CARI LETTORI, CONTIAMO SU DI VOI! PARTE LA CAMPAGNA DI SOSTEGNO A PRIMAPAGINA
Un tempo stampa e tv venivano definiti quarto e quinto potere, dopo quello legislativo, esecutivo e giudiziario. E i governi, titolari del potere esecutivo, non hanno mai digerito la “concorrenza” dei media. Da che mondo è mondo. Il “Governo del cambiamento” non fa eccezione.
Dopo averla inserita nel proprio programma elettorale per le elezioni del 4 marzo scorso, i 5 Stelle tornano all’assalto della legge che attribuisce finanziamenti pubblici all’editoria. “Basta ai giornali finanziati con i soldi pubblici” ha detto pochi giorni fa Vito Crimi, uno dei big del Movimento, annunciando – dopo un summit con Salvini e Di Maio – un emendamento alla legge di Bilancio 2019, che prevede l’azzeramento graduale del fondo pubblico per l’editoria.
Va detto che quelli che i 5 Stelle chiamano “i giornaloni”, i finanziamenti pubblici non li prendono. Quindi la battaglia appare demagogica e diretta a colpire testate minori, ma non allineate: tra queste ne citiamo alcune, le più note: Il manifesto, il Foglio, Libero, Italia Oggi e Avvenire… L’ultima tranche di finanziamento pubblico, assegnata a marzo 2018, relativamente al 2016, è stata di 52 milioni di euro suddiviso per 53 testate. La testata che ha ricevuto il finanziamento più cospicuo è Avvenire, 5 milioni e 900 mila euro, seguita da Italia Oggi, 4 milioni e 800 mila euro, Libero, con 3 milioni e 700 mila euro e da il manifesto con 3 milioni.
Fino al 2017 (compreso) i contributi diretti all’editoria verranno distribuiti secondo i vecchi criteri, ossia ai giornali organi di partiti politici, quelli editi da cooperative di giornalisti, e quelli riferimento di minoranze linguistiche, di comunità italiane all’estero, di enti morali. Dal 2018 entra in vigore la legge approvata dal parlamento nel 2017, che ha introdotto nuovi criteri per i contributi diretti all’editoria: dalle imprese che possono beneficiare del sostegno pubblico sono stati eliminati «gli organi di informazione dei partiti, movimenti politici e sindacali» e sono stati stabiliti alcuni obblighi per tutte le altre testate come per esempio editare anche una versione digitale del quotidiano o del periodico.
Certo che testate come Libero, il Foglio, Italia Oggi o anche Avvenire (che è l’organo della Cei) siano finanziati con soldi pubblici pare anche a noi discutibile. Parecchio discutibile (diverso è il caso de Il Manifesto che è una coop di giornalisti autogestita), ma a noi di primapagina questa ossessione dei 5 Stelle (avallata dalla Lega) nei confronti dei giornali e del finanziamento pubblico all’editoria sembra un attacco al pluralismo dell’informazione, e soprattutto alla possibilità di sopravvivenza di tante testate edite da associazioni no profit, che saranno quelle che alla fine pagheranno il taglio con lacrime e sangue. Loro, non Avvenire o Italia Oggi!
Lo diciamo anche se noi, per primapagina, non abbiamo MAI preso finanziamenti pubblici. Ci sentiamo quindi a posto non solo con la coscienza, ma anche nei confronti della crociata dei 5 Stelle e del governo in carica. A noi il taglio non toglierà niente. Perché niente c’è da tagliare.
E proprio perché primapagina non gode di finanziamenti pubblici, né di prebende di alcun tipo e si sostiene solo con la pubblicità, abbiamo deciso di lanciare una campagna di sostegno alla nostra testata facendo appello ai lettori, agli amici, agli aficionados, a tutti coloro che hanno a cuore l’informazione libera e indipendente, affinché sostengano primapagina con un proprio personale contributo.
La pubblicità è linfa vitale, ma da sola rischia di non bastare. Anche perché abbiamo deciso di presentarla in maniera sobria, visibile certo, ma non invadente e invasiva e abbiamo anche deciso di non applicare “sbarramenti” alla lettura e fruizione dei nostri articoli: niente abbonamento, niente pagamento per continuare a leggere un articolo appena accennato… Primapagina rimane fruibile gratuitamente e liberamente. E senza interruzioni di emozioni.
Per la campagna di sostegno abbiamo creato una apposita pagina (“Sostieni Primapagina!”) accessibile dalla home page del sito, dalla quale si può facilmente inviare un contributo, che rimarrà ovviamente tracciabile e che può anche essere fatturato, a richiesta. E’ facilissimo. Basta un clic…
Tutti i sottoscrittori saranno il “Comitato amici di Primapagina” che sarà consultato e coinvolto nella programmazione e nella definizione della linea e delle iniziative editoriali.
Abbiamo fissato un obiettivo: 20 mila euro l’anno, oltre la pubblicità. Una cifra che è una soglia di sicurezza tale da garantire la sopravvivenza della testata, la possibilità per noi di garantire la stessa qualità, professionalità e indipendenza che abbiamo garantito fino ad ora. E magari anche la possibilità di retribuire i collaboratori, finanziare iniziative collaterali, organizzare inchieste che richiedono risorse…
La forza di un giornale sono i suoi lettori. Per fortuna voi, lettori di primapagina, siete un bel numero. Contiamo su di voi. Continuate a seguirci e dateci una mano. Grazie fin d’ora per l’aiuto. BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO A TUTTI!
la redazione