CHIUSI, AL MASCAGNI LA BELLA STAGIONE ARRIVA D’INVERNO
CHIUSI – Finisce l’estate, ma a Chiusi si annuncia un’altra bella stagione. E’ la stagione autunno-inverno del Teatro Mascagni, presentata ieri con una conferenza stampa nel Foyer del teatro. Da domenica 10 novembre al 3 aprile, 11 spettacoli serali, più 4 pomeridiani per bambini e famiglie.
Dicevamo che sarà un bella stagione a dispetto del periodo (necessariamente freddino), non solo pr la quantità degli spettacoli in cartellone, ma soprattutto per la qualità degli stessi. Il Mascagni ritrova una sua centralità e sul palco del teatro chiusino si potranno vedere quest’anno pieces classiche e più “sperimentali” con attori molto noti, non solo agli aficionados del teatro, ma anche al pubblico del cinema e della televisione. Si va da Veronica Pivetti a Giuliana De Sio e Isa Danieli, da Leo Gullotta a Lello Arena. da Alessandro Benvenuti e Stefano Fresi a Simone Cristicchi. Insomma roba che circola nei migliori teatri italiani e nelle grandi città. Con due ciliegine sulla torta rappresentate dal Macbettu di Alessandro Serra , premio Ubu come miglior spettacolo 2017 , n una delle ultime repliche (quindi è un’occasione assoluta per vederlo) e uno spettacolo di parola e musica sul Don Giovanni di Mozart, con l’atttore Alessandro Riccio e l’Orchestra Regionale della Toscana, una delle migliori del panorama nazionale.
Ma procediamo con ordine: l’apertura (10 novembre) è affidata a Veronica Pivetti, in “Viktor und Viktoria”, commedia musicale ispirata all’omonimo film e ambientata nella Berlino degli anni ’30. Una critica feroce alla società bigotta e superficiale sempre pronta a giudicare dalla apparenze.
Si prosegue con altre due signore del teatro italiano: anzi con “Le signorine”, Isa Danieli e Giuliana De Sio, due sorelle zitelle che trascorrono la vita in un continuo rinfacciarsi di accuse reciproche, con il mondo esterno nemico numero uno (20 novembre).
Il 4 dicembre va in scena Macbettu, particolare e fortissima versione in salsa sarda del Macbeth di Shakespeare., allestita da Alessandro Serra. Spettacolo di avanguardia, pluriperemiato e osannato dalla critica.
Si prosegue il 21 dicembre con il tradizionale appuntamento per gli auguri con un concerto del Toscana Gospel Festival.
Il 7 gennaio, la stagione riprende con il “Donchisci@tte” riletto da Alessandro Benvenuti e Stefano Fresi e scagliato contro la nostra contemporaneità. Dove i Mulini a vento sono le moderne multinazionali e Dulcinea appare e scompare in una web cam, come certe pornostar o influencer…
Il 24 gennaio sarà la volta del citato “Ti racconto Don Giovanni”, con Alessandro Riccio voce recitante e un ensemble di archi e fiati dell’ORT. Recitazione, narrazione e grande musica. Il 1 febbraio si terrà lo spettacolo dedicato il giorno della Memoria (titolo da definire), mentre il 25 febbraio, Leo Gullotta interpreta “Bartleby, lo scrivano” di Herman Melville, la storia di un impiegato piccolo piccolo, che ad un certo punto comincia gentilmente a rispondere “avrei preferenza di no”, sconvolgendo non solo il tran tran dell’ufficio in cui lavora, ma anche la vita del suo datore di lavoro… Una storia di ribellione interiore e sociale, insomma. Con un maestro del palcoscenico.
Due4 gli appuntamenti di marzo: il primo, venerdì 13, è “Parenti serpenti” con Lello Arena e la regia di Luciano Melchionna. Una rilettura del celebre film di Mario Monicelli, commedia grottesca e a tratti surreale con personaggi che perdono umanità per trasformarsi in subdoli e infidi serpenti. I secondo è invece “La Stazione”, Produzione della Fondazione Orizzonti, già presentata al festival estivo per la regia di Manfredi Rutelli, con Silvia Frasson, Alessandro Waldergan e Gianni Poliziani, in questo caso in veste di attore e non solo di direttore artistico del teatro.
Chiusura il 3 aprile con Simone Cristicchi, in “Manuale di volo per uomo”, una favola metropolitana che unisce musica poesia e recitazione.
Dal 26 gennaio al 1 marzo 4 spettacoli pomeridiani per famiglie e bambini: Zanna Bianca, Pinocchio, The wolf (Cappuccetto rosso) e la Principessa e il drago…
La stagione del Mascagni è allestita dalla Fondazione Orizzonti in collaborazione con la Fondazione Toscana Spettacolo. Per avvicinare al teatro un pubblico non abituale e soprattutto il pubblico giovanile sono previsti sconti pr gli under 30, per gli studenti universitari, e anche il biglietto omaggio nel giorno del compleanno… Previsto anche il “biglietto sospeso”, come il famoso “caffè sospeso di Napoli”, ovvero un biglietto acquistato e lasciato a disposizione di chi vive un momento di difficoltà… Lo spettacolo Gospel per gli auguri vedrà il contributo di banca Valdichiana.
Gianni Poliziani ha fatto insomma le cose in grande, nello stilare il cartellone. Ha messo insieme grandi nomi, ma anche spettacoli di “riflessione”, non di cassetta. Riflessione su temi attuali e sulla società in cui viviamo, anche attraverso la rilettura e riscrittura di classici assoluti come Shakespeare, Cervantes e Melville o di film famosi (Victor Victoria e Parenti serpenti).
A tutto ciò si aggiunge l’attività di formazione affidata ai corsi di teatro per bambini, ragazzi e adulti del “maestro” Alessandro Manzini che quest’anno saranno più del solito e avranno anche più occasioni di “verifica sul campo”. Anzi sul palco. I corsi sono aperti a tutti faranno vivere il Mascagni tutto l’anno come un vero e proprio cantiere sempre aperto. Con Manzini il teatro andrà anche nelle scuole. E’ una azione di educazione al teatro, al mettersi in gioco. Alla leggerezza, all’ascoltare e al raccontare. Insomma una cosa importante quanto e forse più degli spettacoli di grido.
Per chi non conosce bene Alessandro Manzini, ci sarà l’occasione di vederlo all’opera, il 12 ottobre prossimo: insieme a Martina Belvisi, Massimo Giulio Benicchi e Luca Morelli sarà infatti sul palco del teatro di Città della Pieve, in “On the Road.Again”, spettacolo che racconta una storia americana e mette insieme narrazione, musica live e danza. E’ una co-produzione della Fondazione Orizzonti/primapagina ed è già andato in scena al Mascagni il 24 maggio.
Valutazioni di merito a parte, è possibile sapere dove è stato pubblicato il bilancio 2018?
http://www.fondazioneorizzonti.it/amministrazione-trasparente/bilanci/
Paolo sei un guastafeste…
È tutto bello e splendente vuoi forse rovinare tutto evocando i buchi di bilancio?
Questo articolo parla della stagione teatrale del Mascagni. E’ un articolo di “cronaca culturale”. La politica e qualunque cittadino può chiedere conto del bilancio, ma non è questa la sede. O meglio l’occasione. Non è che parlando delle partite di calcio, ogni volta di debba andare a vedere se la società hanno i bilanci a posto o se pagano gli stipendi. Ci sono occasioni per parlare delle società e dei bilanci e altre in cui si parla de gol, dei falli e dei rigori dati o non dati. L’unica considerazione che mi viene da fare a tal proposito è che se la Fondazione ha deciso di fare una stagione del genere, vuol dire che i soldi per farla ce li ha. Dopo un periodo di lacrime e sangue e eventi in forma un po’ ridotta (i festival estivi del 2017, 2018 e 2019) si torna ad un livello piuttosto alto, non tanto per i nomi, ma per la qualità degli spettacoli proposti. Senza cedere al richiamo del… cassetto. A me questo sembra un buon segno, anche dal punto di vista dei bilanci… E da cittadino (oltre che da cronista) il fatto che a Chiusi si possa assistere a spettacoli di qualità, mi fa piacere.Come mi fa piacere che il teatro torni ad essere un cantiere aperto, dove si fanno molte cose, tutto l’anno. Anzi, a questo proposito vi invito,Luca e Paolo a vedere “On the road.Again”, a Città della Pieve il 12 ottobre prossimo (al Mascagni lo abbiamo già fatto a maggio). Potrebbe risultare perfino un’esperienza piacevole…
Sugli spettacoli da vedere permettimi di scegliere quelli che voglio. Si è vero che qui si parla della stagione teatrale e che di bilanci si dovrebbe parlare da altre parti, peccato però che qui si leggano solo sviolinate. Della “latitanza” del bilancio 2018 e del debito che è sempre lì mi pare invece che hai poca voglia di parlarne e una stagione ricca non significa certo che il buco nel bilancio non ci sia più, o no?
Magari da bravo giornalista ce lo puoi dire te!