CHIUSI: 1.800 FIRME CONTRO L’IMPIANTO ACEA. ANCHE LA LEGA DICE NO. MA SALVINI AD ORVIETO RILANCIA LA CORSA AI TERMOVALORIZZATORI

giovedì 06th, giugno 2019 / 16:31
CHIUSI: 1.800 FIRME CONTRO L’IMPIANTO ACEA. ANCHE LA LEGA DICE NO. MA SALVINI AD ORVIETO RILANCIA LA CORSA AI TERMOVALORIZZATORI
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CHIUSI –  Il Comitato Aria, che da mesi si batte contro il progetto Acea a Chiusi, domenica 2 giugno era alla Fiera alla Stazione con i banchetti per raccogliere le firme contro l’impianto proposto dalla Multiutility romana. Ne ha raccolte complessivamente più di 1.800, fanno sapere i promotori, definendo il risultato “uno straordinario successo di partecipazione. Mai visto nella nostra città”. Indubbiamente è un bel risultato.

Mille e ottocento firme sono un bel pacchetto. E anche un bel partitino, se si organizzassero.

Ma, va detto, raccogliere firme su un NO a qualcosa di indefinito, facendo leva sulla paura, non è poi così difficile. Quando si parla di impianti per il trattamento di rifiuti (in questo caso non rifiuti propriamente detti, ma fanghi di depurazione di tipo biologico) la cautela non è mai troppa. E le preoccupazioni sono sempre legittime. In Italia più che altrove, visto che sul settore ha messo le mani la mafia e le stesse pubbliche amministrazioni non hanno brillato per trasparenza e oculata gestione.

Però se la firma fosse stata chiesta solo per ottenere una maggiore informazione e un maggior coinvolgimento della popolazione, forse il numero totale non sarebbe arrivato a 1.800. Molto più facile dire “io quel coso non ce lo voglio!” (qualunque sia il “coso”. L’importante è che non lo facciamo vicino a casa mia!”). Purtroppo però i fanghi di depurazione in qualche modo e da qualche parte vanno smaltiti e trattati, dato che non si potranno più spargere nei campi, come è avvenuto finora. E i fanghi che dovrebbe trattare l’impianto Acea saranno in parte anche quelli prodotti dalla depurazione dei reflui fognari di Chiusi Scalo. Che ovviamente non è che possono essere inviati impunemente via Chianetta a Ponticelli e Fabro e quindi al Chiani e al Tevere…

A margine della raccolta di firme del Comitato Aria, qualcuno ha fatto sapere via social che alcuni partiti e movimenti politici e alcune liste elettorali impegnate nella recentissima tornata amministrativa hanno preso posizione contro l’Impianto Acea. Lo hanno fatto l’Associazione il Bersaglio di Montepulciano, l’associazione Il Riccio e la lista Liberamente di Città della Pieve, la lista civica Fabro Cambia e quella di centro destra che si è presentata e ha perso a Cetona.

Sia quest’ultima che quella di Fausto Risini a Città della Pieve avevano l’appoggio dichiarato ed esplicito della Lega, che già in precedenza si era detta contraria al progetto Acea.

Strano però, perché proprio ieri, ad Orvieto, in un comizio elettorale in vista del ballottaggio di domenica prossima che vedrà sfidarsi il sindaco uscente Germani (Pd) e la candidata del centro destra a forti tinte leghiste Roberta Tardani, il ministro plenipotenziario del governo Matteo Salvini è tornato sull’argomento rifiuti.  E ha detto: «La discarica è il passato non il futuro. Io voglio zero discariche, il ​futuro è termovalorizzazione, raccolta differenziata, riciclo: in tutta Europa funziona così». Quindi stop alle discariche, ma via ai termovalorizzatori. Lo aveva già detto Salvini qualche mese fa, affermando che ce ne vorrebbe uno per provincia.

Ma i termovalorizzatori sono inceneritori. Di nuova generazione, ma sempre inceneritori. 

Ora, a Chiusi invece gli inceneritori, i termovalorizzatori, le discariche e anche i “carbonizzatori” sono vietati dalle norme del Piano Regolatore.  La battaglia “contro il carbonizatore” del Comitato Aria sembra, almeno sul piano nominale, una battaglia sul nulla.

Ma la Lega che è contro l’impianto Acea (che non brucerebbe niente, trattando solo fanghi biologici per trasformarli per essiccazione in materia solida tipo biolignite) ed è a favore dei termovalorizzatori, non è in contraddizione? Lo sanno quelli del Comitato Aria, che legittimamente esaltano l’apporto alla loro battaglia da parte della Lega, cosa ha in mente effettivamente la Lega di Salvini su questo versante?

Questa mattina, alla stazione di Chiusi, mentre osservava le “prove tecniche” del Freccia Rossa che da domenica 9 giugno fermerà alla stazione di Chiusi, il sindaco Bettollini faceva vedere a chiunque gli passasse vicino l’articolo del Messaggero sul comizio di Salvini ad Orvieto. A noi ha rilasciato questa dichiarazione:  “Ecco: l’impianto Acea previsto nell’area del Centro Carni è ancora al vaglio degli esperti della Regione, dell’Arpat e della Asl… quando avremo tutti i dati in mano daremo il nostro parere, ma è comunque chiaro che in quell’impianto non si brucerà niente, tratterà solo materiale biologico, eliminando ad esempio il percolato di discarica che attualmente viene trattato nel depuratore presente nell’area. Quindi sarà un impianto a impatto zero. Altrimenti non verrà autorizzato. A Chiusi gli impianti che producono emissioni nocive sono vietati, non si possono fare. Né inceneritori, né termovalorizzatori, né carbonizzatori, né discariche, né industrie pericolose. Niente. Quello di Acea è un impianto per il trattamento e la trasformazione dei fanghi di depurazione senza processi combustivi, che funziona secondo i criteri dell’economia circolare, basati sul riciclo e la trasformazione di una materia di scarto in prodotto utile e remunerativo. Anche Salvini dice che il futuro è la raccolta differenziata e il riciclo. Lui però punta alla termovalorizzazione, quindi alla combustione, che è comunque pericolosa anche se di ultimissima generazione. Noi a Chiusi siamo già oltre e puntiamo a processi puliti, più innovativi. Se il progetto Acea rientrerà in questi parametri bene, altrimenti non si farà! In tal caso dirò ad Acea di fare un termovalorizzatore, così li facciamo tutti contenti e avremo anche il placet del Governo nazionale! Al di là delle battute, chi sbandiera l’appoggio della Lega rifletta”.

Chiaramente Bettollini, da sindaco, farà bene a ricevere le firme del Comitato e a tenerne conto, a non snobbarle, aprendo quanto prima una fase di partecipazione (ha sempre detto che lo farà quando avrà i dati in mano). Ma sul fatto che il Comitato stesso e i cittadini che hanno firmato debbano riflettere sulle posizioni della Lega, tutti i torti non ce li ha. E’ sempre bene sapere con chi si sale in cordata…

m.l.

 

 

 

 

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