GUERRA COMUNE-PRESIDE A CHIUSI, I GENITORI: “SALVATE QUELLA CLASSE!”
CHIUSI – Non si placa la polemica tra Comune e preside sulla “soppressione” della classe prima nel plesso delle elementari di Chiusi città. Il Comunicato diffuso ieri dall’assessore Marchini ha fatto il giro del web ed è su tutti i media della zona. La notizia è ghiotta. E dal punto di vista giornalistico, la notizia – diciamolo – non è l’organizzazione delle classi, ma lo “scazzo” furioso tra l’Amministrazione comunale e il dirigente scolastico. Ovvero tra due istituzioni, da tempo l’una contro l’altra armata, ma adesso in guerra aperta e dichiarata.
Ovviamente, riportare e commentare un comunicato dell’amministrazione non significa parteggiare per l’amministrazione, ma dare notizia di un fatto. Quel comunicato è un fatto. Insolito, pesante. Foriero di ulteriori sviluppi. Qualcuno ha accusato questo giornale di non essere indipendente, di parteggiare appunto per l’amministrazione, in quanto non ha riportato la “campana avversa”. Che però, guarda caso, non ha suonato. Se fosse arrivato in redazione un comunicato della scuola avremmo riportato e commentato anche quello. Poi, quante volte abbiamo scritto che essere stampa indipendente non significa essere equidistanti. Significa non essere al soldo, non equidistanti. Su qualsiasi argomento. Non esiste stampa “oggettiva”, equidistante. Neanche il Televideo lo è, perché la scelta e la selezione delle notizie è già un modo per parteggiare. In sostanza i giornali, prima di criticarli, bisognerebbe saperli leggere e sapere com’è che si fanno. E fare un giornale è cosa diversa che scrivere un commento su facebook.
Detto questo crediamo, anzi siamo convinti, che il Comunicato durissimo di Sara Marchini (insolito anche perché, lo abbiamo già scritto, non è nello stile della giovane assessora, sempre pacata, gentile, timidina) tragga origine dalla lettera che due genitori hanno inviato al preside e al sindaco il 5 luglio scorso. Quindi il Comunicato, che per l’assessore Marchini sembra quasi un “battesimo del fuoco”, essendosi messa lei stavolta in prima linea, e non il solito decisionista Bettollini, è stato anche ponderato. E’ uscito infatti 4 giorni dopo. Che saranno stati 4 giorni frenetici.
La scuola in sostanza, dopo aver raccolto e accettato una quindicina di iscrizioni alla prima classe di Chiusi città con tempo normale a gennaio, ha chiesto conferma il 24 giugno e poi il 5 luglio ha comunicato via telefono alle famiglie, che la classe non si farà e che dovranno iscrivere i figli al tempo pieno allo Scalo. Questa la tempistica raccontata nella lettera citata. Che poi parla di disagio delle famiglie, di risposte interlocutorie e di “prese in giro” e chiede di salvare quella classe.
I genitori dei bambini iscritti alla prima elementare a Chiusi Città non hanno ricevuto alcuna comunicazione scritta, dopo l’accettazione dell’iscrizione. Per cui alcuni dicono di sentirsi autorizzati a considerare i loro figli iscritti a alla prima classe di Chiusi Città. E a Chiusi città li porteranno il 15 settembre.
Diciamo che la gestione della vicenda se non è “drammatica” come l’ha definita l’assessore Marchini, è quantomeno piena di falle... E tutti chiedono di trovare una soluzione che salvi il diritto dei genitori a iscrivere il figlio/a dove ritengono più opportuno e nello stesso tempo salvi anche la permanenza della scuola a Chiusi città, perché la soppressione della classe prima può essere preludio alla successiva chiusura della scuola intera. La formazione tre classi prime (due allo Scalo e una a Chiusi città) è stata concordata e approvata anche in sede di Conferenza zonale dell’istruzione ed educazione (i comuni) e dall’organismo scolastico provinciale (quello che era il Provveditorato). Perché questo improvviso e unilaterale cambio delle carte in tavola da parte della scuola?
Anche sui social, il Comunicato di Sara Marchini a nome del Comune ha trovato consensi e c’è chi addirittura propone di rivolgersi a Striscia la Notizia o al Gabibbo che a Chiusi già venne anni fa a smascherare lo scandalo dello stadio incompiuto. Molti di dicono “pronti a tutto”, dal sit-in davanti alla scuola a proteste più clamorose.
Alcuni esponenti del Pd come i segretari di circolo di Chiusi città e Montevenere hanno espresso sostegno all’assessore. Lo stesso ha fatto il capogruppo consiliare Annullli. Apprezzamenti anche da parte di figure legate al mondo della scuola e vicine ad altre forze politiche come i Podemos chiusini, il cui capogruppo Luca Scaramelli invece è schierato apertamente e decisamente con il dirigente scolastico e contro l’amministrazione. Così come l’ex consigliera di An Cosetta Quiriconi. Ma qua e là emerge anche un certo timore a esporsi, a mettere la faccia in una battaglia pubblica. C’è chi fa capire di temere ripercussioni per i propri figli. E questo è un pessimo segnale…
E’ evidente, comunque, che il nodo non è o non è più la settimana corta, ma il braccio di ferro tra due “poteri” e la soppressione d’ufficio dell’unica classe prima alle elementari del centro storico. Che è anche il capoluogo del comune. Sopprimere la prima vuol dire non avere la seconda il prossimo anno e così via… L’andamento demografico d’altro canto non sembra tale da prefigurare inversioni di tendenza. E se il numero di 15 era stato raggiunto, perché forzare e obbligare al tempo pieno quei bambini e le loro famiglie, peraltro comunicandolo sei mesi dopo l’avvenuta iscrizione e a due mesi dall’inizio del nuovo anno scolastico? E infine: a Chiusi Scalo lo spazio è e sarà sufficiente?
La salvaguardia dei diritti dei cittadini (adulti e bambini) e dei presìdi formativi (le scuole) viene prima della sperimentazioni che si fanno quando e se si possono fare. E in modo concordato e ponderato, non per capriccio o impuntatura. O per far vedere chi comanda.
m.l.
L’apprezzamento di chi? Di Possiamo? Comprendo il caldo però. Ufficialmente la lista Possiamo sinistra per Chiusi non sostiene l’assessore Marchini e non concorda con il suo comunicato. Se persone che lei ritiene vicine a Possiamo hanno espresso apprezzamento per quel comunicato lo hanno fatto a titolo personale e comunque se non sono banali illazioni quelle persone non fanno parte del gruppo che lavora attivamente per Possiamo. Sul merito del comunicato credo che la scuola a breve esporrà la sua versione, per ciò che so io e non ci voleva tanto a saperlo non è la scuola che decide sulle classi ma l’ufficio del provveditore, basta già questo per smontare tutta l’architettura del comunicato dell’assessora e per poterlo definire semplicemente polemico.
il caldo
Chi ha scritto che gli apprezzamenti di “figure vicine a Possiamo” sono posizioni ufficiali? Tutte le posizioni sono espresse a titolo personale, anche quelle dei due segretari Pd citati, per dire… O anche la tua. Dato che non è uscito alcun comunicato uffciale. Quanto a chi deve decidere, a me interessa poco. L’ho scritto: il nodo ormai è un altro. E’ lo scontro frontale tra poteri e tra istituzioni. Ma il fatto che la ripartizione delle classi fosse stata concordata e approvata in sede di Commissione zonale e che alle famiglie non sia stata comunicato niente per scritto, mi sembrano elementi non secondari di cui tenere conto. Se poi spetta all’Ufficio del Provveditore, come mai la scuola ha telefonato ai genitori annunciando la soppressione della classe prima di Chiusi Città? Avrebbe dovuto comunicarlo se mai l’ufficio del Provveditore, no? Chi ha incaricato a segreteria della scuola di telefonare? E inoltre: secondo te, come capo della lista di sinistra Possiamo, è normale e giusto che il centro storico perda l’unica classe di prima elementare? Il che vuol dire in prospettiva perdere la scuola?
Io nel centro storico ci vivo da vent’anni, figurati se non ci tengo a questa parte del paese. La domanda dovresti farla alle amministrazionidegli ultimi 15 anni che continuano a glorificare le sorti del nostro paese e che lo scendono per un paese in salute e meraviglioso. La domanda falla ai sindacati e alle associazioni di categoria che plaudono ogni anno al bilancio del comune senza rendersi conto, basta fare un giro in un giorno qualunque per il paese e vedere la situazione. Te che sei un cronista fai una passeggiata e conta quanti negozi hanno chiuso e in quanti fondi commerciali e case c’è scritto vendesi. Troppo facile ora fare i paladini del centro storico per un motivo pur valido. È comunque se il provveditorato non autorizza la classe è perché i ragazzi sono pochi e se sono pochi è perché Chiusi è in pieno calo demografico e il calo degli abitanti è uno dei primi segnali della cattiva salute di un paese, come vedi è il cane che si morde la coda ma sulle responsabilità non credo che non si possa chiamare in causa chi amministra da anni.
Sui negozi chiusi e saracinesche abbassate ho scritto decine di articoli, ne ricordo uno intitolato “Chiusi, voce del verbo chiudere”… e un altro in cui si citavano tutte le attività che c’erano nel centro storico fino agli anni ’80… quindi con me sfondi una porta aperta. Ma ora, con questa forzatura rischia di chiudere anche la scuola elementare. E su questo Luca non mi hai risposto. Il fatto che ci diano altri problemi, che, per esempio, anche le superiori sono ormai ridotte ai minimi termini, non significa che questo della salvaguardia di una classe prima e quindi della scuola primaria non sia un nodo serio. Il tempo pieno, le settimane corte, gli orari sono tutte cose che vengono dopo. Poi c’è il diritto dei cittadini che non può essere ignorato dal dirigente scolastico… credo, in tutta franchezza che politicamente tu abbia preso un abbaglio su questa vicenda. Per spirito di contraddizione. Riflettici.
Ma abbaglio su cosa? Conosci le leggi o no? Sai chi decide se attivare le classi o no? Che c’entra l’abbaglio, non capisco perché bisogna sempre affrontare le questioni da tifosi, sulla vicenda mi sono informato su quali siano le leggi, i meccanismi di formazione delle classi e su chi ha competenza a decidere, in base a questo ho formato la mia opinione. Sono una persona libera da qualsiasi tipo di condizionamento perciò le mie idee giuste o sbagliate che siano sono frutto di ragionamento mai mi schiero a prescindere. Sono un consigliere di opposizione ma se vai a rivederti i verbali dei consigli comunali ci sono tante votazioni in cui il mio gruppo ha votato con la maggioranza, avere un’idea a prescindere, tanto per essere contro non fa proprio parte del mio modo di essere. Se vuoi confrontarti sui contenuti sono a disposizione se vuoi emettere sentenze come affermare che ho preso un abbaglio fai pure ma allora non sto qui a perdere tempo.
Sono il primo ad essere felice se la classe viene attivata ma se ci sono solo 11 iscritti e il provveditorato non l’approva cosa facciamo come il calciomercato? andiamo a prendere i bambini in altri paesi?
Ma è tanto difficile fare una telefonata agli organi scolastici e informarsi sui numeri? Oppure le dichiarazioni dell’amministrazione sono il verbo? Meglio sparare contro il dirigente scolastico, assunto a nuovo nemico, che adoperarsi per trovare una soluzione. Mi sembrano tanto i migranti di Salvini, usati per nascondere altre incapacità.
Allora, le mie fonti dicevano 15 iscritti. Il Comunicato del Comune parla di 15 iscritti. Se non erro anche la lettera dei due genitori inviata al sindaco e al preside indica in 15 il numero degli iscritti alla prima di Chiusi Città. E’ tutta roba di pochi giorni fa. Tre indizi come diceva Agatha Christie cominciano a fare una prova… E 15 è numero sufficiente per formare una classe. La ripartizione in 3 classi (due allo Scalo e una a Chiusi città) è stata concordata e approvata nelle sedi opportune (Commissione zonale ecc.). Il preside poi ha comunicato che la prima a Chiusi città non si farà. E come mai quando ha chiesto la conferma dell’iscrizione (24 giugno) non ha prospettato la chiusura? Comunque al di là di tutrto, il problema a mio avviso è la soppressione della prima nel centro storico e quindi il rischio di chiusura della scuola. Se fosse un problema di numeri, il dirigente scolastico avrebbe se mai dovuto chiedere a qualche genitore dello scalo di iscrivere il figlio a Chiusi città. Invece ha fatto il contrario. Anzi non ha chiesto, ha “obbligato”… Il che non mi sembra un buon metodo. Invece di accusare gli altri di non sapere, di non informarsi, di parteggiare, cominciate piuttosto a farvi qualche domanda. La prima è come si salva il plesso di Chiusi città? la seconda: Vale più il tempo pieno e la settimana corta o il mantenimento della scuola?
Nella lista Possiamo c’erano candidati legati al mondo della scuola: domandate a loro come la pensano, potrebbe essere istruttivo e magari utile per prendere una posizione coerente. Io vedo un Comune che difende il plesso scolastico, la pari accessibilità e il diritto di scelta dei cittadini, e vedo due consiglieri di sinistra che invece difendono un dirigente scolastico, che nella migliore delle ipotesi ha gestito la vicenda in modo autocratico e irrispettoso, accettando supinamente e solo per contraddire ill sindaco una scelta che per Chiusi città è a mio avviso nefasta nell’immediato e in prospettiva. Poi ognuno prende le posizioni che crede, ma secondo me qualcosa non torna.
P.S. se il problema è come dite voi (Daria e Luca) la carenza di iscritti, c’entra poco la settimana corta e tutto il resto e allora si faccia tutti qualcosa per riequilibrare la situazione e salvare la prima e la scuola nel centro storico. Io, 25 anni fa, pur abitando alla Stazione iscrissi mio figlio a Chiusi città. Per dire…
Oh bravo cronista…erano 15 ma si sono poi ridotti a 11. Lo so io che faccio un altro lavoro, la storia della settimana corta non c’entra niente con l’eventuale non attivazione della prima. Il dirigente non ha fatto nessuna pressione, per l’ennesima volta, è il provveditorato che decide. Insisti a presentare la vicenda in modo scorretto, sei scorretto forse sapendo di esserlo o forse no, però francamente ti dico che discutere con uno che intigna ignorando la realtà è come giocare a scacchi con un piccione.
Quindi i contrari alla settimana corta erano a malapena 15 anzi 11.. che figura 🙂 cmq non è il preside che non la vuole è la legge che lo impone!
https://www.orizzontescuola.it/numero-alunni-classe-buona-scuola-potranno-sparire-classi-pollaio/
La buona scuola parla Chiaro:
Scuola Primaria (art. 10 DPR 81/2009)
Le sezioni della scuola Primaria sono costituite con un numero di alunni non inferiore a 15 e non superiore a 26, salvi i casi di presenza di alunni disabili. Eventuali iscritti in eccedenza dovranno essere ridistribuiti tra le diverse sezioni della stessa scuola, senza superare il numero di 27 alunni per sezione.
Nelle scuole nelle quali si svolge il tempo pieno, il numero complessivo delle classi è determinato sulla base del totale degli alunni iscritti.
Nelle scuole e nelle sezioni staccate funzionanti nei comuni montani, nelle piccole isole e nelle aree geografiche abitate da minoranze linguistiche possono essere costituite classi, per ciascun anno di corso, con un numero di alunni inferiore al numero minimo previsto e comunque non inferiore a 10 alunni
Le pluriclassi sono costituite da non meno di 8 e non più di 18 alunni.
Signor Rigutini, quello che dice non è esatto: 1) intanto 15 alunni sono sufficienti a formare una classe (lo scrive anche lei), quindi perché sopprimerla. 2) anche ua delle due classi inizialmente ipotizzate per Chiusi Scalo era a tempo normale. Quindi nel computo dei “contrari” al tempo pieno vanno conteggiati anche quegli alunni. 3) le sembra normale che una famiglia che iscrive l proprio figlio ad una classe a tempo normale (per ragioni sue) venga obbligata, senza preavviso e senza azioni concordate a cambiare scuola e a iscriverlo al tempo pieno? 4) Chiusi non è un comune montano, e Chiusui città è il capoluogo del paese non una “sezione distaccata”… Insomma mi pare che si esageri…
Hai più volte affermato che fai un giornale di parte, bene, a me non scandalizza. Fare un giornale di parte però significa scrivere per una parte, ciò per forza di cose va a scapito della verità, quindi liberissimo di scrivere per un padrone però poi pensare che il pensiero del padrone sia sempre la verità è quantomeno sciocco.
Scusatemi tutti. Espongo il mio pensiero e le notizie a mie mani (che poi, come sempre, Lorenzoni userà a suo uso e consumo). Il numero delle iscrizioni mi risulta sia quello dichiarato dal signor Luca Scaramelli. 11. Numero non sufficiente per comporre la prima classe delle elementari. Mi pare di vedere strumentalizzata questa situazione dalla amministrazione comunale. “Siccome il Preside mi sta sul ……bip……gli aizzo contro i genitori”. Mmmmmmhhh…non mi pare che sia l’atteggiamento corretto. Qui non è questione di essere di destra o di sinistra (sono molto vicina alle posizioni di Luca e Daria). La questione semplice è un’altra: questo modus operandi dell’amministrazione a chi giova? Ma col Preside qualcuno ha parlato prima di sputare sentenze???? Ne dubito….Ho letto commenti ai limiti della querela… Ma non è questo il punto. E’ sicuramente triste questa vicenda. Una classe…almeno una…sarebbe utile. Ma se non ci sono i numeri..che cosa può fare il Dirigente? Il Ministero impone un numero minimo…che semplicemente non c’è. Mi dica Lorenzoni come potrebbero metterci mano …chi precisamente???… per riequilibrare la situazione….(leggo nel suo post scriptum). Io confido nell’intelligenza delle persone coinvolte direttamente. Mi piacerebbe anche leggere un commento da parte di almeno un esponente del Consiglio di Istituto del Graziano da Chiusi. Io sono presidente del Consiglio di Istituto dell’Istituto Superiore della Valdichiana e la questione non è di mia diretta competenza. Una cosa è certa (lo scriva pure signor Lorenzoni): il Professor Sergio Marra alla sottoscritta ha dimostrato grande competenza e attenzione verso i ragazzi. Quindi La invito a conoscerlo. Non dico che cambierà idea pubblicamente (altrimenti “qualcuno”… chi lo sente…), ma sicuramente si accorgerà che queste accuse gratuite sono totalmente infondate…. E comunque…..c’è modo e modo di dire le cose…Chi ha orecchie per intendere….E comunque, in questi commenti….ma l’amministrazione comunale dove è? Io vedo dei consiglieri comunali che si espongono….eeeeeee…la maggioranza dov’è? Solo pronta sui social????? Perchè è lì che ottengono più “views”?
La normativa sulla formazione delle classi (L. 133/2008 e DPR 81/2009) statuisce, per la primaria (art. 5), un numero minimo di 15 fino a un max di 26 alunni – elevabile fino a 27 se esistano resti da calcolare in maniera un po’ lambiccata -. Quindi, in presenza di 15 alunni, la classe deve essere istituita. Salvo il fatto che l ’istituzione delle classi deve in ogni caso far conseguire le economie previste nei tempi e nelle misure di cui all’articolo 64, comma 6, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 13 Insomma, c’è una legge chiara che chiunque è tenuto a rispettare. Se la classe non si farà temo che sia perché non ci sono i numeri. Sarebbe ridicolo un dirigente che rischiasse di essere denunciato per un abuso d’ufficio e Marra non mi sembra affatto uno sprovveduto.
ma se erano 15… e comunque perché invece di chiudere la classe e trasferirla alla Stazione trasformandola da tempo normale a tempo pieno, il dirigente scolastico non ha provato, se mai, a convincere qualcuno dello Scalo a iscrivere i figli a Chiusi città, per riequilibrare i numeri? Sai quante volte è stata fatta una cosa del genere? Invece lui ha fatto il contrario, obbligando 15 famiglie a scegliere il tempo pieno che non avevano scelto. Ho la vaga impressione che nelle prossime ore ne vedremo delle belle.
Sono 11 le iscrizioni. Poi…perchè convincere qualcuno dello Scalo a iscriversi a Chiusi Città? Allora dovrebbe valer bene dire a quelli di Chiusi Città di iscriversi allo Scalo…. Insomma…ditelo…giriamo la frittata ad uso nostro…..
Per non chiudere la classe e poi la scuola. Elementare Watson
Si, di certo negli anni il “travaso” da un plesso all’altro si è presentato. Temo, però che la coperta sia corta: i numeri forse sono tali da non permettere “travasi”. Tre prime classi significano almeno 45 ragazzini. Ci sono?
Scusate, art. 10 del dpr 81/09 e non 5 come erroneamente indicato per la primaria.
Credo ci siano , perché tre classi le faranno lo stesso, solo che tutte e tre a Chiusi Scalo e due (invece che una) a tempo pieno. La prima classe di Chiusi città in realtà non viene soppressa, viene solo spostata allo Scalo e trasformata da tempo normale a tempo pieno. Quindi il problema non sembra essere quello dei numeri. Ma tutto questo mi pare che nell’articolo ci sia scritto.
C’è qualcuno di coccio o di sorbo che non ha capito che stiamo scendendo rapidamente alla soglia di 8000 abitanti e che i bambini non ci sono. I ragazzi sono 11 se qualcuno continua ad affermare il contrario lo fa solo per agitare le acque e servire il proprio padrone.
E allora perché la classe resta classe, ma viene spostata allo Scalo? Se fosse come dici di classi ne facevano solo due con più alunni e non 3… (ma il dirigente scolastico cosa aspetta a chiarire la situazione secondo la sua versione? Dica lui i numeri e i motivi precisi della scelta di trasferire la classe alla stazione e farla a tempo pieno e non a tempo normale. Il problema della chiusura di una classe prima (l’unica) nel plesso di Chiusi città prelude alla chiusura della scuola quindi non è un problema solo degli interessati, ma di tutta la comunità). E lòascia perdere i padroni, che è un’offesa all’intelligenza, anche alla tua…
Ormai da tempo l’istituto comprensivo “Graziano da Chiusi” è al centro di una polemica in cui troppi soggetti, anche aldilà delle rispettive competenze e ruoli, sono intervenuti in maniera inopportuna provocando tensioni tra l’istituzione scolastica e l’amministrazione comunale.
Noi crediamo che la scuola rappresenti uno dei cardini fondamentali di ogni comunità e che quindi non possa essere terreno di scontro o mezzo per l’affermazione di personalismi.
Riteniamo che occorra innanzitutto ristabilire i ruoli e le competenze dei diversi soggetti in campo e che le soluzioni debbano essere costruite attraverso la collaborazione e la serena analisi delle problematiche.
Pertanto proponiamo l’apertura di un tavolo di confronto in cui siano presenti il Sindaco, l’Assessore con delega alla scuola, l’Istituzione scolastica rappresentata dal Dirigente e dal Presidente del Consiglio di Istituto ed i rappresentanti dei gruppi consiliari di opposizione e di maggioranza.
Auspichiamo che i soggetti menzionati possano trovare un accordo nell’interesse della collettività ristabilendo un rapporto di fiducia reciproca.