IL GOVERNO GIALLO-VERDE CALA IL SIPARIO. CONTE ACCUSA SALVINI E FINISCE A PIATTI IN FACCIA… ALTRO CHE GOVERNO DEL CAMBIAMENTO, SOLO UNA PARENTESI ALLA MASANIELLO

martedì 20th, agosto 2019 / 18:18
IL GOVERNO GIALLO-VERDE CALA IL SIPARIO. CONTE ACCUSA SALVINI E FINISCE A PIATTI IN FACCIA…  ALTRO CHE GOVERNO DEL CAMBIAMENTO, SOLO UNA PARENTESI ALLA MASANIELLO
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Game over. “L’azione di questo governo qui si arresta”. Lo ha detto un’ora e mezza fa il premier Giuseppe Conte, che ha addossato tutta la responsabilità della crisi al ministro dell’interno Salvini e alla Lega. “La crisi di governo è stata “una scelta di Salvini: un fatto “grave che comporta una conseguenza grave”, ha detto Conte, stigmatizzando la decisione del leader leghista di “porre fine alla sua esperienza di governo chiedendo le urne”. Conte ha anche accusato il ministro dell’Interno di “privilegiare interessi di partito”, e – riguardo alle tempistica della crisi, anche “opportunismo politico”, denunciando però, come “palesemente contraddittorio” il comportamento di un partito che “presenta la sfiducia senza ritirare i suoi ministri”.  Conte ha infine annunciato che salirà al Quirinale per presentare le proprie dimissioni al Capo dello Stato Mattarella. Il Governo Giallo-verde non esiste più. E’ durato poco. Meno del previsto. Come una sbornia passeggera., presa più per incazzatura e delusione che per altro…

Sui social molti hanno definito e stanno definendo il discorso di Conte un discorso da statista, di alto profilo istituzionale. E al di là dei sassi che si è tolto scarpe, il premier ha usato effettivamente toni e argomenti ineccepibili. Compreso il richiamo alla Costituzione. Un bel discorso, insomma. E uno schiaffo bello pesante in faccia a Salvini. Ma un quarto d’ora da leoni non cancela un anno e mezzo da… coglioni. Conte ha parlato come un marziano che appena sceso sulla terra si è trovato di fronte le sceneggiate del ministro della paura al Papete e tutte le sue dichiarazioni sul voto subito… Ma il premier Conte non è un marziano appena sbarcato sul pianeta Terra. Quando ha fatto il governo con Salvini, nominandolo vicepremier, non sapeva chi era Salvini? Lo sapevamo noi, che non siamo nessuno….  Dove è stato il premier Conte in questo anno e mezzo quando Salvini imperversava in tutte le piazze d’Italia con le sue ruspe e i suoi sproloqui razzisti e fascistoidi sui porti chiusi, sulle Ong, sulla legittima difesa? quando Salvini e i suoi faccendieri facevano accordi coi russi riguardo a settori strategici?

Diciamolo, meglio tardi che mai… ma è tardi assai, caro Conte.  E lo stesso discorso vale per Di Maio e i 5 Stelle. I quali si sono accorti adesso che Salvini è tipo poco affidabile e uno che fa soprattutto gli interessi (politici ed elettorali) suoi… Finora per un anno e mezzo hanno fatto gli zerbini zelanti e accondiscendenti, facendo passare e votando parecchie “porcate”, come il decreto sicurezza bis… per dirne una.

Adesso la crisi di governo è ufficialmente aperta. La palla ce l’ha in mano Mattarella. Salvini negli ultimi giorni, mente da un lato cercava di ricucire coi 5 Stelle,  dall’altro ha sparato una fila enorme di cazzate. Che un ministro della Repubblica doveva evitare. Come quella di definire “inciucio” e “tradimento degli elettori” un possibile e ipotetico accordo 5 Stelle-Pd peun nuovo governo. Tale ipotesi non ci scalda il cuore, ma non sarebbe un “tradimento” degli elettori, sarebbe esattamente la stessa cosa che hanno fatto Lega e 5 stelle dopo le elezioni del 4 marzo 2018. I due partiti non si erano presentato alleati, ma l’un contro l’altro armato. Salvini e la Lega erano in cordata con Berlusconi e la Meloni, non con i grillini, orgogliosamente solitari…

Alle elezioni i 5 Stelle presero il 33%, il Pd prese più o meno i voti della Lega, anzi qualcosa in più (18,7 rispetto al 17%), quindi da un punto di vista tecnico le due forze , in parlamento sono intercambiabili. In Italia vige un regime di democrazia parlamentare, i governi e le maggioranze di governo si formano in parlamento, non nelle urne. Quindi se 5 Stelle e Pd e magari qualcun altro (Leu ad esempio) trovassero il modo di mettersi d’accordo per formare un governo e portare a termine la legislatura o quantomeno predisporre le misure necessarie a scongiurare ad esempio l’aumento dell’Iva e accompagnare con più calma il Paese e nuove elezioni, non ci sarebbe nulla di strano o di “anomalo”.

Una cosa è certa, in questo momento lo sconfitto principale, colui che è rimasto con il cerino in mano è Matteo Salvini. Ha tirato la corda, basandosi su sondaggi che lo davano al 38%, ha provato a sparigliare per lucrare e monetizzare immediatamente il consenso… ma qualcosa anche nel Paese (non solo in parlamento) si è rotto. Dovunque si presenti il Ministro plenipotenziario prende insulti, fischi e gavettoni… Lo contestano al sud, al centro e al nord. Sulla costa e nell’interno. Nelle città e nei piccoli paesi. Il vento sembra aver preso un’altra piega…

“Da capitano a sergente è un attimo”, si legge sui social. E il Capitano è in braghe di tela. Solo due settimane fa ballava l’Inno di Mameli in bermuda sulla spiaggia di Rimini insieme ad una cubista sexy… adesso sembra un uomo in fuga. Come Craxi quella sera davanti all’Hotel Raphael. Come Renzi dopo la debacle elettorale del 2018. Come Berlusconi dopo gli scandali con le Olgettine e la nipote di Mubarak. Lasciamo perdere Mussolini appeso a Piazzale Loreto, anche se per certi versi e per certe dichiarazioni (tipo quella sui pieni poteri), quello potrebbero essere il paragone più plausibile di tutti…

L’Italia è una paese strano. Nel ’39 in Italia erano tutti fascisti. Nel ’44 i fascisti erano solo quelli di Salò. Agguerriti, feroci, ma pochi e in fuga… Poi tutti democristiani e comunisti, salvo dileguarsi gli uni e gli altri quando il vento è cambiato. Berlusconi sembrava il dio in terra. Renzi l’enfant prodige… I due sono ancora lì che provano a pontificare, ma il seguito che hanno è quello che è… Un anno e mezzo fa i 5 Stelle, alle politiche, diventavano di gran lunga il primo partito, prendendo il 33%, il doppio dei voti del Pd e della Lega (seconda e terza forza), adesso i sondaggi li danno sotto al 10 e sono scomparsi anche dai comuni… sbornia passata anche quella. Hanno esaurito non solo la spinta propulsiva, ma anche la funzione.

Salvini ha pigiato sul tasto della paura, ha fomentato odio e razzismo, ha strizzato l’occhio e sdoganato organizzazioni fascistoidi… la gente, nelle piazze, sui social e nelle tv lo ha esaltato… ma adesso si è tagliato da solo il ramo su cui era appollaiato, forse per ingordigia. Per la fretta di avere “pieni poteri” come un dittatorello qualsiasi, roba alla sudamericana…

Osvaldo Soriano ci andrebbe a nozze con un come Salvini… Il governo Lega-5 Stelle (anzi 5 Stelle-Lega) finisce in malo modo, per crisi interna peggio delle vecchie correnti democristiane. A piatti in faccia…  L’esperienza del Governo del cambiamento che molti (anche nostri amici e lettori) dipingevano come “rivoluzionaria” e la “migliore possibile”, si è rivelata al massimo una parentesi alla Masianiello,  non una rivoluzione. Le rivoluzioni e i cambiamenti sono altri. Del resto però era scritto già nella locandina. Bastava leggere i nomi degli attori per capire che lo spettacolo non sarebbe stato un granché. Il colpo di teatro del presidente Conte può strappare un applauso, ma non cambia la sceneggiatura…

m.l.

Nella foto (Sky Tg 24): il premier Conte tra Salvin i e Di Maio.

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