Il Senato ha votato la fiducia posta dal governo sul dl sicurezza bis con 160 voti favorevoli, 57 voti contrari e 21 astenuti. Il provvedimento, si legge nelle cronache dei quotidiani, ha incassato l’ultimo via libera del Parlamento e con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale sarà legge. FdI come annunciato si è astenuta mentre FI non ha partecipato al voto pur rimanendo in Aula.
I presenti sono stati 289, i votanti 238, la maggioranza 109. Assenti 5 senatori del M5s e due leghisti, diversi “sì” sono arrivati dal gruppo misto. Secondo il Pd “l’Italia adesso è più insicura, perché il decreto alimenta solo le paure e non combatte la criminalità vera. Come quella mafiosa, di cui nel decreto non vi è traccia”. Alcuni senatori del Pd si sono presentati con la maglietta: “Non sprechiamo l’umanità” e l’immagine di un uomo gettato nel cestino della spazzatura.
APPROVATO IL DECRETO SICUREZZA BIS. E’ REATO SALVARE VITE IN MARE. MA IL PROVVEDIMENTO E’ IN CONTRASTO CON LA COSTITUZIONE, QUINDI E’ ILLEGALE
LA DERIVA SECURITARIA, LE RUSPE NEI CENTRI SOCIALI E E LA FINE POLITICA DEI 5 STELLE
Il decreto sicurezza bis è legge. Salvini aveva promesso un “giro di vite” al suo elettorato e lo ha dato. E allo stesso tempo ha voluto inchiodare gli alleati a 5 Stelle: o con me o contro di me (e nel caso, tutti a casa). E i pentastellati più impauriti di perdere il posto che dei ladri e dei migranti scarrozzati dalle ong si sono allineati, obbedienti e hanno votato la fiducia. Come tanti soldatini
“Un passo alla volta state trasformando il tempio della democrazia in quell’aula sorda e grigia, in quel bivacco di manipoli evocato in un periodo di cui alcuni, anche qui dentro provano nostalgia”, così ha commentato Pietro Grasso, eletto come leader di Liberi & Uguali , evocando fantasmi del passato, come Mussolini e il fascismo e accusando la maggioranza Lega-5 Stelle di aver trasformato i tweet rabbiosi di Salvini in norme di legge. Ed ha anche detto l’ex presidente del Senato che “la traversata del Mediterraneo su imbarcazioni di fortuna non è un giro in moto d’acqua”, con riferimento al recente caso del figlio del ministro dell’Interno sulla moto della Polizia e alla tragedia dei migranti. Adesso soccorrere i migranti sarà più difficile. Praticamente sarà reato.
Il Decreto sicurezza Bis, fissa infatti per le navi che soccorrono migranti il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane, con possibilità di multe e confische per chi viola la disposizione. Pene più severe anche per incidenti durante manifestazioni pubbliche e maggiori tutele per le Forze dell’Ordine. Giro di vite per le violenze nelle manifestazioni sportive.
Per alcuni commentatori si tratta di una deriva sempre più di destra e di norme da stato di polizia. Padre Alex Zanotelli invita (incita verrebbe da dire) alla disobbedienza civile. Perché come scrisse Don Milani in certi casi l’obbedienza non è più una virtù. Ma importanti giuristi, storici e costituzionalisti (tra questi Luciano Canfora e Gaetano Azzariti) fanno notare come il Decreto approvato ieri, sia palesemente in conflitto con la Carta Costituzionale.
L’articolo 10 della nostra Costituzione recita: “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge”. Stop. Quindi non solo il salvataggio in mare è doveroso, ma l’Italia ha l’obbligo di garantire accoglienza e diritto d’asilo a chi fugge da situazioni insostenibili. E tra le libertà democratiche citate dalla Costituzione non figurano solo i diritti civili e politici, ma anche quello alla dignità, al lavoro, all’uguaglianza…”.
Per Luciano Canfora, ad esempio “questa robaccia che è stata votata, non solo fa ribrezzo, è anche in contrasto con la Costituzione. Quindi è illegale“.
Ma Salvini della Costituzione se ne frega. Lui l’inno di Mameli lo fa ballare alle cubiste sulla spiaggia. Il che rispetto al “con il tricolore mi ci pulisco il culo” della Lega di primordi, è già un passo avanti. Si atteggia a ducetto il ministro che non trova nemmeno il tempo di ricordare le vittime della strage di Bologna (2 agosto) e quelle dell’Italicus (4 agosto). Ma su Bologna ha comunque l’occhio vigile. A poche ore dal voto in Senato, nel capoluogo emiliano è cominciato questa mattina alle 5,30, lo sgombero forzoso del centro sociale Xm24, in via Fioravanti, zona Bolognina.
Agenti in assetto antisommossa di Carabinieri e Polizia sono entrati dentro il centro sociale, non senza la classica e immancabile ruspa. Una cinquantina di attivisti sta facendo resistenza.Qualche giorno fa gli attivisti hanno cancellato i murales sulla facciata dell’edificio, che la Soprintendenza voleva tutelare perché diventato un luogo significativo per lo sviluppo della street art, per protestare contro un possibile sgombero. Che apena approvato il Decreto Sicurezza Bis è stato messo in atto.
Come di consueto, il ministro Salvini ha subito postato un video delle operazione su Facebook: “Forze dell’ordine impegnate fin dall’alba. Molto bene, la musica è cambiata: ordine, legalità e democratiche ruspe!” (qui il grassetto è suo).
Questo è il verbo salviniano che adesso è anche legge dello Stato. Magari per quelli di Casapound che occupano abusivamente da anni un edificio nei pressi della stazione Termini a Roma, lo ruspe possono attendere. La deriva è veramente pericolosa, perché c’è anche chi prova ad andare addirittura oltre chiedendo la schedatura di tutti i professori di sinistra, come ha fatto nei giorni scorsi la sindaca leghista di Monfalcone. Dopo aver fissato il tetto de l 45% di stranieri per classe nella scuola materna, dopo aver fatto eliminare dalla biblioteca pubblica i giornali Il Manifesto e Avvenire, la sindaca Cisint punta ora il dito contro gli insegnanti di sinistra che “con le loro ideologie infestano le scuole pubbliche e avvelenano i giovani, osteggiando apertamente le scelte democratiche che gli italiani stanno manifestando verso gli amministratori della Lega”.Siamo insomma agli sgomberi forzosi, alle liste di proscrizione, alle “quote” di stranieri nelle classi delle scuole primarie… Roba da ventennio, inutile girarci intorno.
Salvini con in questa roba ci sguazza, è il suo pane quotidiano. Anzi ci campa. Se questo è il clima lui ne è il primo e principale responsabile. Lo sa bene e non se ne vergogna, anzi ne fa motivo di vanto e di “ricatto” verso i suoi alleati pentastellati, che in un anno di governo si sono rimangiati tutto il maiale comprese alcune loro storiche battaglie sulla moralizzazione della politica, sull’ambiente, sulla legalità, assumendo sempre più i connotati dei servi sciocchi del padrone che li umilia e li tene al guinzaglio.
Dopo aver ingoiato il Decreto Sicurezza uno e il bis i 5 Stelle che un po’ forcaioli sono sempre stati, si sono incamminati definitivamente sulla strada securitaria e “ruspista” di Salvini. Per salvare il culo e le poltrone. Se lo avessero fatto per convinzione sarebbe anche peggio.
Hanno gettato nel cesso milioni di voti di elettori di sinistra che votando 5 Stelle pensarono di dare uno schiaffo alla sinistra irriconoscibile di Renzi & C. sperando in un cambiamento, elettori che ora si ritrovano ad applaudire il “mandato zero”, gli sgomberi dei centri sociali, il sequestro delle navi che salvano migranti e pure la Tav. Perché adesso gli toccherà votare anche per la Tav, se non vogliono far cadere il governo e andare a casa. E loro, i 5 Stelle, a casa non ci vogliono andare. Stanno bene al governo e in parlamento. Molti di loro hanno svoltato, da nullafacenti e nullatenenti senza arte né parte, fanno i ministri, i sottosegretari, hanno assunto come portaborse e portavoce fidanzate, amici, fratelli e sorelle… fanno la bella vita ed è bene farla durare. Perché se si dovesse andare al voto, Salvini potrebbe anche fare il pieno (ma non è detto, in Italia il vento cambia rapidamente), ma i Stelle no, farebbero fatica ad arrivare al 10%. Intanto si sono già portati avanti col lavoro, abdicando e dileguandosi nei comuni, dove non si sono nemmeno presentati alle elezioni. Scomparsi. Missing. Diluiti in accozzaglie a trazione leghista o cn la Lega in sottofondo. E quelli che erano i loro referenti locali, anche in zone come la Valdichiana e il Trasimeno, o sono incazzati neri e ormai fuori dal movimento o si limitano a fare la grancassa sui social alle rare esternazioni di Di Maio e Di Battista. E se quella che era un’orchestra diventa una banda scalcinata e in disfacimento, la grancassa è lo strumento più triste che c’è…
Viene da chiedersi se su una questione come questa le forze a sinistra del Pd (quelle poche e residue ancora presenti nel territorio) e il Pd, il Psi e i sindaci che ne sono espressione non possano sedersi intorno ad un tavolo e ragionare insieme sul che fare. Questa “robaccia” come la definisce Luciano Canfora, non può passare come acqua fresca di ruscello sotto un ponte…
m.l.
Con tutto il rispetto Luciano Canfora mi risulta sia filologo classico, storico e saggista, profondo conoscitore della cultura classica, nonchè figlio di uno storico della filosofia e di una latinista e grecista.
Tutto tranne che uno studioso di Codici e normative.
Ergo, un’altra voce fra le tante in questa cacofonia senza testa né coda.
Avanti il prossimo…