CHIUSI: 1.800 FIRME CONTRO L’IMPIANTO ACEA. ANCHE LA LEGA DICE NO. MA SALVINI AD ORVIETO RILANCIA LA CORSA AI TERMOVALORIZZATORI
CHIUSI – Il Comitato Aria, che da mesi si batte contro il progetto Acea a Chiusi, domenica 2 giugno era alla Fiera alla Stazione con i banchetti per raccogliere le firme contro l’impianto proposto dalla Multiutility romana. Ne ha raccolte complessivamente più di 1.800, fanno sapere i promotori, definendo il risultato “uno straordinario successo di partecipazione. Mai visto nella nostra città”. Indubbiamente è un bel risultato.
Mille e ottocento firme sono un bel pacchetto. E anche un bel partitino, se si organizzassero.
Ma, va detto, raccogliere firme su un NO a qualcosa di indefinito, facendo leva sulla paura, non è poi così difficile. Quando si parla di impianti per il trattamento di rifiuti (in questo caso non rifiuti propriamente detti, ma fanghi di depurazione di tipo biologico) la cautela non è mai troppa. E le preoccupazioni sono sempre legittime. In Italia più che altrove, visto che sul settore ha messo le mani la mafia e le stesse pubbliche amministrazioni non hanno brillato per trasparenza e oculata gestione.
Però se la firma fosse stata chiesta solo per ottenere una maggiore informazione e un maggior coinvolgimento della popolazione, forse il numero totale non sarebbe arrivato a 1.800. Molto più facile dire “io quel coso non ce lo voglio!” (qualunque sia il “coso”. L’importante è che non lo facciamo vicino a casa mia!”). Purtroppo però i fanghi di depurazione in qualche modo e da qualche parte vanno smaltiti e trattati, dato che non si potranno più spargere nei campi, come è avvenuto finora. E i fanghi che dovrebbe trattare l’impianto Acea saranno in parte anche quelli prodotti dalla depurazione dei reflui fognari di Chiusi Scalo. Che ovviamente non è che possono essere inviati impunemente via Chianetta a Ponticelli e Fabro e quindi al Chiani e al Tevere…
A margine della raccolta di firme del Comitato Aria, qualcuno ha fatto sapere via social che alcuni partiti e movimenti politici e alcune liste elettorali impegnate nella recentissima tornata amministrativa hanno preso posizione contro l’Impianto Acea. Lo hanno fatto l’Associazione il Bersaglio di Montepulciano, l’associazione Il Riccio e la lista Liberamente di Città della Pieve, la lista civica Fabro Cambia e quella di centro destra che si è presentata e ha perso a Cetona.
Sia quest’ultima che quella di Fausto Risini a Città della Pieve avevano l’appoggio dichiarato ed esplicito della Lega, che già in precedenza si era detta contraria al progetto Acea.
Strano però, perché proprio ieri, ad Orvieto, in un comizio elettorale in vista del ballottaggio di domenica prossima che vedrà sfidarsi il sindaco uscente Germani (Pd) e la candidata del centro destra a forti tinte leghiste Roberta Tardani, il ministro plenipotenziario del governo Matteo Salvini è tornato sull’argomento rifiuti. E ha detto: «La discarica è il passato non il futuro. Io voglio zero discariche, il futuro è termovalorizzazione, raccolta differenziata, riciclo: in tutta Europa funziona così». Quindi stop alle discariche, ma via ai termovalorizzatori. Lo aveva già detto Salvini qualche mese fa, affermando che ce ne vorrebbe uno per provincia.
Ma i termovalorizzatori sono inceneritori. Di nuova generazione, ma sempre inceneritori.
Ora, a Chiusi invece gli inceneritori, i termovalorizzatori, le discariche e anche i “carbonizzatori” sono vietati dalle norme del Piano Regolatore. La battaglia “contro il carbonizatore” del Comitato Aria sembra, almeno sul piano nominale, una battaglia sul nulla.
Ma la Lega che è contro l’impianto Acea (che non brucerebbe niente, trattando solo fanghi biologici per trasformarli per essiccazione in materia solida tipo biolignite) ed è a favore dei termovalorizzatori, non è in contraddizione? Lo sanno quelli del Comitato Aria, che legittimamente esaltano l’apporto alla loro battaglia da parte della Lega, cosa ha in mente effettivamente la Lega di Salvini su questo versante?
Questa mattina, alla stazione di Chiusi, mentre osservava le “prove tecniche” del Freccia Rossa che da domenica 9 giugno fermerà alla stazione di Chiusi, il sindaco Bettollini faceva vedere a chiunque gli passasse vicino l’articolo del Messaggero sul comizio di Salvini ad Orvieto. A noi ha rilasciato questa dichiarazione: “Ecco: l’impianto Acea previsto nell’area del Centro Carni è ancora al vaglio degli esperti della Regione, dell’Arpat e della Asl… quando avremo tutti i dati in mano daremo il nostro parere, ma è comunque chiaro che in quell’impianto non si brucerà niente, tratterà solo materiale biologico, eliminando ad esempio il percolato di discarica che attualmente viene trattato nel depuratore presente nell’area. Quindi sarà un impianto a impatto zero. Altrimenti non verrà autorizzato. A Chiusi gli impianti che producono emissioni nocive sono vietati, non si possono fare. Né inceneritori, né termovalorizzatori, né carbonizzatori, né discariche, né industrie pericolose. Niente. Quello di Acea è un impianto per il trattamento e la trasformazione dei fanghi di depurazione senza processi combustivi, che funziona secondo i criteri dell’economia circolare, basati sul riciclo e la trasformazione di una materia di scarto in prodotto utile e remunerativo. Anche Salvini dice che il futuro è la raccolta differenziata e il riciclo. Lui però punta alla termovalorizzazione, quindi alla combustione, che è comunque pericolosa anche se di ultimissima generazione. Noi a Chiusi siamo già oltre e puntiamo a processi puliti, più innovativi. Se il progetto Acea rientrerà in questi parametri bene, altrimenti non si farà! In tal caso dirò ad Acea di fare un termovalorizzatore, così li facciamo tutti contenti e avremo anche il placet del Governo nazionale! Al di là delle battute, chi sbandiera l’appoggio della Lega rifletta”.
Chiaramente Bettollini, da sindaco, farà bene a ricevere le firme del Comitato e a tenerne conto, a non snobbarle, aprendo quanto prima una fase di partecipazione (ha sempre detto che lo farà quando avrà i dati in mano). Ma sul fatto che il Comitato stesso e i cittadini che hanno firmato debbano riflettere sulle posizioni della Lega, tutti i torti non ce li ha. E’ sempre bene sapere con chi si sale in cordata…
m.l.
Io sono con le amministrazioni PD di Capannori e Piombino che hanno rifiutato impianti di carboizzazione idrotermale basati sulla stesso brevetto INGELIA. Chissà perché il sindaco Bettollini non ne parla. Il vero problema sono i due milioni e mezzo di euro riscossi dal comune di Chiusi da ACEA. Ricordo al sindaco Bettollini che l’opposizione a quegli impianti a Capannori e Piombino era stata basata su valutazioni di esperti.
Può essere utile aggiornare i numeri. Ormai le firme raccolta sono arrivate a 2000, firma più firma meno. Non si riesce a chiudere perché ci sono ancora richieste di firmare. Questo significa che c’è una crescente attenzione. Dopo un anno e mezzo dalle prime richieste di confronto con i cittadini il Comune ancora si rifiuta di procedere. Continua la commedia dell’assurdo.
Più il tempo passa più i partiti messi alle strette davanti al proprio elettorato ricorrono alle mascherature.E’ forse una cosa nuova.? Il tragico è che tutto questo alla gente non insegna nulla……insegnerebbe alle dirigenze ma fanno orecchi da mercante per il fatto che il rapporto che hanno con la gente non è un rapporto genuino ed allora io dico che occorrerebbe andare a riguardare le modalità di come ci si sottoponga ad un confronto davanti alla pubblica opinione e non sfuggire da questa.Questo vale per tutti i partiti,soprattutto per quelli di governo.Se si trovano ostacoli in tale divenire vuol dire che si ha paura ed allora si arriva subito al concetto della rappresentatività.E se viene questa messa in forse spesso la maschera cade.
Il problema è che non si vuole fare una dichiaraione ufficiale chiara una volta per tutte su quell’insediamento. Può sembrare un ridicolo pardosso, ma già da ora sono prtiti i posizionamenti per il 2021. È davvero penoso. Sai quante cose possono avvenire in due anni.
….e secondo te perchè non si vuol fare una dichiarazione ufficiale su quell’insediamento…..sentiamo i motivi secondo te….
Non lo so. Per me non ci dovrebbe essere nulla di segreto in politica, ma non tutti la pensano come me.
E’ vero che il Comune non ha mai fatto (voluto fare) un’assemblea pubblica specifica sull’argomento. Ma di dichiarazioni pubbliche sull’argomento Bettollini & C. ne hanno fatte a decine. In Consiglio Comunale, in varie iniziative pubbliche non specifiche sia dell’amministrazione che di partiti politici, sia sulla stampa o in tv. Che queste siano state esaurienti o meno è un altro discorso. Ma dire che sono mancate dichiarazioni ufficiali mi sembra francamente una cazzata. Una dichiarazione ufficiale virgolettata è contenuta anche in questo articolo, per dire. E’ mancata finora la fase partecipativa e su questo si può discutere. Vedremo se, quando la giunta avrà tutti i dati e i pareri in mano (come dice Bettollini), quella fase partirà. Oppure se verrà avviata dopo che il Comitato avrà consegnato le 2000 firme. Del resto fino ad ora non è stato approvato niente, se non la vendita di un terreno messo a bando (senza che nessuno alzasse un dito su quel bando).
C’è una sola cosa chiara in tutta questa vicenda agli occhi di un cittadino di Chiusi e dintorni: la poca chiarezza. Fare decine di dichiarazioni poco esaurienti è più preoccupante dell’assoluto silenzio. Data la natura del problema riguardante la salute dei cittadini e la salubrità del territorio credo sia giunto il momento che una Amministrazione sensibile ed attenta convochi una pubblica Assemblea
e prenda una posizione ufficiale non escludendo una possibile consultazione. Troppe sono le problematiche emerse per continuare ad eludere questi passaggi fondamentali.
Caro Roberto, ormai siamo diventati grandicelli e possiamo permetterci di dire pane al pane.
Questi impianti non li vuole nessuno sotto casa.
Se erano roba buona se li pappavano i grandi centri come Roma, Milano, Firenze…
In queste zone si smaltisce la merda, qui non nascono Università, grandi ospedali o prestigiose sedi istituzionali.
Che bisogna anche far finta di essere contenti mi pare una pretesa eccessiva.
Visto che il nostro sindaco non ci vuol sentire spero che anche a Chiusi accada quello che è successo a Piombino: il sindaco che aveva approvato il carbonizzatore è stato cacciato dal Pd all’ultimo minuto perché l’aria (politica) s’era fatta pesante; ma non è bastato e dopo 70 anni la sinistra ha perso un’altra città simbolo.
Questi ormai capiscono solo il linguaggio dei numeri.
Non vogliono parlare con i cittadini? Pazienza, ma poi i cittadini si esprimeranno nelle urne.
Sì, ma l’impianto dovrebbe trattare – in parte – anche i fanghi reflui del depuratore esistente (fogne Chiusi scalo). Quelli che facciamo, li mandiamo a Fabro, come in passato, via Chianetta o li teniamo in casa? Nessuno gli impianti li vuole sotto casa… E’ vero, ma non mi sembra un atteggiamento serio, né corretto..
Mi riuscirebbe farla lunga ma per rispetto dei lettori e per non annoiarli più di tanto cercherò possibilmente di non farlo.Si fà finta di non vedere la trave ma si va a cercare la pagliuzza mi sembra.Siamo ridotti a questo. Tutto questo non è che l’aspetto POLITICO PRINCIPALE DI COME LA SINISTRA CREDE DI RISOLVERE I PROBLEMI DEL CAPITALISMO E DELLA SUA INCIVILTA’ INDUSTRIALE CHE BENEFICIANO POCHI A SVANTAGGIO DI TANTI ! Invece che ripensare criticamente al modello di sviluppo, gli si gira intorno ” tante le volte venisse bene continuare a gabbare la gente”, che poi è quella che subisce fino che muore di malattie tipiche e generate da questo modello. Questo che ho fatto or ora è il principale discorso che non si può più eludere in un modo o nell’altro.Personalmente a questa età non m’interessa più andare a vedere le pagliuzze-che poi tanto pagliuzze non sono- e cioè se si faccia l’impianto di smaltimento fognario di Chiusi o di altro, ma personalmente sono CONTRARIO A PRESCINDERE ed anche contrario a quel fare politIco della sinistra dove la destra economica ci si è buttata a capofitto per far approvare e realizzare le istanze che debbono passare sopra la testa della gente. Allora, tu Marco che parli di essere di sinistra e che sembrerebbe dalle tue parole che ti faresti da un lato ” parte critica” di questo modello che abbiamo davanti ma assumendo la posizione in disparte senza esporti troppo e remando alla fine perchè si realizzi e cercando di sfrondare ogni aspetto che possa ostacolare tale progetto, mi dici da quale parte stai se è vero che il problema che ho enunciato è quello scritto a lettere maiuscole? Ma c’è bisogno di una intelligenza superiore per vedere il problema come da uomo della strada l’ho detto io ? Se mi si risponde che se si producono i rifiuti tocca anche smaltirli io rispondo che se non si inizia a fare una seria politica per non produrli più tali rifiuti, muoriamo tutti sommersi dai liquami e dalle produzioni di tali smaltimenti.Allora,è una cosa di sinistra opporsi e stare dalla parte della gente per tali problemi oppure il realizzarli tali impianti è il contrario? Si pensa ai soldi che il Comune ha preso senza un serio dibattito pubblico per risanare i suoi bilanci ? Se sia vero questo, la responsabilità è di chi ha spianato tale strada, responsabilità personale e poi politica, sia dei singoli che oggi si trovano male e remano per far passare tutto questo sopra la testa della gente, ma è quasi sicuro che si troveranno in futuro a combattere con l’ostracismo crescente della gente. Ma se non ci fosse ” perchè la gente è ormai addomesticata” ed i segni di questo non mancano,sarebbe la gente che l’ha voluto tutto questo e quindi poi se si realizzasse è bene che non pianga lacrime amare.Se non sbaglio-ma potrei sbagliare- le disposizioni regionali delegano ai territori l’accettazione di tutto questo nei limiti di disposizioni superiori che riguardano inquinamento e sicurezza ambientale e sicurezza medico-fisica degli abitanti. Ed allora siamo tutti d’accordo che da accordi di vertice( senza ascoltare le popolazioni) scaturiscano tali impegni da chi è stato delegato dal consenso della gente alla politica oppure la base si organizza e dice
NO e dà un mandato affinchè le produzioni delle scorie di un processo globale ormai da decenni iniziato siano limitate da leggi, disposizioni e che non vengano fatti ulteriori danni al patrimonio di tutti ? Cambiamole queste disposixzioni ma è la politica che non lo fa e che continua imperterrita ad avvelenare sia i territori sia i rapporti economici sia quelli sociali fra le persone.Ed allora la scelta si impone : scegliere il sistema dei soldi od il sistema della convivenza civile senza continuare imperterritamente ad essere predati dal sistema dei soldi !! La scelta non mi sembra tanto difficile.E’ ora di dire basta, ma da parte di tutti !!
Carlo, in questo caso non si tratta di RIFIUTI, ma di fanghi di depurazione. Cioè del prodotto di risulta dei depuratori che trattano reflui fognari. Che c’entrano i rifiuti? Perché parlare di rifiuti? Mi pare fuorviante e scorretto. E se anche arrivassimo al 90% di raccolta differenziata,i reflui fognari diminuirebbero e non si dovrebbero comunque trattare? Ecco questo senza farla troppo lunga è la questione. Il resto è propaganda e pure a buon mercato. Perché se alla fine il Comune dicesse NO al progetto Acea il depuratore dovrebbe comunque continuare ad operare, e già oggi raccoglie fanghi provenienti da altre zone della Toscana e non solo. E la zona delle Biffe andrebbe comunque bonificata. Ah, dimenticavo: Anche il depuratore è stato acquistato da Acea… Che facciamo con quell’impianto dato che tutti, compreso il sindaco, adesso dicono che è obsoleto? Lasciando da parte le sorti del Capitalismo mondiale e le ricette della sinistra, mi rispondi a queste domande? Brevemente, please?
Ho una certa età e la memoria può essere anche fallace ma mi sembrava di ricordare che già io e te andammo qualche anno fa a conferire e più che conferire direi a visitare l’impianto di bioecologia il giorno che ci fù la dichiarazione che tutto era a posto e tutto era in ordine e non si parlava affatto di impianto obsoleto, anzi ci fu un breve rinfresco con i responsabili che spiegarono che l’impianto non aveva affatto problemi.Dopo tre o quattro anni è diventato improvvisamente obsoleto ? Strana questa questione non trovi? Forse sono io che faccio un po’ di confusione e mi ricordo male ma non è che personalmente ne avessi visitati a decine di impianti tali. Ma non voglio fare polemiche su questo ma mi preme ritornare sul fatto del mio precedente intervento dove ho espresso il mio pensiero e ribadisco che il punto di forza è il modello di sviluppo che non esiste e che la politica fa girare intorno alle questioni è questo il senso del mio intervento e mi rendo conto che ho detto una cosa precisa quando ho espresso la mia contrarietà A PRESCINDERE dal senso che ho dato quando mi sono espresso sui rifiuti e sui fanghi reflui. Purtroppo-e non dirai di no- oggi l’establishment politico messo alla fame dalle stesse regole che ha accettato per sopravvivere e che adesso le chiedono il conto non ha più spazio di manovra e cerca disperatamente di tirare a campare sperando in una fase nuova, ma se non si dà una mossa accettando in maniera critica per davvero mle ragioni che hanno prodotto lo sfacelo delle aree del nostro paese,è normale che anche a quelle tocchino di vedere nel proprio orizzonte la gente con la mascherina alla bocca. Questo è il senso del mio precedente intervento.Se si voglia tergiversare si tergiversi pure ma si capisce bene che lo si fa in maniera strumentale.
Carlo, gli anni passati sono 9 o 10… e nel frattempo c’è stata la storia del Nichel (2013-2014). Poi sai meglio di me che l’oste non dirà mai che il suo vino non è buono e che la cantina ha infiltrazioni d’acqua… Che quell’impianto sia quantomeno problematico io lo scrivo da 15 anni… da quando Ceccobao voleva trasformarlo nel “giardino degli odori”… Ora c’è arrivato anche Bettollini e io me ne rallegro… Ma alle mie domande non hai risposto.
Bettollini c’è arrivato perchè spinto dalle opportunità di Acea per quell’indirizzo, coniugando tendenziali possibilità di rimpinguamento dei bilanci e cavalcando quello che è l’interesse di Acea, anzi sposando un percorso che fa un tutt’uno con tale condizione, una cosa simile al fatto successo col Palatenda, che ormai dal momento che la carriola era costruita occorreva fare la pista ciclabile per farla circolare…..Se poi tale cosa si innesta con la logica del benessere futuro dei cittadini tutto questo mi sembra che sia tutto da vedere.Ma mi sbaglio io oppure mi sembra che ci sia una tendenza ad evitare un confronto pubblico ad ascoltare la gente? Non faccio le somme sull’entità delle firme prese o meno- che già qualcosa signifirebbe secondo me- ma ”l’aria che tira” è possibile che stia diventando problematica anche per l’amministrazione su questo aspetto ? Me lo insegni tu che su queste cose quando si tratta di andare a toccare il benessere o meno della gente, ciò che dicono le aziende viene semprepiù preso con le pinze, ed a supporto di tale comportamento ci sono stati anche aspetti di altre aree che hanno detto un sonoro NO a tale natura di impianti.Il fatto che tu dica che non ti ho risposto secondo me non esiste perchè quello che spazza via tali dubbi è contenuto nel mio lungo discorso sull’accettazione o meno ed anche proprio ”gestione” da parte di un partito delle istanze tipiche di questa società industriale. Tu a sentire queste cose arricci sempre il naso e vai ad invalidare i cosiddetti ”massimi sistemi” dicendo che sarebbe bene tenerli da una parte e che non facessero parte delle discussioni. Critichi spesso Paolo Scattoni ma alla fine su tale aspetto mi sembra che tu sia come lui pari pari, nel senso di essere alla fine per piazzare tutte quelle istanze che servono a mantenere in essere tale tipo di sviluppo e nello stesso tempo creare politicamente dei presupposti per l’accettazione piena della tendenza. A Firenze questo aspetto lo chiamano ”ciurlare nel manico” . Siccome lo sappiamo bene che è una grande fatica a far andare per il verso giusto le cose soprattutto quando si tratta del benessere della gente che secondo me è inconciliabile con le procedure dello sviluppo industriale così impostato e forse non ti accorgi che noi stiamo discutendo in questo momento sull’opportunità o meno che viene fuori dal discorso che se si producono scorie occorra senza meno smaltirle”. Tale discorso teoricamente filerebbe, ma come vedi non affronta per nulla l’inversione dei processi così come sono stati impostati e come continuano ad essere impostati, anzi ne trova le ragioni per fornire una valvola di sfogo alla cosiddetta ”economia circolare”cosa secondo me- uomo della strada- che dovrebbe essere vista molto ma molto bene prima di pronunciarvisi poichè non tutto è uguale..Cosa poi vorrebbe dire ciò che dici ” poi lo sai che l’oste dice sempre che il suo vino è buono” ? Ma è proprio per tale motivo che chi è preposto a decidere lo deve fare al netto di ogni possibilità che si possa pronunciare come negativa.E’ POSSIBILE FARE UN DIBATTITO SERIO, ORGANIZZARLO E POI DECIDERE CON TUTTI GLI ABITANTI DEI COMUNI DEL TERRITORIO OPPURE SI DEVE ACCETTARE UNA COSA DEL GENERE SOLO PERCHE’ L’HA DECISO UN CONSIGLIO COMUNALE A MAGGIORANZA? Mi sembrerebbe una cosa fuori dal mondo.Ed allora la mia risposta è da cercare proprio dentro a quello che tu quasi spazientito dici di mettere da parte.Cresce il bisogno ecologico ed il bisogno tassativo di invertire la logica produttiva di tale sistema dove viviamo ma non sò se te ne rendi conto che tutto questo cozza con un altra logica che non concede sconti e che per continuare ad affermarsi si butta dietro le spalle l’interesse di intere regioni, di intere popolazioni del pianeta.Nella nostra ”civiltà politica” grazie alle lotte storiche dei nostri nonni e dei nostri padri dei paletti si sono fissati a salvaguardia della democrazia effettiva, ma il sistema di oggi non li tollera, li vuole vedere spazzati via per la semplice ragione che rincorre il profitto ad ogni costo.E non m’interessa un c….corno se Acea è partecipata a maggioranza dal comune di Roma con attuale amministrazione Cinque Stelle,quando vengono usati gli stessi mezzi di società multinazionali che non si fermano davanti a nulla.In India, il problema degli ”Adivasi” ha coinvolto 100 milioni di persone(leggi 100 milioni-quasi due Italie) completamente sradicate dalle loro terre date in pasto alle multinazionali Cinesi ,Giapponesi, Indonesiane, Thailandesi, Americane.Sono stati sloggiati 100 milioni di persone a forza scontri e di conflitti armati dalla polizia e costretti a lasciare i loro villaggi di stati come il Bengala e l’Andra Pradesh che fino a poco tempo fa erano di colore rosso marxista -leninista ma che le condizioni economiche di un sistema di strangolamento ha indotto i dirigenti quella politica a fare l’interesse delle multinazionali poichè la corruzione in uno degli stati più corrotti del mondo è quella che produce queste tragedie. Qui nella civile Europa e nella civile Toscana non è così la situazione , ma il sistema e la sua natura sempre quello produce e la direzione etica e culturale è la stessa: isolamento dell’individuo e far passare le istanze che interessano tramite una classe politica assoggettata a logiche imposte da altri, di altri ceti sociali, ceti che muovono miliardi di euro. Allora se permetti io se fossi a capo di una comunità prima sentirei la maggior parte di gente possibile su tali argomenti e se non lo si è fatto e se adesso ci troviamo ” sopra le cose”, è un dato politico oppure no il fatto che siamo figli di una amministrazione della politica insufficiente a garantire tali spazi ? Tu credi che dicendo come dici ” meglio così che nulla” pensi che il problema debba essere risolto prima o poi e vedi in questo una politica dei piccoli passi che prima non esisteva. Questo lo dici tu , ma secondo me è una illusione e tu lo sai bene poichè il sistema che ti ha concesso queste opportunità te le rifagocita in un secondo, ponendo anche dei paletti di natura economica e temporale, dicendo che tali istanze ” sono fatte provvisoriamente in via sperimentale poi vedremo”. Questa è la logica per il consenso che viene portata avanti.La logica di quella ”porchetta” che dicevamo e che la gente accetta spinta dall’illusorietà . Ma è una logica a lungo andare che è perdente soprattutto per un fatto GENERALE,INEVITABILE,
e che è quello che la natura dello sviluppo così come è impostato ti induce giorno dopo giorno ad entrare nella famosa logica ” della rana bollita” che tu sai bene come funziona.Non mi fido più di coloro che mettono l’acqua nella pentola scaldandola sul fuoco e che vicino hanno il mastello dove sguazza felicemente la rana,pronti a prenderla ed a buttarla in pentola.Sguazzerà felicemente i primi minuti nella pentola ma poi l’acqua riscaldandosi gli smorza le capacità reattive e quando si accorge che non può saltare fuori dalla pentola è ” belle che lessa”. Ed adesso tutto l’establishment che vediamo intorno a noi si preoccupa di non far apparire tale teoria della rana bollita.Siamo in tale fase caro Marco.E non mi fido perchè coloro che ci hanno portato a questi punti sono sempre quelli che agiscono con le stesse logiche,manovrati dall’alto,pronti ad indossare maschere che farebbero vedere che producono per il popolo, per i posti di lavoro, mentre tu continui a dire che non ho risposto…..ho risposto eccome Marco !! Serebbero secondo me parecchi, anzi la maggior parte, coloro che dovrebbero ”sciogliere i cani”…..