI ANNA ASCANI
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CHIUSI – Juri Bettollini si è speso per la causa umbra. Per dare una mano a Bianconi. Lo stesso hanno fatto gli assessore chiusini Micheletti e Marchini, il consigliere comunale Simone Agostinelli, il segretario del circolo di Chiusi Città Canini. Ieri sera c’erano tutti, più qualcun altro, prima a Castiglione del Lago, poi a Città della Pieve ad ascoltare Nicola Zingaretti. A dare un contributo alla causa, anche solo con la presenza, che poi non è poco. Nemmeno una parola, un refolo, un sussulto da parte di Stefano Scaramelli. Ieri doveva venire a Castiglione del Lago anche Enrico Rossi, governatore della Toscana. E’ singolare che si muova Rossi e non uno che l’Umbria ce l’ha a 500 metri da casa e la vede dalle finestre. Ma Scara, in questa fase è impegnato a presentare il suo libro (o meglio il libro su di lui, perché è una intervista e le interviste non si fanno da soli) e sembra non avere tempo da dedicare al test elettorale umbro. Però una cosa l’ha fatta. Ha aderito e ha sponsorizzato la corrente “Energia Democratica” creata qualche settimana fa da Anna Ascani, come lui renziana di ferro e ora sottosegretario all’Istruzione nel governo Conte Bis. Che come è noto è rimasta anche lei nel Pd, non è andata con Renzi in Italia Viva. Ed è umbra. Forse Scaramelli sostenendo la corrente Ascani ha inteso dare così il suo contributo alla battaglia per le regionali umbre. E’ un segnale chiaro. Anche a Zingaretti, che lo ha atteso invano e sperava di incontrarlo questo enfant prodige della politica toscana e non lo ha visto.

Scaramelli fa sapere che con Energia Democratica è schierata anche la segretaria regionale del Pd Simona Bonafè (ci avrebbe stupito il contrario) e che la referente senese è Elisa Manieri, la storica portavoce e portaborse, fedele nei secoli. Quelli precedenti e quelli a venire. Anche perché, sinceramente, come la pensi Elisa Manieri non l’abbiamo mai saputo, non lo ha mai detto né esternato e al di là della fedeltà al capo, date e premesse, non sappiamo cosa potrebbe esternare.

Certo che di fronte ad un test elettorale in una regione vicina che sta diventando un test nazionale, il silenzio di Scaramelli è piuttosto assordante. Sebra che anche in questo caso si sia messo alla finestra in attesa di capire e vedere come va a finire.

Bettollini & C. saranno anche un po’ presenzialisti, forse troppo inclini a marcare il territorio, ma almeno la faccia loro ce la mettono. Scara no, la mette solo dove ha il vento a favore. Dove si prendono applausi. Peccato, perché il ragazzo, negli anni, ogni tanto, qualche uscita coraggiosa l’ha fatta. Ricordiamo ancora quella sparata, senza rete, contro la “casta senese” del Pd in un incontro del Forum Cronache Italiane, organizzato da Primapagina a Città della Pieve. E anche la scelta di seguire Renzi quando ancora c’era più da perdere che da guadagnare fu piuttosto coraggiosa e controvento.

Poi però – al di là dell’impegno come presidente della commissione sanità regionale – ha fatto il leader di corrente e poco più.

Ora che il capo se ne è andato per fare un altro partito, il giovane Scara se ne sta in coperta. Perché non si sa mai. Ovvio che aspiri ad una ricandidatura alla Regione nella prossima primavera, ma chi lo ricandida se non il Pd? E quindi meglio mettersi accucciati ed aspettare, senza mettere il naso fuori, neanche se la battaglia, là fuori, appena di là del fosso, richiede una qualche sortita e il contributo di tutti…  Se dicesse la sua e desse una mano, Bianconi e il Pd umbro gliene sarebbero grati.

Non che Scaramelli sposti migliaia di voti. In Umbria forse nemmeno qualche decina, ma il problema è di “approccio” alle questioni. Di sensibilità politica. Perché la politica, come la libertà, non è star sopra un albero… non è neanche il volo di un moscone  o di un aquilone. Il primo certamente più libero del secondo, perché può volare e posarsi anche su una merda. Ma non è attaccato a un filo.

Per carità, anche altri sono rimasti in silenzio. Anche la sinistra a sinistra del Pd, quella che a Chiusi ha sempre criticato Scaramelli e pure Bettollini non ha trovato il verso di dire mezza parola sulle elezioni umbre, che sono un test a tiro di schioppo… Ma quelli, diciamo, sono silenzi strutturali, di default, come dicono quelli moderni. A quei silenzi ci siamo abituati. Come a quelli dei 5 Stelle locali, che parlano poco o parlano sempre d’altro, come se le elezioni fossero un problema che non li riguarda.

m.l.

 

 

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