ANCORA DUE SPETTACOLI TEATRALI A MOIANO E AL MASCAGNI. A CHIUSI IN SCENA ALESSANDRO MANZINI CON I SUOI ALLIEVI

mercoledì 05th, giugno 2019 / 16:25
ANCORA DUE SPETTACOLI TEATRALI A MOIANO E AL MASCAGNI. A CHIUSI IN SCENA ALESSANDRO MANZINI CON I SUOI ALLIEVI
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CHIUSI –  Il teatro Mascagni di Chiusi in questo periodo sembra una macchina con il motore sempre acceso. Ogni week end c’è qualcosa da vedere. Anche i saggi delle scuole di danza e di musica riservano sempre piacevolissime sorprese e regalano emozioni. Molti spettatori sono rimasti sorpresi (ma solo perché non lo conoscevano) delle performance attoriale di Alessandro Manzini nel reading con musica e danza “On the road. Again”. Come abbiamo già scritto su queste colonne, in quello spettacolo tutti coloro che erano sul palco sono stati molto bravi: nella dizione, nei tempi, nell’interazione con la musica e  i musicisti. Ma Alessandro, proprio perché meno noto al pubblico, ha strabiliato. Era il narratore, non impersonava nessuno, ma ha giocato da numero 10, da fantasista, non da metronomo di centrocampo. E ha trascinato non solo il pubblico, ma anche gli altri attori, musicisti e ballerini. Con le sue giocate ha infuso convinzione e autostima in tutta la squadra. Ha alzato l’asticella e nessuno si è tirato indietro. Anzi… Una grande scoperta, insomma. Come è stata senz’altro una bella scoperta per il pubblico del Mascagni anche Martina Belvisi. Gli altri erano tutti più conosciuti. Giocavano in casa.

Ebbene, a due settimane di distanza Alessandro Manzini torna sul palco del Mascagni,nella veste di autore-regista con gli allievi del suo corso di teatro per adulti. L’anno scorso, al festival Orizzonti, presentò “Il paesino di Sant’Ilario” un lavoro su de André fatto con gli allievi dei corsi per ragazzi… Stavolta dirige attori più attempati. Quasi tutti con esperienze teatrali alle spalle.

E dal Manzini visto in On the Road. Again c’è da aspettarsi qualche fuoco d’artificio. Qualche fiammata, nel senso letterale del termine. Sì perché la piece si intitola “Inferno” e narra la vicenda di un’azienda di accendini che organizza per i suoi dipendenti un evento di team building nel bosco al fine di migliorare lo spirito di gruppo, che però si trasforma ben presto in una commedia infernale in cui tutti i vizi vengono a galla, in un susseguirsi di colpi di scena. E’ una commedia dello stesso Manzini che, come dicevamo, ne cura pure la regia.

Ne vedremo delle belle. Sul palco Mascia Massarell, Sara Bartoli, Francesca Carnieri Fabiola Baccaille, Claudia Morganti, Margherita Sanchini (reduci dall’ottimo “7 minuti”), il giovanissimo Cesare Aprile, poi Altero Culicchi, Enrico Mearini, Gianni Nasorri, Sonia Nasorri, Giorgia Bernardini, Irena Shahini, Romana Rossi…

L’appuntamento è per Domenica 9 giugno alle ore 21,15. Da vedere.

Ma il teatro è una macchina che non si ferma mai neanche nei dintorni. E il Salone delle Feste di Moiano sta diventando sempre più luogo per la prosa e non solo per il ballo. Venerdì 7 giugno ospita “Se devi dire una bugia dilla grossa”, della compagnia “I ragazzi di Moiano”. Il testo è di Ray Cooney (tradotto da Iaia Fiatri), la regia è di Claudia Scarpelli. Luci e scene di Fabrizio Nenci.

Sul palco attori e attrici del posto e questo è un altro degli aspetti positivi. La nascita e la crescita di compagnie locali, anche in paesi piccoli e in luoghi deputati ad altro, come la Casa del Popolo di Moiano, che in questo modo torna ad essere quello che voleva essere quando i fratelli Marchini la costruirono nel 1964. Ovvero un luogo di aggregazione non solo politica e di crescita culturale per la comunità moianese…

E’ bello che giovani e meno giovani si mettano assieme per salire su un palcoscenico, studino copioni, si confrontino con testi classici o comunque noti o con testi scritti ad hoc, in loco, partecipino a corsi (come quello di Manzini) per migliorare se stessi e l’amalgama del gruppo…  Poi arriverà l’estate e con essa arriveranno i festival, il Cantiere, Monticchiello, le performance in piazza o nelle rocche medievali o in luoghi insoliti…

Almeno su questo versante (quello del teatro e delle attività culturali) il clima è buono. E tira un buon vento.

m.l.

 

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