CHIUSI, LA SINISTRA ASSENTE… E ALLORA IL PD? (E I 5 STELLE?)
CHIUSI – Qualche giorno fa, su queste stesse colonne, riflettevamo sulla “scomparsa della sinistra a sinistra a del Pd“, quantomeno sull’assenza della scena di un’area che solo tre anni fa, alle comunali prese più voti dei 5 Stelle e adesso sembra non accorgersi neanche di eventi e situazioni, diciamo così, favorevoli o in linea con le posizioni e le idee da essa propugnate. Però se Sparta piange, Atene non ride. E anche i 5 Stelle e il Pd non è che a Chiusi stiano tanto bene.
Il Movimento 5 Stelle per esempio alle politiche 2018 a Chiusi ottenne 1.020 voti pari al 22,25%, 400 voti in più rispetto alle comunali 2016 (600). Ma in un anno, dopo aver conquistato il Governo Nazionale, i grillini sono tornati a quota 497. Addirittura sotto la soglia minima della comunali. Passando dal 22, 2% al 12,4. Un bel salasso. E al di là di qualche interrogazione o interpellanza, spesso su aspetti procedurali, in Consiglio comunale, all’esterno la presenza dei 5 Stelle è irrisoria. Pressoché impercettibile e come l’area della sinistra rappresentata in loco da Possiamo, anche i grillini partecipano poco o niente alle iniziative pubbliche e suo social commentano quasi esclusivamente fatti o prese di posizione dei leaders nazionali, ora Di Maio, ora Di Battista, ora qualcun altro. Sulle vicende locali, anche quelle di piazza (vedi la Festa della Costituzione, o le celebrazioni per la Liberazione della città) zero. Mai una parola. Come se certe cose non li riguardassero. Il risultato però una caduta verticale dei consensi. E se si guarda al risultato della Lega di Salvini, passata dai 632 voti (14,05%) delle politiche 2018 ai 1.111 voti, pari al 27,8% delle Europee si capisce anche dove siano finiti i voti persi dai 5 Stelle: 523 ne ha persi il movimento, 479 ne ha guadagnati la Lega che evidentemente ha rosicchiato qualcosa anche ad altri, Pd compreso.
Anche il partito di maggioranza continua a perdere. Nel 2018 ottenne 1.808 voti pari al 40,20%. Alle Europee di voti ne ha presi 1.629 (-179), pari al 40,8%. Percentuale mantenuta solo in forza del minor numero di votanti. Ma anche in questo caso, al di là dell’emorragia continua e inesorabile di consensi, la cosa che salta agli occhi è l’assoluta assenza del Pd come partito dal dibattito politico e pubblico.
E’ vero che il sindaco Bettollini e i suoi assessori sui social sono piuttosto attivi e via via di iniziative e “uscite pubbliche” ne fanno, è vero che sono tutti del Pd, ma la giunta non è il partito. E non lo è nemmeno il Gruppo consiliare. E’ il partito che non favella su niente e su nessuno e come gli altri non partecipa a niente, non commenta niente. E dire che coi social, sarebbe anche abbastanza facile. Il segretario locale si chiama Francesco Cimarelli. Ma dalla serata in cui Bettolini presentò la relazione di Mid Term (era gennaio) non ha più aperto bocca e non si è più visto, né fatto sentire. Un tempo, in estate c’era la festa de L’Unità a riempire il vuoto e offrire l’occasione per interventi politici sui temi più disparati. Adesso, da anni, se va bene alla Festa del Pd come iniziative politiche trovi un incontro con il sindaco e uno con il Consigliere regionale Scaramelli. Basta. Niente altro. I problemi del partito, il governo nazionale a trazione Salvini, l’Europa, i migranti e i porti chiusi, le questioni sindacali e del lavoro sembrano essere tutti temi usciti del tutto dall’agenda del Pd chiusino. Un Pd chiusino che non prova nemmeno a fare uno “scatto” in avanti neanche sul piano culturale (cosa che il Pci, ma anche Pds e Ds facevano) prendendo cappello sul festival Orizzonti, sugli spettacoli teatrali, sulla musica, i libri… Non si sforza più nemmeno di provare ad agganciare rapporti, a proporre alla propria festa artisti del territorio. Niente di niente, solo le solite improbabili e impresentabili orchestrine di liscio, che fanno finta di suonare e nei manifesti si presentano addirittura con il cognome prima del nome, come fossero una dita di trasporti…
Ma al di là delle battute e della deriva culturale, il Pd deve stare attento, perché anche i numeri non sono più quelli di una volta. Alle Europee l’area del centro sinistra ha raccolto 1.794 voti, 110 ne ha presi La Sinistra, 83 il Partito Comunista… Anche considerando un’alleanza piena (improbabile) non si arriva a 2.000.
Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia più formazioni di estrema destra tipo Casa Pound e Forza Nuova hanno totalizzato 1.454 voti. La differenza è di 500 voti circa. Giusto quelli dei 5 Stelle (497) che diventerebbero, anche se in caduta libera ago della bilancia. Con in più la “spinta propulsiva” data dalla possibilità di mandare a casa il Pd o chi per esso.
A Chiusi si voterà per le Comunali nel 2021, prima ci saranno le Regionali del 2020. A questo punto, come diceva Lubrano, la domanda sorge spontanea: Nel 2021 Bettollini avrà ancora un partito dietro su cui contare, se non altro come base elettorale? Di questo passo, no. Chiusi potrebbe essere seriamente e concretamente contendibile, e potrebbe anche passare di mano, come è successo a Chianciano e il 26 maggio scorso anche a Città della Pieve e Fabro. Ma dopo la prima domanda, ne sorge spontanea anche un’altra: a Bettollini conviene – se vorrà ricandidarsi – aspettare e rimanere agganciato al carro sgarrupato e senza più benzina del Pd, oppure farebbe bene a considerare ipotesi diverse, tipo una lista civica personale, sganciata dal partito?
Crediamo che il sindaco se lo stia chiedendo. E con lui, forse, anche i suoi assessori e consiglieri, lasciati in trincea da un partito inesistente. E’ vero che Bettollini e Micheletti si sono spesi e pronunciati a favore di Zingaretti, così come ha fatto il consigliere Agostinelli. Tutti quindi favorevoli ad un nuovo corso del Pd, archiviando anche la stagione renziana e recuperando valori propri e fondanti della sinistra come l’antifascismo, ma questo Pd in perenne crisi di identità e a Chiusi ridotto solo a serbatoio di voti, sempre più asfittico, peraltro, potrebbe non essere più sufficiente e a dirla tutta nemmeno utile.
In altri tempi, una situazione del genere avrebbe consigliato e costretto chi ha a cuore le sorti del Pd da una parte e chi si rivede in una sinistra meno ingessata, meno “liberista” dall’altro a sedersi intorno ad un tavolo e a vedere se sono più le cose che dividono o quelle che uniscono. I barbari sono alle porte coi sassi, come si suol dire, e dormirci su e pensare che tutto andrà come è sempre andato, può rivelarsi un errore fatale.
m.l.
Andrea Micheletti, Juri Bettollini, Nicola Zingaretti, Simone Agostinelli
Scusa Marco,non c’entra nulla con questo articolo ma,non so come scriverlo in altro modo,volevo dirti ,ma due righe sugli arresti dei Sindaci PD ( quei pochi rimasti ) ,fra le tante cose uno indagato per sevizie su bambini da adottare,le vogliamo scrivere ! Oppure solo per gli altri si fanno ,a prescindere,i processi sui giornali !
Primapagina è una testata locale, non si occupa di solito degli arresti che avvengono in altre parti d’Italia (e non mi pare che siano solo i sindaci Pd, qualche giorno fa è toccato ad un esponente di Fratelli d’Italia, sempre al nord…). Se dovessimo correre dietro a tutti i fatti di cronaca non faremmo più il nostro mestiere. Detto questo il caso relativo agli “affidi” di bambini nel reggiano è un fatto sconcertante, da film horror verrebbe da dire. E forse vale la pena ricordare che ci fu un caso molto simile nel modenese 20 anni fa e anche allora era coinvolta la stessa onlus di Torino… Il sindaco Pd però è finito sotto inchiesta per abuso di ufficio e reati connessi alla funzione non per sevizie su minori. Questo per la cronaca. Ma ormai l”appartenenza a questo o quel partito non è più uno spartiacque… E’ di oggi la notizia di concorsi e assegnazioni di cattedre truccate in varie università d’Italia… Non si salva più niente e nessuno… Ti ringrazio dei commenti appassionati Niccolò, ma credo che sarebbe giusto commentare gli articoli per quello che dicono, cioè rimanendo sul tema. In questo caso per esempio sul fatto che Chiusi per la prima volta è un comune contendibile o sull’assenza dalle scene dei partiti, o sulla eventualità che Bettollini si presenti non con il Pd alle spalle , ma con una lista civica “personale”… Divagare o spostare il tiro su altri argomenti il più delle volte porta fuori strada, no?
Credo che al di là delle responsabilità personali che la Magistratura spero e penso sicuramente non lascerà nel dimenticatoio e sanzionerà con i dovuti processi,mi premeva far notare una cosa che è quella ormai arcinota a tutti che il complesso partitico a corto di energie economiche e dopo aver per anni ormai raschiato il fondo del barile,si attacca a tutto.I servizi prestati dallo Stato sono stati anch’essi oggetto di speculazione poichè è l’unico cespite ormai rimasto alla famelicità di una politica disumana,che è continuata da molto tempo sotto gli occhi di tutti e perfino spingendosi ad alterare i contenuti etici della politica sociale per fare cassa.Si, per fare cassa, perchè alla fine mi sembra di vedere che quello che più interessa alla politica sia il mantenimento dei livelli di assorbimento delle risorse, costi quello che costi e senza guardare in faccia a nulla. Celato dietro le responsabilità personali di ognuno, il sistema-che a ragione possiamo chiamare almeno irrazionale e perverso- filtra le risorse per mantenersi a galla.E lasciatemi dire che in questo proprio non tutti i partiti sono euguali ma la più grande responsabilità delle azioni che avvengono è di coloro che hanno voluto che tale sistema così funzionasse,senza ascoltare progetti riformatori ma anzi pronti ad ostacolarli, dando le spiegazioni che sappiamo e dicendo che i riformatori od almeno coloro che dotati di una volontà riformatrice e non riformista erano assembramenti dove il populismo e la reazione la facevano da grande,non vedendo che il sistema mano a mano che si andabva avanti peggiorava.Oggi siamo alle porte del ”rende rationem” con una popolazione strumentalizzata dai media capitanati e diretti sempre dagli stessi che gridano al suicidio perchè ”siamo sull’orlo dell’abisso” così ci dicono, e tutti concentrati contro il governo che loro dicono ”fascio-leghista”.Questa è la situazione, non in altro modo.Ed in tal modo di procedere secondo me momentaneamente riscuotono ancora dei consensi fra l’impaurire la gente ed il coro messo su a scopo umanitario,con la sinistra che va a fare visita ai migranti sulle navi e che piange sulla sorte dei disperati dimenticandosi completamente delle conseguenze ed a chi serva tale sistema, semprepiù connesso e funzionale ad aprirsi ai poteri delinquenziali di camorra,mafia,ndrangheta,sacra corona unita.E’ secondo il mio punto di vista un connubio funzionale al mantenimento di uno status di un sistema che sta per crollare proprio per la reattività del potere al cambiamento che invece sarebbe necessario, e le avvisaglie si vedono, si contano, le possiamo vedere anche nella pentola dove bollono i risultati elettorali, variegati talvolta ma totalmente indicativi di quello che esiste dentro la capoccia della gente,che in un certo qualmodo è anche disorientata e sbattuta ora ad abbracciare l’una e dopo poco anche l’altra parte.Da una parte resistenze con il sollevamento e l’evidenziazione strumentale tramite i media di false verità dette e proclamate a metà infischiandosi delle origini di provenienza dei problemi e dall’altra il segno della reattività dei cittadini che nella confusione provocata sempre dai media capitanati da una parzialità senza pari( basta sentire le interviste di tutte le reti nessuna esclusa e quello che si racconta e le modalità di come si facciano le interviste e domande ai vari lider) che si può benissimo intendere che siamo nel corridoio che porta alla paura generale. E tale paura non è provocata principalmente da coloro che vorrebbero cambiare ma da coloro che fanno resistenza e si aggrappano ad ogni cosa pur di rimanere a fruire delle energie economiche che servono all’apparato politico. Ed allora se è vero che le cose stanno in questo modo, la responsabilità della dissoluzione è quella di chi ha retto il sistema e lo ha impostato e difeso perchè così funzionasse.Vedi non solo le vicende vicine in Umbria ma nel Sud e nel Nord Italia. Non ci sono scuse o scorciatoie per appioppare le maggiori responsabilità.E ripeto che per me nella scala di tali responsabilità non sono tutti euguali, a partire da chi va a piangere sotto lo scafo della sea watch e si erge a difesa dei disperati dopo che principalmente loro e le loro alleanze hanno provocato lo sfacelo per arrivare a coloro che criticano strumentalmente una politica di alleanze a destra e che si vede bene che non raccattino un consenso di nemmeno due cifre.Tutto intorno c’è un sottobosco che si mantiene spesso volutamente distante ed attende di prendere le misure per dire la propria sull’appartenenza all’albero centrale.I riformatori a 5 stelle-chiamiamoli così- incastrati nel contratto di governo per adesso si beccano la pioggia dei mancati consensi restando fuori dell’ombrello che ricopre Salvini e che lo tiene all’asciutto, ma quanto durerà questa solfa? Oggi quello che si nota è secondo me la grande impazienza e lo scalpitio di tutto il sistema di riprendere le redini della barca fidando sullo spargimento di notizie fondate sulla paura del futuro e se la gente abbocca ci sarà un altra stagione di depressione che continuerà perchè le sorti d’italia nei confronti dell’europa non miglioreranno ma mostreranno sempre l’essere proni come nei fatti è stato a Bruxelles da anni,con fibrillazioni che porteranno forse il nostro paese ai limiti di quello che è successo in Grecia. Il fatto che l’italia si dica da tutte le parti che non sia come la Grecia e che sia uno dei paesi fondatori e mdi un altra dimensione che la Grecia ,nulla dice di fronte alla spietatezza delle cifre, alla durezza dei controlli di chi in Europa tali cifre manovra e di chi dice che solo i mercati dettino le leggi.Ed una sinistra prona a tutto questo secondo il mio modo di vedere e di sentire non è sinistra e parafrasando Renzi nel suo discorso la sera dell’investitura a segretario del PD-volendo fare un giro a 360 gradi ma lui era per l’europa esistente poiche in casa propria faceva grandi discorsi ma poi in Europa abbassava le orecchie-:” una sinistra che non si aggiorna è destra”. E su questo aveva ragione, ma era il suo partito che resisteva per non farla aggiornare, anzi per spaccarla la sinistra.Lui se n’è andato da Segretario sempre mantenendo la presenza dei suoi adepti dentri o il partito che adesso ha votato per Zingaretti ( altra maschera )ma la missione è stata compiuta e dopo la spaccatura la ricomposizione è oltremodo difficile e chi prima renziano lo era da sempre, adesso che è zingarettiano fa parte di quel complesso di cui parlavamo prima dove impera la non affidabilità.E non è nelle prerogative e caratteristiche personali del nuovo lider in tal caso Zingaretti, ma nella natura del sistema che si vuole continuare a sorreggere.E’ lì la discrasia che sanno bene ma che fanno finta di non aver capito non nominandola.E per i media e per la gente, quando non la nomini non esiste. Ecco il velo pietoso, gli effetti si producono ma la cosa non esiste, sono tutte proiezioni fantastiche….peccato che dicono si debba d’abitudine mangiare tutti i giorni…..ma ancora resistono fidando sul patrimonio e sulle idee di quella che era sinistra una volta e sul fumo emesso ogni giorno dall’apparato mediatico che è sempre di loro esclusiva proprietà.