CHIUSI: ADOTTATA LA VARIANTE CHE VIETA INCENERITORI, CARBONIZZATORI E AZIENDE INSALUBRI. RIDOTTE ALCUNE AREE EDIFICABILI
CHIUSI – Approvata oggi a maggioranza dal Consiglio Comunale la variante al Piano Operativo presentata qualche giorno fa in una iniziativa pubblica. Oltre una serie di aggiustamenti tecnici sugli interventi edilizi sul patrimonio esistente due sono i punti focali del documento: 1) la riduzione di alcune aree edificabili, con conseguente riduzione delle previsioni di sviluppo demografico del comune; 2) l’inserimento tra le norme di piano del divieto di insediare a Chiusi inceneritori, termovalorizzatori, carbonizzatori, discariche e aziende che producano emissioni nocive. Il primo de due punti è un evidente ripensamento, un passo indietro rispetto al Piano, come chiedevano già ai tempi della stesura del piano stesso alcune forze di opposizione e comitati vari; il secondo è la trasformazione in normativa di un atto di indirizzo del Consiglio Comunale. Normativa che dovrà essere tenuta presente quando si andrà a discutere e a fornire il parere sul famoso “progetto Acea” previsto nell’area del centro carni.
La consigliera di minoranza Lottarini (Possiamo) si è chiesta che nome verrà dato all’impianto Acea, per poterlo realizzare, rispettando le norme in questione, visto che se fosse un carbonizzatore dovrebbe essere escluso dalle possibilità di insediamento. Ha stigmatizzato l’atteggiamento a suo dire saccente e irriguardoso del sindaco verso alcuni esponenti di comitati contrari a tale impianto, ma ha comunque apprezzato i vari aspetti della Variante, compreso il ripensamento rispetto alle previsioni precedenti, l’adesione del Piano alle normative ambientali regionali e della Soprintendenza, così come gli aggiustamenti tecnici definiti “necessari”…
Nonostante il generale apprezzamento però Daria Lottarini ha votato contro l’adozione della Variante. Una venticinquina di anni fa, un assessore in carica, frastornato dal trambusto di una seduta molto rovente sull’ospedale, votò contro un odg che aveva presentato lui. La consigliera dei Podemos ha solo votato contro un provvedimento che ha detto di apprezzare e ha riconosciuto come necessaria, ma era stato presentato dalla giunta. D’altra parte l’opposizione deve fare l’opposizione. E se fai l’opposizione voti contro a prescindere, come faceva e teorizzava il compianto professor Vagnetti ai tempi in cui dai banchi della Dc si opponeva alle giunte rosse, spesso monocolore Pci, di Rosati, Canestrelli, Betti, Laurini e Peppicelli…
I 5 Stelle che sulla stessa questione Acea sono più possibilisti e meno rigidi, si sono astenuti anche sulla variante, aspettando, per dare un giudizio definitivo, le osservazioni che arriveranno dopo la pubblicazione all’albo pretorio della Variante stessa.
Ma ormai sono più le volte che i 5 Stelle chiusini si trovano in sintonia con la giunta che quelle in cui viaggiano in rotta di collisione. Almeno in Consiglio Comunale. Anche se nel Movimento non tutti sono d’accordo con la linea morbida delle due consigliere Cippitelli e Martinozzi. C’è anche tra i pentastellati chi vorrebbe un’opposizione senza se e senza ma, a prescindere, appunto.
Il sindaco e l’assessore Micheletti, ma anche i consiglieri Agostinelli e Annulli per la maggioranza, hanno sottolineato come la Variante sia un atto che va in direzione di una maggiore attenzione all’ambiente, che è anche un ripensamento rispetto a certe indicazioni del passato e che – “sulla questione degli insediamenti ‘insalubri’, alcune cose le dice e le dice chiaramente, venendo anche incontro alle sollecitazioni e alle preoccupazioni legittime espresse da comitati e cittadini”.
Bettollini, soddisfatto del risultato (l’adozione della Variante sul filo di lana, ma comunque entro il termine prefissato della fine dell’anno), amareggiato e sorpreso dal voto contrario della rappresentante dei Podemos, commenta così: “Abbiamo vietato tutta una serie di attività pericolose; abbiamo stabilito un principio, peraltro bandiera della sinistra, quale è quello di incentivare la raccolta differenziata e trasformare i rifiuti organici in prodotti; abbiamo stabilito che nuove le aziende insalubri non è più sufficiente che si dichiarino a norma come previsto dal Dm del ’94, ma devono dimostrare che adottano le migliorie tecnologie che diminuiscono fino al totale abbattimento le emissioni rispetto alla legge nazionale. È l’atto più a tutela ambientale che una Amministrazione poteva fare”. Come a dire che la bandiera della sinistra stavolta l’hanno presa in mano lui e la sua giunta. E la sinistra a sinistra del Pd, invece di dire “abbiamo vinto”, ha votato contro.
m.l.
Nella foto, l’assessore Andrea Micheletti.
Io ero presentee lo spettacolo è stato penoso. Come direi penoso è il commento sul comportamento di Daria Lottarini che ha apprezzato alcuni aspetti, ma non l’impianto. Ha secondo me coerentemente votato no alla variante per il suo impianto e perché il suo giudizio (almeno così ho capito) sul Piano. Operativo al quale la variante si riferisce è stato sempre negativo. Comunque Daria Lottarini non ha bisogno di avvocati difensori e potrebbe intervenire direttamente. Comunque i tagli sono minimi rispetto alle pevisioni esagerate ben documentate da uno studio molto dettagliato di Romano Romanini a suo tempo presentato in un’iniziativa all’Eden e riportato anche in altre sedi. Ormai però si fa torto anche alla memoria. Ma di quelle previsioni di 10000 e più abitanti nulla si è più sentito parlare.
La famosa “colata” (di cemento) previsa dal Piano del 2010 che fu causa di fratture anche all’interno del Pd prima delle elezioni del 2011, era stata già ridimensionata ampiamente, insieme alle previsioni edificatorie (sia civili che produttive), insieme alle previsioni di sviluppo demografico, ovviamente sovradimensionate rispetto all’andazzo… Questa variante mi pare che ne certifichi definitivamente l’abbandono. In questo senso, dal mio punto di vista, mi pare una buona cosa. Così come è stata una buona cosa abbandonare l’idea di cementificare l’area del Campo sportivo… Sulle industrie sono stati fissati dei paletti, è una cosa negativa? non credo… Sul resto ognuno fa le valutazioni che crede… Ma se uno ritiene l’impianto del Piano non condivisibile e ritiene la Variante che almeno in parte lo modifica, utile e necessaria (parole testuali) nei vari aspetti, perché vota contro?
Paolo hai compreso il senso del mio intervento, certo che la mia valutazione riguarda l’intero piano operativo e ho espresso perplessità rispetto all’inserimento della norma che vieta gli insediamenti di attività con emissioni nocive. Probabilmente non riesco a spiegarmi chiaramente. Ilfatto poi che si faccia un’opposizione a prescindere, mi pare campato in aria. Ci rifletterò
Se un cittadino fa uno sforzo per valutare le previsioni del piano, e Romano lo fa con competenza, non ci può passare sopra come se non fosse accaduto. Le previsioni del piano strutturale sono pesantemente sovradimensionate e non basta qualche “briccica” di ridimensinamento. Che il sindaco non lo capisca si può capire, ha tante cose da fare. Che lo amplifichino i giornalisti senza informarsi adeguatamente è più grave. Sono state dette tante cose con troppi sottintesi. Nel veccio PCI la dissidenza la si trattav con l’isolamento. Questo mi è parso leggere nei conronti di Daria. Non funzionerà, i tempi sono abbondantemente cambiati.
Che tocca a fare per arrivare alla pensione.
“… che le *nuove* aziende insalubri non è più sufficiente che si dichiarino a norma come previsto dal Dm del ’94, ma devono dimostrare che adottano le migliorie tecnologie che diminuiscono fino al totale abbattimento le emissioni rispetto alla legge nazionale”.
Secondo me qui si dice:
1) che nuove aziende insalubri si possono impiantare;
2) fatte tutte le assicurazioni del caso dal costruttore e/o gestore, rilasciano un permesso di costruzione con riserva? Se poi in produzione “emettono”, buttano giù la baracca per difformità nella destinazione d’uso dell’area? Dato che qualsiasi tecnologia, anche la migliore, non azzera la probabilità di occasionali danni (ad es. ambientali), quale limiti può porre un piano operativo in questo contesto?
Se pure mi pare apprezzabile che venga riconosciuta la presenza di preoccupazione e dissenso (cosa che precedenti amministrazioni non avrebbero neppure ammesso), messa cosí mi sale strisciante il sospetto che la variante serva solo a tacitare le voci contrarie, piuttosto che ad accoglierne, seppur parzialmente, le istanze.
Poi non trovo il testo della variante, eh. Magari c’é scritto altrimenti…
Come afferma Paolo scattoni Daria non ha bisogno di avvocati difensori, è brava da sola, mi sento però di esprimerle solidarietà rispetto alle vergognose affermazioni nei suoi confronti presenti in questo articolo. Dal primo momento “Possiamo” è stata contraria all’insediamento Acea, come avremmo dovuto votare nel consiglio comunale del 28 dicembre? Affermare che è un’opposizione a prescindere significa o non arrivare a capire concetti elementari o non essere nella condizione di fare informazione libera. Io propendo per la seconda ipotesi dato che per esempio in questo giornale è uscito un articolo sulla vicenda ultras a Milano scritto con grande lucidità e fuori dal coro devi commenti che abbiamo sentito in questi giorni. Mi viene quindi da pensare che non manca l’intelligenza e la capacità di analisi, evidentemente ci sono argomenti sui quali si può scrivere senza vincoli, altri sui quali esprimersi…a prescindere.
ma quali vergognose affermazioni? ho solo rilevato che la consigliera Lottarini, in Consiglio ha avuto parole e toni di apprezzamento per la Variante posta in discussione, definendola per alcuni aspetti “necessaria” e indirizzata ad aggiustare aspetti che andavano aggiustati anche per correggere previsioni edificatorie sovradimensionate e sbagliate e per questo all’epoca criticate dalle opposizioni, poi però ha votato contro. A differenza dei 5 Stelle che invece si sono astenuti. Mi è sembrato un modo di fare opposizione “a prescindere”. Il che è del tutto legittimo del resto. C’è addirittura chi la teorizza come metodo. E chi in passato ha appplicato tale metodo alla lettera, per decenni. Non si votava il Piano, ma la Variante al Piano. E se tale variante va ad aggiustare e migliorare il Piano a suo tempo criticato, andando anche incontro a soluzioni richieste dalle stesse opposizione come quella di ridurre le previsioni edificatorie, perché votare contro e non astenersi, ad esempio? In tutto questo non ci sono accuse, solo considerazioni politiche, o meglio da cronista. Sarebbe stato più lineare (e legittimo ugualmente) dire non ci piaceva il Piano, non ci piace la variante. Daria Lottarini non ha detto questo, ha detto cose diverse. E’ reato rilevarlo? No di certo. Un giornale lo DEVE rilevare, così come deve rilevare il sospetto che ci sia un po’ di propaganda preelettorale nell’annuncio fatto dal sindaco di alcune opere pubbliche che saranno cantierate nel 2019, fatto dopo la seduta del Consiglio in questione. Opere utili e giuste, ma annunciate con una tempistica, appunto, sospetta. Il sindaco non sarà d’accordo con questa “lettura” delle cose (infatti lo ha scritto). Pazienza. Tutto ciò fa parte della dialettica politica e del confronto anche sui media. I quali media, se fanno il loro mestiere, hanno l’obbligo di raccontare le cose per come sono state dette, rilevarne le eventuali incongruenze e fornire al lettore interpretazioni e chiavi di lettura. L’informazione è libera se usa questo metodo con tutti, sempre, anche con gli amici. Per essere più preciso, io se avessi detto le cose che ha detto Daria sulla Variante, poi non avrei votato contro. Mi sarei astenuto, dicendo che giunta e maggioranza avevano corretto il tiro rispetto ai loro errori venendo su posizioni che erano quelle a suo tempo propugnate dalle opposizioni (e dal sottoscritto). Ma ognuno agisce come meglio crede.
Non vedo il mio commento. Forse ho sbagliato ad inviarlo. Cerco di ricostruirlo.
Il concetto è semplice. Vediamo se siegano in maniera più semplice si capisce. IL giudizio della consigliera sul Piano Operativo è stato a suo tempo da lei criticato. Mi pare che nella valutazione della variante il giudizio sul piano permane e non rinumuove se non molto parzialmente le critiche a suo tempo espresse. Quindi il voto rimane contrario. È come se si dovesse votare a favore di una variazione di bilancia modifica molto marginalmente una misura fortemente avversata. Il vero problema invece è che Primapagina è ormai diventata l’house organ eppure del Comune quanto piuttosto del gruppo dei fedelissimi del Bettollini che sono per fortuna sempre meno.
Primapagina non è house organ di nessuno. Non è che se un giornale segnala quella che a suo parere può essere una incongruenza (o un errore politico) nell’atteggiamento di un consigliere di opposizione automaticamente diventa house organ della giunta. O viceversa. Quando Primapagina sostenne apertamente i Podemos per le elezioni del 2016 era l’house organ dei podemos? Non credo porprio. Poi fino a prova contraria a Chiusi governa il partito a cui tu sei iscritto, non io. Quindi il problema è più tuo che mio. Io, da cronista osservo e racconto ciò che osservo, fornendo una chiave di lettura (se mi riesce). Il resto sono chiacchiere al vento. Se non piace ciò che scrive primapagina ci sono altri giornali, altri blog, altri siti su cui farsi un’opinione. No? dov’è il problema?