CHIUSI, AL VIA “ORIZZONTI”, QUEST’ANNO FESTIVAL AL FEMMINILE
CHIUSI- Domani, 7 agosto, si alza il sipario sul Festival Orizzonti 2019. La prima edizione firmata e diretta da Gianni Poliziani. Una edizione ridotta nei giorni, ma fortemente concentrata. Dodici spettacoli in 5 giorni. Sarà una full immersion. E come ogni festival che si rispetti anche quello chiusino ha una sua “parola chiave”. O parola d’ordine. Che poi sarà un filo conduttore. La parola chiave è “Donna”. Il sottotitolo è “narrazione”. Apertura affidata a alla band “Ottoni pr caso”, alle 18,00 nel giardinetto di Largo Cacioli, davanti al Museo Archeologico Nazionale. Poi, sempre domani 7 agosto alle 21,00 al teatro Mascagni “La stazione” della compagnia LST teatro per la regia di Manfredi Rutelli con lo stesso Poliziani in veste di attore, insieme a Silvia Frasson e Alessandro Waldergan. A chiudere la prima serata, presso la Tensostruttura San Francesco, lo spettacolo “Quin” scritto e diretto da Laura Fatini, con Valentina Bischi.
Diciamo che già la prima giornata propone un bel po’ delle “eccellenze teatrali” del territorio. Che non vuol dire teatro amatoriale. Sono tutti professionisti del palcoscenico nati e cresciuti in zona, che hanno calcato anche altre scene. Sarà interessante vederli all’opera.
Giovedì 8 alle 18,30 (e venerdì alle 23,00) altro spettacolo “al femminile”, con la compagnia Le Coche, insieme ancora a Silvia Frasson. Si tratta di “Artemisia della rabbia e dell’amore”, piece ispirata alla figura di Artemisia Gentileschi, grande pittrice (la prima grande pittrice donna) e anche femminista ante litteram , contemporanea di Caravaggio. Sempre di tematica femminile anche “Poco più poco meno” con Livia Castellana, per la regia di Gianni Poliziani i scena alle 23,00 alla Tensostruttura. Alle 21,30 al Mascagni andrà in scena “Sempre Domenica” della compagnia Controcanto Collettivo.
Venerdì 9 agosto, alle 18,30 al Parco dei Forti, “Inferno Srl” la piece del laboratorio per adulti di Alessandro Manzini, già vista al Mascagni nella tarda primavera, ma stavolta allestita in versione itinerante tra olivi, faggi e reperti etruschi; alle 21,00 al Mascagni, “Romeo e Giulietta” della compagnia Stivalaccio Teatro, e alle 23, come già accennato “Artemisia” delle Coche che poi sono Mascia Massarelli, Claudia Morganti, Francesca Carnieri, Sara Provenda, Roberta Ceccarelli, tutte chiusine doc con Silvia Frasson, che è chiusina pure lei.
D taglio “rosa”, ma a tinte comiche lo spettacolo “Venti di risate”, di domenica 11 agosto al Mascagni con Debora Villa, volto noto della Tv per la sua partecipazione a Zelig, Camera cafè, Pechino Express…
Sabato 10 agosto, note delle stelle cadenti, alle 18,30 “Il teatro prima del teatro” dimostrazione sul campo a cura di Francis Pardeilhan, pedagogo e attore teatrale che vanta collaborazioni internazionali, tra cui quella ultradecennale con l’Odin Teatret di Eugenio Barba e da decenni vive in questo territorio, poi “Convivio sotto le stelle” allietato dalla storica band locale dei Rivelati.
Domenica 11, prima della chiusura con Debora Villa, “Bambini che raccontano nei parchi” con i giovanissimi allievi di Alessandro Manzini (ore 18 30 Parco dei Forti).
Questo il programma del festival chiusino edizione 2019. Lontani, lontanissimi i tempi e i fasti delle edizioni targate Andrea Cigni, quella verve dissacrante e anche quella quasi parossistica attenzione mediatica per spettacoli che facevano scandalo. Adesso la dura legge del budget impone altre scelte. Probabilmente l’attenzione mediatica sarà minore, le riviste specializzate ne parleranno poco o non ne parleranno affatto. Il Festival Orizzonti torna all’era pre-Cigni. E senza il nome di grande richiamo come furono Nicola Piovani, Moni Ovadia, Simone Cristicchi, Luis Bacalov…
Ma Gianni Poliziani, facendo di necessità virtù, sta tirando fuori dal cilindro e sta facendo conoscere, con il suo Orizzonti, una buona fetta del meglio che c’è in circolazione, per ciò che riguarda il teatro in questo territorio, presentando le eccellenze professionistiche e anche esperienze dilettantistiche che hanno comunque cose da raccontare come la compagnia delle Coche, tutta al femminile…
Si può discutere, come si discusse dei festival di Cigni e di quelli di Rutelli prima e di Carloncelli poi, sulle singole scelte, ma quella di Gianni Poliziani è una scelta, nella quale lo stesso Poliziani ci mette la faccia e tutta la sua passione di teatrante. Ci sta insomma dentro fino al collo.
Si dirà anche che il Festival è quasi esclusivamente teatro (un certo tipo di teatro), che è quasi monotematico. Che c’è poca musica, ad esempio. Né operistica, né classica, né rock o jazz o pop. Lo abbiamo sentito dire in questi giorni di attesa, nei giardinetti del centro storico, che sono un po’ l’Agorà di Chiusi, soprattutto di questi tempi. Ma, come dicevamo, l’imperativo che Gianni Poliziani si è trovato ad affrontare era “evitare di accrescere il debito pregresso, ridurre le spese, in attesa di tempi migliori”. Con tali premesse è già tanto che il festiva Orizzonti si faccia. E che Chiusi abbia la sua “Estate culturale” in piazza. E’ quasi esclusivamente teatro? pazienza. E non è detto che se non ci sono nomi eclatanti e conosciuti, la qualità degli spettacoli sia scarsa. Non è così. Tutt’altro.
Quindi, che squillino le trombe e rullino i tamburi. Si alzi il sipario e buon divertimento a tutti.
m.l.
Pietoso forte.. sempre peggio ma che debito ha sta fondazione per fare 5 giorni del genere, staccate sta spina!! gli amici degli amici e basta praticamente ma poi in teatro che tanto è freddo.. 40 euro per “sentire i rilevati” sono pazzi, quasi dovrebbero pagare loro!
Credo che il suo commento sia decisamente offensivo. Non so chi lei sia, e nemmeno sono interessata a saperlo, comunque sappia che “gli amici degli amici” in questi giorni si sono fatti un culo tanto!!!! Non si senta obbligato a partecipare, vada pure a fare le cose che deve fare, faremo a meno della sua presenza.
N. B. Il prossimo anno se vuole la contatteremo per essere illuminato da lei in merito a gli spettacoli da proporre. Saluti
Il suo, sig. Mencarelli mi pare un commento quantomeno ingeneroso, astioso e rancoroso. Sembra quasi che abbia il dente avvelenato per qualcosa di personale. Come scritto nell’articolo, è un festival più breve e meno sfavillante rispetto ad altre precedenti edizioni, ma gli spettacoli proposti, sebbene non di gran nome, sono di qualità. Avremo modo, tra l’altro, di apprezzare dei professionisti del territorio. Professionisti, non dilettanti allo sbaraglio. Le sembra poco? Ci rifletta un attimo…
Non credo di conoscere il Sig. Alberto, ma vorrei rispondere al commento lapidario che ha fatto verso i RIVELATI e non Rilevati come ci ha chiamati lui, (questo mi fa già capire quanto poco conosca l’argomento in cui si sente, invece, esperto e soprattutto critico) dal momento in cui faccio parte del gruppo da circa quattro anni e mi sento presa in causa.
Partendo dal presupposto che è liberissimo di non gradire le nostre esibizioni, ammesso che ne abbia mai sentita una, vorrei precisare che per la serata in questione abbiamo suonato senza ricevere nessun compenso, solo per offrire il nostro contributo alla realizzazione di un evento per il paese. In quella serata (dove lei non credo fosse presente) c’erano anche due bravissimi attori che, durante la cena, hanno proposto uno spettacolo divertente e di ottimo livello. A questo punto vorrei dare un consiglio al signor Alberto, da ora in poi cerchi almeno di informarsi prima di sparare a zero su realtà della zona che mettono tutto il loro impegno alla realizzazione di eventi che,in un modo o nell’altro, servono a mantenere vivo il nostro paese. Infine, siccome il pubblico che ci segue nelle nostre serate musicali si diverte a cantare e a ballare con noi, alla prossima occasione venga a sentirci, magari non le piaceremo ugualmente ma, almeno, saprà di cosa sta parlando.